Ultima modifica di primahyadum; 04-11-09 alle 23:56
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
la comunicazione in un certo senso dipende dal livello....ebbene si,ci sono i livelli e non ci sono
queste parole sono attribuite al Buddha:
Quando ti interrogano curiosi, cercando di sapere che cosa Esso sia,
Non affermare nulla, non negare nulla.
Perchè ogni cosa affermata non è vera.
E ogni cosa negata non è vera.
Come potrà qualcuno dire con verità che cosa può essere,
Finchè egli stesso non ha pienamente raggiunto Ciò che E'?
E dopo che l'ha raggiunto, qual parola si può mandare da una Regione
Dove il carro della parola non trova una via su cui correre?
Dunque alle loro parole offri il silenzio soltanto,
Il silenzio... e un dito che indica la Via.
ora...qui nasce un problema circa l'inutilità della parola
se parliamo del conoscibile allora "forse" le parole sono utili in quanto servono da stimolo e guida
ma...oltre....a cosa possono mai servire?
se io conosco Ciò che E' le tue parole sono inutili poiché nulla aggiungono alla mia esperienza e se non Lo conosco le tue parole sono parimenti inutili poiché non possono descrivere la Realtà
La Natura delle cose e la Verità sono tali solo se viste dalla Natura Fondamentale ed Essenziale dell’essere . Non si può trasmettere ciò che si vede con i propri occhi, quindi, come liberare gli esseri?
da qui nascono quelli che anticamente vennero descritti come abili espedienti o metodo opportuno.......condurli senza che sappiano, con la
mente vuota, sino a che vedano con i propri occhi, le parole vengono usate solo per incuriosirli e confonderli, così che per soddisfare la curiosità e diradare la confusione, li aprano.
il llivello....purtroppo non si scappa
Non ho princìpi, l’adattabilità a tutte le cose è i miei princìpi