Si inizia finalmente a fare pulizia:
Esasperato da cacciatori ne uccide uno, in carcere contadino
(ANSAweb) - ALESSANDRIA, 3 OTT - Un cacciatore di 50 anni e'
stato ucciso con un colpo di pistola all'addome da un
contadino esasperato dalla presenza delle doppiette sul suo
campo. L'uccisione e' avvenuta ieri a tarda sera nelle
campagne dell'Alessandrino. Alfredo Barberis, 65 anni, in
pensione, ha affrontato il cacciatore, Giancarlo Torriglia,
mentre questi tornava da una battuta di caccia passando sul
suo terreno. Ne e' nato un diverbio durante in quale Barberis
ha estratto un revolver ed ha sparato. Ora e' in carcere.
L'uomo si e' difeso affermando che il proiettile e' partito
dalla sua pistola quando sono stato colpito con un calcio al
ventre. (ANSAweb).
Ansa.it 2004-10-03 - 14:49:00
Diventa omicida perchè ossessionato dai cacciatori
Il passaggio dei cacciatori sul suo fondo era diventato un incubo per Alfredo Barberis, pensionato. Ora è in carcere con l’accusa di omicidio volontario: con la sua pistola P38 ieri ha ammazzato un cacciatore di 50 anni, Giancarlo Torriglia
TORTONA (ALESSANDRIA) - Il passaggio dei cacciatori sul suo campo lo disturbava, era diventato quasi un’ossessione, che a 66 anni l’ha fatto diventare un omicida.
Alfredo Barberis, pensionato dell’Interporto di Rivalta Scrivia (Alessandria), è ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario: con la sua pistola P38 ieri ha ammazzato un uomo di 50 anni, Giancarlo Torriglia. Si difende dicendo che il colpo è partito per sbaglio dall’arma, solo perchè lui è stato colpito con un calcio.
La tragedia si è consumata mentre nelle campagne attorno a Tortona cominciavano a calare le prime ombre della sera, gettando nella disperazione due famiglie che abitano a poche centinaia di metri l’una dall’altra, nelle frazioni tortonesi.
Torriglia e Barberis si conoscevano, non si erano mai frequentati, ma neppure avevano avuto screzi, secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri. La vittima era amministratore di uno studio medico di Tortona, dove lavora pure la moglie, Mariella Bertelli, e di una clinica a Milano; senza figli, coltivava l’hobby della caccia e dei cavalli. Abitava in un’elegante villa ristrutturata dove aveva allestito anche una piccola scuderia.
Più modesta la casa dell’omicida, un cascinale con un campo, quasi completamente incolto. Barberis curava un piccolo orto e ieri stava tagliando la legna quando Torriglia e i suoi compagni della battuta di caccia, il cugino Claudio, 46 anni, e un amico, gli sono passati davanti. L’arrivo delle ’doppiette' vicino a casa sua, sul suo campo, ha infastidito il pensionato, anche perchè - come avrebbe raccontato al magistrato - ieri mattina i pallini sparati da qualche cacciatore l’avevano colpito. Un’ennesima provocazione, così almeno ha pensato Barberis.
L’uomo è andato in casa, ha preso la P38, regolarmente denunciata, e ha raggiunto i cacciatori, che avevano i fucili aperti e scarichi. Li ha accusati di infastidirlo e il litigio è finito quasi subito nel sangue: dalla pistola è partito un colpo che ha ferito mortalmente Giancarlo Torriglia all’addome. Il cacciatore è stato soccorso dai suoi amici, ma neppure un’ora dopo è morto al pronto soccorso dell’ospedale di Tortona.
Nel frattempo, Barberis era tornato a casa, dove i carabinieri l’hanno arrestato in serata. «Tenevo la pistola sempre a portata di mano - ha raccontato al sostituto procuratore Elisabetta Pagliai, che l’ha interrogato nella notte - mi serviva come arma di difesa contro i cagnacci che di notte girano vicino alla mia casa. Ma non ho sparato apposta: il proiettile è partito accidentalmente, quando quel cacciatore mi ha sferrato un calcio al ventre». E’ la versione che probabilmente ripeterà, domani, di fronte al gip, nell’udienza di convalida.
lagazzettadelmezzogiorno.it 3/10/2004