In origine postato da Orazio Coclite
Diciamo che di spiegazioni 'banali' se ne possono trovare a bizzeffe.
L'articoletto che ho riportato non ha alcuna pretesa, dato che appare evidente che chi lo ha scritto è una persona che non è addentro a certe tematiche di ricerca storica e razziale.
Ritenevo però interessante riportarlo.
E comunque, secondo le acquisizioni più recenti riguardo l'origine degli etruschi (Pallottino principalmente), e sorvolando pietisticamente sulle mitologie al riguardo che il nostro ambiente ha ereditato da ricercatori della prima metà del secolo scorso, sovente di origine nord europea, l'errore di fondo risiederebbe proprio nel ricercare un'origine univoca all'etruschità.
Andando oltre le teorie finora dibattute (autoctonìa, origine orientale e provenienza settentrionale), e ravvisandone i limiti di fondo, Pallottino scrive che l'errore di fondo commesso finora è stato quello di aver immaginato il popolo etrusco come una realtà unitaria, come un blocco fin dalla sua inafferrabile preistoria, e nell'aver seguito il concetto semplicistico di provenienza là dove andava posto invece un problema di formazione.
Scrive ancora Pallottino che alla formazione della nazione etrusca contribuirono elementi di origine diversa, orientali, continentali, indigeni che debbono essere studiati, circoscritti, valutati e posti al reciproco confronto.
Saluti.
L'interpretazione di Pallottino è molto convincente ed è comunque quella seguita ormai da quasi tutti gli studi seri in quest'ambito.
D'altronde ciò che sia Pallottino che altri etruscologi ammettono senza problemi è il fatto che vi deve essere stata, verso la fine dell'età del bronzo, un'immigrazione di genti allogene, che ha contribuito a dare un'impronta caratteristica alla successiva civiltà etrusca storica e che ha portato anche gli elementi fondamentali della lingua etrusca.
In questo senso dobbiamo comunque ritenere come probabile che la società etrusca, che era sicuramente una società fondamentalmente aristocratica, fosse retta da un'élite in significativa misura di origine non autoctona, ma originaria dell'Asia Minore, forse dell'isola di Lemno, come farebbero pensare le concordanze linguistiche.
In quest'ottica la scomparsa degli "etruschi" discendenti di quelli conservati nelle tombe, altro non sarebbe che la scomparsa o il riassorbimento, totale o quasi, di un'élite numericamente molto minoritaria. Che, si badi, non ha creato nal nulla o portato già bell'e fatta la civiltà etrusca in Italia, ma ha dato degli stimoli e degli apporti che, combinandosi con una serie di elementi locali, ha dato luogo a una civiltà originale.