Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Orazio Coclite
    Ospite

    Predefinito La memoria negata che finalmente riaffiora

    In tempi recenti stiamo assistendo a un proliferare di romanzi biografici o semi-tali sui cosidetti 'anni di piombo', una volta tanto visti però dalla parte opposta.
    Si passa dal racconto goliardico ('Addio Camerata' di Pierluigi Felli) a quello prettamente biografico ('Avene selvatiche' di Alessandro Preiser) o molto romanzato ('Io non scordo' di Gabriele Marconi).

    Naturalmente la mia voracità libresca mi ha portato ad acquistarli tutti. Ve ne faccio un rapido sunto:





    Marco Palladini, Miro Renzaglia
    I rossi e i neri. Vita e politica negli anni '70 ...ripensandoci bene
    pp. 247, € 20,00, Settimo Sigillo 2002


    Gli anni settanta hanno lasciato il segno su quelle generazioni di giovani che, da sponde opposte, sono state protagoniste di uno scontro non solo verbale, ma anche armato per affermare la propria ideologia, la propria visione del mondo. A trenta anni da quei fatti, due protagonisti delle due parti in lotta, uno in Avanguardia Proletaria, l'altro nel MSI, divenuti amici, rileggono gli avvenimenti che li hanno visti partecipi.





    Pierluigi Felli
    Camerata addio. Il sogno di una generazione ribelle nella Latina degli anni settanta
    pp. 128, € 12,00, Novecento 2003
    http://www.novecentolibri.com/


    Un testo che una volta tanto narra con ironia e sarcasmo le vicissitudini di un ragazzo fascista nell'Agro Pontino, soffermandosi anche sui lutti che hanno purtroppo caratterizzato quegli anni.
    Il testo è godibilissimo e si lascia leggere con estrema facilità.
    Da antologia l'attacco della narrazione:
    "Mettiamo subito le cose in chiaro: sò laziale e fascista. Se, quindi, avete dei preconcetti, mettetevi pure a fare qualcos'altro."
    “Camerata addio” è la storia di Sante Corbara, detto Barabba, laziale e fascista, perennemente in bilico tra ideali e disincanto. Alle vicende del protagonista fa da scenario la cruda cronaca degli anni di piombo e degli scontri in piazza, attraverso un racconto dallo stile brillante ed immediato, che si snoda tra la Latina nera degli anni ’70 e la Rhodesia in agonia di Ian Smith, estremo lembo dell’Africa bianca.
    E’ in questo contesto che Sante Corbara matura la sua coscienza di soldato politico. Gli estremisti di destra di Latina e i mercenari rhodesiani appartengono ad un mondo che non esiste più, ma che ha rappresentato comunque il sogno di una generazione anticonformista e ribelle.
    Crescere a Latina-Littoria e finire in una sezione del MSI sembra essere stato un percorso obbligato negli anni ’50 così come negli anni ’70. La narrazione di questo viaggio politico sta diventando una moda letteraria, inaugurata dal successo del romanzo di Antonio Pennacchi, “Il Fascio Comunista” e proseguita proprio dal racconto di Pierluigi Felli. Biografie politiche diverse, ma che partono entrambe da una città, Latina, che ha ritrovato la voglia di raccontarsi e di misurarsi con i propri padri.
    La Latina degli anni ’70 infatti domina l’impianto del romanzo di Felli, approdato ad un certo punto della sua vita nella federazione missina di Via Pio VI. Ma, tra le motivazioni, non c’è il mito delle “paludi redente”: “Scelsi di diventare un neo fascista - dice di sè il protagonista - ma per quale motivo proprio bene non lo sapevo. Forse perché i laziali sò tutti fasci o perché a carnevale mi vestivo da indiano e non da cow-boy. Sarà stato – continua l’autore – per la Lazio, per gli indiani, per aver letto “Militia”, perché mi sentivo solo o perché ho sempre avuto un debole per le cause perse”.
    Latina non più città fantasma, allora, ignorata per la sua identità troppo legata al Ventennio, ma crocevia di passioni e di sogni di rivoluzione degni di revival letterari, al di là degli angusti confini della destra e della sinistra. Un’ impronta politica che ancora sopravvive con energia, visto che dopo due mandati da sindaco ad Ajmone Finestra, oggi la città è ancora governata da un altro ex missino, Zaccheo, impegnato al pari del suo predecessore, a recuperare una memoria storica capace di dare alla città un ruolo e una fisionomia ben delineati.
    Non stupisce dunque che Latina sia anche la protagonista di romanzi politici di successo, dal momento che si tratta di una comunità vitale, proiettata verso il futuro proprio perché ormai consapevole delle proprie radici. Uno dei meriti di questo libro è quello di raffigurare la generazione di destra di quegli anni come una comunità che viveva, pulsava, amava e sognava anche prima che le contingenze della politica la sdoganasse e le affidasse le leve del potere. E che, anzi, a quelle leve è giunta tutto sommato preparata proprio perché non dalle fogne veniva, ma dalla pancia autentica della società italiana.
    Un ulteriore, innegabile, merito del romanzo è quello di aver strappato quella stessa generazione all’oblio colpevole di chi oggi si occupa di politica (e di destra post missina) ignorandone il mondo culturale di riferimento.





    Gabriele Marconi
    Io non scordo
    pp. 188, € 15,00, Fazi 2004
    http://www.fazieditore.it/


    Romanzo-culto dell'underground italiano, pubblicato alcuni anni fa dalla casa editrice romana di destra (Settimo Sigillo) e diventato immediatamente un successo negli ambienti underground, viene ora proposto al vasto pubblico in una nuova versione completamente rivista dall'autore.
    Un ex latitante di destra, scappato a Londra dove si è rifugiato diventando un punk che si confonde tra la massa urbana "alternativa", torna in Italia, ai giorni d'oggi e, mentre è inseguito da alcuni poliziotti nella metropolitana di Roma, si ritrova nel sottosuolo e sbuca per caso in una stanza misteriosa che contiene l'archivio segreto dei servizi deviati italiani dal dopoguerra a oggi.
    Una volta uscito, si rimette in contatto con i vecchi amici, i "camerati" di quando era poco più che un ragazzino, e insieme decidono di vederci chiaro nella vicenda e organizzano una spedizione con la non troppo segreta volontà di trovare lì il faldone dedicato alla strage di Bologna, fino a oggi accreditata al terrorismo nero…
    Marconi conduce il lettore in un racconto avvincente e mozzafiato, ricco di continui spostamenti temporali, tra flashback delle vicende di un piccolo gruppo di amici di allora e il resoconto dell'avventura degli stessi oggi alle prese con i ricordi di un passato che non c'è più e con un'ultima incredibile "impresa".
    Definito da Pietrangelo Buttafuoco «uno splendido action-movie in forma di romanzo sui ribelli della generazione del '78», Io non scordo non è solo uno straordinario racconto degli anni di piombo da una prospettiva completamente nuova e sorprendente, ma anche, e forse soprattutto, un bellissimo e toccante romanzo di formazione e un vero e proprio inno ai valori più profondi dell'amicizia.
    L’AUTORE Gabriele Marconi, ex militante di Terza Posizione, è oggi vicedirettore della rivista «Area». Oltre a Io non scordo è autore del giallo esoterico L'enigma di Giordano Bruno.





    Alessandro Preiser
    Avene selvatiche
    pp. 269, € 15,00, Marsilio 2004
    http://www.marsilioeditori.it/


    "Avene selvatiche" è un'intensa storia personale ed è, anche e soprattutto, un originale, incisivo affresco dell'Italia - in particolare di una Milano che è concentrato dell'Italia - degli anni settanta labili e selvaggi. Attraverso la storia di Eurialo, il protagonista, il romanzo evoca e narra, dall'interno, quegli anni di brutalità, di sesso - violento, indifferenziato, banale e insieme struggente - di droga, di tumulti e aggressioni per le strade fra sanbabilini, rossi e Fronte della Gioventù, disordini che avvengono per lo più fra estremisti di destra e di sinistra, ma si complicano in molte altre suddivisioni e fratture, feroci, casuali ed effimere.





    Antonio Pennacchi
    Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi
    pp. 340, € 17,00, Mondadori 2003
    http://www.mondadori.it/


    E' il 1962 e "Accio" ha 12 anni. E' in seminario - sognava di fare il missionario - ma ora s'è stufato e vuole tornare a casa, a Latina. Lì, però, non lo accolgono troppo volentieri: sette tra fratelli e sorelle, più un padre operaio e madre in crisi di nervi. E allora scappa da casa, non va più a scuola, s'iscrive al MSI. Gira con la catena sotto l'impermeabile, entra ed esce dalla questura, lo espellono dall'MSI, entra nel Movimento Studentesco, diventa maoista... Antonio Pennacchi racconta la storia di un eroe istintivo, stupido, goffo, attaccabrighe, arrogante, sentimentale.





    Ferdinando Menconi
    Anni di Porfido
    pp. 240, € 15, Sassoscritto 2003
    http://www.sassoscrittoeditore.it/


    Un romanzo border-line. Border-line come la gioventù dei suoi protagonisti e come le idee che affascinarono tanti ragazzi negli anni settanta. Border-live come la provocazione intellettuale che attraversa il racconto e misura le biografie che si intrecciano. Ma che mai fuoriesce dai confini della memoria e della ragione, interpellando senza arroganza chi non ama accoccolarsi nella propria immagine del mondo e della storia.
    di Nando Dalla Chiesa
    Il romanzo di Menconi colma una lacuna culturale. E la colma senza retorica, senza forzature politiche, senza reticenze o pudori, semmai con il sentimento rabbioso di chi reclama un risarcimento culturale per un’ingiustizia storica, l’ingiustizia commessa da coloro che hanno preteso di escludere un intero mondo giovanile della memoria complessa di una generazione.
    di Aldo Di Lello
    Romanzo generazionale, e in qualche modo di formazione. Ani di porfido è la storia di una generazione sbandata, entrata al liceo troppo tardi per sognare la fantasia al potere, troppo presto per farsi trasportare senza rimorsi dalla bonaccia del riflusso.
    di Enrico Nistri
    Ferdinando Menconi è nato a Carrara il 29 ottobre 1963. Ha studiato e lavorato a Roma, dove ha svolto attività di consulente giuridico esperto in questioni internazionali per un’importante associazione imprenditoriale, prima di trasferirsi a Savona, dove è operatore meteorologico per l’assistenza della navigazione da diporto. Appassionato motociclista, è anche istruttore di vela della Federazione Francese ed insegna alla famosa scuola di vela dei Glénans sia in Francia che in Irlanda. Nel 1992 ha partecipato alla regata Québec-S.Malo nell’equipaggio di Cino Ricci. E’ stato uno dei tre fondatori del circolo “Riva Destra”, dove ha ricoperto l’incarico di responsabile culturale. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati da “La Gazzetta di Parma”, “Yachr Digest” e da “Zelig”, dove sono apparse anche alcune sue poesie illustrate da Massimo Rotundo. Altri racconti e poesie sono stati pubblicati nelle antologie di alcuni premi letterari, in particolare del Premio Lerici dove è giunto 4° nel 1996 e finalista nel 1997. Nel 1998 è giunto secondo al premio Margherite Yourcenar per la sezione poesie. Altre sue liriche sono sparse nel WEB, tradotte anche in inglese e russo.

  2. #2
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    Predefinito Re: La memoria negata che finalmente riaffiora

    In origine postato da Orazio Coclite


    Naturalmente la mia voracità libresca mi ha portato ad acquistarli tutti

    Bei tempi quando anch'io potevo abbandonarmi a simili piaceri. Ora mia madre e la mia ragazza mi controllano. Devo comprare i libri di nascosto.

  3. #3
    Orazio Coclite
    Ospite

    Predefinito Re: Re: La memoria negata che finalmente riaffiora

    In origine postato da Senatore
    Bei tempi quando anch'io potevo abbandonarmi a simili piaceri. Ora mia madre e la mia ragazza mi controllano. Devo comprare i libri di nascosto.
    E' una vita dura la nostra.
    Anch'io sono controllato, ma riesco quasi sempre ad eludere i controlli architettando tecniche diaboliche. Ad esempio i libri per posta me li faccio spedire direttamente a casa di un amico, lascio le scatole con gli ultimi acquisti in garage per poi portarli a casa di notte quando tutti dormono, eccetera.

    Tutte le vie son piane all'animoso...

  4. #4
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    ***** cinque stelle per il thread *****

  5. #5
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    In origine postato da cristiano72
    ***** cinque stelle per il thread *****
    verissimo, davvero una brillante iniziativa, Orazio. Mancava un riepilogo di ciò che è stato pubblicato sull'argomento. Ti confesso che alcuni dei titoli che hai proposto mi erano sfuggiti

    Anche se forse un po' fuori tema, io ci aggiungerei anche:

    A mano armata - vita violenta di Giusva Fioravanti
    di Giovanni Bianconi - Baldini & Castoldi

  6. #6
    Orazio Coclite
    Ospite

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    In origine postato da Wandervogel
    Anche se forse un po' fuori tema, io ci aggiungerei anche:
    A mano armata - vita violenta di Giusva Fioravanti
    di Giovanni Bianconi - Baldini & Castoldi
    Difatti ho evitato di includere anche i volumi di mera cronaca di quegli anni. Perché altrimenti sarebbero stati molti di più i libri da catalogare e molti dei quali scritti da gente non dell'ambiente, come appunto questo famoso testo di Bianconi.
    A tal senso posso consigliare i volumi della collana 'Sangue e Inchiostro' editi dalle edizioni Settimo Sigillo di Roma.

  7. #7
    ardimentoso
    Ospite

    Predefinito

    veramente ottimo Orazio.

    SU!!!!

  8. #8
    Orazio Coclite
    Ospite

    Predefinito

    Mea culpa! Dimenticavo i divertenti racconti di Lodovico Ellena e della scalcagnata compagine missina di Vercellli.

    - Non me ne frego più
    - Dove osano le coccinelle
    - Neofascisti in bicicletta

    Tutti editi da Menhir libri.
    Attenzione, altamente lisergici (ma cos'altro aspettarsi da uno che suona in un gruppo psichedelico?).

  9. #9
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    Grazie....ottima iniziativa!

 

 

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