I conti di Volare in picchiata

[marcogiov]

AEREI IN CRISI Dai conti della compagnia emerge il sospetto di debiti molto superiori ai 120 milioni di euro stimati al momento della ristrutturazione

Volare in picchiata, servono altri 60 milioni

Bruciata in sei mesi la dote portata dai nuovi soci. L’amministratore delegato Andrea Molinari: alzeremo le tariffe per offrire maggiore puntualità

Non c’è pace per le compagnie aeree italiane. Come non bastassero i dubbi sulla sopravvivenza di Alitalia, adesso anche Volare Group, nota per aver lanciato il «low cost made in Italy», sembra in difficoltà finanziarie ed ha bisogno di capitali freschi per finanziare un nuovo piano industriale che ne ridisegna strategie, posizionamento e network. Predisposto da Andrea Molinari, che da luglio è l’amministratore delegato di Volare Airlines e Air Europe, le due società operative del gruppo presieduto da Giorgio Fossa, il nuovo piano prevedrebbe nuovi investimenti per una sessantina di milioni. Da versare con un aumento di capitale o mediante prestito obbligazionario. La risposta degli azionisti arriverà entro un paio di settimane, ma che servano capitali freschi non ci sono dubbi: mercoledì scorso, con un’operazione infragruppo che non ha comportato nuovi esborsi per i soci, Volare Group ha coperto le perdite di Volare Airlines e ne ha ricostituito il capitale sociale a 7,5 milioni.
Certo colpisce che a trovarsi a corto di liquidi sia proprio Volare, che vanta quello che è unanimamente riconosciuto essere il contratto di lavoro meno costoso dell’intero settore aereo italiano. Solo sei mesi fa, poi, il gruppo sembrava essersi rafforzato enormemente grazie a soci nuovi ed a un’iniezione di capitale che avrebbe dovuto far superare i problemi legati a debiti pregressi. A investire 80 milioni nella compagnia è stata una cordata guidata dall’imprenditore argentino Eduardo Eurnekian (che controlla circa il 40%), e che comprende Interbanca (12,3%), l’istituto del gruppo Antonveneta che ha curato la regia dell’operazione, e il fondo Tricolore che fa capo al gruppo Ligresti e ad Assicurazioni Generali. Dei vecchi azionisti è rimasto solo l’orafo veneto Gino Zoccai, che ha visto ridurre la propria quota attorno al 20% ed è uscito dalla gestione.
Ma se davvero a Volare oggi servono 60 milioni per andare avanti, cosa ne è stato degli 80 milioni entrati in cassa sei mesi fa? Per iniziare, 3,5 milioni hanno ripreso la via dell’Argentina attraverso l’acquisizione del 30% di Southern Winds, compagnia che farebbe capo allo stesso Eurnekian. Poi, dal bilancio 2003 del gruppo sarebbero emerse perdite per oltre 45 milioni, fatto questo quanto meno curioso visto che l’operazione si era chiusa dopo una lunghissima fase di verifica dei conti da parte degli acquirenti, che alla fine avevano dichiarato la propria soddisfazione per le potenzialità di una società per cui si indicavano 575 milioni di fatturato, un margine operativo positivo e un possibile atterraggio in Borsa nel 2006.
Ne mancherebbero all’appello una trentina, utilizzati per iniziare a pagare i debiti pregressi e magari anche per coprire le perdite con ogni probabilità accumulate dalla nuova proprietà. Comunque i conti sembrano non tornare, se è vero che il presidente Fossa ha dato incarico a Kpmg Forensic l’incarico di analizzare i conti del 2001, 2002 e 2003.
Tra l’altro, uno dei punti cruciali dell’acquisizione era la ristrutturazione a 36 mesi ed interessi zero di debiti per 120 milioni. A sorpresa, invece, adesso sarebbe emersa una situazione debitoria ben più grave: si parla addirittura di un totale vicino ai 300 milioni.
Di sicuro, ad essere cambiata nel corso degli ultimi sei mesi è la prima linea del management. Ha lasciato, pur restando legato da una clausola di non concorrenza, l’ex amministratore delegato Vincenzo Soddu, e hanno lasciato anche l’ex direttore commerciale e quello amministrativo. Queste ultime due posizioni sono state coperte da Fossa con dirigenti provenienti dagli aeroporti: Roberto Merenda (ex Sea) al commerciale e Roberto Belloni (ex Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Bergamo) alla direzione finanziaria. Ferme restando le deleghe di Fossa a livello di holding, dal 15 luglio a gestire operativamente le società operative è Molinari, l’unico nel nuovo team con un passato nel settore aereo. Tra l’altro, dopo aver fondato Lauda Air Italia, Molinari è stato amministratore delegato di Livingstone, la compagnia charter del gruppo Ventaglio. Nelle ultime sei settimane Molinari ha passato al setaccio Volare stabilendo nuove procedure di gestione e controllo e decidendo una riorganizzazione delle operazioni a terra che ha comportato il trasferimento a Malpensa della base tecnica di Sommacampagna, in provincia di Verona.
Dei dettagli del piano industriale Molinari non parla. «È ancora all’esame degli azionisti - dice a Corriere Economia -. Posso solo dire che comprende l’apertura di una nuova base a Bologna, la chiusura delle rotte in cronica perdita e la migliore valorizzazione degli slot che Volare ha a Milano Linate. La flotta resterà di 23 aerei, con 19 dedicati alla linea a 4 al charter. Quanto al prodotto - aggiunge - lo cambieremo profondamente: non più low cost , ma low fare . La differenza? Tariffe un poco più alte in cambio di servizi di qualità. A iniziare da puntualità e dal comfort e i servizi di bordo».
Quanto alle alleanze in essere con Wind Jet, Hapag Lloys Express e Air Polonia, non sembrano avere molto futuro. Molinari punta infatti a fare di Volare «una compagnia di qualità in grado di attrarre l’interesse di partner internazionali interessati al mercato Italiano».

Giovanni Paci
Corriere della Sera

[starlight2002]

Nòva...

[fontanarossa]

cambieranno da low cost a low fare? che cosa strana, pensavo sinceramente che . . lo fossero già.
carlo

[A/V76]

In Origine postato da fontanarossa
cambieranno da low cost a low fare? che cosa strana, pensavo sinceramente che . . lo fossero già.
carlo

Volareweb è il brand low cost di Volare Airlines.
Praticamente gli slot sono di Voalre Airlines, così come i numeri di volo, gli aerei e i crew.

[airone]

[fontanarossa]

In Origine postato da A/V76
Volareweb è il brand low cost di Volare Airlines.
Praticamente gli slot sono di Voalre Airlines, così come i numeri di volo, gli aerei e i crew.

si, si, la mia era solo una battuta

[AZJumbo]

In Origine postato da fontanarossa
cambieranno da low cost a low fare? che cosa strana, pensavo sinceramente che . . lo fossero già.
carlo

se per loro 200 euro per un volo è low cost, chissà che silurate con la low fare

[A/V76]

In Origine postato da fontanarossa
si, si, la mia era solo una battuta

Ah ok ma cmq sappi che low cost e low fare non significa vendere tutti posti di un aereo a 20€...altrimenti si fallisce. Anche Ryanair fa così...ci sono degli allotment che vengono suddivisi. parte a prezzi bassi e progressivamente si cresce fino ad arrivare alla full fare che consente cambi e con meno restrizioni. Anzi Volareweb fa proprio così: c'è la low fare con le restrictions e la full fare (molto alta) che consente modofiche.
Ciao

[asfme]

In Origine postato da AZJumbo
se per loro 200 euro per un volo è low cost, chissà che silurate con la low fare

I 200,- euro di per sè non indicano necessariamente una tariffa alta o bassa. Bisogna vedere , quando si vende a 200, come è messo l'aereo.

In ogni caso Va , l'ho sempre detto anche io, è tutto ma non una low cost. Su questo non ci piove.

ciao

[A/V76]

In Origine postato da asfme
I 200,- euro di per sè non indicano necessariamente una tariffa alta o bassa. Bisogna vedere , quando si vende a 200, come è messo l'aereo.

In ogni caso Va , l'ho sempre detto anche io, è tutto ma non una low cost. Su questo non ci piove.

ciao

Infatti l'ho spiegato sopra...si ragiona con dei coefficenti di riempimento degli allotment.