IL CASO
Il costo dei rimpatri: mille euro per ogni immigrato


ROMA - Sono in crescita le spese per le espulsioni dei clandestini: nel 2004 i charter affittati a questo scopo dal Viminale sono stati finora 50, contro i 33 di tutto il 2003 e i 26 del 2002. Ed è proprio questo aumento a spingere verso l’utilizzo dei C-130 dell’Aeronautica che costano molto meno ma, al di là delle composte dichiarazioni ufficiali, creano qualche mugugno tra i militari costretti a distogliere i mezzi da altri compiti. Per i rimpatri via charter si spendono almeno 1.000 euro a persona se, come avviene in questi giorni, a bordo ci sono 90 irregolari e 60 poliziotti. Una somma costruita sommando l’affitto dell’aereo (circa 40 mila euro per un Md 80, cherosene compreso) e gli straordinari per i poliziotti di scorta (100 euro a persona), più un’altra serie di spese indirette. Le espulsioni con i C 130 dell’Aeronautica costano circa un decimo. Quando le forze armate «prestano» un mezzo ad un’altra amministrazione dello Stato si tiene conto solo delle spese vive: 4.500 euro per ora di volo. Il pagamento, inoltre, non è immediato come per l’Alitalia ma viene deciso successivamente con un decreto interministeriale che ripiana il debito. A volte passa più di un anno. Se l’espulsione ha un costo elevato, anche la gestione dei centri di accoglienza pesa sulle casse dello Stato: per il mantenimento di un irregolare ogni centro riceve dai 43 ai 185 euro al giorno.