Nei giorni scorsi Luca Toni s'è lasciato andare ad un'affermazione passata un po' sotto silenzio ma che è invece rivelatrice di uno dei possibili scenari futuri di calciomercato.
"Il mio sogno è quello di giocare in una grande squadra per provare emozioni che si vivono in alcune partite delle competizioni europee - ha detto l'attaccante del Palermo - Ci sono grandi club come la Roma che mi stanno seguendo? Questa cosa non può che farmi piacere e farò di tutto per meritarmi la loro attenzione. Ovviamente giocare nella Roma o in un grande club è il sogno di tutti e quindi anche del sottoscritto".
A questo punto, come direbbe il buon Lubrano, "La domanda sorge spontanea" e nel caso specifico la domanda è "perché Toni, giocatore della GEA (leggasi Alessandro Moggi) s'è lasciato andare ad una dichiarazione "d'amore" per un club non proprio ben visto a Torino, dove a dirigere le operazioni c'è il padre di Alessandro, ovvero Luciano?
La risposta va cercata nelle trame del prossimo calciomercato: se Antonio Cassano sembra infatti ormai in rottura con il club giallorosso e riceve sempre più spesso segnali d'affetto dalla Juventus del suo "mentore", Fabio Capello, proprio Toni potrebbe essere una pedina di scambio nell'affare che porterebbe il talento barese in Piemonte.
In sostanza, tramite l'appoggio della GEA, Luca Toni verrebbe acquistato dalla Juventus per essere poi girato come parziale contropartita alla Roma nell'affare-Cassano. E il Palermo? Cosa guadagnerebbe il club rosanero dalla trattativa olter a diversi milioni di euro? Ai siciliani verrebbe ceduto a titolo definitivo il giovane talento Gasbarroni e, in comproprietà, Sculli, al momento al Brescia ma il cui cartellino è della Juventus.
Resta da chiedersi se i legami tra GEA, Juventus e Palermo sono così forti da poter rendere realizzabile l'operazione, almeno per quanto riguarda l'asse biancorosanero? Pare proprio di sì, tanto che nel recente match disputato al Delle Alpi né Toni né Gasbarroni hanno giocato, causa alcuni problemi fisici che non hanno peraltro impedito loro di recuperare rapidamente ed essere regolarmente in campo la domenica successiva contro il Bologna. Come diceva quel noto politico, "a pensare male si fa peccato ma difficilmente si sbaglia"...