I meccanismi di controllo sociale e di alienazione individuale tendono a colpire prevalentemente le fasce giovanili, in quanto perennemente in cerca di punti di riferimento e prive di una identità strutturata (sia collettiva che individuale).
Ma è proprio questo il punto: la società disgregata non offre punti di riferimento, offre modelli in continua evoluzione, mode effimere, vuoti slogan moralistici.
Il giovane viene quindi gettato in una spirale perversa di isolamento, repressione, relativismo etico che lo porta a cercare rifugio nel suo microcosmo protetto: la cerchia rsitretta degli amici, la famiglia, il "gruppo".
La scuola da istituzione deputata alla liberazione dell'individuo tramite l'educazione è diventata l'ente omologatore per eccellenza. Così l'abolizione della leva obbligatoria ha fatto venire meno un immenso momento di educazione collettiva, di reciproco riconoscimento delle proprie diversità pur nell'uguaglianza della medesima appartenenza a una Nazione e a una stirpe.
Resta quindi a noi camerati del 2000 il compito di educare le nuove generazioni al senso della Nazione. "Essere esempio" per milioni di giovani italiani questo lo scopo verso cui mobilitare le nostre energie.