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  1. #41
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    Ora ho riletto il tuo messaggio: confronti il 4. trimestre 2003 con il II 2004 e hai coraggio di parlare di pere e di mele. Guarda caso è proprio il terzo trimestre quello in cui la disoccupazione cala di più.
    Analista della domenica, falso e bugiardo!
    Ti sei dimenticato 3 milioni di lavoratori e hai ancora il coraggio di parlare. Comunista bugiardo come tutti i comunisti.

  2. #42
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    In Origine Postato da Ago
    Gli altri sono sotto
    OK!
    grazie!

  3. #43
    Silvioleo
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    In Origine Postato da il Pasquino
    Sciocchezze!

    Se 50 persone perdono un posto di lavoro stabile con uno stipendio adeguato e 60 ne trovano un altro precario con uno stipendio da fame che non gli consente nenche di mantenere adeguatamente la famiglia non sembra affatto positivo!!!

    L'occupazione aumenta ma se questo è lo scotto da pagare per una simile occupazione è prendersi p....in giro.

    Saluti
    a proposito,apprendo stamani che sono aumentati i posti di LAVORO PERMANENTE....

  4. #44
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    Allora prendiamo i dati riguardanti le variazioni tra II trimestre 2003 e II trimestre 2004:
    Dipendenti 91.000 pari al +0,6%
    Indipendenti 71.000 pari al +1,1% dei quali:
    A tempo parziale: -64.000 pari al -7,1%
    ed
    A tempo pieno: +135.000 pari al +2,5%
    Questo perché sono stati cancellati i contratti co.co.co trasformandoli in contratti a progetto o a termine

    Ma soprattutto abbiamo il dato delle Persone in cerca di occupazione: -123.000 pari al -6,0%!!!

    Queste sono persone che hanno smesso di cercare lavoro. Non le potete sommare a quelle già occupate altrimenti contereste due volte quelle occupate né si può affermare che hanno tutte trovato lavoro!

    Pertanto la crescita EFFETTIVA di occupazione è del +0,6%!!!

    Una inezia dovuta alla situazione drammatica già nell’anno precedente!!
    Per cui non nascondiamoci dietro una foglia!

    La situazione è drammatica e lo si può vedere direttamente andando a vedere le offerte di lavoro che si trovano in giro, sui giornali, su internet. Ormai si cercano solo alcune particolari figure e quasi sempre con contratti “particolari” quasi mai con contratti a tempo indeterminato!

    Sono cose che sono sotto gli occhi di tutti e non c’è bisogno di troppe analisi statistiche. Un po’ come con gli aumenti del costo della vita in cui all’ISTAT risultano aumenti di pochi decimali mentre nella vita quotidiana assistiamo ad aumenti incredibili!

    Saluti

  5. #45
    Silvioleo
    Ospite

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    I nuovi dati Istat relativi al secondo trimestre del 2004 fanno registrare una diminuzione del tasso di disoccupazione in Italia, attestato sul 7,9 per cento. E' il miglior risultato degli ultimi dodici anni. Eppure, si è già scatenata la bagarre politica, con i sindacati che parlano di posti precari e la Confindustria che punta l'indice sulla crescita al palo. Soddisfatto il governo: «Primi effetti della riforma Biagi»



    Cresce l’occupazione in Italia, nonostante lo stanco andamento generale dell’economia. Nel secondo trimestre 2004 l’aumento degli occupati è stato dello 0,4 per cento, 163.000 in valori assoluti, facendo scendere il tasso di disoccupazione al 7,9 per cento, minimo storico dal 1992.
    L’andamento non è però omogeneo. Il Nord perde 47.000 occupati (-0,4 per cento), il Centro guadagna 32.000 unità (+ 0,7), il Sud fa registrare un aumento di 101.000 occupati (più 1,6 per cento). Nel complesso i disoccupati, o, come dice l’Istat, «le persone in cerca di occupazione» sono 1.974.000: 21mila (e l’1 per cento) in meno del primo trimestre del 2004. Di questi, 477.000 al Nord, 291.000 al Centro, 1.206.000 al Sud.

    DIVERSO SISTEMA DI RILEVAZIONE
    Va notato che l’Istat ha cambiato metodo di rilevazione, rendendolo continuo e aggiornandolo in particolare al nuovo censimento: da quest’ultimo è emerso un aumento dei residenti tra il 2003 e il 2004, in particolare per le classi di età centrali.
    RESTA COMUNQUE L'ANDAMENTO POSITIVO, che assume ancora più rilievo se si tiene conto che in Italia il rapporto tra occupati e popolazione attiva (tra i 15 e i 64 anni) è tradizionalmente fra i più bassi d’Europa: il 56 per cento, rispetto al 65 della Germania, al 73 della Svezia e al 64,4 della media dell’Unione europea.

    BAGARRE POLITICA
    Come al solito sulle percentuali c’è bagarre politica. Per Maurizio Sacconi, sottosegretario al Welfare, questi dati dimostrano la bontà delle scelte del governo, in particolare della legge Biagi sul mercato del lavoro: «DIMINUISCONO I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO MENTRE IL FENOMENO DELLA PRECARIZZAZIONE RIMANE LIMITATO ». Anche Andrea Pininfarina, vicepresidente della Confindustria, dà un giudizio positivo, sia pure con riserva: «I dati sono un segnale importante che riflette i primi effetti della riforma del mercato del lavoro. Tutto ciò non ci deve però tranquillizzare. Il tasso di occupazione è importante ma quello che conta è il livello di crescita e di sviluppo, e il nostro Paese è fermo».

    I sindacati la vedono in maniera molto più pessimistica. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani punta l’indice sul grande divario che ancora resta tra Nord e Sud, ma anche sulle debolezze che cominciano a manifestarsi nel Settentrione: «La ricerca di lavoro sta diventando molto più difficile sia al Sud che in alcune aree forti. Mentre la riduzione complessiva della disoccupazione si deve probabilmente - afferma - «alla crescita del lavoro precario». In realtà, tenuto conto che in altri paesi europei (per esempio in Germania) la propensione ad andare in pensione non è più bassa che in Italia, e che qui è invece assai più diffusa l’area del lavoro nero, verrebbe da concludere che la differenza con l’Europa si sta colmando e la disoccupazione si avvia a trasformarsi da emergenza a problema risolvibile. E tutto sommato si litiga su percentuali positive.
    Resta, è vero, il problema della mancata ripresa economica. L’Italia appare come una molla: potrebbe scattare, ma è ancora scarica.

  6. #46
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    In Origine Postato da GionataPacor
    Ora ho riletto il tuo messaggio: confronti il 4. trimestre 2003 con il II 2004 e hai coraggio di parlare di pere e di mele.
    Che c'e'? Non sei felice di sapere che da inizio anno ci sono 24.000 posti in meno? E si che non mi pare che il 2003 fosse stata questa grande annata....

    Quanto a paragonare mele con mele faccio notare che evidentemente sono cambiati anche i periodi di riferimento, il che' si deduce chiaramente dal fatto che i picchi sono sfasati... Il "secondo trimestre" del 2003 e' in realta' un'interpolazione.... I nuovi dati cominciano da gennaio...

  7. #47
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    Predefinito ...

    Secondo me è una combo.....

    Basta espellere gli immigrati che non lavorano, e la percentuale di occupati aumenta.........

  8. #48
    Silvioleo
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    In Origine Postato da il Pasquino
    Allora prendiamo i dati riguardanti le variazioni tra II trimestre 2003 e II trimestre 2004:
    Dipendenti 91.000 pari al +0,6%
    Indipendenti 71.000 pari al +1,1% dei quali:
    A tempo parziale: -64.000 pari al -7,1%
    ed
    A tempo pieno: +135.000 pari al +2,5%
    Questo perché sono stati cancellati i contratti co.co.co trasformandoli in contratti a progetto o a termine

    Ma soprattutto abbiamo il dato delle Persone in cerca di occupazione: -123.000 pari al -6,0%!!!

    Queste sono persone che hanno smesso di cercare lavoro. Non le potete sommare a quelle già occupate altrimenti contereste due volte quelle occupate né si può affermare che hanno tutte trovato lavoro!

    Pertanto la crescita EFFETTIVA di occupazione è del +0,6%!!!

    Una inezia dovuta alla situazione drammatica già nell’anno precedente!!
    Per cui non nascondiamoci dietro una foglia!

    La situazione è drammatica e lo si può vedere direttamente andando a vedere le offerte di lavoro che si trovano in giro, sui giornali, su internet. Ormai si cercano solo alcune particolari figure e quasi sempre con contratti “particolari” quasi mai con contratti a tempo indeterminato!

    Sono cose che sono sotto gli occhi di tutti e non c’è bisogno di troppe analisi statistiche. Un po’ come con gli aumenti del costo della vita in cui all’ISTAT risultano aumenti di pochi decimali mentre nella vita quotidiana assistiamo ad aumenti incredibili!



    Saluti
    dobbiamo metterci d'accordo sulla veridicita'e rilevanza dei dati istat..non possono andar bene a seconda delle esigenze personali....poi ripeto che la fine del mito del lavoro a tempo indeterminato non è necessariamente un male.....anzi...

  9. #49
    Silvioleo
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    In Origine Postato da Ago
    Che c'e'? Non sei felice di sapere che da inizio anno ci sono 24.000 posti in meno? E si che non mi pare che il 2003 fosse stata questa grande annata....

    Quanto a paragonare mele con mele faccio notare che evidentemente sono cambiati anche i periodi di riferimento, il che' si deduce chiaramente dal fatto che i picchi sono sfasati... Il "secondo trimestre" del 2003 e' in realta' un'interpolazione.... I nuovi dati cominciano da gennaio...
    ci posti qualche tabella di confronto con francia e germania x quanto rigurda la disoccupazione?

  10. #50
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    In Origine Postato da silvioleo
    dobbiamo metterci d'accordo sulla veridicita'e rilevanza dei dati istat..
    Il punto e' che quando si fa il "piu' radicale rinnovamento nella lunga storia della rilevazione" bisogna andarci con i piedi di piombo con le comparazioni e le estrapolazioni...

    Tanto piu' se la modifica produce stime dell'occupazione piu' ottimistiche rispetto alla metodologia precedente, e tanto piu' se si e' in un trimestre tipicamente "favorevole"...

 

 
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