Si incendia la polemica del Cremlino contro la presidenza olandese della Ue. Telegramma di cordoglio del Papa
MILANO - Sul fronte diplomatico si incendia la polemica con la presidenza di turno olandese dell'Ue che venerdì aveva chiesto «spiegazioni» a Mosca sui fatti di Beslan. Una posizione che il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, che si è dichiarato «indignato», ha bollato oggi come «un sacrilegio», accusando l'Aja di aver rotto il fronte della solidarietà. Il ministro ha dichiarato inoltre di respingere la richiesta di spiegazioni e di pretendere a sua volta chiarimenti formali dal governo olandese.
BOT (UE): BISOGNA COOPERARE - Non ha tardato la risposta del presidente di turno della Ue, il ministro degli Esteri olandese Bernard Bot, alle affermazioni del ministro russo Lavrov. «Siamo legittimati a fare domande - ha detto Bot riferendosi alle critioche giunte dal Cremlino -, ma quel che volevo dire è che dobbiamo cooperare molto più strettamente». «La mia osservazione - ha spiegato Bot - era un suggerimento a tutti, alla Russia, ma anche a Stati uniti e Ue, che se c’è un conflitto forse sarebbe saggio consultare gli altri sulle origini, su come prevenirlo, e forse ci potremmo aiutare».
BERLUSCONI MINIMIZZA - «Ho parlato con Putin, abbiamo messo a disposizione degli aiuti sanitari per la Russia». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, al suo arrivo a Cernobbio per un workshop dello Studio Ambrosetti. «Ora siamo in attesa che ci dicano se questi aiuti servono o meno», ha specificato il premier. Per quanto riguarda la crisi diplomatica tra Ue e Russia, Berlusconi ha minimizzato. «Non mi risulta - ha detto -, anche se c'è stata qualche dichiarazione forse eccessiva di qualcuno, la comunità non è divisa. Ho parlato anche con altri colleghi a questo proposito e non credo ci siano problemi. Mi sembra esagerato parlare di polemiche, si tratta di dichiarazioni a titolo personale».
CRITICHE DALLE COMUNITA' ISLAMICHE - Non sono mancate reazioni anche da parte delle comunità islamiche. «I nostri figli terroristi sono il prodotto finale della corruzione della nostra cultura»: lo ha scritto Abdurlrahman al-Rashed, il direttore generale della tv araba al Arabiya, in un editoriale pubblicato oggi dal quotidiano "Asharq al Awsat". «Gran parte degli attentati suicidi in autobus, scuole e centri residenziali in tutto il mondo, negli ultimi dieci anni, sono stati compiuti da musulmani», scrive Al Rashed, sostenendo che i musulmani non potranno ripulire la propria immagine se non sarà ammesso questo fatto scandaloso. La situazione «è umiliante, dolorosa e aspra per tutti noi», conclude al Rashed. Sul fronte diplomatico, solidarietà a Mosca e ai parenti delle vittime è stata espressa dai capi di Stato di Egitto, Libano e Kuwait. Lo sceicco Mohammed Sayed Tantawi, la massima autorità religiosa in Egitto, ha denunciato l’azione dei terroristi in Ossezia: «Qual era la colpa i quei bambini? Perché devono essere responsabili del conflitto (dei terroristi) con il governo russo?», ha detto nel corso di un sermone a Banha, a 50 chilometri a nord del Cairo. «State usando l’Islam come copertura, una copertura ingannevole; coloro che compiono i sequestri sono criminali, non musulmani», ha aggiunto Tantawi, che è anche rettore dell’Università al Azhar, la massima autorità nel mondo islamico sunnita.
STAMPA RUSSA - Sulla stampa russa sono numerose oggi le voci critiche per quanto accaduto a Beslan. Tra i piu polemici verso il Cremlino spicccano il giornale comunista "Sovietskaia Rossia" e il liberale "Kommersant", che riporta la testimonianza di una cuoca scampata alla strage, che racconnta della preghiera dei piccoli ostaggi ai terroristi: «Non sparate, siamo solo dei bambini».
CONDANNA DA ARAFAT - Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat ha condannato il raid terroristico a Beslan e ha espresso il suo rammarico per le vittime.
CORDOGLIO DI CHIRAC - Mentre la Francia è con il fiato sospeso per la sorte dei due giornalisti presi in ostaggio dalla guerriglia in Iraq, il premier Chirac ha inviato un messaggio di cordoglio al leader russo Putin, per la strage della scuola di Beslan. Nella missiva il presidente francese esprime «solidarietà con il popolo russo, costernazione e grande tristezza» per «questo orripilante atto di terrorismo», e si dice «pronto a rispondere a qualsiasi richiesta di assistenza medico-sanitaria» che dovesse giungere dalla Russia. «Tutti noi condividiamo il dolore del vostro popolo», scrive Chirac, «e proviamo profonda solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime e dei loro cari».
ELISABETTA II: «SCIOCCATA» - Inviando un messaggio personale di condoglianze alle autorità di Mosca, la regina Elisabetta II d'Inghilterra si è detta «profondamente scioccata» per la strage della scuola di Beslan. Nel messaggio la sovrana ha chiesto al presidente russo Putin di porgere la sua più sentita solidarietà alle famiglie delle vittime e ai feriti. Ieri il primo ministro Tony Blair aveva condannato, con una lettera al presidente russo, la «barbarie dei terroristi».
TELEGRAMMA DEL PAPA - Giovanni Paolo II ha inviato alle autorità russe un telegramma di cordoglio per le vittime della strage della scuola di Beslan, chiedendo che non prevalga la «spirale dell'odio e della violenza». Il Papa ha pregato per le vittime, i feriti e i loro familiari e ha parlato di «aggressione vile e spietata a bambini e famiglie». Il telegramma di cordoglio è stato inviato dal Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano, a nome del Papa, alle autorità della Federazione Russa, tramite il Nunzio Apostolico di Mosca, mons. Antonio Mennini. «Appresa la notizia del cruento epilogo del feroce sequestro in Ossezia del nord con vile e spietata aggressione a bambini e famiglie inermi», Giovanni Paolo II ha fatto partecipe del suo «affetto» il «popolo russo in quest'ora di sgomento e angoscia». Nell'esprimere la «sua spirituale vicinanza specialmente ai familiari dei morti e dei feriti» il Papa ha affidato alla «misericordia dell'Altissimo le vittime innocenti di questa tragedia implorando per loro riposo eterno». Ancora una volta, Giovanni Paolo II ha deplorato «ogni forma di terrorismo» e ha auspicato «che non prevalga la spirale dell'odio e della violenza». Infine il Papa ha implorato la «Vergine Santa tanto venerata dai cristiani della Russia affinché susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace e riconciliazione», il Papa ha invocato su «quanti sono provati da così efferato attacco» la «confortatrice benedizione di Dio onnipotente».