leggo e riporto

COMUNICATO STAMPA

Nella mattinata di venerdì 10-9, in occasione della conferenza stampa, indetta da Anna e Giampaolo Mattei, dall’avvocato Randazzo, presso la sede del XIX Municipio nel quartiere Primavalle, per spiegare i motivi del dissenso circa la decisione del Sindaco Veltroni di intitolare una strada a Stefano e Virgilio, tragicamente scomparsi nel rogo della loro abitazione il 16 aprile 1973, una delegazione della Federazione Romana del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, composta da una trentina di militanti, ha voluto rendere omaggio alla memoria dei fratelli di Primavalle. Tale decisione, giunta dopo oltre 31 anni dal barbaro eccidio compiuto dagli assassini dell'antifascismo militante, peraltro tuttora indisturbati latitanti all'estero, sa di opportunismo e sciacallaggio da parte di maggioranza e opposizione capitolina, considerando anche che, in casi di vittime "non fasciste" di atti di violenza, i tempi della toponomastica sono stati spesso di gran lunga più brevi. La Fiamma Tricolore, occupando simbolicamente i locali, esprimendo solidarietà e porgendo un omaggio floreale destinato alla Signora Anna, oggi assente alla conferenza, ma ritirato dal figlio Giampaolo, condivide totalmente le dichiarazioni del medesimo, che con una dignità e una coerenza incredibile, oltre che rimandare al mittente la richiesta di intitolazione, ha chiesto per la memoria dei suoi fratelli e per la sua famiglia più rispetto e nessuna strumentalizzazione da parte degli antifascisti di destra e di sinistra. Inoltre Giampaolo ha anche ricordato come i suoi fratelli siano stati uccisi per ben due volte: la prima in quella tragica notte del 1973, quando vili assassini incendiarono la sua abitazione, una seconda volta con l’indifferenza, le calunnie, i tradimenti e le strumentalizzazioni che, come famiglia, subiscono da oltre trent’anni. Come sono stati uccisi due volte i caduti della Repubblica Sociale italiana: la prima nell’ultimo conflitto, la seconda con le dichiarazioni di Fini in Israele. Giampaolo ha anche ribadito che la sua era ed è una famiglia di idealisti e non sono mancate steccate verso Alleanza Nazionale. I militanti del M.S.F.T. hanno espresso con chiarezza e anche durezza le loro posizioni, attaccando i badogliani del 2000 e i nostalgici della resistenza, non nascondendo l’emozione quando la famiglia Mattei ha ricordato e ringraziato chi ancora oggi, mentre c’è chi candida Achille Lollo, condannato per la strage di Primavalle e riparato in Brasile, nelle liste dell’Ulivo in Sud-America o tutto vende o rinnega per una poltrona, va a ricordare ogni anno la memoria e il sacrificio dei suoi fratelli, sistematicamente accolto da sassaiole e insulti. Non sarà una targa a far dimenticare chi urlava “uccidere un fascista non è reato” o ha contribuito all’impunità e alla fuga dei carnefici, così come non si può dimenticare chi ha definito il fascismo "male assoluto", si è inginocchiato di fronte ai nemici e ha offeso la memoria dei ragazzi di Salò e di tutti i camerati caduti sotto la mannaia antifascista. Per questo la Fiamma Tricolore ha contestato l’on. Angelilli ed ha a lungo applaudito gli attacchi di Giampaolo Mattei a chi oggi cerca di fare campagna elettorale con il dolore e la sofferenza della sua famiglia. E’ facile ricordare Stefano e Virgilio da un’aula comunale o circoscrizionale, è facile uscire allo scoperto solo oggi: dov’erano questi figuri quando c'era chi andava a portare un mazzo di fiori sotto casa Mattei e veniva denunciato o preso a sassate? La Fiamma Tricolore continuerà a stare vicino alla famiglia Mattei, non delegando mai un’antifascista, sia di An o dell’ex-Pci, a intitolare le vie e le piazze ai caduti nazional-popolari, ma intitolandole da anni con i presenti e soprattutto cercando di non tradire gli ideali per cui sono morti questi ragazzi. Sul mazzo di fiori donato a Donna Mattei era scritto: “Il vostro dolore, la nostra forza. Il vostro esempio, la nostra lotta”. Finché ci saranno uomini come Giampaolo, uomo straordinario dagli occhi fieri e puliti, esempio di camerata, varrà la pena lottare e contribuire a portare vanti la fiaccola ideale. Onore ai camerati caduti, sdegno per gli imboscati e i traditori. I fascisti non dimenticano.

Roma, 10 settembre 2004