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  1. #11
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    come al solito... certo è un terrorismo spietato e assolutamente da condannare... questo non significa che chi muove i fili debba avere ragione perchè non si è macchiato personalmente le mani di sangue... Allora credo che le aree 'grigie' esistano perchè qualcuno ha la volontà di tenere viva l'idea che non si può condannare solo chi si arma, ma anche chi usa il proprio potere per armare rimanendosene nella propria comoda poltrona mentre vengono perpetrati delitti ignobili. Allora si, vanno condannati i delitti atroci dei terroristi, ma non è da meno chi arma questi terroristi per smuovere gli equilibri politici a proprio favore, perchè ci sarà pure qualcuno che arma queste persone, le armi non se le costruiscono da soli... La sinistra sarà pedante nel gioco di non esporsi in modo esplicito contro questo terrorismo, dall'altra parte si acceca la gente facendo credere che il terrorismo si autoalimenti, allora il nemico è il mondo islamico senza se e senza ma... ma io non credo che sia così, un popolo non decide di colonizzare il mondo a forza di sgozzamenti... almeno io non ci credo. C'è un altro motore sotto, l'importante è esserne consapevoli

  2. #12
    Neutrino NO-TUNNEL
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    Predefinito

    Ad Amato piace continuare a fare la quinta colonna, eh?
    Nè DAVANTI Nè DI DIETRO, MA DI LATO

  3. #13
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    Predefinito basta con la propaganda dello scontro di civiltà

    L' ideologia dello scontro di civiltà, presente nella destra al governo, affiora purtroppo anche in alcuni personaggi del centro sinistra, tipo Amato ma non solo. In questa intervista emerge il tentativo basso di contrastare la sinistra radicale con argomentazioni false tipo quella per cui i pacifisti sarebbero amici dei terroristi perchè non appoggiano incondizionatamente qualsiasi scelta di Bush o Putin. Nulla di più falso, scorretto e strumentale. I pacifisti provano repulsione per la guerra e per il terrorismo, facce della stessa medaglia che ci sta portando verso uno scontro di civiltà dalle conseguenze drammatiche, per tutti.
    Faccio un altra riflessione: tutti giustamente rimangono colpiti dai bambini morti a Beslan proprio perchè li abbiamo potuti vedere in tv ai tg. Ebbene scommmetto che molti rimarrebbero ugualmente colpiti se vedessero (ma non ce li fanno vedere) i civili iracheni bombardati dagli aerei di Bush e compagnia. Bambini morti ugualmente tagliati, bruciati, senza testa, senza braccia, rimasti ad agonizzare sotto le macerie. Ma non li possiamo vedere, perchè abbiamo un' informazione malata che fa vedere solo quello che fa comodo in modo da influenzare e condizionare l' opinione pubblica quanto più possibile.
    Sullo scontro di civiltà sostenuto da destra (e qualcuno di centro sinistra) mando un interessante articolo:


    L'ideologia dello scontro di civiltà
    e la neoapologia di guerra
    Il dibattito a destra e a sinistra


    Si potrebbe dire: uno spettro (stavolta davvero sinistro) si aggira
    per l'Occidente. Si chiama ideologia dello scontro di civiltà e
    viene, in realtà, da molto lontano, nel senso che ha alle spalle
    molti anni di elaborazione "teorica" e di sperimentazione politica.
    Questa ideologia, oggi, tende a conquistare a sé un numero crescente
    di adepti ed è già di fatto, maggioritaria nel sistema
    dell'informazione. Basti scorrere i giornali degli ultimi giorni, dal
    democratico Espresso, dove Gian Paolo Pansa parla con assoluta
    tranquillità della "terza guerra mondiale in corso", al moderato-
    democratico Corriere della sera, dove, nel suo editoriale di
    domenica, Stefano Folli avverte che non sono più possibili distinguo
    di sorta, o posizioni intermedie, nello scontro frontale che oppone
    l'Occidente al terrorismo islamico. Insomma, la linea di
    fondamentalismo occidentalista che da sempre caratterizza i media di
    destra (anche quelli molto intelligenti come Il Foglio) sta
    rapidamente guadagnando consensi anche a sinistra, ovviamente
    all'interno della sinistra liberale e moderata, anzi moderatissima,
    dal Riformista all'ex-direttore del manifesto che ha realizzato, a
    destra, un vero e proprio en-plein. La tragedia dei bambini di Beslan
    non ha fatto che rafforzare il fronte, rendendo manifesto uno
    schieramento pro-Putin (salvo, s'intende, le contraddizioni interne
    rappresentate dal partito filoceceno, come i radicali, e da residui
    ideologici antisovietici) di ampiezza quasi finora insospettata. Ma
    l'intera discussione, chiamiamola così, è aperta dall'attentato delle
    Twin Towers e dalla risposta di guerra - preventiva e infinita -
    dell'amministrazione Bush.
    Perché un numero crescente di opinionisti aderisce all'opzione
    dello «scontro di civiltà»? Perché essa cammina anche nel così
    detto "senso comune"? E di che si tratta, in realtà?


    Da Lewis ad Huntington
    A formulare per primo l'espressione «scontro di civiltà» fu Bernard
    Lewis, illustre esponente della geopolitica britannica e arabista:
    nel 1990, il professore di Princetown spiegò in un saggio su Atlantic
    Monthly che «la rabbia musulmana sta portando ad uno scontro di
    civiltà, reazione storica di un antico rivale, contro l'eredità
    giudaico-cristiana». Era già l'epoca, mentre l'Unione sovietica si
    avviava a non esistere più, della sperimentazione americana della
    teoria detta dell'«arco delle crisi». La quale puntava a sfruttare,
    senza alcun scrupolo etico, il già crescente fondamentalismo islamico
    per destabilizzare l'impero sovietico e acquisire, finalmente, il
    controllo di quel "cuore eurasiatico" (grosso modo, la regione che va
    dal fianco meridionale della Russia alla Cina) che la dottrina
    gepolitica tradizionale fa coincidere con il controllo del pianeta.

    E' in questo contesto che matura il lavoro di Samuel Huntington,
    professore ad Harvard e "kissingeriano" di chiara fama. Già noto,
    negli anni '70, per la sua collaborazione dottrinaria con la
    Commissione Trilateral (teoria dell'eccesso di domanda che mina le
    democrazie liberali e ne suggerisce il drastico ridimensionamento),
    Huntington pubblicò un saggio, nel 1993, sull'autorevole rivista
    Foreign Affairs sull'inevitabilità del conflitto tra occidente e
    Islam, tra Occidente e Cina. Saggio che, di lì a tre anni, sarebbe
    diventato un libro, anzi un bestseller. Finita la guerra fredda e
    tramontato l'ordine bipolare del mondo - questo il succo - il pianeta
    non può che strutturarsi secondo linee di demarcazione «lungo le
    linee etniche, religiose e di civiltà che producono nuovi
    conflitti». «Se non odiamo ciò che non siamo» scrive ancora Huntigton
    citando un antico esponente del nazionalismo della repubblica di
    Venezia «non possiamo amare ciò che siamo. Non ci possono essere veri
    amici senza veri nemici». Perciò l'Occidente è destinato ad entrare
    in rotta totale di collisione con i musulmani, in flagrante
    espansione demografica, e con i cinesi, in gigantesca crescita
    economica.

    Si vede bene, dunque, che l'ideologia dello scontro di civiltà
    precede di gran lunga l'esplosione del terrorismo e specificamente
    del terrorismo islamico. Quando fu coniata, in pompa magna, insomma,
    bin Laden era ancora un ragazzo, al-Qaeda il sogno di qualche isolato
    sceicco, l'Arabia saudita il più fido alleato dell'Occidente nel
    Medio Oriente. Essa, in realtà, è la risposta ideologicamente più
    organica che l'establishment occidentale ha elaborato all'indomani
    del cataclisma del 1989: la faccia spietata e "realista"
    dell'Occidente, che smentisce in anticipo le mirabolanti promesse
    della globalizzazione e cerca di determinare una teoria organica del
    proprio dominio del mondo. Sempre stando ai dettami dell'ideologia
    (che è tutt'altro che una merce immateriale), il Paese più potente e
    più "guerriero" dello schieramento, gli Stati Uniti, non possono non
    avere un Nemico: esso è stato incarnato, nella storia, via via dal
    colonialismo britannico, dal militarismo nazista, dal comunismo,
    dall'Unione sovietica. Era sempre e comunque un Nemico esterno - un
    alieno - che sempre e comunque minacciava il Sogno americano e
    cementava un'identità nazionale e patriottica, altrimenti in
    permanente rischio di destrutturazione. Quale Nemico più adatto,
    oggi, dell'Islam e, domani, della Cina? Ma, a differenza del passato,
    questa scelta si consuma in un'epoca di crisi profonda del
    capitalismo, la cui funzione storica progressiva si va sempre più
    convertendo nel suo opposto, in una regressione che è economico-
    sociale quanto politica. E, proprio dal punto di vista della potenza
    politica, lo schieramento occidentale, a cominciare dagli Usa,
    fallisce il risultato finora storicamente raggiunto: ovvero una dose
    relativa di stabilità e, appunto, nuovo ordine. Al contrario, lo
    scontro con l'Islam - la pratica della guerra preventiva, permanente
    e infinita - sta producendo non solo alcune tra le massime
    devastazioni e violenze della storia, ma determina uno stato mondiale
    di crescente caos, disordine, instabilità.


    I nuovi apologeti
    Qui si colloca l'ondata neopologetica di cui dicevamo. La corrente
    del nuovo fondamentalismo realista che, nell'impossibilità di fornire
    a ciò che accade - alla barbarie che avanza - una spiegazione in
    qualche modo "razionale", non può che sprofondare in un'estrema
    semplificazione ideologica: quella per cui la violenza del potere,
    dello Stato, è sempre e comunque innocente, se non benedetta. Quella
    che si accompagna con un neofondamentalismo cristiano - eguale e
    simmetrico a quello islamico, induista, ebraico - che parla il
    linguaggio aberrante della lotta (eterna) tra il Bene e il Male. E
    nessuno ricorda che il terrorismo - letteralmente - è stato
    teorizzato da un generale italiano e adottato da uno Stato,
    precisamente dallo Stato maggiore inglese, negli anni tra le due
    guerre: inventato e praticato come strumento per seminare il terrore
    sulle popolazioni civili inermi.

    Quando scoppiò la "madre di tutte le guerre moderne", I guerra
    mondiale - alla quale nessuno, oggi, può attribuire alcun ruolo
    razionale, alcuna ragionevolezza, alcun senso se non quello di avere
    distrutto alcune milioni di giovani vite nelle trincee d'Europa -
    furono pochissimi, anche a sinistra, anche nel movimento operaio, ad
    opporsi davvero, a resistere alle diverse retoriche nazionaliste, a
    tenere viva una speranza di pace. Oggi, però, a resistere sono molti
    milioni, dovunque nel pianeta. Anche questo, certo, è alla radice
    della neoapologia di guerra: hanno paura, questa volta, di perdere
    davvero.

    Rina Gagliardi

    Articolo tratto da "Liberazione" del 07/09/2004


    In Origine Postato da Luca_liberale
    Giuliano Amato accusa: basta con i distinguo e le zone grigie
    "Ci sono momenti in cui bisogna prendere una sola posizione"

    "Il terrorismo è il vero nemico la sinistra non gli dia più alibi"

    di MASSIMO GIANNINI
    ROMA - Giuliano Amato scuote il centrosinistra. Basta con le ambiguità, basta con le divisioni, basta con le "zone grigie". "La tragedia di Beslan - dice l'ex premier - è un ineludibile richiamo per tutti noi. Di questo terrorismo non si può non essere nemici. Quali che siano gli errori che vengono commessi nel fronteggiarlo. Oggi, in Italia e forse anche in altri Paesi coinvolti, a partire dagli Stati Uniti, è necessario che non si crei un baratro tra le parti politiche, nel quale si possano frantumare e disperdere la volontà e la fermezza nel combattere un nemico multiforme, e dunque sempre più pericoloso. Perché è comunque vero che questo è un cancro che si sta diffondendo".
    .................................................. ..........................

  4. #14
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    Predefinito Re: Amato Alla Sinistra: Basta Alibi Al Terrorismo

    In Origine Postato da Luca_liberale
    Giuliano Amato accusa: basta con i distinguo e le zone grigie
    "Ci sono momenti in cui bisogna prendere una sola posizione"

    "Il terrorismo è il vero nemico la sinistra non gli dia più alibi"

    OMISSIS

    (7 settembre 2004)
    Finalmente anche a sinistra Uno che parla chiaro.

  5. #15
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    Predefinito Re: Re: Amato Alla Sinistra: Basta Alibi Al Terrorismo

    Amato avrebbe dovuto scrivere "Ci sono momenti in cui bisogna uniformarsi al pensiero unico per trarne vantaggio e cercare di opporsi alla sinistra radicale e ai pacifisti con ogni mezzuccio, perfino facendo intendere menzogne sul conto dei pacifisti e facendo finta di non capire che guerra e terrorismo si alimentano a vicenda". Sarebbe stato più chiaro e corretto.


    In Origine Postato da Gallo Senone
    Finalmente anche a sinistra Uno che parla chiaro.

  6. #16
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    Predefinito

    Uno dei motori principali sono le industrie di armi che in USA rappresentano una consistente fetta del PIL. Inoltre Bin Laden è stato finanziato dagli USA quando era utile contro la russia. Poi gli è sfuggito di mano. Forse bastava non finanziarlo prima e ora non ci troveremmo in questa situazione. Come il dittatore sanguinario Saddam, tempo fa incorraggiato dagli USA in funzione anti Iran e poi diventato il nemico da abbattere.
    La politica a favore del dialogo con il solo islam moderato ottiene il risultato di favorire l' espansione della pratica terroristica anche a quelle componenti dell' isalm radicale ( non solo per questo già terroristi) che non sono tuttora affatto terroristiche. In sostanza porta ad un aumento di possibili alleati del terrorismo invece di un solco di isolamento che verso i terroristi bisognerebbe adottare.


    In Origine Postato da ZioTempa
    come al solito... certo è un terrorismo spietato e assolutamente da condannare... questo non significa che chi muove i fili debba avere ragione perchè non si è macchiato personalmente le mani di sangue... Allora credo che le aree 'grigie' esistano perchè qualcuno ha la volontà di tenere viva l'idea che non si può condannare solo chi si arma, ma anche chi usa il proprio potere per armare rimanendosene nella propria comoda poltrona mentre vengono perpetrati delitti ignobili. Allora si, vanno condannati i delitti atroci dei terroristi, ma non è da meno chi arma questi terroristi per smuovere gli equilibri politici a proprio favore, perchè ci sarà pure qualcuno che arma queste persone, le armi non se le costruiscono da soli... La sinistra sarà pedante nel gioco di non esporsi in modo esplicito contro questo terrorismo, dall'altra parte si acceca la gente facendo credere che il terrorismo si autoalimenti, allora il nemico è il mondo islamico senza se e senza ma... ma io non credo che sia così, un popolo non decide di colonizzare il mondo a forza di sgozzamenti... almeno io non ci credo. C'è un altro motore sotto, l'importante è esserne consapevoli

 

 
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