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    Angry Ecco come l'emilia-romagna finanzia i musulmani

    Quanti soldi ai musulmani in Italia di ELISA CALESSI
    fonte: libero

    ROMA - Come siano trattati cristiani ed ebrei in molti Paesi islamici è noto. In Italia, per fortuna, ai musulmani non è riservato lo stesso trattamento. L'Emilia Romagna, da questo punto, è all'avanguardia. Non solo prevede agevolazioni per la casa, assistenza sanitaria gratis per tutti, centinaia di programmi per agevolare il loro inserimento sociale, dalla scuola al lavoro. Con i soldi trasferiti dalla Regione alle singole province vengono finanziate iniziative di ogni genere. Dalle riviste alle feste per immigrati, dalle giornate di nuoto per donne musulmane ai corsi di arabo per arabi. Con che soldi? Ogni anno la giunta approva un programma di finanziamento «a favore delle attività degli immigrati». Si sponsorizzano progetti definiti di integrazione sociale, iniziative di comunicazione e di assistenza per gli immigrati. L'ultimo programma stanziava in tutto 3 milioni e 444.652 euro. Visto che su 150.600 stranieri residenti inEmilia Romagna (secondo l'ultimo rapporto della Caritas), il 47% (cioè 73.300) sono musulmani, il calcolo è semplice: la Regione spende in un anno per i fedeli di Allah 1.677.545 euro. Circa 3 miliardi di lire. Senza contare le agevolazioni per la casa, l'assistenza sanitaria e iniziative extra budget. Primi a prendere casa Esistono agenzie ad hoc, finanziate dalla Regione, che aiutano gli immigrati a trovare a casa. Si occupano di affitti e vendite, mutui e questioni legali (la legge è del 24 marzo scorso). La stessa normativa ("per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati") prevede «garanzie e benefici fiscali» per chi cerca casa. Si stabilisce una corsia privilegiata nei contratti di affitto e nel «credito per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa». Il tutto attraverso l'istituzione di «appositi fondi di rotazione e garanzia ». Per i più in difficoltà, ci sono le case popolari. Chiunque ha un permesso di soggiorno anche solo temporaneo può fare domanda per abitare in alloggi pubblici. Gli immigrati, anche in questo caso, sono agevolati. La storia è nota.Visto che il punteggio è dato sulla base del reddito e dei figli carico, 99 volte su 100 i primi in graduatoria sono gli immigrati. Trasloco a spese nostre Nei casi di ricongiungimento familiare la Regione concorre alle «spese di viaggio e di trasporto delle masserizie ». In pratica, paga il trasloco dal Paese di origine all'Italia. Sanità e scuola gratis Ovviamente sono garantite l'assistenza sanitaria gratuita, la scuola dell'obbligo, corsi di formazione professionale, assegni per il diritto allo studio, iniziative di inserimento nel mondo del lavoro. Non serve essere residenti, basta un permesso di soggiorno. E proprio ieri il dirigente del Centro servizi amministrativi della provincia di Bologna si è detto disponibile a istituire l'ora di religione islamica per i figli degli immigrati in tutte le scuole bolognesi (la proposta è del presidente del Centro islamico). Giornali e tiggì in arabo Dal 2001 a oggi la Regione, tramite l'Assessorato alle politiche sociali, ha stanziato 600mila euro per «iniziative di comunicazione interculturale». Ha finanziato programmi radiofonici, televisivi, siti internet riviste per immigrati o che affrontano temi di loro interesse (spesso fatte da immigrati). Qualche esempio. A Parma, la Regione paga il quadrimestrale "Ponte di mezzo", a Reggio Emilia una pagina gestita da stranieri sulla Gazzetta di Reggio. Nelle provincie di Bologna, Modena, Forlì e Cesena, il programma radiofonico "Italia per tutti". Via radio, è il progetto "Meltin Pot". Finanziate dalla Regione, per finire, sono anche: "El Ghibil" (rivista on-line), il progetto "Pipol", agenzia di stampa e un portale Internet, il periodico "Città meticcia" e il giornale in sei lingue "Segni e sogni". Corso di arabo Il Comune di Modena ha finanziato un corso di arabo per i figli dei magrebini. Il consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Leoni, ha presentato un'interrogazione alla giunta. Una piscina per sole donne Alle donne musulmane è vietato frequentare luoghi pubblici insieme agli uomini. Il comune di Modena (vedi altra interrogazione di Leoni) ha deciso di stabilire, all'interno del programma della piscina comunale, una giornata di nuoto riservata esclusivamente alle donne musulmane. Pagato dalla Regione. Il gemellaggio con Janin Altra iniziativa finanziata grazie ai programmi regionali è il gemellaggio del comune di Carpi con la città di Janin, culla dell'Intifada palestinese. Una moschea a Correggio Nel febbraio 2003 il comune di Correggio (Reggio Emilia) ha ceduto un terreno pubblico di 2mila metri quadri per la costruzione di una nuova moschea. Una festa per gli immigrati Il Comune di Reggio Emilia ha aperto un centro ricreativo per immigrati, "Mondo Insieme". Per l'inaugurazione ha organizzato una festa di due giorni. Il costo complessivo (affitto dell'auditorium dove si è tenuto lo spettacolo musicale, regia, stampa e inviti) è stato di 1.611.000 lire.

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    Predefinito Comune di Forlì..soldi per Castro ed Arafat

    ROMA - [ g. l. r.] Tre c e n t o m i l a euro per dare una casa ai no global. Qualche migliaio di euro per mandare un gruppo di politici locali all'Assemblea popolare di l'Avana. E poi viaggi in Palestina e corsi di aggiornamento per dipendenti comunali in alberghi a 5 stelle. Il comune di Forlì negli ultimi anni non ha badato a spese, spendendo moltissimi soldi in iniziative di dubbia validità e un mare di consulenze esterne. « Il Comune ha quasi 400 dipendenti su 108 mila abitanti, una media altissima » , spiega Gianluca Pini, segretario della Lega Nord Romagna, « nonostante questi numeri, qui spendiamo quasi 5 miliardi di vecchie lire l'anno per consulenze esterne, molte delle quali per la riqualificazione urbana e la viabilità. Malgrado l'impegno economico, però, non si registra alcun miglioramento » . L'esempio più citato è la tangenziale: sono stati realizzati 7 chilometri di strada a sole due corsie che unisce il centro alla periferia, che però termina davanti a un cimitero. Ma vediamo qualche esempio di questa " sprecopoli" in salsa romagnola, realizzata sempre con giunte di centrosinistra: Franco Rusticali è stato sindaco per due mandati, dal ' 95 al 2004, mentre lo scorso giugno è stata eletta Nadia Masini, ex- parlamentare e sottosegretaria nel governo di Massimo D'Alema. Nel 2001 il Comune ha speso 50 milioni di vecchie lire per un corso di aggiornamento per 35 dirigenti comunali in un hotel a 5 stelle a Urbino. Notevoli anche le spese sostenute dall'assessore allo Sport, l'ex- arbitro Treossi: oltre alla gita a Cuba, sono stati impiegati un bel po' di soldi per gemellaggi e iniziative di solidarietà al popolo palestinese. Andando più indietro nel tempo, nel biennio 1998/ 99, il Comune ha speso un totale di oltre 4 miliardi e mezzo per consulenze esterne. Tra il ' 98 e il 2001, inoltre, l'amministrazione comunale ha elargito più di 4 miliardi di contributi ad associazioni di vario genere, ma tutte collocate nell'area dell'Ul i vo. « A parte le consulenze e gli sprechi, come i soldi spesi per i debiti di palazzo Sme e l'aeroporto dell'Atr » continua il leghista Pini, « il fatto più assurdo è che Forlì in tutti questi anni non ha mai avuto accesso ai fondi statali ed europei per la riqualificazione dei centri storici e delle aree industriali dismesse » . Nel 1997 lo Stato ha elargito all'Emilia Romagna 740 miliardi per il recupero di aree industriali. Cesena, con una sola area, ha avuto 170 miliardi. Forlì, che negli ultimi anni ha recuperato tra grandi aree industriali ( l'ex- Eridania, l'ex- Mangelli e l'ex- Bar toletti) non ha chiesto, e non ha ottenuto, un soldo, mentre poteva ambire ad almeno 200 miliardi. Per non parlare della riqualificazione del centro storico: alla fine degli anni Novanta l'Ue aveva messo a disposizione 5 milioni di Ecu per progetto, Forlì non ha chiesto nulla, salvo poi spendere 16 miliardi per pavimentare le strade del centro. Per ultimo, la famosa casa Maudit, la palazzina che i ragazzi di sinistra hanno occupato trasformandola in un centro sociale. Il Comune non solo gliel'ha lasciata, ma si è anche preoccupato di sistemarla con un fondo previsto di 300 mila euro, più 282 mila finanziati dalla Regione.

 

 

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