Un appello accorato ai bananas e bandanas...

[frontista]

In Origine Postato da silvio
..le cose stanno andando male secondo romano..& soci??...eheheh..e che vuoi che dicano??,..non ti abbattere,..accetto scommesse...Kerry perdera' misaramente le elezioni,..e la democrazia sara' instaurata in Iraq,..alla faccia dei gufi,..e degli amici dei "partigiani"....che vedono solo loro..

Ah se è per questo sono convinto che, in caso di conferma di Bush (il che darebbe anche un'idea chiara del livello medio dell'intelligenza di quel "popolo") la "democrazia" sarà instaurata anche in Iran e in Siria.
Se consideriamo il lavoro fatto da Bush, che ha reso gli U$A lo stato più odiato del pianeta Terra, la prosecuzione dello stesso lavoro (sempre se Bush continua ad impegnarsi così alacremente, con l'ausilio dei suoi scienziati) ne decreterà la fine.

[Come no!]

In Origine Postato da Il Condor
Non e' ammettere la sconfitta.

E' prendere atto che quei "popoli" non sono Occidentalizzabili.

Ti stai dando del coglione da solo visto che non ci voleva molto a capirlo!
A meno che non ci fosse veramente dell'altro...

[Gianmario]

In Origine Postato da Spartaco

questo manifesto fu appeso subito dopo l'occupazione di Bagdad, dai disoccupati napoletani della lista forza lavoro disponibile, vicina ai pagliacci della destra sociale di an, ed il cui capo il disoccupato di lusso giuseppe sollazzo, oltre ad avere un posto fisso, come impiegato presso l'ufficio FOGNATURE del comune di Napoli, è un amico di alemanno, dal quale meno di un anno fa e stato ricevuto durante la sua visita a Napoli, cogliendo l'occasione per farsi fotografare mentre gli stringe la mano, con il tatuaggio di mussolini sul braccio, in seguito si è candidato anche nelle lisate di AN, sempre questi disoccupati destri sociali, qualche anno fa, fecero un presidio sotto il distreto militare per chiedere di essere arruolati come volontari per la guerra, cosa purtroppo non avvenuta, e dopo l'attentato di nassyria andarono a deporre i fiori sotto la caserma dei carabinieri, nella migliore tradizione di leccaculismo nei confronti delle forze dell'ordine che caratterizano l'estrema destra.
del resto non ci si può aspettare diversamente dagli eredi ideologici, del doppiogiochista servo dei sevizi segreti e degli americani pino rauti

del resto non ci si può aspettare diversamente dagli eredi ideologici, del doppiogiochista servo dei sevizi segreti e degli americani pino rauti

E cosa ci possiamo aspettare da gente che dopo aver tracciato il profilo personale di gente comune (complimenti, degno della DIGOS) va a ripetere le solite minchiate su Pino Rauti, la cia ecc.ecc.
Gente che stampa la guida TuttoAntifà, o che negli anni 70 pubblicava su Lotta continua nomi, cognomi e targhe dei militanti missini molto probabilmente non è solo collaboratrice della Digos ma è la Digos.

....sei per la libertà
canti per l'autonomia
ma siete le truppe cammellate
della Polizia!

Bye bye spara sulle Posse!

[Gianmario]

Ah, dimenticavo i discorsi su Imperialismo, pacifismo e minchiate simili valli a fare con i tuoi compari di sinistra.
Dimmi un po' caro Spartaco se un domani ci fosse un Europa con un unico esercito ben preparato e un armamento degno di una superpotenza che spende il 5/6 % del PIL all'anno saresti contrario vero?
E cmq in linea generale non parlo con nichilisti che non riconoscono l'autorità dello Stato.

[Il Condor]

In Origine Postato da Come no!
Ti stai dando del coglione da solo visto che non ci voleva molto a capirlo!
A meno che non ci fosse veramente dell'altro...

L'Operazione in Iraq era necessaria per avere la coscienza a posto. Non si poteva decidere di far fuori 1 miliardo di persone, senza prima fare un tentativo si portarle alla Civilta'

[MrBojangles]

In Origine Postato da frontista
La cosa più sconvolgente è che tutto quanto accaduto era stato completamente previsto da Beppe il benzinaio qui davanti e suffragato da simili conclusioni anche da mia zia (ricordo sue esternazioni in merito, mentre preparava le fettuccine ai carciofi)!
Allora o Beppe e mia zia sono degli esperti in politica internazionale (e allora andrebbero invitati come opinionisti a ballarò), o i neocoglions non capiscono una mazza!

Bbone, le fettuccine co' li carciofi...

[Tremendo]

In Origine Postato da cciappas
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PER ME NON è POSSIBILE CHE RISTORANTI E NEGOZIETTI CINESI ABBIANO UN REDDITO SUFFICIENTE A COPRIRE LE SPESE.

Fai denuncia alla finanza, la tua sicurezza nel fare affermazioni è disarmante, la tua qualifica in campo economica è nota in tutta italia, ti crederanno senza sè e senza mà.

Finiscilaa.

p.s e leva sto azzo di caps, è la prima regola della buona educazione, sappiamo che non lo sei, ma visto che cerchi di darci a bere delle inkiate, facci credere di esserlo.

[Totila]

In Origine Postato da silvio
..le cose stanno andando male secondo romano..& soci??...eheheh..e che vuoi che dicano??,..non ti abbattere,..accetto scommesse...Kerry perdera' misaramente le elezioni,..e la democrazia sara' instaurata in Iraq,..alla faccia dei gufi,..e degli amici dei "partigiani"....che vedono solo loro..

Le cose vanno bene? Chiedilo ai 2.000 marines e passa che stanno sottoterra.

[MrBojangles]

In Origine Postato da Totila
Le cose vanno bene? Chiedilo ai 2.000 marines e passa che stanno sottoterra.

Non c'è bisogno di andare cosi lontano (o così in "profondo; un metro sotto terra); basta andare alla Farnesina:

Roma finalmente ammette che l’Iraq è fuori controllo

Responsabilmente, il capo ufficio stampa del ministero degli Esteri, Michele Valensise, ha inviato una lettera, che riproduciamo qui a fianco, ai direttori di tutte le testate giornalistiche italiane, invitandoli a non mandare i loro reporter in Iraq. Troppo rischioso. Nella situazione che si è venuta a creare ormai da qualche mese, c’è stato, si legge nel testo, «un gravissimo deterioramento delle condizioni di sicurezza». «L’assistenza dell’ambasciata -si afferma più in là- non può contenere questi rischi, talmente gravi che è necessario limitare al massimo anche la presenza di nostri giornalisti nel paese».
Non è insolito che i governi esortino i propri concittadini ad evitare di recarsi in questo o quel paese, in presenza di situazioni di tensione più o meno grave. Si tratta a volte, da parte delle autorità, di espletare quasi un obbligo formale di prudenza a tutela dei connazionali. Ma lo strumento prescelto questa volta dalla Farnesina è irrituale. Non un comunicato generico, ma un messaggio singolarmente inviato a ciascun direttore di giornale. Una scelta che deriva, evidentemente, dall’ammissione implicita di uno scarto drammatico fra la cruda realtà materiale che viene sperimentata giorno dopo giorno in Iraq, e l’edulcorata trasfigurazione virtuale che ancora viene propinata al pubblico, seppure in maniera sempre più faticosa, dai governi degli Stati Uniti e dei paesi loro alleati nella sciagurata avventura irachena, Italia compresa.
«Nelle settimane e nei mesi scorsi -inizia la lettera firmata da Valensise- il ministero degli Affari Esteri ha più volte segnalato la crescente pericolosità della situazione in Iraq, rinnovando la raccomandazione di limitare al massimo la presenza in quel paese di cittadini italiani che non svolgano funzioni istituzionali. Gli ultimi drammatici sviluppi della situazione sul terreno, a Baghdad e in provincia, confermano, se mai necessario, il livello elevatissimo di rischio per i nostri connazionali e l’importanza di adottare misure di assoluta prudenza». La lettera continua sottolineando l’importanza di avere comunque «testimonianze dirette» da quel paese, e apprezzando il «coraggioso impegno professionale degli inviati italiani». Ma nell’esortare i direttori ad astenersi dal mandare i propri giornalisti in Iraq, raccomanda a quei pochi che ancora sono rimasti, «di restare in stretto e costante contatto con l’ambasciata d’italia e di evitare spostamente fuori Baghdad».
Il portavoce della Farnesina non entra nei dettagli, ma a quel che risulta, la pattuglia di inviati italiani a Baghdad, sono costretti ormai a vivere e lavorare assediati in albergo. Sono per lo più i loro collaboratori locali a muoversi ed a raccogliere informazioni. È notorio che nei paraggi dell’ormai famoso hotel Palestine stazionano spie dei gruppi terroristi, pronte a comunicare ai loro capi eventuali movimenti dei cittadini occidentali. È di due giorni fa la notizia che la stampa francese quasi al completo ha deciso di evacuare. «Nemmeno i francesi sono più al riparo. Per gli iracheni la Francia non è un paese nemico, ma è un paese occidentale e tutti gli occidentali, giornalisti compresi, sono adesso bersagli potenziali», ha detto Ulysse Gosset, direttore dell'informazione a France 3, uno dei due canali pubblici. Questo è il vero salto di qualità. Il cronista di guerra corre sempre dei pericoli, ma, benché la probabilità che si verifichino sia alta, essi sono legati in genere al caso, cioè al venirsi a trovare vicino al luogo in cui si bombarda o si spara. Nel conflitto iracheno invece il giornalista in quanto tale e in quanto cittadino di un paese occidentale, è diventato lui stesso bersaglio, come se facesse parte di un esercito nemico.
Le condizioni del lavoro giornalistico in Iraq oggi, così diverse da quelle che vigevano sino all’inizio dell’anno, quando, con tutte le precauzioni del caso, ci si poteva comunque muovere per Baghdad e in giro per il paese, sono la spia di una inarrestabile corsa verso il caos totale. Bisognerebbe avere il coraggio di prenderne atto, di ammettere di avere contribuito ad un fallimento e tirarsene fuori. Non solo trattenendo i giornalisti, ma richiamando le truppe. Ma purtroppo Berlusconi sembra voler pedissequamente seguire Bush fino all’ultima batosta.
ga.b.

[Ambrogio]

In Origine Postato da Il Condor
E cosa me ne importa della sovranita' ? Io voglio la Pace e la Prosperita'... e solo gli USA me Le possono garantire ;)

Anche gli schiavi negri avevano la pace e magiavano prosperosamente.

Che sia Franza o che sia Spagna basta che se magna !

Vecchio detto italiano.Bravo !