Eterologa: La "destra antagonista" con i clericoreazionari Pedrizzi e Giovanardi

[Wandervogel]

In origine postato da Fenris
La fecondazione artificiale non soddisfa un "desiderio" individuale, ma un istinto primordiale e naturale di qualunque essere vivente: la riproduzione per la continuazione della propria specie. Assimilare questo ad un "desiderio" materiale, come se fosse un capriccio, il desiderio di una bella macchina o di una pelliccia, è aberrante.

A vantaggio della nostra stirpe abbiamo che nascono più bambini!! Ce lo vogliamo mettere in testa?

cmq da quel poco che ho capito della questione, non è in discussione l'applicazione della fecondazione artificiale. Casomai una limitazione al numero fisso di 3, degli embrioni che possono essere impiantati. Allo stato pre-legge qui in discussione, è possibile crearne un numero imprecisato, "selezionarne" un certo numero (in base ad esami che possano escludere la presenza di malattie genetiche, e gli altri? ...distrutti?), impiantarne diversi, salvo poi "eliminare" quelli che eventualmente avessero attecchito in più rispetto al numero di figli desiderato.
e questo sicuramente pone dei problemi da un punto di vista etico.

p.s. - perdona il linguaggio che farà drizzare i capelli a qualcuno esperto di termini medici.

[Fenris]

In origine postato da Vassilij
La condizione di orfano o di abbandonato è una spiacevolissima condizione personale creata dal destino, non ad hoc in laboratorio.
L'adozione è il male minore per un bambino nato naturalmente ma sfortunato.
Mi pare strano che una persona del tuo livello non capisca la differenza fra il creare una situazione di disagio per il bambino (e connesse difficoltà giuridiche) e il porre rimedio ad una situazione non voluta nel modo migliore possibile.

Ti ringrazio per l'implicita dichiarazione di stima, che come sai è ben ricambiata. Non vedo, tornando al discorso, dove sia la condizione di disagio per il bambino nato dall'eterologa. Il mondo è pieno di coppie nelle quali i figli sono figli naturali di uno solo dei due genitori, bambini nnati da precedenti relazioni che poi sono terminate. Ne conosco un paio anch'io di ragazzi in queste condizioni, ma non vivono nessun disagio. Dal punto di vista del bambino, un'adozione è la stessa cosa, vivrà con due genitori non naturali, che amerà come se fossero i propri. Così come farebbe un bambino nati da un'eterologa. Non capisco, insomma, perchè tu sia così sicuro che un bambino adottato, che vive con due genitori non natirali, stia meglio di uno che vive con almeno uno dei due genitori naturali.

Affatto. Io sto parlando degli equilibri all'interno di una coppia fissa. Del rapporto tra uomo e donna e dello squilibrio che si crea tra la maternità (naturale) e la paternità (non naturale) nell'eterologa. In parole poverissime, situazione in cui il figlio sia più della madre che non del padre. Per te un figlio nato dalla donna che ami tramite il tuo seme è uguale al bambino nato da seme altrui? Questa non è la "mia" morale, è il sentire comune e naturale. E' la basilare differenza tra ciò che è carne della tua carne, sangue del tuo sangue e ciò che non lo è.

Io credo che questo dovrebbe essere valutato personalmente dall'uomo quando si pone la questione. Se io sono disposto ad avere un bambino nato da un seme non mio, perchè deve arrivare qualcun altro a dirmi che non lo devo fare? Se l'alternativa è non avere figli, ed io sono disposto e felice di scegliere l'eterologa, perchè mi deve essere vietato? Non dirmi perchè è una situaizone di disagio per il bambino, perchè lì ti ho già risposto sopra. Allora vietiamo anche ai genitori separati di risposarsi, perchè un nuovo papà o una nuova mamma non naturali metterebbero a disagio il bambino. Non mi dirai che sei d'accordo anche su questo, spero...

Io non la vedo tanto "palese". Ma si sa, quando i credenti parlano di evidenza, sono dogmi e imposizioni, quando lo fanno i laici filoradicali sono liberali. ..eheh.. Se dico che l'embrione può essere una persona ciò lo rende intoccabile, non utilizzabile come strumento per la cura di malattie di altri. Basta il dubbio che sia vita per renderlo intoccabile.
Se no si cade nell'arbitrio. C'è chi potrebbe dire che il bambino diventa persono solo quando "nasce", chi quando inizia a camminare, chi quando si sviluppa sessualmente. Per evitare l'arbitrio si deve considerare quando sussite qualcosa di "diverso" organicamente, citiologicamente etc dai genitori. E questo è l'embrione.
E' chi pretende di utilizzare gli embrioni a proprio uso che accampa "diritti" sugli stessi, ma "diritti" su ciò che lasciato a sè stesso diventa uomo, e che quindi è uomo in fieri, non si possono accampare. Nemmeno per la ragione più nobile del mondo. [/B]

Filoradicale vallo a dire a qualcun altro. Io ribadisco la mia opinione: un embrione di 8 cellule non è una persona. Non ha un sistema nervoso, non ha un cervello, non ha sensazioni, affetti, attaccamento alla vita ed istinto di sopravvivenza, non è capace di soffrire, non ha niente di tutto ciò che invece ha una persona. A mio avviso, lo ripeto, la scelta tra i due dovrebbe essere ovvia. Anche il decidere che l'embrione è una persona è un arbitrio, del resto.

[Fenris]

In origine postato da Wandervogel
cmq da quel poco che ho capito della questione, non è in discussione l'applicazione della fecondazione artificiale. Casomai una limitazione al numero fisso di 3, degli embrioni che possono essere impiantati. Allo stato pre-legge qui in discussione, è possibile crearne un numero imprecisato, "selezionarne" un certo numero (in base ad esami che possano escludere la presenza di malattie genetiche, e gli altri? ...distrutti?), impiantarne diversi, salvo poi "eliminare" quelli che eventualmente avessero attecchito in più rispetto al numero di figli desiderato.
e questo sicuramente pone dei problemi da un punto di vista etico.

p.s. - perdona il linguaggio che farà drizzare i capelli a qualcuno esperto di termini medici.

Il problema è proprio nell'impossibilità di selezionare gli embrioni ed il loro limite a 3. Dato che, senza una selezione preventiva e limitando tanto il numero, non è affatto sicuro che gli embrioni attecchiscano, se attechiscono non è affatto sicuro che arrivino alla fine, e se arrivano alla fine non è affatto sicuro che il bambino nato sia sano, si corre il rischio di una donna a cui debbano venire impiantati decine di embrioni a passi di 3 alla volta, che subirà più aborti spontanei, che venga macellata per ritrovarsi alla fine un figlio con la sindrome di Down. Non sarebbe molto meglio consentire la selezione degli embrioni e non limitarne il numero per evitare tutto ciò?

Aggiungo una chicca, che forse pochi sanno: per la legge attuale, commette un reato (ovviamente) il medico che pratichi l'eterologa. Ma lo commette anche il medico che si limiti ad INFORMARE la coppia su dove praticare l'eterologa all'estero!! Questo è talebanismo della peggior specie, ed io lo rifiuto!!