Marco Invernizzi, Alleanza Cattolica. Dal Sessantotto alla «nuova evangelizzazione». Una «piccola» storia per «grandi» desideri, Piemme, Casale Monferrato [Alessandria], 2004, pp. 160, € 9,90.

PREFAZIONE
di don Luigi Negri

Carissimo Marco,
ti ringrazio di avermi chiesto di stendere una breve premessa alla tua ultima fatica: questa bellissima storia di Alleanza Cattolica.
Siamo “vicini” ormai da molti anni e abbiamo vissuto insieme vicende ecclesiali, culturali e sociali di grandissimo rilievo. Ciascuno di noi ha la sua particolare appartenenza ecclesiale, ma proprio la coscienza della specifica differenza delle nostre esperienze ci ha consentito di comprenderci profondamente, di valorizzarci reciprocamente e di partecipare in modo specifico a quella che san Paolo chiama «l’utilità comune».
La storia di Alleanza Cattolica è la storia della vivacità ecclesiale, umana, culturale e sociale di un gruppo di laici, evidentemente stretti attorno a una realtà carismatica profonda e insieme assolutamente semplice e tradizionale.
Laici che hanno saputo vivere la bellezza della tradizione cattolica come fattore di novità umana e storica e l’hanno portata, con l’aiuto del Signore e di Sua Madre, a esiti ormai significativi nella Chiesa italiana e nella società.
Alleanza Cattolica ha vissuto in modo protagonistico, anche quando era un piccolo gruppo, come ben si evince dalla tua storia, la vicenda della ecclesialità e della ecclesiasticità italiana. Ha sentito il dolore di una progressiva riduzione, fino alla emarginazione, della grande tradizione di fede popolare che per secoli aveva caratterizzato anche la vita della società italiana e che sembrava avviarsi a un declino inarrestabile. Così come non poteva non avvertire come un autentico “tradimento dei chierici”, quell’atteggiamento che andava formulandosi con sempre più forza a partire dalla fine del Concilio Vaticano II, che metteva tanta ecclesiasticità e tanta intellighenzia cattolica più o meno consapevolmente al servizio di un progetto alternativo alla vita e all’esperienza del popolo cristiano e quindi alla possibilità di una cultura e di una civiltà informate autenticamente dalla fede.
Voi avete sentito il dolore di questo oltraggio portato alla tradizione: voi avete sofferto il clima di quel lento ma inesorabile discredito che da molta parte del mondo cristiano è stato rivolto ai valori fondamentali della tradizione, alle sue forme, ai suoi simboli, ai suoi segni. Questo dolore però non è diventato semplicemente reazione, non vi ha chiuso in una nostalgia soltanto del passato: avete cercato di rivivere in pieno la tradizione della Chiesa investendo di essa il vostro presente, le vostre responsabilità culturali e sociali, il tessuto della vita sociale con i suoi scontri e con le sue lacerazioni. Siete diventati certamente un fatto significativo dal punto di vista culturale ed ecclesiale.
Da tanti anni cerco di vivere un’esperienza di presenza cristiana nel mondo, soprattutto quello culturale, offrendo a tanti giovani la possibilità di un’autentica esperienza di comunione ecclesiale dalla quale nasca una nuova capacità culturale e un impeto missionario nella vita della società.
In questo vi ho, e vi ho sentiti sempre, più che vicini: quasi una cosa sola.
Infatti, come è detto significativamente nel sottotitolo del tuo bellissimo libro, la tradizione servita appassionatamente, conosciuta rigorosamente, annunziata anche pubblicamente è diventata per voi la possibilità di partecipare alla nuova evangelizzazione.
E infatti la tradizione o rivive continuamente nel presente dalla vita della comunione della carità, del sacrificio del dramma di comunità di oggi e così diviene possibilità di nuova esperienza futura, oppure è come se non avesse valore: la tradizione infatti è la condizione della novità, come ha detto Hans Urs von Balthasar in quello straordinario volume in cui ha sintetizzato la grande esperienza di Romano Guardini: Riforma dalle origini (Jaca Book, 1970).

Con affetto fraterno
don Luigi Negri


NOTA BIO-BIBLIOGRAFICA
Marco Invernizzi nasce a Milano il 7 agosto 1952 e si laurea in Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore del capoluogo ambrosiano nel 1977, con una tesi su Il periodico «Fede e Ragione» nell’ambito della storia del Movimento Cattolico italiano dal 1919 al 1929, relatore il professor Luigi Prosdocimi.
Sotto la direzione dello stesso docente continua gli studi presso l’Istituto di Studi Storico-Religiosi del medesimo ateneo, specializzandosi nella storia in generale dell’Italia contemporanea e in particolare del movimento cattolico.
Dal 1972 entra in Alleanza Cattolica, in essa si forma spiritualmente e culturalmente; all’atto della sua costituzione giuridica, nel 1998, è fra i soci fondatori, ed è responsabile dell’associazione per la Lombardia e il Veneto.
Dal 1994 collabora con l’associazione di diritto pontificio ACS. Aiuto alla Chiesa che Soffre, in particolare partecipando alla redazione del rapporto annuale sulla libertà religiosa nel mondo.
Nel 1995 fonda con altri l’ISIN, l’Istituto Storico dell’Insorgenza, sorto per ricordare, principalmente attraverso convegni, seminari e produzioni storiografiche, la resistenza degli italiani all’invasione napoleonica. L’Istituto nel 2000 ha ampliato la propria area d’attenzione alla storia moderna e contemporanea al fine di contribuire alla rinascita di un’identità italiana, cambiando il nome originario in ISIIN, Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale.
È sposato, con quattro figli.
È autore de L’Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919.Un modello di impegno politico unitario dei cattolici (Cristianità, Piacenza 1993; cfr. la mia recensione, in Cristianità, anno XXI, n. 217, maggio 1993, pp. 23-24); Il movimento cattolico in Italia dalla fondazione dell’Opera dei Congressi all’inizio della seconda guerra mondiale (1874-1939) (2a ed., Mimep-Docete, Pessano [Milano] 1995; cfr. la recensione di Oscar Sanguinetti, in Cristianità, anno XXIV, n. 250-251, febbraio-marzo 1996, pp. 23-24); I cattolici contro l’Unità d’Italia? L’Opera dei Congressi (1874-1904), con prefazione di Rino Cammilleri e presentazione di Edoardo Bressan (Piemme, Casale Monferrato [Alessandria] 2002); Il beato Contardo Ferrini (1859-1902). Il rigore della ricerca. Il coraggio della fede, con prefazione di mons. Renato Corti, vescovo di Novara, e presentazione di Cesare Mozzarelli (Piemme, Casale Monferrato [Alessandria] 2002). In collaborazione con don Pietro Cantoni ha pubblicato Guida introduttiva alla storia della Chiesa cattolica (Mimep-Docete, Pessano [Milano] 1994); con Andrea Morigi I Comuni della provincia di Varese (Editoriale Del Drago, Milano 1992); e con Sanguinetti ha curato I Papi del nostro secolo. Prima parte: da Leone XIII a Pio XII. Storia, testimonianze, documenti (Italica Libri-Editoriale del Drago, Milano 1991). Con lo studio La Chiesa, la politica, il potere attraverso i secoli ha contribuito all’opera di Franco Cardini (a cura di), Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia (Piemme, Casale Monferrato [Alessandria] 1994; cfr. la recensione di Marco Respinti, in Cristianità, anno XXIII, n. 237-238, gennaio-febbraio 1995, p. 26); con Alberto de Mojana e il movimento cattolico ambrosiano dal 1848 al 1898 a Rosanna Pavoni e Cesare Mozzarelli (a cura di), Milano 1848-1898. Ascesa e trasformazione della capitale morale (Museo Bagatti Valsecchi-Marsilio, Padova 2000). Sempre con Sanguinetti ha redatto Integrazioni bibliografiche a Jean-Baptiste Guiraud, Elogio della inquisizione, Leonardo, Milano 1994, a cura di Rino Cammilleri.
Collabora ai periodici Cristianità e il Timone. Men-sile di formazione e informazione apo-lo-getica popolare, nonché ad altre riviste e a quotidiani. Dal 1989 conduce la trasmissione settimanale La voce del Magistero sull’emittente Radio Maria e, la quarta domenica del mese, vi cura una tavola rotonda su temi di attualità ecclesiale e culturale.

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PRESENTAZIONE
Per accostare adeguatamente la nuova opera di Invernizzi, conviene anzitutto precisare che cosa essa non è, né vuole essere. Alleanza Cattolica. Dal Sessantotto alla «nuova evangelizzazione». Una «piccola» storia per «grandi» desideri non intende essere né una storia esaustiva dell’associazione, né — tanto meno — una sua storia «ufficiale».
Invernizzi ha inteso piuttosto tratteggiare a grandi linee la sua esperienza della e nell’associazione, che gli deve moltissimo, divenendo quindi, spesso, insieme narratore e personaggio. Egli testimonia con passione e con coerenza la vivibilità di un’esperienza cristiana nella realtà che racconta, mostrando come tale realtà diventi luogo d’incontro privilegiato fra la cronaca, la storia e la Provvidenza, ove impegnarsi per la regalità sociale del Signore Gesù, operando per quella Nuova Evangelizzazione che deve caratterizzare il terzo millennio cristiano.
Non dunque un testo di storia — cui si richiederebbero distacco prospettico, completezza tendenziale e analisi minuziosa delle fonti d’archivio e di quelle secondarie —, che sarebbe potuto risultare freddo e poco comunicativo, ma un racconto vivace e appassionato, fatto da un protagonista, che ha scelto di comunicare solo alcuni aspetti e alcuni avvenimenti che riguardano Alleanza Cattolica, ma soprattutto i «“grandi” desideri», di farne cioè parte agli altri, perché ne possano comprendere la bellezza e la nobiltà e — a Dio piacendo — possano impegnarsi ed entusiasmarsi per essi.

Giovanni Cantoni