Un piccolo terremoto sta sconquassando l’Italia dei Valori e turbando i sonni del suo padre-padrone, Tonino Di Pietro.
Accade, infatti, che molti militanti e dirigenti dell’Idv, in queste ore, stiano venendo allo scoperto per manifestare il loro disagio: chiedono maggiore democrazia interna, trasparenza nella scelta dei dirigenti, e aderenza tra ciò che in pubblico si predica e ciò che in privato - nel partito - si fa.
Lamentano il fatto che Totonno non si ponga scrupoli nell’accogliere e premiare vecchi “arnesi della politica”, magari a discapito di persone oneste che al partito hanno dedicato tempo e risorse, sol per amore della “causa“. Non ne possono più.
E così protestano, ricorrendo ad Internet.
La Rete, in queste ore, è diventata una lavagna, una buca postale, un muro del pianto che raccoglie le loro preghiere e lamentazioni:
“Egregio Direttore,
la vostra encomiabile inchiesta sull’IdV pare aver avuto l’effetto opposto rispetto a quello auspicabile e fortemente auspicato da tutti gli iscritti e i simpatizzanti IdV che nulla hanno a che fare con la politica stile Udeur, tanto per intenderci.
Di Pietro è sordo a tutte le urbane rimostranze e proteste della base IdV di Matera di cui fa parte il nostro neonato Circolo IdV “G. Giugni” (…) Di Pietro pare aver deciso da tempo nelle stanze romane di rifondare… l’Udeur.
Tanto emerge da quanto accade evidentemente non solo in provincia di Matera ma in altre numerose regioni italiane; è chiaro a questo punto che vi sia proprio una precisa “strategia” di consolidamento elettorale: “mollare” la società civile ed intercettare i portatori di voti provenienti da qualsiasi area politica e da politici con qualsiasi “background” (Francesco Filippetti).
“Spett.le MicroMega,
invio una mia testimonianza relativamente alla vostra inchiesta su Idv:
Sono stato iscritto in Idv negli anni 2003-2004, partecipando alle elezioni provinciali per la provincia di Bergamo.
Ne sono poi uscito, in quanto avevo ormai la percezione di uno scollamento tra i valori professati e le effettive motivazioni. Durante le riunioni del partito, per esempio, le discussioni vertevano quasi sempre sull’attribuzione degli incarichi di consigliere e assessore, mentre la politica era sovente un argomento secondario“ (Roberto Vai).
“Gentili amici,
vi annuncio che oggi è arrivata notizia dell’ingresso nell’IdV lucana della massima esponente dell’Udeur locale, la signora, cioé, che quando Mastella fece cadere il governo e lanciò i suoi strali contro il dott. De Magistris, rimase fedelissima al Clemente, fu nominata commissario del partito in Basilicata e si fece riprendere fieramente al fianco della “povera” Sandra Lonardo appena incappata nelle maglie della giustizia. La signora Rosa Mastrosimone (il cui ingresso in IdV - con tanto di codazzo sempre made in Udeur - dovrebbe essere ufficialmente annunciato da Di Pietro a Matera il 24 ottobre prossimo) è data già come candidata di spicco alle prossime regionali lucane (…). A questo punto Tonino non può continuare a fare il pesce in barile; rischia di trascinare nella polvere anche quelli (dico Luigi, Sonia ecc..) che tanto vogliono spendersi davvero” (Anna R.G. Rivelli).
“Cari amici,
è arrivato il momento di interrogarci un po’ sul nostro partito e perché tante nubi minacciose e oscure si addensino sempre più spesso
sui campi luminosi dei nostri ideali, dei nostri valori, delle nostre passioni, pur in un momento di così alti risultati elettorali (…). Io seguo IdV ormai da tanti anni, da quando eravamo un piccolo movimento di opinione costituito dai rappresentanti di quella “società civile” che combatteva per un’Italia migliore, un’Italia giusta, un’Italia del diritto e non dell’arbitrio. Allora stavamo al 2%, ora siamo all’8% (…). I tempi sono cambiati ma, purtroppo, anche il partito (…).
IdV è spesso divenuto un partito in cui gli affaristi la fanno da padrone (basta guardare le tante cronache locali), il “fumo di Satana” è entrato nelle nostre stanze (per dirla con una forte immagine usata da Papa Paolo VI per stigmatizzare l’operato della Curia romana del tempo: e se lo fa un papa lo possiamo fare anche noi…).
Quante volte militanti valenti e preparati sono stati “sorpassati” (uso, naturalmente, in eufemismo) dall’ultimo furbone piovuto dall’alto?
Vi ricordate alla fine degli anni ‘80 come gli Stati del “socialismo reale” chiesero a gran voce la “glasnost” e la “perestrojka”, cioè i due termini usati dall’ultimo segretario del Partito Comunista dell’Unione sovietica, Mikail Gorbaciov, e che significano rispettivamente “trasparenza” e “ristrutturazione”? Bene, anche noi vogliamo questo nel nostro partito e da ora tutte le cose che non ci convincono le possiamo dire grazie a questo meraviglioso strumento di “democrazia informatica” che è la Rete (come dice giustamente il nostro Presidente…).
Domande legittime di pulizia e democrazia devono, nel futuro più prossimo, cominciare a trovare cittadinanza nel partito (…).
Dobbiamo cominciare a fare pulizia in vista del nostro primo congresso; molti amici mi dicono, da tutta Italia, che le cose vanno molto male, che persone poco trasparenti (e i cittadini se ne accorgono ogni giorno leggendo increduli i resoconti dei giornali) girano per il partito; tutti li abbiamo visti; il nostro Presidente ci (r)assicura, ma vogliamo vedere fatti concreti.Vogliamo vedere azioni ed opzioni attive sui vertici.Vogliamo finalmente parlare e discutere liberamente, senza paure, ma animati da uno spirito critico di libertà e democrazia, quello stesso spirito che ci ha animato all’inizio. Si può fare e si deve fare. Solo così torneremo ad essere un vero partito dei Valori” (Giuseppe Vatinno, già Consigliere del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, già Responsabile Nazionale Energia ed Ambiente di IdV, Responsabile Ambiente Regione Lazio di IdV).
E c’è anche chi ci mette la faccia:
Di Pietro risponderà?
Di Pietro contestato dalla ?base? | Camelotdestraideale.it