tanto per dar lavoro a brunik
Italia: ok, il conto è giusto
di Maurizio Tortorella
7/9/2004
Dopo l'agenzia di rating Standard & Poor's anche il Fondo monetario approva il programma del governo per contenere il passivo. Le cifre.
Le stime contenute nel Documento di programmazione economica e finanziaria convincono gli economisti del Fondo monetario internazionale, al lavoro in questi giorni per stilare la versione definitiva del cosiddetto "outlook" che verrà presentato a Washington in occasione dell'assemblea annuale ai primi d'ottobre.
Le ultime previsioni per l'Italia sarebbero sostanzialmente in linea con quelle del Dpef. La crescita del pil a fine anno, secondo il Fmi, dovrebbe essere pari pari all'1,2 per cento, con un livello del deficit al 2,9 per cento, mentre l'inflazione e la disoccupazione sono previste in calo, rispettivamente al 2,1 e all'8,3.
VALUTAZIONE DEL DEBITO
In pochi giorni, questa è la seconda valutazione positiva delle previsioni del ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco. Lunedì scorso l'agenzia di rating internazionale Standard & Poor's non aveva escluso la possibilità; di un rialzo della sua valutazione del debito pubblico italiano. Moritz Kraemer, il direttore per il rating dei paesi europei dell'agenzia che all'inizio di luglio aveva ridotto da AA ad AA- il rating del debito italiano, aveva dichiarato: «La prospettiva di medio termine delineata nel nuovo Dpef sembra incoraggiante».
PROSPETTIVA DI RISANAMENTO
In particolare, Standard & Poor's considera positivo che il nuovo ministro dell'Economia abbia deciso di introdurre il tetto del 2 per cento annuo all'aumento della spesa pubblica: «Se questa clausola verrà; applicata in maniera rigorosa e continua, potrebbe rappresentare un contributo significativo al risanamento dei conti pubblici», aveva detto Kraemer, rimarcando come un rating AA sia compatibile solo con avanzi primari di medio termine nell'ordine del 5 per cento.
L'analista londinese aveva comunque aggiunto che, prima di procedere al rialzo del rating, Standard & Poor's «vuole vedere risultati concreti, una realizzazione robusta di quanto annunciato, un trend chiaramente identificabile». Il Dpef italiano prevede un avanzo primario del 4,8 per cento nel 2008.