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    Predefinito Un Osama, un Osama per il mio regno....

    Un osama, un Osama per il mio regno

    di Giulietto Chiesa

    Ahinoi! Il primo dibattito televisivo, scontro diretto tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti è finito male per l'uscente, George Arbusto. Il quale - stando ai sondaggi - avrebbe perduto qualcuno dei sette punti di vantaggio che lo dividevano dall'inseguitore, John Kerry. Dobbiamo esserne preoccupati. Non perché noi pensiamo che sarebbe meglio se venisse eletto George Bush (la cosa, in verità appare poco rilevante ai fini della politica degli Stati Uniti). Il fatto è che l'uscente ha da essere confermato, per forza di cose, al suo posto. Così vuole l'oligarchia al potere negli Stati Uniti o , per meglio dire, così vuole quella parte che ha il potere vero nelle sue mani ed è disposta a esercitarlo, a tutti i costi. Letteralmente. L'abbiamo visto, clamorosamente, nei primi dieci minuti del film di Mikhael Moore, quando abbiamo potuto vedere (dico proprio "vedere") la totalità dei senatori americani, democratici e repubblicani, sancire la truffa elettorale ai danni del popolo americano. Celebrante la messa, per colmo di sarcasmo, proprio il vero vincitore, Al Gore, che presiedeva la seduta congiunta delle due Camere del Congresso che avrebbe portato alla Casa Bianca un impostore conclamato. C'è qualche buontempone disposto a giurare sull'ipotesi che chi organizzò quattro anni fa il colpo di stato, che gestì l'11 di settembre, e il crollo di Wall Street, che portò in guerra l'America, sia oggi disposto a farsi sbalzare di sella mediante una competizione elettorale "pulita"?

    Dunque noi riteniamo che più la vittoria di Bush sarà messa a repentaglio, qualunque sia il motivo (catastrofe bellica in Irak, dibattiti infelicemente condotti contro l'avversario, economia che va a gambe all'aria ecc) più aumenterà il rischio di un incremento spasmodico del terrorismo. Perché il terrorismo serve a terrorizzare la popolazione americana. Terrore significa ricerca di protezione. Protegge chi dimostra di volere fare la guerra e di voler vendicare l'America.

    Il team di Bush ha saputo fare una sola cosa in questi quattro anni: calibrare i livelli di terrore a seconda delle proprie esigenze e dare l'impressione di un forte decisione. Ha anche diminuito le tasse ai ricchi, ma questo non fa vincere le elezioni. Quindi aspettiamoci qualche colpo grosso e molto sanguinoso, da qualche parte vicina all'America.

    Anzi potremmo tentare una specie di proporzione matematica: più Bush sarà in pericolo, più sarà grosso il colpo, e più sarà nelle vicinanze del potere. Abbiamo già rilevato, su queste colonne (in discreta solitudine perché dire queste cose è ritenuto politicamente scorretto), che c'è chi lavora per lui, anche se non è detto che ne sia consapevole. Ma c'è da sospettare che ci sia più d'una centrale terroristica che lavora attivamente per determinare l'elezione americana.

    Non tutte, è ovvio, sono islamiche, anche se tutte ci vengono presentate come dipinte di verde islamico. Anzi, per semplificare, ce ne mostrano sempre e soltanto una: Al Qaeda. Anche nel caso dei rapimenti di italiani in Irak la principale cura dei media è stata di presentarci tutto come se organizzatori e mandanti fossero sempre islamici. Terroristi, bastava la parola. Ma veniamo al dettaglio. Perché un'ipotesi, non del tutto peregrina - e che avrebbe il pregio di evitare un altro enorme attentato terroristico, che è sempre scomodo da realizzare, richiede dispendio di kamikaze ecc - , potrebbe essere quella di tirare fuori dal cassetto Osama bin Laden.

    L'effetto sarebbe fantastico: abbiamo preso il diavolo. Il terrorismo è sconfitto. Milioni di terrorizzati, assetati di sicurezza, avrebbero la prova che il condottiero della "missione compiuta" avrebbe effettivamente compiuto la missione. La sua elezione sarebbe assicurata al 100%. Il problema è che Osama bin Laden molto probabilmente è morto. Da tempo. E nemmeno George Bush, sebbene parli con il Dio dei cristiani ogni mattina, è ancora riuscito a far resuscitare Lazzaro.

    Noi non sappiamo se Osama sia effettivamente morto, ma lo sospettiamo. Per una serie di ragioni, la prima delle quali è che egli non compare in nessun modo in pubblico, né in carne ed ossa, né virtualmente, dall'autunno avanzato del 2001. Ogni tanto c'è ancora qualche giornalista tra i più distratti e creduloni, che confonde le date, ma la sostanza è che da allora immagini fresche di Osama non ne ha dato nemmeno Al Jazeera.

    Le immagini fatte circolare sono risultate tutte antecedenti, al tempo della guerra afghana. Le rivendicazioni telefoniche, le cassette audio, hanno rivelato tutte manipolazioni o non hanno dato alcuna certezza. Chi ha manipolato quelle comunicazioni? Certamente non Osama bin Laden e i suoi seguaci. Non ne avrebbero alcun motivo. Se ne deduce che i manipolatori sono i servizi segreti occidentali, scegliete voi tra il Mossad e la Cia. Nei giorni scorsi si è sentita la voce - pare - di Al Zawahiri, il medico egiziano che passeggiava al fianco di Osama tra le valli afghane e che fu considerato il numero due di Al Qaeda.

    Ma se c'è bisogno di fare un appello alla guerra santa, perché mai non dovrebbe parlare Osama? E' sicuramente più famoso di Al Zawahiri, avrebbe molto più effetto. Dunque perché non parli, o Osama? Non parla perché ha la bocca piena di terra: ecco la risposta più probabile. Dunque la carta magica per vincere le elezioni Bush non la prenderà dal quel mazzo. Probabilmente stanno ancora studiando qualche variante un po' più macchinosa.

    Del tipo: se non è vivo ve lo mostriamo morto. Magari costruendo in studio una battaglia virtuale (vedi il film "Sesso e Potere") al termine della quale il cadavere fumante di Osama verrà mostrato, con tanto di prova del Dna per troncare sul nascere ogni domanda di precisazione da parte di eventuali curiosi. In questo caso l'effetto, pur grande, sarà calcolabile intorno al 50%. Funzionerà comunque, perché il meccanismo è quello noto: tutti i giornali e le televisioni useranno le solite quattro o cinque parole del tipo (immagino un titolo) "Ucciso Osama bin Laden", oppure "La fine di Osama" (sottotitolo : "Bush ha saldato il conto").

    A quel punto il messaggio sarà passato. Poi magari ci vorranno mesi, ricerche, qualche impiccione dimostrerà che tutto è stato inventato di sana pianta, si scriveranno libri, che saranno letti dai soliti addetti ai lavori, dagli esperti. Ma sarà comunque tardi. Per milioni di cittadini americani il messaggio, entrato di prepotenza, con quattro parole, nei loro cervelli, sarà indelebile.

    Come nel caso dell'11 settembre, quando dissero subito: "E' stato Osama bin Laden" (cinque parole in tutto). Poi uscirono decine di volumi, negli anni successivi, e la conclusione attuale è che non sappiamo proprio niente di chi è stato, ma possiamo dire che , se ci fu la mano di Osama, essa non fu l'unica. E possiamo dire anche con tutta sicurezza che le autorità americane, a partire dal numero uno, dal comandante supremo, mentirono.E non riusciamo ancora a capire perché mai ebbero bisogno di mentire se fosse stata vera la versione che diedero: "E' staro Osama bin Laden".

    Ma non hanno ancora deciso cosa fare. Aspettano che la campagna elettorale gli dia le indicazioni. Musharraf viene in Italia in visita ufficiale e ci dice che Osama è vivo, da qualche parte tra le montagne che (non) dividono Afghanistan e Pakistan. Nei mesi scorsi pareva si fossero decisi a mostrarci la sua cattura e riempirono i giornali di tutto il mondo di notizie di grandi combattimenti alla frontiera. Poi la cosa si smorzò.

    Troppo presto per far vincere George Bush. Il mazzo di carte è ancora sul tavolo, pronto per essere rimescolato un'altra volta . Speriamo che Bush vada trionfalmente alla vittoria, così in qualche luminoso ufficio di qualche importante città, non si riterrà necessario organizzare l'esibizione di altro sangue innocente a livelli industriali.

    Ci basterà il corpo esanime di un uomo anziano, di alta statura, con una lunga barba grigia, un telefono satellitare nelle mani, una valigetta (modello Saddam Hussein) piena di un milione di dollari in contanti accanto al cadavere.

    Giulietto Chiesa
    Fonte:www.megachip.it
    3.10.04
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




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    Predefinito Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da Fuori_schema
    Un osama, un Osama per il mio regno

    di Giulietto Chiesa

    Ahinoi! Il primo dibattito televisivo, scontro diretto tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti è finito male per l'uscente, George Arbusto. Il quale - stando ai sondaggi - avrebbe perduto qualcuno dei sette punti di vantaggio che lo dividevano dall'inseguitore, John Kerry. Dobbiamo esserne preoccupati. Non perché noi pensiamo che sarebbe meglio se venisse eletto George Bush (la cosa, in verità appare poco rilevante ai fini della politica degli Stati Uniti). Il fatto è che l'uscente ha da essere confermato, per forza di cose, al suo posto. Così vuole l'oligarchia al potere negli Stati Uniti o , per meglio dire, così vuole quella parte che ha il potere vero nelle sue mani ed è disposta a esercitarlo, a tutti i costi. Letteralmente. L'abbiamo visto, clamorosamente, nei primi dieci minuti del film di Mikhael Moore, quando abbiamo potuto vedere (dico proprio "vedere") la totalità dei senatori americani, democratici e repubblicani, sancire la truffa elettorale ai danni del popolo americano. Celebrante la messa, per colmo di sarcasmo, proprio il vero vincitore, Al Gore, che presiedeva la seduta congiunta delle due Camere del Congresso che avrebbe portato alla Casa Bianca un impostore conclamato. C'è qualche buontempone disposto a giurare sull'ipotesi che chi organizzò quattro anni fa il colpo di stato, che gestì l'11 di settembre, e il crollo di Wall Street, che portò in guerra l'America, sia oggi disposto a farsi sbalzare di sella mediante una competizione elettorale "pulita"?

    Dunque noi riteniamo che più la vittoria di Bush sarà messa a repentaglio, qualunque sia il motivo (catastrofe bellica in Irak, dibattiti infelicemente condotti contro l'avversario, economia che va a gambe all'aria ecc) più aumenterà il rischio di un incremento spasmodico del terrorismo. Perché il terrorismo serve a terrorizzare la popolazione americana. Terrore significa ricerca di protezione. Protegge chi dimostra di volere fare la guerra e di voler vendicare l'America.

    Il team di Bush ha saputo fare una sola cosa in questi quattro anni: calibrare i livelli di terrore a seconda delle proprie esigenze e dare l'impressione di un forte decisione. Ha anche diminuito le tasse ai ricchi, ma questo non fa vincere le elezioni. Quindi aspettiamoci qualche colpo grosso e molto sanguinoso, da qualche parte vicina all'America.

    Anzi potremmo tentare una specie di proporzione matematica: più Bush sarà in pericolo, più sarà grosso il colpo, e più sarà nelle vicinanze del potere. Abbiamo già rilevato, su queste colonne (in discreta solitudine perché dire queste cose è ritenuto politicamente scorretto), che c'è chi lavora per lui, anche se non è detto che ne sia consapevole. Ma c'è da sospettare che ci sia più d'una centrale terroristica che lavora attivamente per determinare l'elezione americana.

    Non tutte, è ovvio, sono islamiche, anche se tutte ci vengono presentate come dipinte di verde islamico. Anzi, per semplificare, ce ne mostrano sempre e soltanto una: Al Qaeda. Anche nel caso dei rapimenti di italiani in Irak la principale cura dei media è stata di presentarci tutto come se organizzatori e mandanti fossero sempre islamici. Terroristi, bastava la parola. Ma veniamo al dettaglio. Perché un'ipotesi, non del tutto peregrina - e che avrebbe il pregio di evitare un altro enorme attentato terroristico, che è sempre scomodo da realizzare, richiede dispendio di kamikaze ecc - , potrebbe essere quella di tirare fuori dal cassetto Osama bin Laden.

    L'effetto sarebbe fantastico: abbiamo preso il diavolo. Il terrorismo è sconfitto. Milioni di terrorizzati, assetati di sicurezza, avrebbero la prova che il condottiero della "missione compiuta" avrebbe effettivamente compiuto la missione. La sua elezione sarebbe assicurata al 100%. Il problema è che Osama bin Laden molto probabilmente è morto. Da tempo. E nemmeno George Bush, sebbene parli con il Dio dei cristiani ogni mattina, è ancora riuscito a far resuscitare Lazzaro.

    Noi non sappiamo se Osama sia effettivamente morto, ma lo sospettiamo. Per una serie di ragioni, la prima delle quali è che egli non compare in nessun modo in pubblico, né in carne ed ossa, né virtualmente, dall'autunno avanzato del 2001. Ogni tanto c'è ancora qualche giornalista tra i più distratti e creduloni, che confonde le date, ma la sostanza è che da allora immagini fresche di Osama non ne ha dato nemmeno Al Jazeera.

    Le immagini fatte circolare sono risultate tutte antecedenti, al tempo della guerra afghana. Le rivendicazioni telefoniche, le cassette audio, hanno rivelato tutte manipolazioni o non hanno dato alcuna certezza. Chi ha manipolato quelle comunicazioni? Certamente non Osama bin Laden e i suoi seguaci. Non ne avrebbero alcun motivo. Se ne deduce che i manipolatori sono i servizi segreti occidentali, scegliete voi tra il Mossad e la Cia. Nei giorni scorsi si è sentita la voce - pare - di Al Zawahiri, il medico egiziano che passeggiava al fianco di Osama tra le valli afghane e che fu considerato il numero due di Al Qaeda.

    Ma se c'è bisogno di fare un appello alla guerra santa, perché mai non dovrebbe parlare Osama? E' sicuramente più famoso di Al Zawahiri, avrebbe molto più effetto. Dunque perché non parli, o Osama? Non parla perché ha la bocca piena di terra: ecco la risposta più probabile. Dunque la carta magica per vincere le elezioni Bush non la prenderà dal quel mazzo. Probabilmente stanno ancora studiando qualche variante un po' più macchinosa.

    Del tipo: se non è vivo ve lo mostriamo morto. Magari costruendo in studio una battaglia virtuale (vedi il film "Sesso e Potere") al termine della quale il cadavere fumante di Osama verrà mostrato, con tanto di prova del Dna per troncare sul nascere ogni domanda di precisazione da parte di eventuali curiosi. In questo caso l'effetto, pur grande, sarà calcolabile intorno al 50%. Funzionerà comunque, perché il meccanismo è quello noto: tutti i giornali e le televisioni useranno le solite quattro o cinque parole del tipo (immagino un titolo) "Ucciso Osama bin Laden", oppure "La fine di Osama" (sottotitolo : "Bush ha saldato il conto").

    A quel punto il messaggio sarà passato. Poi magari ci vorranno mesi, ricerche, qualche impiccione dimostrerà che tutto è stato inventato di sana pianta, si scriveranno libri, che saranno letti dai soliti addetti ai lavori, dagli esperti. Ma sarà comunque tardi. Per milioni di cittadini americani il messaggio, entrato di prepotenza, con quattro parole, nei loro cervelli, sarà indelebile.

    Come nel caso dell'11 settembre, quando dissero subito: "E' stato Osama bin Laden" (cinque parole in tutto). Poi uscirono decine di volumi, negli anni successivi, e la conclusione attuale è che non sappiamo proprio niente di chi è stato, ma possiamo dire che , se ci fu la mano di Osama, essa non fu l'unica. E possiamo dire anche con tutta sicurezza che le autorità americane, a partire dal numero uno, dal comandante supremo, mentirono.E non riusciamo ancora a capire perché mai ebbero bisogno di mentire se fosse stata vera la versione che diedero: "E' staro Osama bin Laden".

    Ma non hanno ancora deciso cosa fare. Aspettano che la campagna elettorale gli dia le indicazioni. Musharraf viene in Italia in visita ufficiale e ci dice che Osama è vivo, da qualche parte tra le montagne che (non) dividono Afghanistan e Pakistan. Nei mesi scorsi pareva si fossero decisi a mostrarci la sua cattura e riempirono i giornali di tutto il mondo di notizie di grandi combattimenti alla frontiera. Poi la cosa si smorzò.

    Troppo presto per far vincere George Bush. Il mazzo di carte è ancora sul tavolo, pronto per essere rimescolato un'altra volta . Speriamo che Bush vada trionfalmente alla vittoria, così in qualche luminoso ufficio di qualche importante città, non si riterrà necessario organizzare l'esibizione di altro sangue innocente a livelli industriali.

    Ci basterà il corpo esanime di un uomo anziano, di alta statura, con una lunga barba grigia, un telefono satellitare nelle mani, una valigetta (modello Saddam Hussein) piena di un milione di dollari in contanti accanto al cadavere.

    Giulietto Chiesa
    Fonte:www.megachip.it
    3.10.04
    Ma chi? Lo stesso Giulietto Chiesa che dopo Beslan lasciava intendere che fosse opera di Putin e che poi è stato SPUTTANATO dallo stesso Basayev?
    E se non succederà quello che qui ora prevede, chiederà mai scusa (quantomeno ai suoi lettori)?????

  3. #3
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    Predefinito Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da Fuori_schema
    Un osama, un Osama per il mio regno

    di Giulietto Chiesa

    Ahinoi! Il primo dibattito televisivo, scontro diretto tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti è finito male per l'uscente, George Arbusto. Il quale - stando ai sondaggi - avrebbe perduto qualcuno dei sette punti di vantaggio che lo dividevano dall'inseguitore, John Kerry. Dobbiamo esserne preoccupati. Non perché noi pensiamo che sarebbe meglio se venisse eletto George Bush (la cosa, in verità appare poco rilevante ai fini della politica degli Stati Uniti). Il fatto è che l'uscente ha da essere confermato, per forza di cose, al suo posto. Così vuole l'oligarchia al potere negli Stati Uniti o , per meglio dire, così vuole quella parte che ha il potere vero nelle sue mani ed è disposta a esercitarlo, a tutti i costi. Letteralmente. L'abbiamo visto, clamorosamente, nei primi dieci minuti del film di Mikhael Moore, quando abbiamo potuto vedere (dico proprio "vedere") la totalità dei senatori americani, democratici e repubblicani, sancire la truffa elettorale ai danni del popolo americano. Celebrante la messa, per colmo di sarcasmo, proprio il vero vincitore, Al Gore, che presiedeva la seduta congiunta delle due Camere del Congresso che avrebbe portato alla Casa Bianca un impostore conclamato. C'è qualche buontempone disposto a giurare sull'ipotesi che chi organizzò quattro anni fa il colpo di stato, che gestì l'11 di settembre, e il crollo di Wall Street, che portò in guerra l'America, sia oggi disposto a farsi sbalzare di sella mediante una competizione elettorale "pulita"?

    Dunque noi riteniamo che più la vittoria di Bush sarà messa a repentaglio, qualunque sia il motivo (catastrofe bellica in Irak, dibattiti infelicemente condotti contro l'avversario, economia che va a gambe all'aria ecc) più aumenterà il rischio di un incremento spasmodico del terrorismo. Perché il terrorismo serve a terrorizzare la popolazione americana. Terrore significa ricerca di protezione. Protegge chi dimostra di volere fare la guerra e di voler vendicare l'America.

    Il team di Bush ha saputo fare una sola cosa in questi quattro anni: calibrare i livelli di terrore a seconda delle proprie esigenze e dare l'impressione di un forte decisione. Ha anche diminuito le tasse ai ricchi, ma questo non fa vincere le elezioni. Quindi aspettiamoci qualche colpo grosso e molto sanguinoso, da qualche parte vicina all'America.

    Anzi potremmo tentare una specie di proporzione matematica: più Bush sarà in pericolo, più sarà grosso il colpo, e più sarà nelle vicinanze del potere. Abbiamo già rilevato, su queste colonne (in discreta solitudine perché dire queste cose è ritenuto politicamente scorretto), che c'è chi lavora per lui, anche se non è detto che ne sia consapevole. Ma c'è da sospettare che ci sia più d'una centrale terroristica che lavora attivamente per determinare l'elezione americana.

    Non tutte, è ovvio, sono islamiche, anche se tutte ci vengono presentate come dipinte di verde islamico. Anzi, per semplificare, ce ne mostrano sempre e soltanto una: Al Qaeda. Anche nel caso dei rapimenti di italiani in Irak la principale cura dei media è stata di presentarci tutto come se organizzatori e mandanti fossero sempre islamici. Terroristi, bastava la parola. Ma veniamo al dettaglio. Perché un'ipotesi, non del tutto peregrina - e che avrebbe il pregio di evitare un altro enorme attentato terroristico, che è sempre scomodo da realizzare, richiede dispendio di kamikaze ecc - , potrebbe essere quella di tirare fuori dal cassetto Osama bin Laden.

    L'effetto sarebbe fantastico: abbiamo preso il diavolo. Il terrorismo è sconfitto. Milioni di terrorizzati, assetati di sicurezza, avrebbero la prova che il condottiero della "missione compiuta" avrebbe effettivamente compiuto la missione. La sua elezione sarebbe assicurata al 100%. Il problema è che Osama bin Laden molto probabilmente è morto. Da tempo. E nemmeno George Bush, sebbene parli con il Dio dei cristiani ogni mattina, è ancora riuscito a far resuscitare Lazzaro.

    Noi non sappiamo se Osama sia effettivamente morto, ma lo sospettiamo. Per una serie di ragioni, la prima delle quali è che egli non compare in nessun modo in pubblico, né in carne ed ossa, né virtualmente, dall'autunno avanzato del 2001. Ogni tanto c'è ancora qualche giornalista tra i più distratti e creduloni, che confonde le date, ma la sostanza è che da allora immagini fresche di Osama non ne ha dato nemmeno Al Jazeera.

    Le immagini fatte circolare sono risultate tutte antecedenti, al tempo della guerra afghana. Le rivendicazioni telefoniche, le cassette audio, hanno rivelato tutte manipolazioni o non hanno dato alcuna certezza. Chi ha manipolato quelle comunicazioni? Certamente non Osama bin Laden e i suoi seguaci. Non ne avrebbero alcun motivo. Se ne deduce che i manipolatori sono i servizi segreti occidentali, scegliete voi tra il Mossad e la Cia. Nei giorni scorsi si è sentita la voce - pare - di Al Zawahiri, il medico egiziano che passeggiava al fianco di Osama tra le valli afghane e che fu considerato il numero due di Al Qaeda.

    Ma se c'è bisogno di fare un appello alla guerra santa, perché mai non dovrebbe parlare Osama? E' sicuramente più famoso di Al Zawahiri, avrebbe molto più effetto. Dunque perché non parli, o Osama? Non parla perché ha la bocca piena di terra: ecco la risposta più probabile. Dunque la carta magica per vincere le elezioni Bush non la prenderà dal quel mazzo. Probabilmente stanno ancora studiando qualche variante un po' più macchinosa.

    Del tipo: se non è vivo ve lo mostriamo morto. Magari costruendo in studio una battaglia virtuale (vedi il film "Sesso e Potere") al termine della quale il cadavere fumante di Osama verrà mostrato, con tanto di prova del Dna per troncare sul nascere ogni domanda di precisazione da parte di eventuali curiosi. In questo caso l'effetto, pur grande, sarà calcolabile intorno al 50%. Funzionerà comunque, perché il meccanismo è quello noto: tutti i giornali e le televisioni useranno le solite quattro o cinque parole del tipo (immagino un titolo) "Ucciso Osama bin Laden", oppure "La fine di Osama" (sottotitolo : "Bush ha saldato il conto").

    A quel punto il messaggio sarà passato. Poi magari ci vorranno mesi, ricerche, qualche impiccione dimostrerà che tutto è stato inventato di sana pianta, si scriveranno libri, che saranno letti dai soliti addetti ai lavori, dagli esperti. Ma sarà comunque tardi. Per milioni di cittadini americani il messaggio, entrato di prepotenza, con quattro parole, nei loro cervelli, sarà indelebile.

    Come nel caso dell'11 settembre, quando dissero subito: "E' stato Osama bin Laden" (cinque parole in tutto). Poi uscirono decine di volumi, negli anni successivi, e la conclusione attuale è che non sappiamo proprio niente di chi è stato, ma possiamo dire che , se ci fu la mano di Osama, essa non fu l'unica. E possiamo dire anche con tutta sicurezza che le autorità americane, a partire dal numero uno, dal comandante supremo, mentirono.E non riusciamo ancora a capire perché mai ebbero bisogno di mentire se fosse stata vera la versione che diedero: "E' staro Osama bin Laden".

    Ma non hanno ancora deciso cosa fare. Aspettano che la campagna elettorale gli dia le indicazioni. Musharraf viene in Italia in visita ufficiale e ci dice che Osama è vivo, da qualche parte tra le montagne che (non) dividono Afghanistan e Pakistan. Nei mesi scorsi pareva si fossero decisi a mostrarci la sua cattura e riempirono i giornali di tutto il mondo di notizie di grandi combattimenti alla frontiera. Poi la cosa si smorzò.

    Troppo presto per far vincere George Bush. Il mazzo di carte è ancora sul tavolo, pronto per essere rimescolato un'altra volta . Speriamo che Bush vada trionfalmente alla vittoria, così in qualche luminoso ufficio di qualche importante città, non si riterrà necessario organizzare l'esibizione di altro sangue innocente a livelli industriali.

    Ci basterà il corpo esanime di un uomo anziano, di alta statura, con una lunga barba grigia, un telefono satellitare nelle mani, una valigetta (modello Saddam Hussein) piena di un milione di dollari in contanti accanto al cadavere.

    Giulietto Chiesa
    Fonte:www.megachip.it
    3.10.04
    Sull'11 Settembre solo gli imbecilli ancora credono a cio' che il folle alcolizzato ha detto, solo i cretini, e qui ci metto anche la sinistra, ha creduto a queste fandonie e se ne sono andati dritti a bombardare l'Afganistan e subito dopo l'IRAQ, adesso probabilmente hanno in mano un altro falso attentato o qualsiasi altra cosa clamorosa per rieleggere BUSH e invadere qualche altro paese.
    USA, CHI LI CONOSCE LI EVITA.
    Chi sono i filosudici? Quelli che definiscono filoterroristi i difensori dei palestinesi.
    I fascioleghisti sono quelli che vogliono farvi dire che la meloni è bella e intelligente
    Israele=Paese Terrorista - Ai pazzi si da sempre ragione

  4. #4
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da Luca_liberale
    Ma chi? Lo stesso Giulietto Chiesa che dopo Beslan lasciava intendere che fosse opera di Putin e che poi è stato SPUTTANATO dallo stesso Basayev?
    E se non succederà quello che qui ora prevede, chiederà mai scusa (quantomeno ai suoi lettori)?????
    Si vede che sei un lettore disattento, a meno che non si tratti di leggere le megaballe di Ferrara o di Libero.
    Chiesa non ha mai attaccato Putin su Beslan. Ma ha attaccato i servizi occidentali e gli ex-pescecani ora in carcere o in esilio che sono dietro a Basayev...

  5. #5
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da Luca_liberale
    Ma chi? Lo stesso Giulietto Chiesa che dopo Beslan lasciava intendere che fosse opera di Putin e che poi è stato SPUTTANATO dallo stesso Basayev?
    E se non succederà quello che qui ora prevede, chiederà mai scusa (quantomeno ai suoi lettori)?????
    Bush e la sua banda hanno chiesto scusa per la panzana sulle ADM?
    Vergognatevi.

  6. #6
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da FLenzi
    Sull'11 Settembre solo gli imbecilli ancora credono a cio' che il folle alcolizzato ha detto, solo i cretini, e qui ci metto anche la sinistra, ha creduto a queste fandonie e se ne sono andati dritti a bombardare l'Afganistan e subito dopo l'IRAQ, adesso probabilmente hanno in mano un altro falso attentato o qualsiasi altra cosa clamorosa per rieleggere BUSH e invadere qualche altro paese.
    USA, CHI LI CONOSCE LI EVITA.
    Bravo Flenzi...

  7. #7
    I amar prestar aen
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    Predefinito Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da Fuori_schema
    Un osama, un Osama per il mio regno

    di Giulietto Chiesa

    Ahinoi! Il primo dibattito televisivo, scontro diretto tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti è finito male per l'uscente, George Arbusto. Il quale - stando ai sondaggi - avrebbe perduto qualcuno dei sette punti di vantaggio che lo dividevano dall'inseguitore, John Kerry. Dobbiamo esserne preoccupati. Non perché noi pensiamo che sarebbe meglio se venisse eletto George Bush (la cosa, in verità appare poco rilevante ai fini della politica degli Stati Uniti). Il fatto è che l'uscente ha da essere confermato, per forza di cose, al suo posto. Così vuole l'oligarchia al potere negli Stati Uniti o , per meglio dire, così vuole quella parte che ha il potere vero nelle sue mani ed è disposta a esercitarlo, a tutti i costi. Letteralmente. L'abbiamo visto, clamorosamente, nei primi dieci minuti del film di Mikhael Moore, quando abbiamo potuto vedere (dico proprio "vedere") la totalità dei senatori americani, democratici e repubblicani, sancire la truffa elettorale ai danni del popolo americano. Celebrante la messa, per colmo di sarcasmo, proprio il vero vincitore, Al Gore, che presiedeva la seduta congiunta delle due Camere del Congresso che avrebbe portato alla Casa Bianca un impostore conclamato. ........
    Giulietto Chiesa
    Fonte:www.megachip.it
    3.10.04
    Ancora MMoore, sull'argomento ho trovato 59 inganni in F)/11. Si vede che giulietto ha visto il film con gli occhi foderati di salame ideologico.

    http://homepage.mac.com/celliest/bur...307/index.html

    1. La "vittoria" di Gore. Il film inizia con la notte delle elezioni presidenziali 2000. Moore
    crea l'impressione che Gore stia celebrando la vittoria in Florida. In realta' non e' la
    celebrazione della vittoria in Florida, fu' tenuta persino prima dell'apertura delle urne.
    2. Come tutte le altre reti televisive, la FOX disse erroneamente che Gore aveva vinto in
    Florida. La prima rete che ritratto' l'errore Florida e' stata la CBS, non la FOX.
    3. Uno studio di 6 mesi di un consorzio dei maggiori giornali mostra che Bush avrebbe
    vinto in Florida la riconta dei voti qualsiasi fosse stato il modo che Gore avesse
    ricercato con una azione legale.
    4. Investigazioni fatte dal giornale Palm Beach Post e altri giornali mostrano che
    l'elezione presidenziale non era il motivo per cui gli organi di controllo delle elezioni
    erroneamente cancellassero dalla lista alcuni elettori perche' essi erano
    incorrettamente considerati con la fedina penale sporca.
    5. La Presidenza di Bush prima dell'11/ 9 non era in serie difficolta'. Nessun
    commentatore disse che lui sembrava un'anatra zoppa. Il Congresso aveva passato la
    Legge N.1 (i tagli alle tasse) ed era sulla strada per passare la Legge N.2 (the
    education bill). La scena alla fine del film nella quale Bush dice ad un ricco uditorio "Io
    vi chiamo la mia base", era lo October 2000 Charity found-raiser (raccolta di fondi per
    beneficienza). Sia Gore che Bush parlarono a questa raccolta di fondi e, come e'
    costume dei partecipanti fecero dell'autoironia.
    6. "Nei suoi primi otto mesi in carica prima dell'11 settembre, George W. Bush era in
    vacanza, secondo il Washington Post, il quarantadue per cento del tempo." Come il
    washington Post ha riportato, il conteggio include i weekends, e include il tempo nelle
    "residenze di vacanza" come Camp David, dove Bush lavorava – come quando
    incontro' Tony Blair.
    7. Nella scena del percorso di golf (circa a meta' del film), Bush aveva appena saputo
    dell'attacco terroristico in Israele. Egli chiamo' la stampa per fare una veloce
    dichiarazione che condannava il terrorismo contro Israele. Non stava parlando riguardo
    attacchi agli Stati Uniti.
    8. Non c'e' prova che Bush non lesse il 6 agosto 2001 il Briefing presidenziale giurnaliero
    riguardo ad Al Qaeda.
    9. Egli non ha mai dichiarato che la vaghezza del titolo fosse una scusa per non leggerlo.
    10.Il Briefing non diceva: "si dice che Osama Bin Laden stia pianificando di attaccare
    l'America mediante il dirottamento di aerei". Esso diceva che la FBI "non era in grado di
    provare quella minaccia."
    11.I Sauditi lasciarono gli Stati Uniti solo dopo che i voli furono aperti al pubblico.
    12.Secondo Richard Clarke e la Commissione 11 Settembre, Clarke personalmente
    approvo' la partenza dei Sauditi, e la decisione non fu' presa da un organo di comando
    superiore a lui.
    13.Moore ha mentito ad un reporter TV affermando che Fahrenheit fa' scoprire al pubblico
    la decisione di Clarke. Clarke defini' il materiale sulla uscita dei Sauditi in Fahrenheit un
    "errore" fatto da Moore.
    14.Contrariamente a quello che Fahrenheit conclama, la Commissione 11 Settembre
    trovo' che a molti Sauditi fu fatto un dettagliato interrogatorio prima che a loro fosse
    permesso di partire.
    15.James Bath non ha investito il denaro della famiglia di Bin Laden nella compagnia
    energetica Arbusto di Bush. Egli ha investito il suo proprio denaro.
    16.Il nome di Bath era stato oscurato da un archivio della Alabama National Guard
    rilasciato dalla Casa Bianca – come richiesto dalla legge federale, che proibisce la
    rivelazione di informazioni personali relative alla salute.
    17.Il principe Bandar ha avuto troppa influenza sul governo degli Stati Uniti, come
    Fahrenheit mostra, ma il vezzeggiare la tirannia Saudita da parte degli americani e'
    stata una lunga tradizione bi-partizan, non una invenzione di Bush.
    18.Harken Energy: Bush vendette lo stock dopo che i legali della compagnia gli ebbero
    detto che cio' era OK.
    19.La ragione per cui Bush ha evitato guai era perche' non c'era nessuna prova che era
    impegnato in insider trading.
    20.Il gruppo Carlyle non fa parte del giro di Bush. Molti oppositori di Bush sono investitori,
    incluso George Soros.
    21.L'Ammnistrazione Bush procuro' a Carlyle un grosso crollo finanziario cancellando il
    missile Crusader, uno delle poche cancellazioni di armamenti della amministrazione
    Bush.
    22.La famiglia Bin Laden era uscita da Carlyle prima della vendita dello stock. Dei 1,4
    miliardi di dollari che i Sauditi avevano investito nelle compagnie in cui vi era anche
    Bush, la maggor parte del denaro era investita in Carlyle prima che George Bush si
    unisse alla compagnia.
    23. Craig Unger proclama che i Sauditi hanno 860 miliardi di dollari investiti negli Stati
    Uniti. La notizia appare nel suo libro House of Bush, House of Sauds, ma nessuna delle
    sorgenti citate da Unger conferma questa cifra.
    24.Moore proclama che i Sauditi "sono proprietari del 7% dell'America". Ma perfino se voi
    credete alle fittizia somma di 860 miliardi di dollari, i Sauditi sarebbero proprietari solo
    circa del 7% della somma degli investimenti stranieri in America, la quale assomma
    a piu' di 10 mila miliardi di dollari. Occorrerebbe che tutta l'America fosse nelle mani
    degli investitori stranieri perche' Moore possa dire di essere corretto.
    25.L'ambasciata Saudita non riceve speciale protezione. Non e' l'unica ambasciata
    straniera che e' controllata dal servizio segreto degli Stati Uniti. Un trattato
    internazionale firmato dagli Stati Uniti richiede di proteggere qualsiasi ambasciata che
    faccia richiesta di protezione.
    26.L'insinuazione di Moore che Bush gestisce la politica estera secondo le istruzioni dei
    Sauditi e' contraddetta dall'invasione dellAfganistan (che pose fine al regime dei
    Talebani che i Sauditi appoggiavano fortemente), e dalla guerra in Irak (a cui i Sauditi si
    opposero, in parte perche' il petrolio Iracheno sarebbe stato in competizione con il loro
    petrolio).
    27.Come Governatore del Texas, Bush non ha mai incontrato rappresentati dei Talebani.
    28.L'oleototto proposto Unocal era stato supportato dalla amministrazione Clinton, ma
    Unocal abbandono' l'idea nel 1998.
    29.Il nuovo governo dell'Afganistan ha firmato un protocollo per costruire un oleodotto, ma
    questo oleodotto e' completamente diverso, in locazioni centinaia di miglia distanti dalla
    proposta Unocal.
    30.La costruzione del nuovo oleodotto non e' cominciata. Benche' Moore proclama che
    "Enron ebbe a beneficiare" dall'oleodotto, Enron non ha mai avuto nessuna
    partecipazione in questi oleodotti.
    31.L'amministrazione Bush non "diede il benvenuto" ai diplomatici Talebani nel marzo
    2001, ma invece li biasimo' per avere mancato nel mettere le mani su Osama Bin
    Laden.
    32.A differenza della posa di Moore nel film, lui era contro alla guerra in Afganistan , e
    -nel dicembre 2001- proclamo' che Osama Bin Laden poteva essere innocente.
    33.Nel dire che l'invasione dell'Afganistan era un trucco per proteggere i Sauditi, Moore
    omette i risultati della liberazione dell'Afganistan: distruzione dei campi di
    addestramento di Al Qaeda, possibilita' di libere elezioni, liberta' per le donne, ed il
    ritorno di 1,5 milioni di rifugiati che erano scappati dai Talebani.
    34.Le varie citazioni riguardo alla cooperazione dell'amministrazione Bush con la
    Commissione sull'11 settembre sono state montate secondo un ordine accavallato
    apposta per creare una falsa impressione.
    Nel Luglio 2003 il Presidente Kean si lamento' riguardo alla mancanza di cooperazione.
    Nel Febbraio 2004, Bush disse che la Casa Bianca aveva dato una cooperazione
    staordinaria. Kean fu' d'accordo e lodo' la Casa Bianca per aver dato un "accesso mai
    visto prima".
    35.John Ashcroft non perse l'elezione al senato contro un "uomo morto". Mel Carnahan
    mori' in un incidente aereo poche settimane prima del voto, ed il Governatore del
    Missouri aveva promesso di designare la vedova di Carnahan, Jean Carnahan se gli
    elettori avessero supportato Mel Carnahan.
    36.L'FBI non "sapeva" dei sospetti che Al Qaeda si dedicava alle scuole di volo.
    L'informazione non fu' mai passata sopra il livello di un ufficio periferico.
    37.Ashcroft non taglio' tutte le fondazioni contro i terrorismo. Lui propose solamente un
    anno di taglio ad un particolare programma che aveva gia' due anni di denaro che non
    era ancora stato speso.
    38. Il deputato Porter Goss dice di avere un "numero 800", ed il sottotitolo in Fahreneit
    dice "sta' mentendo". In realta' Goss ha un numero verde, ancorche' il prefisso preciso
    sia 877.
    39.Moore dice che l'Irak di Saddam "non ha mai ucciso un cittadino americano". Di fatto
    Saddam pago' i terroristi in Israele che con bombe ammazzarono americani, e persone
    di altre nazionalita'. Saddam poi diede rifugio al terrorista assassino di americani Abu
    Nidal, e al costruttore della bomba dell'attacco al World Trade Center nel 1993.
    40.In piu' Saddam ordino' di tentare di assasinare il precedente presidente Bush e
    diplomatici nelle Filippine.
    41.Moore proclama che il regime di Saddam "non ha mai minacciato di attaccare gli Stati
    Uniti". Di fatto nel 1997 il regime pubblicamente odino': "Gli interessi americani ed
    inglesi, le ambasciate, le navi, nelle regioni arabe dovrebbero essere obiettivo di
    operazioni militari e di attacchi di commando da parte delle forze politiche arabe". Nel
    primo anniversario dell 11 settembre il regime di Saddam invoco' che si facessero
    attacchi suicidi contro gli americani.
    42.Moore proclama che non c'e' connessione tra L'Irak e Al Qaeda. Di fatto ci sono estese
    memorie di collaborazione anche se - come la Commissione dell'11 settembre ha
    annunciato - non vi e' prova che Saddam partecipo' all 'attacco di Al Qaeda all'America.
    43. Fahrenheit mostra Condoleeza Rice che dice:"Oh certamente c'e' un legame tra l'Irak
    e cio' che e' accaduto l'11 settembre". Il pubblico ride in modo derisorio. Ecco cosa la Rice
    disse davvero il 28 novembre 2003.
    " Oh certamente c'e' un legame tra l'irak e cio' che e' accaduto l'11 settembre. Non e' che
    Saddam Hussein ed i suo regime fossero coinvolti nell'11 settembre, ma se pensate a
    cosa ha causato l'11 settembre, e' la crescita di ideologie di odio che conduce le persone
    a condurre aereoplani dentro i palazzi a New York. Questo e' Terrorismo, terrorismo
    internazionale che e' determinato a distruggere la liberta'. Cio' ha pervertito l'Islam da una
    religione di pace in una in cui sono chiamati alla violenza. Ed essi sono tutti collegati. E
    l'Irak e' un fronte centrale....
    44.Moore ritrae l'Irak prima della guerra come una nazione felice di aquiloni che volano e
    matrimoni. Di fatto un sesto della popolazione era scappato dalla tirannia di Saddam.
    Le Nazioni Unite e Ammnesty International conndannavano "la sistematica largamente
    diffusa e estremamente grave violazione dei diritti umani e delle leggi umanitarie
    internazionali da parte del Governo dell'Irak, risultando in un repressione ovunque
    pervasiva, e oppressione sostenuta da estesa discriminazione e terrore in ogni luogo".
    45.Gli unici feriti Iracheni che Moore mostra sono civili, tuttavia i feriti militari superarono
    quelli civili.
    46.Quando mostra immagini di edifici che vengono distrutti , Moore non rivela che molti di
    essi erano edifici militari, e che ai civili non era mai permesso di starvi vicino.
    47.Una sequenza umoristica che si prende gioco dei paesi piccoli della Coalizione in Irak
    non fa' menzione dei paesi maggiori come Inghilterra, Australia, Italia e Giappone.
    Non un inganno ma un uso sfruttatorio: lo spezzone di film del finerale del Maggiore
    Gregory Stone dell'US AIR Force al cimitero nazionale di Arlington appare senza il
    permesso della famiglia, e contro le sue veementi proteste. Il maggiore Stone credeva
    fortemente nella missione in Irak, e cosi ' la sua famiglia.
    Il pezzo di pellicola che mostra il National Guardsman Peter Damon che e' sotto terapia
    presso il Walter Reed Army Medical center e' pure stato usato senza permesso.
    48.A dispetto di quanto More dice i mezzi di informazione americani non sono stati
    acriticamente di sostegno alla guerra in Irak. Per esempio Peter Jennings e' stato
    etrememente critico. La prova che Moore offre per dipingere jennings come un
    supporter della guerra e' un clip che riporta Jennings che dice nell'Aprile 2003 che
    l'esercito di Saddam era collassato - cosa che era vera.
    49.La scena di soldati americani che deridono un uomo non e' una scena di tortura di un
    prigioniero di guerra. Essi deridevano un ubriaco che passava per la strada.
    50.Moore dice che Bush ha proposto di chiudere alcuni ospedali per Veterani. Ma Bush
    ha anche proposto di aprire altri ospedali per Veterani.
    51.Bush una volta si oppose al rinnovo dell speciale bonus di 75 dollari al mese per i
    soldati in "zone di pericolo imminente". Moore proclama che Bush ha proposto di
    tagliare di un terzo la paga dei soldati combattenti; ma la paga di un soldato ed i sui
    benefits sono sopra i 27 mila dollari all'anno per i gradi piu bassi.
    52.Nel fare false dichiarazioni sui tagli di Bush alle paghe, Moore omette il fatto che Bush
    ha richiesto e ottenuto un aumento della paga dei militari del 3,7 %.
    53.Moore dice che solo un deputato al Congresso ha un figlio in Irak. In realta' sono due
    ( il Senatore Democratico Tim Johnson ed il deputato Republicano Duncan Hunter).
    Anche John Ashcroft ha un figlio su un anave nel Golfo Persico.
    54.Il film Fahrenheit taglia in modo ingannevole la parte del deputato Mark kennedy per
    fare sembrare che Kennedy respingeva la richiesta di Moore di arruolare i figli dei
    deputati. In realta' Kennedy disse che era una buona idea, e si offerse di aiutare.
    55.Fahrenheit mostra il deputato Michael Castle che cammina e passa Moore. Ma il
    deputato Castle non ha figli.
    56.Dati basati sul Census Bureau dicono che le famiglie dei deputati al Congresso sono
    disponibili piu' di altre famiglie ad avere figli in servizio in Irak.
    57.Moore chiama Flint in Michigan "la mia citta'". In realta' lui e' cresciuto a Davison, un
    suburbo molto piu' sano e piu' bello.
    58.In Fahrenheit Moore finge di essere a favore delle truppe americane. Ma i realta',egli e'
    a favore del nemico in Irak: la coalizione dei vecchi Saddamisti, gli operativi di Al
    Qaeda, ed i terroristi controllati dall'Iran o dalla Siria che sono uniti nel loro disegno di
    distruggere l'Irak e di distruggere ogni possibile democrazia in Irak. Ecco cosa Moore
    ha detto il 14 aprile 2004 riguardo alle forze che stanno ammazzando gli americani:" Gli
    iracheni che si sono ribellati all'occupazione non sono 'insorti' o 'terroristo' o 'il Nemico'.
    Essi sono la Rivoluzione, le truppe pronte, ed il loro numero crescera' ed essi
    vinceranno". Pensate che questi islamisti che uccidono civili con autobombe siano
    come un patriota civile'?
    59.Come riportato dal giornale economico Screen Daily , affiliati degli Iraniani e dei
    terroristi con base in Siria il gruppo Hezbollah stanno promuovendo il film 9/11,e
    distributore per il medio oriente, Front Row sta' accettando l'assistenza dei terroristi.
    "In termini di marketing Front Row sta ricevendo una spinta da organizzazioni connesse
    a Hezbollah che hanno chiamato dal Libano per sapere se vi e' qualcosa che possono
    fare per promuovere il film. Ed anche se il Direttore di Front Row Giancarlo Chacra dice
    che la sua compagnia crede che il film e' contro Bush ma non contro l'America, e che
    loro non possono andare contro queste organizzazioni perche' porebbero boiocottare il
    film" (articolo di Nancy Tartaglione," sara' il primo film rilasciato teatralmente nel medio
    oriente,Screen Daily 9 Giugno 2004.
    Samantha Ellis" Fahrenheit 9/11 riceve aiuto dagli Hezbollah" The Guardian Londra 17
    giugno 2004.
    Non e' antipatriotico criticare una guerra o particolari modi con cui viene fatta.
    Ma sono forse patrioti quegli americani che ricevono aiuto dai terroristi che ammazzano gli
    americani?

    Cordiali Saluti
    E voi tutti, o Celesti, ah! concedete,
    Che di me degno un dì questo mio figlio
    Sia spendor della patria, e de Troiani
    Forte e possente regnator. Deh! fate
    Che il veggendo tornar dalla battaglia
    Dell'armi onusto de' nemici uccisi,
    Dica talun: NON FU SI' FORTE IL PADRE:
    E il cor materno nell'udirlo esulti.

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da FLenzi
    Sull'11 Settembre solo gli imbecilli ancora credono a cio' che il folle alcolizzato ha detto, solo i cretini, e qui ci metto anche la sinistra, ha creduto a queste fandonie e se ne sono andati dritti a bombardare l'Afganistan e subito dopo l'IRAQ, adesso probabilmente hanno in mano un altro falso attentato o qualsiasi altra cosa clamorosa per rieleggere BUSH e invadere qualche altro paese.
    USA, CHI LI CONOSCE LI EVITA.
    tu sei MALATO, ma di brutto.

  9. #9
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: Un Osama, un Osama per il mio regno....

    In Origine Postato da svicolone
    tu sei MALATO, ma di brutto.
    Impossibile:
    la Mericanite acuta prende solo i bananas. E' una malattia genetica pressochè incurabile.

  10. #10
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    Predefinito

    Quello che dicevo già prima dell'estate ad un paio di amici: poco prima delle elezioni, se Bush sarà in pericolo, ci sarà un altro mega attentato, o alternativamente verrà catturato Osama. Staremo a vedere.
    Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
    ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
    Racconti senza fine di gente che ha pagato
    non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
    La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.

 

 
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