da www.giornale.it
" E a Mosca la gente dice: deportiamo i ceceni in Siberia
Monta a Mosca e in tutta la Russia la rabbia contro i ceceni responsabili dei sanguinosi attentati degli ultimi giorni. Dopo le due kamikaze che hanno fatto saltare altrettanti aerei, ieri l’episodio forse più grave di sempre: un’intera scuola a Beslen, in Ossezia è stata sequestrata e 354 persone, tra cui moltissimi bambini, sono ostaggio dei terroristi islamici ceceni.
E tra la gente comune accanto alla paura cresce la rabbia contro le popolazioni cecene.
I cittadini furiosi chiedono di far piazza pulita, che tutti i ceceni vengano deportati in Siberia, che si adotti la durezza israeliana contro i kamikaze e i loro familiari.
''Sterminiamo i terroristi insieme con tutti i loro parenti'', e ''Cacciamo tutti i ceceni da Mosca'', sono slogan che fanno capolino qua e la' e che sono state raccolte dalla redazione moscovita dell’Ansa. Non manca chi come Marina, 40 anni, ben vestita, invita il governo a ''scegliere una volta per tutte se continuare a preoccuparsi della dignita' dei ceceni o iniziare invece a difendere la vita dei propri cittadini''.
Quanto alle cause e ai rimedi delle sciagure che in questi giorni si stanno abbattendo senza un attimo di tregua sulla Russia di Vladimir Putin, sono in pochi a ritenere che basti risolvere il problema ceceno per garantire la sicurezza nel Paese. ''Ad alimentare la furia terrorista - argomenta Aleksei, 30 anni, professionista all'apparenza benestante - sono i capitali che arrivano dall'estero, dalla rete di al Qaida: quella terrorista e' un'offensiva dispiegata su scala internazionale e per respingerla il Cremlino deve anzitutto destinare piu' risorse all'apparato militare e di sicurezza e, in particolare, ai servizi segreti''.
Intanto è fallito il tentativo delle autorita' di avviare delle trattative con i terroristi ceceni. L'istituto e' circondato dalle forze militari russe e dalla polizia oltre che da una folla di genitori, che per tutta la notte e' rimasta nelle vie intorno all'edificio.
Le richieste dei sequestratori di Beslan, che apparterrebbero al cosiddetto Battaglione dei Martiri di Shamil Basaiev, sono note: liberazione di alcuni guerriglieri e ritiro dalla Cecenia delle forze federali di Mosca, pena un bagno di sangue. Tre ore è durato l'inutile tentativo delle autorità di negoziare telefonicamente con i terroristi asserragliati nella scuola e difesi dagli scudi umani degli ostaggi: hanno rifiutato l'offerta di un salvacondotto per tutti loro per andare oltre confine, ed hanno rifiutato la proposta di scambiare i bambini (alcuni dei quali non hanno piu' di cinque anni) con ostaggi adulti volontari.
2 Set 2004 "
Shalom