Pubblicato in rete il filmato integrale contro l'aborto "L'urlo silenzioso" integrale

[Bellarmino]

Sul sito www.cattolicesimo.com, potrete visionare il famoso filmato "L'urlo del silenzio", che documenta le fasi atroci che si svolgono durante un aborto, o meglio, l'esecuzione di un omicidio volontario e tutelato dalle leggi, di un bambino all'interno del ventre materno.
Il video è integrale ed il commento illustrativo in lingua italiana.
Ormai, dalla famigerata approvazione della legge 194, le uccisioni non si contano più. Qualcuno ipotizza che soltanto in Italia abbiano superato i 4 milioni circa...
Tutto questo si compie sotto gli occhi di una popolazione ed una gerarchia cattolica evidentemente più sensibili all'abbandono di un animale (fatto di per sè comunque spregevole) che all'uccisione di una vita umana già formata.
Il link diretto per visionare il filmato è il seguente:
http://www.cattolicesimo.com/ChiesaS...rto/titolo.htm
Si consiglia la visione ad un pubblico adulto.
Bellarmino
PS.
E' in preparazione un'ampia documentazione con filmati, interviste ed immagini in corso di pubblicazione sul sito segnalato.

[Landser]

Ottima iniziativa!

[Bellarmino]

Originally posted by cheeseburger
tutti sanno che l'aborto e' un omicidio non puo essere altro che atto abbominevole pero' si e fatto un referendum il volere degli italiani si e' espesso tant'e

Che logica perversa è mai questa?
Si legalizza il delitto consapevolmente perchè la maggioranza è consenziente?
La democrazia vale più della tutela della vita umana?

[Bellarmino]

Originally posted by cheeseburger
e' la logica di un referendum funziona cosi' e' un argomento chiuso da piu di 30 anni ancora tirarlo fuori non mi sembra il caso
ormai e' archiviato

Non sono democratico, ma la vostra democrazia insegna che non c'è nulla di definitivo, o no?
Se l'aborto è un omicidio, come tu stesso hai attestato, e se nel periodo in cui è stato legalizzato non c'era coscienza di ciò, è necessaria una campagna di controinformazione e sensibilizzazione affinchè si giunga presto all'annullamento di quest'orrenda pratica criminosa che falcia la vita di migliaia di bambini indefesi ogni anno.
Aggiungo che la consapevolezza, come nel tuo caso, di compiere un omicidio, aggrava le responsabilità morali.

[lumen]

Originally posted by cheeseburger
lo farebbero lo stesso in mano alla clandestinita invece che in un ospedale non credo migliorebbe la situazione, cmq io non lo praticherei mai

L'aborto è sempre esistito. La battaglia referendaria per depenalizzarlo diceva proprio questo: le donne abortiscono anche se è illegale; lo fanno di nascosto e rischiano di morire, allora è meglio che lo facciano alla luce del sole.
Però, se noi crediamo che l'aborto sia un omicidio, possiamo fare in modo che questo omicidio sia compiuto in maniera più sicura e con meno rischi di vita per l'omicida?
E' follia! E' vero che si abortirebbe comunque, ma perché bisogna che la società si renda colpevole di correità in questi omicidi?
Il furto è reato e, spesso, chi ruba si pone in situazioni pericolose (pensiamo a quei ladri che devono calarsi dai tetti per raggiungere le finestre). Allora, visto che comunque c'è chi ruba, perché non rendiamo la vita dei ladri più semplice lasciando le porte di casa aperte per legge?
Per me è lo stesso discorso dell'aborto. In Italia c'è il paradosso che chi si fuma uno spinello rischia il carcere, chi uccide un bambino nel grembo della madre non rischia niente.
Io di mio, e scusate se sono un cinico bastardo insensibile, me ne frego di che fine fa la partoriente che decide di uccidere suo figlio, se può rischiare di infettarsi, come, francamente, me ne frego del fatto che il ladro rischi di sfracellarsi al suolo se tenta di calarsi dal tetto per entrarmi in casa!

[Agape]

In realtà la questione aborto sì/aborto no non dovrebbe neppure porsi.
Mi spiego: l'aborto e il referendum che lo legalizza sono la foglia di fico che uno stato massone e palesemente anticristiano ci porgono con sguardo ammiccante e voce suadente (e sibilante...) per indurci a cogliere un'altra volta di un frutto che non ci è consentito.
Un vero Cristiano se ne infischia della legge dello stato e non solo non abortisce, ma neppure si mette in condizione di farlo, perchè se è vero che un figlio è un dono del Signore, è anche vero che questo dono deve essere accolto in una famiglia regolare, come richiesto, oltre che dal buonsenso, dalla Legge di Dio.
Qualcuno obietterà riferendosi agli aborti terapeutici ma il discorso ritorna allo stesso punto, ciò che deve guidare la nostra vita è solo il fare la Volontà del Signore, poco importa se non ne capiamo il senso.. crescendo capiremo, e fino a che non avremo capito dobbiamo “accontentarci” di avere fiducia in Lui!
E in merito al filmato in oggetto, non ho avuto il coraggio di aprire il file ma l'avevo già visto in gioventù.. che strazio, come si può fare ciò al proprio figlio? che generazione malnata quella che accetta e consacra legale un simile abominio!!!

[vescovosilvano]

Vorrei sapere come si comportano i vostri confessori di fronte alla confessione di un aborto.
Vi dico come ci comportiamo noi:
il canone di San Basilio il Grande sull'omicidio volontario (aborto compreso) prevede che chi lo ha commesso (che non è solo la donna) sia escluso dalla comunione eucaristica per tutta la vita e solo vicina alla morte, se per tutta la vita ha pianto il suo peccato e fatto penitenza, sia assolto e riammesso alal comunione eucaristica.
Lo stesso San Basilio prevede che, in ragione di economia (condiscendenza misericordiosa) la penitenza possa essere ridotta a 20 anni.
I penitenziari successivi mantengono questa pena eccetto che per chi , specie se molto giovani, lo hanno commesso sotto minaccia grave o pressioni (per esempio dei genitori) ed in quel caso prevedono una riduzione della pena, ma mai meno di cinque anni.

Come ci comportiamo oggi.
Prendiamo il caso paratico che può capitare: uand onna viene e confessa l'aborto piangendo, cosciente della gravità di ciò che ha commesso, spiega le ragioni che la hanno indotta a ciò, ma non le adduce a scusa del peccato. Il confessore, i tal caso le può assegnare una penitenza anche lieve, ad esempio un anno di digiuno ecclesiastico (astensione da cibi di derivazione animale e dall'olio d'oliva e dal vino) tutti i giorni eccetto la domenica (in ragione della Resurrezione, un certo numero di prosternazioni quotidiane e, se può economicamente, elemosine sostanziose ai poveri.
Al termine della effettuata penitenza la si rismmette alla comunione avvertendola che se dovesse ricadere resterebbe in pentitenza per 20 anni.
Ammettiamo invece il caso di una donna che viene e confessa l'aborto ma non ha coscienza autentuica della gravità di ciò che ha fatto, le si impone allora, per farglielo capire, una penitenza di almeno 5 anni, con elemosine sostanziose se può, fino ad una reale decima da distribuire ai poveri. Al termine dei cinque anni si verifica se ha compreso la gravità del peccato. Se sì la si riammette alla comunione col solito ammonimento, se no si aggiungono altri cinque anni.
Quando ero prete cattolico e telefonavo al Vicario generale per avere la facoltà di assolvere dalla scomunica mi diceva sempre di dare per penitenza un rosario ed un'elemosina.....!

Come si comportano i vostri sacerdoto?

[vescovosilvano]

Quando ci renderemo conto che noi cristiani siamo ormai una minoranza?
Quindi non possiamo aspettarci nessun sostegno nè diretto nè indiretto dallo stato. Da esso dobbiamo solo aver garantita la nostra piena libertà.
Il referendum sul divorzio e l'aborto avrebbero dovuto insegnare. Ma noi chiediamo ancora alla "societas christiana"! Non cìè più e non tornerà. Tornerà invece il Figlio dell'Uomo ma "troverà ancora fede sulla terra?"