Volevo scrivere la stessa cosa.In Origine Postato da Fuori_schema
Ho seguito il confronto in diretta su Rai News 24.
Assolutamente sconfortante.
Due deficienti a confronto.
Ora io posso comprendere la "necessità" dell'ottimismo a tutti i costi per un candidato, posso comprendere la semplificazione dei concetti, posso capire tutti gli "studi" che precedono dibattiti di questo tipo e che determinano certe "scelte", ma il quadro che ne viene fuori ahime' è terribile.
In brevi termini entrambi i candidati o non hanno assolutamente compreso nè la reale situazione in Iraq nè le strategie da adottare in politica estera contro il terrorismo, oppure sussiste un robustissimo problema di comunicazione che non si puo' ahime' esclusivamente liquidare come "propaganda elettorale".
Sostanzialmente entrambi hanno avuto la necessità di affermare la prossima "vittoria" in Iraq, e la "differenza" sostanzialmente risultava essere che Kerry sosteneva che l'addestramento doveva essere maggiore e che erano sballati i piani. E che lui ce li aveva migliori. Due cretini che giocano a Risiko e dicono "io ho il tris di omini", "ed io il tris di cannoni e l'Afghanistan".
Desolante.
Kerry ha appena appena accennato che la "coalizione" doveva essere piu' ampia e con un maggior coinvolgimento dell'Onu, nessun accenno alla verticale caduta del "consenso" della politica americana in tutto il resto del mondo, alla nascita di una vera "fabbrica" di terroristi in Iraq, e tantomeno alla reale volontà del popolo iracheno di liberarsi dall'occupazione americana.
E' tragico come ancora in America non si riesca nemmeno a discutere delle terrificanti balle propalate al popolo relativamente ad AdM o similari, o almeno ci si renda consapevoli che in Iraq la situazione è fuori controllo e si ponga l'accento su ridicole distinzioni di "strategia" su come "aiutare" il popolo iracheno, addestrando di piu' la polizia irachena o aumentando le truppe o via dicendo.
Almeno in Gran Bretagna Blair è andato in fortissima difficoltà sui dossier falsi, sulle balle propalate a quattro palmenti, sulla reale necessità della guerra in Iraq.
In America NEMMENO questo. Kerry sostiene di avere un "piano" e dice che Bush non ce l'ha.
Due deficienti alla rincorsa della poltrona piu' importante del mondo.
Dal Foglio di oggi:
Roma. Un’ora e mezza di tempo, due minuti per rispondere, uno e mezzo per ribattere, trenta secondi di bonus secondo il giudizio del moderatore; non sono permessi appunti, grafici o canovacci, e neppure gradini da nascondere dietro al podio per sembrare “extra alti”; la temperatura deve essere “appropriata”, cioè conforme “agli standard”; le telecamere inquadrano il candidato quando parla, non quando ascolta, non sono concesse domande dirette, soltanto quelle retoriche. I dibattiti presidenziali sono cosa seria e i rischi devono essere limitati il più possibile, mantenendo però un certo equilibrio: così George W. Bush non può cercare artifici per non sfigurare di fianco a John Kerry – che è circa 30 centimetri più alto – e quest’ultimo non può lamentarsi per il caldo, lui che sotto i riflettori soffre di una traspirazione eccessiva. Dal momento che si sta decidendo il presidente degli Stati Uniti le regole devono essere chiare e dettagliate: il “Memorandum of understanding”, firmato da entrambe le campagne, consta di 32 pagine, il più lungo della storia dei testa a testa elettorali. La Commissione sui dibattiti, che veglia su questi incontri – cominciati nel 1960 con John Kennedy e Richard Nixon – ha fatto sapere di non essere d’accordo: gli operatori televisivi si sono ribellati al divieto dei “cutaway shots”, le riprese del candidato quando ascolta le risposte del suo avversario (che in passato avevano regalato qualche emozione: Bush padre sembrava sul punto di addormentarsi, Al Gore sospirava sprezzante a ogni risposta di Bush figlio), così come si sono indispettiti per i dettami sulle inquadrature di pubblico (presente soltanto al secondo dibattito, l’8 ottobre a Saint Louis) e dei familiari dei candidati. Martin Plissner, direttore delle news politiche della Cbs, ha detto che queste regole rendono il tutto troppo “meccanico”, se non “ridicolo”.
Il compito di far rispettare il codice televisivo (e di fare le domande) spetta al moderatore, che cambia a ogni incontro. Il primo è Jim Lehrer, ed è anche il più esperto: questo è il suo decimo dibattito. Nel 2000 aveva moderato i tre incontri tra Bush e Gore. Lehrer è un anchorman della Pbs, l’unico network televisivo americano pubblico, dove ha cominciato la sua attività negli anni Settanta, in pieno Watergate, che seguì insieme a Robert MacNeil, detto Robin, con il quale lanciò, nel 1975, il primo programma di approfondimento serale della televisione, “The MacNeil-Lehrer Report”. Nel 1995, dopo vent’anni, MacNeil si ritirò – e seguì da vicino il suo amico, canadese come lui, Mordecai Richler – e Lehrer continuò da solo. Oggi, a 70 anni, conduce “The News Hours”, ha scritto 14 libri e ha coltivato una sua passione: collezionare tutto ciò che riguarda gli autobus – modellini, cartelli, accessori – per tenere vivo il ricordo di suo padre, che aveva una piccola società di trasporto.
Imbrigliati da un codice severo
Lehrer ha una reputazione di giornalista “vecchio stile”, di custode dei valori del giornalismo, pacato, chiaro, serio, attento più a informare che a perorare la causa di uno o dell’altro partito (ha smesso di votare nel 1964 per evitare che il suo credo politico potesse influenzare i suoi doveri professionali). Per preparare le domande del dibattito si è fatto aiutare dai suoi collaboratori: non ha rilasciato alcuna intervista prima dell’incontro, ma chi ha lavorato con lui sa che il suo principale obiettivo è quello di fornire agli americani tutti gli strumenti possibili per formarsi un’opinione sui duellanti. Nel 2000 aveva dichiarato: “Se i telespettatori si ricordano più delle mie domande che delle risposte dei candidati, il dibattito è un fallimento. So che è un incontro importante, ma non riguarda me”.
La serietà, il desiderio di far parlare i candidati più che di provocarli sono stati oggetto di critiche: un responsabile elettorale democratico aveva detto nel 2000 che Lehrer moderava i dibattiti come se fossero “l’ora dello sherry a Harvard”. La tendenza a calmare i toni, la devozione per la neutralità, accoppiate alle regole cui i dibattiti devono sottostare, rischiano quindi di trasformare l’incontro in una noia mortale. Ma questo sarà tema del “postdebate debate”, che comincia oggi e che, secondo Scott Reed, curatore della campagna repubblicana del 1996 di Bob Dole, è in realtà il vero dibattito:
“E’ nelle 72 ore dopo l’incontro che gli elettori fanno la loro scelta”.
Cordiali Saluti
E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
Che di me degno un dì questo mio figlio
Sia spendor della patria, e de Troiani
Forte e possente regnator. Deh! fate
Che il veggendo tornar dalla battaglia
Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
E il cor materno nell'udirlo esulti.
Divertente. Ma il confronto non regge con l'Originale.In Origine Postato da veterokom
E poi le motivazioni sono completamente differenti.
vabbè, c'è anche questa....In Origine Postato da frontista
Divertente. Ma il confronto non regge con l'Originale.
E poi le motivazioni sono completamente differenti.
che diranno gli amici degli animali?
..tutta questa enfasi,.sulla presunta vittoria di kerry,....ma da dove vengono 'ste notizie??..sempre la solita Repubblica??..o l'Unita'..??..persino RAI3,..nel dare la notizia del 1° confronto tv Bush-kerry e' stata molto piu' cauta...nell'assegnare una leggera prevalenza di kerry..(il che non vuol dire che gli portera' piu' voti).....comunque vedremo...certamente per quanto mi riguarda,..mi auguro che non vinca quella faccia da kerry,...aspettiamo e sapremo..
Ascolta Soros che ti consoli... Ultimamente e' l'unico che sembra avere la testa sulle spalle...In Origine Postato da Fuori_schema
Ho seguito il confronto in diretta su Rai News 24.
Assolutamente sconfortante.
Due deficienti a confronto.
Ora io posso comprendere la "necessità" dell'ottimismo a tutti i costi per un candidato, posso comprendere la semplificazione dei concetti, posso capire tutti gli "studi" che precedono dibattiti di questo tipo e che determinano certe "scelte", ma il quadro che ne viene fuori ahime' è terribile.
Molto più simpatico lo scimpanzè. Quello peloso, intendo.In Origine Postato da veterokom
vabbè, c'è anche questa....
che diranno gli amici degli animali?
Per una volta, sono completamente d'accordo con te.In Origine Postato da Montalbano
...omissis...
due deficienti che si propongono di guidare una nazione di deficienti, ignoranti, superficiali, obesi e iperconsumatori.Due deficienti alla rincorsa della poltrona piu' importante del mondo.
basta che sventoli la loro bandiera e poi seguirebbero chiunque.
il guaio è che l'America governa anche noi. limitiamoci a sperare per il male minore.
(cioè Kerry, almeno così il n.a.p. andrà a guinzaglio di bushetto, in texas..)