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  1. #11
    Christianity Under Fire
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    Predefinito La difesa di Marchionne

    Marchionne dice in sostanza che per produrre ricchezza non si può evitare di competere col comunismo cinese in materia di produzione e con le altre economie emergenti, al cui PIL cercano di tenersi timidamente al passo le economie occidentali.
    Fino a quando russi e cinesi facevano i comunisti era più facile per i sindacati lottare per la scala mobile. Quando la Cina si rese conto della forza della propria povertà, allora si aprì primieramente al mercato del lavoro, col risultato che i nostri imprenditori più ruspanti intesero al volo l'affare. Quel giorno fu l'inizio della fine per i sindacati, e la scala da mobile si trasformò in uno scantinato.

    In sostanza, la speranza non dico del Comunismo ma della socialdemocrazia è stata affossata dagli stessi compagni cinesi, e poi dalla tempesta neoliberale che ne è seguita, la quale è ancora in atto ma in fase di mutamento autocratico.

    Nel nome della libertà, l'Italia è al presente il laboratorio più avanzato di tale mutamento in atto: il Cavaliere ne è il suo nuovo duce e Marchionne il suo profeta.
    Ultima modifica di david777; 03-10-10 alle 23:59

  2. #12
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    La democrazia: miglior involucro per il capitale.
    In questi anni abbiamo assistito all’aumento progressivo dello sfruttamento della classe operaia. Abbiamo visto riduzioni del poter d’acquisto dei salari, condizioni di lavoro peggiorate, perdita di diritti acquisiti, aumento dell’età pensionabile, crescita della disoccupazione e della precarietà, la scuola pubblica sempre meno vicina ai bisogni degli scolari e degli studenti, la sanità lontana dalle esigenze dei cittadini, la politica dei trasporti aliena alle necessità degli utenti.
    In dieci anni abbiamo perso almeno cinquant’anni di diritti e di condizioni di vita.
    A questa situazione hanno concorso partiti del governo e dell’opposizione. Ha concorso una politica sindacale succube degl’interessi del “Paese” e non vicina a quelli dei lavoratori. Berlusconi e Bossi avevano promesso il paradiso ed invece ci hanno portato all’inferno.
    Il magico federalismo è un’altra truffa, utile solo alle varie frazioni borghesi e foriero di nuove tasse par i lavoratori, gli unici a pagare le imposte fino all’ultimo euro.
    I sindacati, come all’inizio degli anni sessanta, sono divisi. La Cisl e Uil, come allora, hanno scelto di fare da stampella alle azioni del governo e del capitale.
    Governo, opposizione, Cisl, Uil, che si dichiarano democratici, non accettano che gli accordi vengano votati dai lavoratori per timore di essere sconfitti ed impongono alla stragrande maggioranza accordi utili solo alle imprese ed al profitto.
    Questi signori, autodefinitisi democratici, mostrano la vera faccia del sistema, che è una vera dittatura della classe borghese sulla classe operaia.
    La libertà, l’uguaglianza, la fratellanza del sistema democratico sono solo parole vuote, buone per riempirsi la bocca!
    I mass-media, così pronti nelle campagne quando si tratta di condurre battaglie per gl’interessi della frazione borghese di riferimento, non sprecano una riga o una parola per segnalare le azioni dittatoriali del governo, della Cisl e della Uil con il rifiuto di far votare le piattaforme e gli accordi.
    Si riempiono però pagine di giornali ed ore di televisione con le armi di distrazione di massa come la sicurezza, l’immigrazione,il terrorismo,lo sport, il gossip.
    Intanto si continua a morire nei luoghi di lavoro ed gl’immigrati sono uniti nello sfruttamento ad ogni lavoratore italiano. Il denaro non ha né colore né razza!
    I disoccupati aumentano. I soloni del capitale si dicono preoccupati da questa realtà, dicono che bisogna fare di tutto per invertire la tendenza, intanto le loro azioni vanno in direzione contraria e favorevole all’aumento dello sfruttamento dei lavoratori e del profitto.
    Di recente sono uscite alcune ricerche di Fulvio Contorti, capo ufficio studi di Mediobanca ed i risultati per alcuni osservatori economici sono stati “sconvolgenti”.
    Nel 2009, anno di grande crisi, le aziende italiane medie e medio-grandi hanno chiuso i bilanci con un attivo di quasi 65 miliardi di euro.
    Nel confronto tra imprese italiane, tedesche e spagnole, fatto uguale a 100 il valore aggiunto per dipendente delle aziende tedesche, si ha 87,8 per le italiane e 79,9 per le spagnole. Costo del lavoro tedesco uguale 100, per l’ Italia si ha 80.9, per la Spagna 72,4. Per quanto riguarda il margine operativo netto, fatto uguale 100 in Germania, si ha 118,9 per l’Italia e 123,5 per la Spagna.
    Il problema per imprese italiane nasce nel ramo imposte, nonostante le promesse di Berlusconi e Bossi. Una media azienda tedesca paga il 25,8 per cento d’imposte su quello che guadagna, in Spagna il 25,6, in Italia il 48,3.
    In questo modo cade un’altra favola del governo Berlusconi. Alcune aziende italiane scelgono paesi come la Slovenia per impiantare le loro produzioni non per i salari bassi, sono più alti, ma per le tasse inferiori, oltre, in molti casi, per finanziamenti governativi, che permettono di avere un costo del lavoro più basso.
    Il quadro esposto mostra chiaramente che chi lavora vede crescere miseria e disoccupazione, chi vive di profitto gongola nella maggiore ricchezza.
    La democrazia borghese è un inganno ed è il miglior involucro del capitalismo!
    C’è bisogno di comunismo e c’è bisogno di battere i nemici che sono in casa nostra per avere l’orgogliosa consapevolezza di aver battuto tutta la vecchia società!
    Costruiamo il futuro con le nostre mani!

  3. #13
    Christianity Under Fire
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    La tua analisi è fondata, ma la speranza di una soluzione non la vedo nel Comunismo. Marx ed Hegel, come anche il Positivismo nel suo complesso, non hanno messo in conto altri trascurati aspetti [non economici] dell'antropologia, e dunque della vera ed irrisolta natura dell'Uomo.
    Se la "ricetta" non ha funzionato nell'URSS, in Cina... ci sarà pure un motivo.
    Anche quando il "Cristianesimo" ha provato in America Latina a sposarsi coi metodi comunisti, il risultato è stato scadente.
    Se la Socialdemocrazia si allea col Cristianesimo, mettendo in equilibrio valori conservatori, democrazia liberale e republicana e responsabilità sociale, allora mi sembra che la ricetta abbia buone speranze di riuscita.
    Ultima modifica di david777; 30-10-10 alle 12:35

  4. #14
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    “La fame da lupo” per una società nuova.
    La produzione nel mondo è il doppio delle necessità materiali dell’intera umanità. Già oggi, se vi fosse una società comunista, ogni essere umano potrebbe vivere senza subire il ricatto della soddisfazione dei bisogni. Invece i dati riportano che nell’intero pianeta più di un miliardo di persone non sono alimentate abbastanza ed ogni anno muoiono milioni di esse per fame.
    Una società che non soddisfa i bisogni primari e porta alla morte per inedia non può dirsi società!
    E’ un sistema che mette al centro il profitto e lo sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano e che rende schiava delle necessità gran parte della popolazione mondiale.
    Il capitale per rivitalizzarsi ogni giorno cerca di sfruttare sempre più le masse lavoratrici e chiede di tornare a rapporti di lavoro simili ad un secolo e mezzo fa, in Italia il caso Fiat docet.
    I partiti parlamentari di ogni colore non si oppongono a questa nera e cruda realtà. I sindacati, al traino dei partiti, nei fatti sono sempre più a rimorchio delle esigenze del capitale.
    I posti di lavoro vengono tagliati, i salari e le pensioni abbassati, le condizioni di lavoro e di vita peggiorate, i servizi sociali, scuola, sanità, trasporti, finanziati con i soldi dei lavoratori, gli unici a pagare le tasse per intero, diventano un miraggio. Il capitale, usando pennivendoli, videolettori di notizie, rotocalchi vari cerca di sviare l’attenzione sull’omofobia, il razzismo,l’egoismo.
    Questo realtà non è per l’umanità!
    Gli esseri umani per definirsi veramente tali devono vivere e nella vita è insito il soddisfacimento dei bisogni materiali e spirituali.
    Non c’è libertà con la pancia e la mente vuote!
    “ Ma la democrazia pura e semplice è incapace di sanare i mali sociali. L’eguaglianza democratica è una chimera. La lotta dei poveri contro i ricchi non può essere combattuta sul terreno della democrazia o della politica.
    Anche questo grado è dunque solo uno stadio transitorio, l’ultimo mezzo puramente politico che ancora deve essere sperimentato e dal quale deve subito svilupparsi un nuovo elemento, un principio che oltrepassa la politica. Questo principio è il socialismo.
    Lineamenti di una critica dell’economia politica
    F. Engels
    La classe lavoratrice deve comprendere, acquisendo coscienza, che seguire un partito borghese od un altro significa solo schierarsi per una frazione della borghesia o un’altra, mai per i propri interessi.
    Per lottare per le sue esigenze chi vive di lavoro deve uscire dal circolo vizioso di destra, sinistra, centro, rottamatori, che vogliono residuare la classe lavoratrice, governo del fare finta, governo tecnico, governo di transizione, governo di responsabilità ed abbracciare in prima persona la propria causa, che deve mirare a difendere diritti, lavoro, salari, servizi sociali nell’immediato ed a superare questa dimensione economico-sociale nello storico.
    C’è molto da fare! Altro che non c’è più niente da fare!
    Chi propaganda la seconda sensazione vuole che le lavoratrici ed i lavoratori facciano poco per loro stessi e molto, lasciando fare a loro, per il capitale.
    “La fame da lupo” della classe lavoratrice, che ogni giorno nel mondo produttivo e nella società viene asservita, umiliata, colpita nella sua dignità deve esprimersi nel mettere in campo ogni energia per liberarsi dalla condizione imposta dalla realtà produttiva odierna.
    Un importante uomo politico italiano ha detto che in Italia non esistono poveri, ma solo persone che non hanno cognizione di utilizzo del benessere.
    La povertà quindi come colpa e la ricchezza come merito individuale, non frutto della società capitalistica e la sua divisione in classe.
    E’ una presa per i fondelli!
    Non solo ci sfruttano, ci prendono anche per imbecilli!
    E’ ora di mettere in campo tutte le forze intellettive e fisiche, la nuova società è più vicina di quanto essi pensano.
    Sta a noi esserci all’appuntamento con la storia!

  5. #15
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    L’accordo Fiat mostra l’essenza della democrazia borghese.
    L’accordo Fiat del 22.12.2010, non firmato dalla Fiom, prevede l’asservimento completo della forza lavoro alle esigenze del capitale e del profitto. L’essere umano al servizio della tecnologia e non il contrario.Viene abolito il contratto nazionale ed aziendale ed è accettato dai sindacati firmatari un “ordine di servizio dell’azienda”, che taglia diritti contrattuali e legali.
    Viene aumentato il tempo di lavoro, la gestione dell’orario è in assoluta sinergia con le esigenze aziendali, si riducono le pause, non si pagano i primi due giorni di malattia, si legano parti di salario alla presenza. Il testo concordato prevede poi che possano svolgere attività sindacale solo le organizzazioni firmatarie dell’accordo, che nominano i loro rappresentanti sindacali. I lavoratori , secondo l’accordo, non possono scegliersi i loro rappresentanti ed il loro sindacato.
    L’art. 14 della legge n.300 del 1970 così recita:
    ” Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è garantito a tutti lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.”
    L’art.15 dice:
    ” E’ nullo qualsiasi patto od atto diretto a
    a) subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad un’associazione sindacale ovvero cessi di farne parte.”
    L’art. 19, richiamato nell’accordo prevede:” Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell’ambito:
    a) delle associazioni aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale;
    b) delle associazioni sindacali, non affiliate alle predette confederazioni, che siano firmatarie di contratti collettivi nazionali o provinciali di lavoro applicati nell’unità produttiva.
    Nell’ambito di aziende con più unità produttive le rappresentanze sindacali possono istruire organi di coordinamento.”
    (Con D.P.R. 28.07.1995, n. 312, in seguito a referendum, è stato abrogato l’art. 19 primo comma lettera a e primo comma lettera b, limitatamente alle parole “ non affiliate alle predette confederazioni” ed alle parole “nazionali e provinciali”.)
    L’art. 39 della costituzione italiana recita:
    ” L’organizzazione sindacale è libera.
    Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme stabilite dalla legge…”
    Appare chiaro che legalmente l’accordo firmato contrasta con le norme di legge e della costituzione e, di conseguenza, non ha valenza legale. Ancora una volta si dimostra che nella democrazia borghese la libertà, , la legge, il rispetto per la dignità umana esiste solo a parole e solo quando serve al profitto. Il lavoratore dovrebbe accettare di non potersi liberamente associare ad un’organizzazione sindacale, di non scegliere i suoi rappresentanti ed il tutto in contrasto con le leggi. Il lavoratore dovrebbe accettare di essere più schiavo e più macchina di quanto non sia , accettando perdita di diritti e peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, sotto il ricatto dell’investimento si o no. Non si sono mosse campagne di stampa nè partiti ed associazioni per questo attacco della Fiat, insieme a Cisl, Uil ed altri figuranti sindacali, alla libertà ed alla democrazia verso la classe lavoratrice. Alcuni hanno parlato di futuro. E’ un ritorno al passato, ad un secolo e mezzo fa. Il futuro per i cartoni animati della politica, del sindacato, delle aziende, dei mass-media è poter sfruttare la classe operaia come agli albori del capitalismo. Il comunismo, non le illusioni parlamentari, è l’unica strada per una società vera e nuova. Il capitalismo mostra sempre più la sua vera natura di sfruttamento , guerre, miseria, fame.
    Questo sistema non è riformabile!

    “Il grido di battaglia non è affatto tra monarchia o repubblica,
    ma tra dominio della classe operaia o dominio della borghesia.”
    Marx

  6. #16
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Pagano solo e sempre i lavoratori dipendenti! Lottare per il comunismo!
    L’ultima manovra del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, come è già accaduto negli anni precedenti, colpisce duramente i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Il profitto e la rendita non vengono minimamente toccati. L’evasione fiscale ed il lavoro nero, che ammontano a circa 350 miliardi di euro, non vengono per nulla scalfiti. Con quella cifra lo Stato italiano risolverebbe tutti i suoi problemi! Invece quelle categorie, comprendente milioni di cittadini, continuano a non partecipare alla gestione dei servizi ed in tanti casi ne usufruiscono meglio degli altri, avendo un reddito basso o nullo, come nel caso della scuola e della sanità.
    Queste classi sociali sono privilegiate perché sono la base di massa del sistema e, di conseguenza, vengono difese dal profitto e dallo Stato che rappresenta profitto e rendita, non certo il salario.
    Questa realtà mostra ancora una volta che fascismo e democrazia sono due facce della stessa medaglia ed ambedue portano avanti, a seconda dei momenti storici, gl’interessi di chi vive sulle spalle di chi lavora e produce ricchezza, ovvero il proletariato.
    Al di là delle differenziazioni di facciata tutti partiti parlamentari o che sedevano in parlamento sono d’accordo nel far pagare il conto ai lavoratori ed alle lavoratrici.
    I sindacati fanno finta di sbraitare, ma poi non organizzano alcuna difesa vera. Essi sono per il bene del Paese, non certo del salario, delle condizioni di lavoro e di vita di milioni lavoratrici e lavoratori, di milioni di pensionate e pensionati.
    Le organizzazioni aziendali plaudono al “nuovo che avanza” dimenticando che quanto sta avvenendo negli ultimi anni semmai è il vecchio che ritorna.
    Lavoratrici e lavoratori è ora di prendere coscienza!
    Prendere coscienza che non vi è un partito parlamentare dalla nostra parte;
    che il sindacato, che è uno strumento importante per le nostre lotte, se non è diretto da noi, non difende le nostre esigenze, bensì quelle del profitto e della rendita;
    che bisogna guardare ai fatti e non alle parole ed i fatti, che hanno “la testa dura” dicono che negli ultimi anni la nostra vita è peggiorata;
    I posti di lavoro sono sempre più caserme, altro che democrazia!
    Sono aumentati i disoccupati, che il sistema per nascondere i dati divide in disoccupati, inattivi, scoraggiati, fino ad arrivare a circa 15 milioni di persone senza un lavoro.
    I salari e le pensioni diminuiscono giorno dopo giorno in potere di acquisto.
    La scuola è sempre più derelitta e cara.
    La sanità è come se fosse ormai privata, nonostante le tasse, che i lavoratori dipendenti pagano per il 92% delle entrate dello Stato.
    I trasporti sono sempre più di minor qualità, pur costando di più.
    Tutta la vita di chi lavora è peggiorata e continua, per opera del governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti, di tutti i partiti parlamentari e dei dirigenti sindacali, a peggiorare.
    I signori del governo, dell’opposizione, della dirigenza sindacale, dei giornali e delle tivù vendono a noi fumo, fatto di illusioni, false speranze, promesse vane, mentre l’arrosto del benessere e dei privilegi è tutto per loro, fedeli servitori del profitto.
    E’ ora di prendere coscienza che da soli non si va da alcuna parte!
    La forza del movimento dei lavoratori è il numero!
    Bisogna che si unisca, si organizzi, basandosi su una strategia che ponga come nuova frontiera non un nuovo governo, ma il superamento del sistema, in cui il profitto sia abolito e la produzione sia per il consumo, per il benessere di tutti.
    Un sistema che metta al centro del sistema produttivo e distributivo non il profitto e la rendita, ma l’essere umano ed i suoi bisogni materiali e spirituali.
    Solo soddisfacendo le proprie necessità l’essere umano può dirsi libero, concretamente libero.
    Mandiamo nella soffitta della storia il capitalismo ed i suoi servi!
    Se lo vogliamo, possiamo farlo!
    Tutti i cuori e le menti che desiderano vivere la piena libertà, non possono che lottare per il comunismo!

  7. #17
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Solo il comunismo può donare una vita vera!
    Gli ultimi dieci anni hanno visto da parte dei governi e dalle aziende un attacco feroce ai diritti, alle condizioni di lavoro ed ai salari dei lavoratori.
    La disoccupazione è aumentata, la precarietà è divenuta stabile e costante, le pensioni, finanziate con i contributi di chi lavora, hanno visto una riduzione in percentuale, insieme all’aumento dell’età pensionabile.
    Le imprese, nonostante le continue lamentele hanno continuato a sfornare profitti, comprese le banche, artefici della situazione critica del 2008 e finanziate con i soldi degli Stati e quindi nostri.
    La crescita mondiale si aggira intorno al 4.2 %.
    Dal 2001 al 2011, secondo l’Istat l’inflazione è aumentata del 20%, i salari solo del 13 %.
    I lavoratori hanno perso ben il 7 % di potere d’acquisto! Questo nonostante alcuni abbiano promesso il paradiso in terra.
    In Italia, sempre secondo l’Istat il 10% delle famiglie possiede il 50% della ricchezza nazionale, mentre 2.9 milioni di persone vivono in condizione di povertà assoluta e circa 8 milioni di povertà relativa.
    Il 90.8 % del reddito complessivamente dichiarato proviene dal mondo del lavoro dipendente, il 5% dai redditi d’impresa ed il 4.2 % dal lavoro autonomo.
    In questo scenario triste, a volte tragico per i lavoratori, tra luglio ed agosto il governo Berlusconi-Bossi- Scilipoti ha presentato tre manovre finanziarie, operative tra quest’anno ed il 2014, per un valore di circa 130 milardi di €.
    Sono misure che colpiscono essenzialmente il lavoro dipendente pubblico e privato e che attaccano, nell’art. 8 del decreto del 13.08.2011, lo statuto dei lavoratori e l’articolo 18, inserendo la possibilità di licenziare, senza giusta causa o giustificato motivo, con accordi aziendali o territoriali in deroga.
    In campo sanitario si realizza l’introduzione del ticket
    di 10 euro per le visite specialistiche, in aggiunta al costo in atto, e 25 € per visite al pronto soccorso ritenute di codice bianco.
    In campo previdenziale
    si programma di portare in modo scaglionato il pensionamento delle donne del settore privato a 65 anni;
    si vuole anticipare gli scaloni di pensionamento in atto, ponendosi come obiettivo il pensionamento a 70 anni per gli uomini;
    ricordiamo che i parlamentari possono andare in pensione a 50 anni e, pur con una singola legislatura, avere diritto ad una pensione minima di oltre 3000 € nette. Chi ha più legislature può arrivare ad una quota pensionistica di oltre 8000 € nette;
    si riduce la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’aumento dell’inflazione;
    si riduce la platea e la quota delle pensioni di reversibilità,
    s’incide fortemente sulle pensioni d’invalidità e sull’indennità di accompagnamento.
    In campo assistenziale e fiscale
    si prevede una riduzione delle detrazioni fiscali per il reddito sia da lavoro dipendente sia da pensione;
    si vuole incidere pesantemente sulle agevolazioni legate al TFR, agli assegni familiari;
    s’intende tagliare gli sgravi fiscali sulla prima casa, sulle spese mediche, sulle ristrutturazioni, sulle tasse universitarie ed altri.
    Quest’azione ridurrebbe in modo significativo gli stipendi ed il governo metterebbe mani e piedi nelle tasche degl’italiani!
    Festività:
    la prima stesura prevedeva l’abolizione delle festività laiche, in commissione queste sono state ripristinate, ma verrebbe abolita la festa patronale.

    Nel pubblico, oltre al blocco dei contratti di lavoro e delle retribuzioni fino al 2014, alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, s’intende dare la liquidazione al lavoratore dopo 24 mesi dal pensionamento , pur essendo soldi suoi;
    s’inaspriscono le regole sulla mobilità, sui trasferimenti, sull’aspettativa.
    Si attaccano i servizi pubblici con la volontà di privatizzarli, non dando conto al referendum di giugno, con la volontà di fare profitti e non venire incontro alle esigenze dei cittadini.
    L’attacco all’articolo 18 e la volontà di dare all’impresa libertà assoluta, al di là dell’etica, dei diritti e delle leggi mostra la volontà del governo al servizio delle aziende, delle banche, dei ricconi e degli evasori di voler trattare i lavoratori dipendenti come bestie da soma, che quando non servono, possono essere alienate e quindi licenziate.
    In Italia l’evasione e l’elusione fiscale supera i 350 milioni di €. La medesima cifra raggiunge il lavoro nero.
    Basterebbe che tutti pagassero le base in base al reddito ed il problema del debito pubblico sarebbe risolto, avendo anche parecchi milioni di € per investire e creare opportunità di lavoro.
    Invece il governo dei ricconi, delle aziende, delle banche e degli evasori non toglie un euro a queste categorie.
    Porta via soldi a chi ha poco e continua a dare a chi ha molto ed usufruisce, nel caso degli evasori, dei servizi dello Stato senza contribuire alle sue spese.
    E’ ora che la classe lavoratrice prenda coscienza che in questo sistema conta solo il profitto e che gli esseri umani sono solo pedine per giungere a quella meta!
    Bisogna lottare duramente contro l’assedio feroce del governo e dei suoi rappresentati, ma se vogliamo avere una vita e goderla in tutto il suo splendore è necessario costruire una società comunista.

  8. #18
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    La democrazia borghese: una trappola per gli sfruttati.
    Gli apologeti della democrazia borghese tendono a rappresentare questo sistema economico sociale
    come il migliore e come l’ultima frontiera dell’umanità.
    Uno dei valori più importanti, secondo loro, è che tutti con il voto contribuiscono alla scelta dei governanti.
    La libertà e l’uguaglianza si realizzano dentro le urne!
    Una testa, un voto!
    Eppure la possibilità d’incidere sulle elezioni varia a seconda del potere economico, finanziario, informativo. Un cittadino qualsiasi non ha la stessa possibilità di coagulare voti come un grande gruppo economico e finanziario, presente nella rete dell’informazione e della formazione del pensiero.
    Una testa, un voto è un inganno!
    Visto che un Berlusconi qualsiasi rappresenta una testa, ma più voti, grazie alle disponibilità d’incidenza sul pensiero dei cittadini.
    Gli ultimi avvenimenti, con i diktat del F.M.I. e della B.C.E., hanno ulteriormente dimostrato l’inganno dell’ideologia democratica.
    Questi organismi non sono stati votati dai cittadini, eppure dettano nel dettaglio le politiche economiche dei governi in nome del profitto e per salvare, come già nel 2008, i bilanci delle banche.
    I cittadini vedono aumentare la disoccupazione, la perdita di diritti, la riduzione dei salari con l’unico obiettivo di garantire il profitto economico e finanziario con piani di organismi non democratici.
    La democrazia borghese è una trappola per gli sfruttati!
    Le parole d’ordine di quest’epoca sono libertà, uguaglianza, proprietà. In realtà significano asservimento materiale e spirituale, miseria, sfruttamento.
    I dati sulla non soddisfazione dei bisogni primari nel mondo sono tragici. Più aumenta la ricchezza è più cresce la miseria. Più il capitalismo si radica in ogni parte del mondo e più s’incrementa lo sfruttamento.
    Nei fatti il capitale ha esaurito il suo compito storico e si avvia a passare la mano!
    La parole d’ordine del mondo nuovo sono abolizione delle classi, soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali del genere umano, tutto in comune.
    Fin quando vi saranno le classi ogni discorso sulla libertà e sull’uguaglianza è solo un modo per ingannare i lavoratori e difendere gl’interessi della borghesia.
    Non basta cambiare governo per cambiare condizione, se alla base vi è sempre il modo di produzione e distribuzione della ricchezza capitalistico.
    D’altronde oggi, analizzando le proposte dei governi e delle opposizioni, si nota una concordia sull’aumento dello sfruttamento della classe lavoratrice.
    I partiti parlamentari d’altronde rappresentano le varie frazioni borghesi e nessuno di loro si propone per esempio di abolire il precariato, di tornare alle vecchie norme pensionistiche, di aumentare gli stipendi, che negli ultimi dieci anni hanno perso circa il 10% di potere d’acquisto, d’instaurare uno stipendio minimo per i periodi di disoccupazione, come in Francia e Germania.
    Le organizzazioni sindacali, collaterali all’azione del governo e della borghesia, con la CGIL che cerca di governare il malcontento, sono complici del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.
    Sono nostre organizzazioni, sono nostre case, ma sono dirette da estranei alle esigenze del mondo del lavoro.
    Il tempo della storia sta per metterci di fronte a nuove opportunità per superare il capitalismo, sempre più imputridito e sempre più contro il genere umano.
    Dobbiamo essere pronti ed organizzati ad affrontare situazioni dure, ma nello stesso tempo entusiasmanti, per essere parte di una grande Storia.

  9. #19
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    Il futuro è nella lotta per il comunismo!
    Il prodotto lordo mondiale aumenterà nel 2011 del 4.2 %, nel 2012 del 3.8 %. Non esiste di conseguenza una crisi mondiale. Vi sono aree che viaggiano a ritmi più sostenuti, per esempio i Paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) ed altre che soffrono margini di crescita non alti, ad esempio l’Europa, con differenziazioni tra Paesi e Paesi, e gli U.S.A.
    I veri problemi che si sono posti in questi ultimi anni sono;
    1) il divario di valori sempre crescente tra economia e finanza, con quest’ultima sempre meno lo specchio dell’economia reale e creatrice di strumenti finanziari altamente aleatori;
    2) la diminuzione della domanda nell’area euro e dollaro.
    La prima realtà ha portato al fallimento di alcune banche, in U.S.A. ed in Europa, ed indebolito altre a causa della detenzione di titoli costruiti di aria. Ha significato pure situazioni di criticità per alcune imprese nelle due aree, esposte dal lato finanziario su investimenti “tossici”.
    Gli Stati interessati hanno cercato di salvare le banche e le imprese interessate, immettendo nelle loro casse milioni di dollari e milioni di euro.
    Questa enorme quantità di denaro è stata prelevata in vari modi, con l’aumento delle tasse e con la riduzione dello Stato sociale, in modo principale, dalle tasche dei cittadini.
    L’aumento dell’età pensionabile per gli uomini e le donne, la riduzione della spesa sanitaria, la diminuzione degl’investimenti scolastici, salvo la scuola privata e gl’insegnanti di religione, il minor flusso di denaro dallo Stato alle regioni ed agli enti locali ed altri interventi di questo tipo sono serviti a finanziare le banche e le imprese.
    Si aggiungano a queste misure le norme sul mercato del lavoro, penalizzanti in entrata ed uscita, e sul pubblico impiego, incidenti sullo stipendio e sulla sicurezza del posto di lavoro.
    Questa realtà globale ha portato ad una situazione di calo della domanda interna in molti Paesi, tra cui l’area U.S.A. e l’Europa, a causa degli stipendi sempre più magri e dell’aumento delle persone non inserite nel mondo del lavoro.
    Queste aree, tra cui l’Italia, hanno pensato con i provvedimenti,via via intrarpresi per salvare le banche e le imprese, che l’aumento dell’export, soprattutto verso l’area dei BRIC, avrebbe compensato la debolezza interna nell’accumulazione di profitti.
    Questo è avvenuto, ma solo in parte, perché anche le aree asiatiche non viaggiano più ai ritmi di crescita degli anni precedenti, ed ha portato ad una divaricazione del rapporto debito-P.I.L.
    Gli ultimi avvenimenti mostrano Paesi in grande difficoltà produttiva e finanziaria, Grecia, Italia,Spagna,Portogallo e la stessa Francia.
    La ricetta delle associazioni internazionali e delle banche centrali è sempre la stessa. Far pagare ai cittadini, ai lavoratori ed ai pensionati in particolare, il finanziamento dello Stato, accumulatore per le banche,che in Italia hanno bisogno di 108 miliardi di euro per rifinanziarsi, e le imprese.
    Le ultime misure prese in Grecia ed in Italia vanno in quella direzione. Così pure sembrerebbe per il futuro.
    Eppure sarebbe molto semplice risolvere il problema se vi fosse la volontà di affrontarlo in modo corretto.
    In Italia basterebbe prendere i seguenti provvedimenti per tentare di porsi in una condizione vantaggiosa:
    1) lotta all’evasione ed al lavoro nero per recuperare oltre 400 miliardi di euro;
    2) lotta alla corruzione, altri 60 miliardi;
    3) abolizione del finanziamento a fondo perduto alle imprese, altri 60 miliardi;
    4) abolizione degli enti inutili ancora esistenti;
    5) netta riduzione dei costi della politica;
    6) patrimoniale ai redditi alti del 4% per un contributo di circa 400 miliardi.
    Vi sono altre misure da poter prendere, ma credo che queste basterebbero per risolvere la questione del debito italiano senza colpire gli stipendi, il lavoro, la domanda interna.
    Anzi ci sarebbero le possibilità di intraprendere una grande azione di opere pubbliche ad iniziare dalla cura del territorio e dei fiumi;
    dalla messa in sicurezza delle scuole, quasi tutte fuori norma dal lato della sicurezza;
    dalla manutenzione di strade e ferrovie.
    Si potrebbero ridurre le tasse sui lavoratori e pensionati e si potrebbero eliminare le tasse sui servizi dello Stato, che paghiamo tre volte, con la tassazione, con i ticket, con il malservizio.
    Tutto ciò non viene fatto e per un solo motivo. Bisogna salvaguardare il profitto e la rendita.
    Ecco perché questo sistema non potrà mai essere dalla parte di tutti i cittadini ed in specie di chi lavora.
    Non riforme ci vogliono, ma nuovo assetto socio-economico!
    Solo il comunismo potrà soddisfare il bisogno che abbiamo di libertà dalle necessità materiali e spirituali, di uguaglianza, di fratellanza, di giustizia, perché il comunismo vuol dire “tutto in comune” e mette al centro della produzione e distribuzione l’essere umano, non il profitto.

  10. #20
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    Predefinito Rif: Il dolce sapore del cielo

    I maggiordomi del capitale contro i lavoratori ed i pensionati nella manovra “salva banche”.

    Un’altra manovra! Il 4 dicembre è arrivata la manovra “salva banche” del governo dei professori, che tali non si sono rivelati nella loro capacità di continuare l’opera del governo Berlusconi- Bossi.
    Con questa azione governativa l’ammontare delle manovre da luglio in poi supera i 200 miliardi di euro, sottratti ai lavoratori ed ai pensionati.
    Il nuovo governo gode dell’appoggio del Pdl, del Pd, che sta al governo con Berlusconi ed i fascisti e dice di stare dalla parte dei più deboli, mentre li indebolisce sempre più e ne aumenta la quantità, del Terzo Polo, schierati a difendere gl’interessi del capitale, delle banche e delle corporazioni. La lega è all’opposizione per cercare nuove fantasiose strade al suo fallimento politico ed alla partecipazione attiva nella difesa del capitale e della rendita. L’Idv, che ha votato la fiducia al vescovo Monti, non se la sente di appoggiare l’articolato governativo.
    La nuova manovra colpisce pesantemente i lavoratori ed i pensionati e mantiene i privilegi per il capitale. Rimangono nel bilancio statale i miliardi donati a fondo perduto alle imprese, a cui si aggiungono agevolazioni sull’Irap ed un fondo per le piccole e medie imprese. Non viene toccata l’evasione fiscale. Non vi sono norme contro il lavoro nero. Non vi è traccia di patrimoniale. Le liberalizzazioni restano nel libro dei sogni. La riduzione del costo della politica è rinviata alle calende greche. Il governo Monti è la prosecuzione del governo Berlusconi! La differenza, forse, sta nel tacco delle signore, tacco 15 per il governo Berlusconi, tacco 6 per il governo Monti, e nell’assenza ipotetica di “bunga bunga”.
    “ I soldi bisogna prenderli dove ci sono. I poveri hanno pochi soldi, ma sono in tanti.”
    Diceva Petrolini.
    E’ la massima del nuovo esecutivo, in sintonia con i precedenti.
    Hanno colpito duramente in questi mesi stipendi, pensioni, posti di lavoro, condizioni di lavoro; la casa, la sanità, la scuola, i trasporti. Lo hanno fatto con il sorriso dicendo, tra l’altro, che era per il bene dei nostri figli, come se un bambino, un ragazzo, vivesse meglio con il padre o la madre disoccupati, in cassa integrazione, con meno soldi in casa; con un’assistenza sanitaria precaria, una scuola inefficiente, con una rete di trasporti carente. Lo hanno fatto dicendo di pensare alla famiglia.
    Quale famiglia intendono?
    Lo hanno fatto in pieno accordo, al di la delle finzioni di circostanza, i partiti parlamentari ed i sindacati, basta leggere le loro proposte, risibili, nell’audizione alla commissione bilancio della camera per rendersi conto della loro aquiescenza e tenere in conto il modo di organizzare le tre ore di sciopero del giorno 12.12.011. Perché di fronte ad un attacco feroce come quello degli ultimi mesi del governo Berlusconi e del governo Monti non si è bloccato tutto fino al ritiro delle norme varate?
    Lo hanno fatto in accordo con la Chiesa, che non viene toccata dall’ Imu, nonostante propagandi la povertà come mezzo per accedere per primi in paradiso.
    Nonostante tutto , credo che non abbiano affrontato i nodi del capitale europeo, che si trova ad affrontare un calo di domanda sul mercato e che con le sue politiche non si pone in una realtà diversa e migliore.
    Siamo soli! Solo noi!
    Dobbiamo prendere coscienza che in questo sistema i lavoratori sono un mezzo per il profitto, sono macchine, bestie da soma, anche se sembra brutto sentirsi in questo modo.
    Ma la verità è la verità e non si può nascondere.
    O noi riusciamo presto ad organizzare le nostre forze in modo compatto per difenderci nella dimensione attuale, utilizzando anche il nostro strumento sindacato, oggi in mano agli opportunisti ed ai borghesi, e lottare per un mondo nuovo senza classi o altre situazioni peggiori dovremo affrontare!
    Il futuro è nelle nostre mani! Non mettiamolo nelle mani dei maggiordomi del capitale!
    “ Cerca sempre ciò che ami per non accontentarti di ciò che trovi.”

 

 
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