BELGRADO - Stavano a diecimila metri ma credevano di essere allo stadio. Cori, spintoni, insulti agli «avversari», persino l'ola. I tifosi della squadra della Stella Rossa hanno così trasformato in un incubo un volo aereo. A bordo di un charter che li riportava a casa dopo il match giocato e perso contro il Psv Eindhoven (5 a zero per gli olandesi sul campo) gli ultràs belgradesi, arcinoti alle cronache anche per essere stati la spina dorsale dell'esercito del famigerato comandante Arkan ne hanno fatte di cotte e di crude. Alticci e delusi per la pesante sconfitta hanno devastato la carlinga, malmenato l'equipaggio e poi, non contenti, hanno messo a rischio la procedura di atterraggio. La notizia è trapelata solo oggi, dopo che la Jat, la compagnia di bandiera serba, ha fatto sapere che non organizzerà mai più simili voli per i supporters del team jugoslavo.

I TESTIMONI- Stando alle testimonianze dell'equipaggio, i tifosi hanno cercato di destabilizzare il velivolo gettandosi tutti insieme da un lato all'altro, accogliendo ogni scossone con grida e applausi. «Era uno spettacolo folle - ha raccontato un membro dell' equipaggio -, sembravano seriamente intenzionati a farci precipitare». Il gioco è andato avanti per un po' e le hostess e gli steward che hanno cercato di riportare la calma sono stati picchiati. I teppisti hanno poi distrutto la zona di coda dell'aereo, un Boeing 737, divellendo le poltrone, strappando tappezzeria e tappeti, aprendo e poi facendo a pezzi i giubbotti di salvataggio, staccando i pannelli superiori per far cadere le maschere a ossigeno. I danni sono stati poi quantificati in 50.000 euro. Nel bene o nel male il pilota è comunque riuscito a mantenere la rotta e ad atterrare. Una volta in aeroporto, la brutta scoperta: ad attendere i teppisti c'era la polizia.