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  1. #1
    Con l'Iraq che si ribella
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    Predefinito Comunismo, lavoro e capitale...

    Sarei curioso di discutere una questione teorica con voi compagni...è emersa in una estenuante discussione con un collega filo-capitalista e filo-americano durante il viaggio di lavoro che ho fatto di recente...e sarei curioso di sapere la vostra opinione.

    Ê incoerente che un comunista lavori in una impresa a scopo di lucro multinazionale?

    Io penso di no.
    Perchè la questione non è la "multinazionale" o la "impresa a scopo di lucro", ma il sistema capitalista in sè e di per sè!!

    In una società capitalista le imprese non-lucrative possono vedere i loro scopi ufficiali distorti nell'interesse del Capitale, esattamente come lo Stato (in teoria "non lucrativo") viene distorto per gli stessi scopi...

    Personalmente non credo che elementi come la vergogna per il lavoro che uno fa sia un concetto che sia intrinsecamente legato alle logiche del comunismo...
    Io credo che anzi...il rifiuto di accettare una "ghettizzazione" in lavori ritenuti "socialmente adatti ai comunisti" credo che sia una legittima scelta...
    Non vedo me stesso come un "agnello spedito tra i lupi"...io sono un lupo che vuole aiutare il resto del "branco" a raggiungere il Comunismo...ovvero una società più efficiente dove tutti vivremo meglio e dove l'Umanità avrà davvero una speranza di sopravvivere nel lungo termine...io sono un uomo qualsiasi che si rende però perfettamente conto che la scelta è tra Comunismo e Barbarie e si adopera perchè un giorno prevalga il primo!!

    Quindi la mia coerenza si esprime nella mia volontà di convincere il maggior numero possibile di persone della correttezza o quantomeno della sensatezza di una società comunista...
    ...la mia coerenza si esprime nel vivere in questa società ed impedire a chi dormirebbe il sonno drogato dalla propaganda di dormire del tutto...si esprime nel riportare la notizia delle lotte di chi combatte in altri luoghi per liberarsi dall'oppressione...nel far emergere la verità nella coltre soffocante delle menzogne gradite al Capitale...

    Tra parentesi il fatto che un collega filo-americano e filo-capitalista mi dica che sarei "incoerente" e che dovrei "fare altre scelte" se fossi coerente a me sinceramente, pur ritenendo questa persona in buona fede, mi suona "storta"...
    ...perchè se una determinata immagine del comunista gli sembra "accettabile" mi pare che significhi che questa forma (percui io sarei "incoerente") è quella in cui la società capitalista (e la sua propaganda) vorrebbe cristallizzare il comunista per "isolarlo", "ghettizzarlo" ed "espellerlo" dalle sue visceri!

    Cosa ne pensate, compagni? :-?
    Skarm
    Alle europee io voto Codacons...e tu?

  2. #2
    Con l'Iraq che si ribella
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    Predefinito

    Hey ragazzi...se non condividete, siete liberissimi di dissentire...mica mi offendo!
    ...sono semplicemente curioso di sapere cosa ne pensate di questa mia "considerazione"... :-?
    Skarm
    Alle europee io voto Codacons...e tu?

  3. #3
    Fiamma Rossa
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    Predefinito

    Ê incoerente che un comunista lavori in una impresa a scopo di lucro multinazionale?

    Assolutamente no, ma questo vale per qualsiasi rivoluzionario. La società attuale obbliga tutti noi a fare delle scelte [forzate...], ossia a vendere la nostra forza-lavoro a chi offre migliori garanzie [economiche, sociali], indipendemente dal tipo di Azienda (Sia essa una Multinazionale o una società italiana). Noi lavoriamo per sopravvivere, per un salario. Diversamente dall'ipocrisia di alcuni sinistroidi, per cui "I soldi non fanno la felicità"... Io sono più realista. Il Denaro serve! E' il fattore principale che determina le nostre condizioni di vita. L' "Etica" in questo caso va a farsi fottere. Se ho bisogno di lavorare e mantenermi o mantenere la mia famiglia, lavoro pure al Mc Donald's. Il punto è: Cosa c'entra tutto ciò con l'essere "rivoluzionario"? C'entra eccome. Diversamente da un lavoratore senza coscienza rivoluzionaria, "io" ho una marcia in più, ovvero sono preparato culturalmente, sono un Lavoratore Avanzato [L.A.] . E qual è il ruolo dei L.A.? Convincere gli altri Lavoratori e portarli alla causa socialista, a partire dalla difesa/miglioramento delle proprie condizioni socio-economiche, e alla piena coscienza di ciò che accade nel nostro Paese e nel Resto del Mondo.

    Questa è coerenza. Coloro che rifiutano (in nome di chissà quale "etica" comunistica (o altro...), possono anche fare i rivoluzionari su Marte.

    Saluti
    Luca Rossi

  4. #4
    legio_taurinensis
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    Ditemi una cosa....

    Lenin parlava a suo tempo, di abolizione del lavoro salariato. Ciò cosa significa? non penso che ci si limiti solo all'abolizione della figura del padrone, quindi della cessione delle fabbriche ai lavoratori.

    Il comunismo libertario, in parte propugnato anche da Lenin, prevedeva in ultimo stadio della società socialista, a mio avviso l'abolizione del denaro. Mentre gli anarchici sono per l'eliminazione del lavoro non solo salariato, i comunisti idealizzano una società in cui i contributi del lavoro avvengono in natura.

  5. #5
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    l'oceano perduto
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    Predefinito

    Carissimo Skarm,

    Avevo preparato una risposta dalla pretesa "serietà"...
    Ci si potevano trovare riferimenti che andavano dallo storico, all'etico-filosofico, fino alla politica spicciola...
    Ma, in definitiva(sarà la stanchezza, che mi rende lucido) ritengo che la questione sia risolvibile con estrema rapidità.
    L'orientamento che traspare dal tuo scritto è pienamente condivisibile.

    Nella mostruosità aberrante che diventa ogni giorno di più quell'osceno moloch denominato "società dell'immagine", non conta ciò che si è, ma ciò che si sembra.
    E questo in ogni settore della nostra vita.

    Ebbene io credo che, così come un pesce non può fare a meno di nuotare nell'acqua, noi, che nel limbo capitalistico e mercificatore siamo immersi, non possiamo fare a meno di "muoverci" nell'ambiente in cui ci troviamo.
    E se anche la massa, il volume e la densità di questa "atmosfera" ci costringono a "muoverci" in un dato modo, ciò non significa che non desideriamo vivere in altra condizione.
    Seppure, come se fossimo sott'acqua, dobbiamo compiere il nostro cammino con estrema difficoltà, ciò non vuol dire che il nostro cammino sia privato di una direzione di marcia, di un vettore ben preciso.
    Ed è questo vettore di marcia che conta; e ancora di più la meta che ci proponiamo e verso la quale dobbiamo concentrarci.

    Per come la vedo io siamo come dei bizzarri uomini che per tanto tempo hanno vissuto sul fondo di una palude; e che , passo dopo passo, nel limo e nella fatica, si dirigono verso la riva di una terra emersa.
    Conta ciò che sei.
    Conta dove vai.
    Per questo, spesse volte, è "guerriero" colui che lotta, più che colui che indossa una uniforme.

    Insomma:
    "Gli uomini veri trovano una strada.
    Gli altri una scusa."

    Chiudo quì il mio bizzarro discorso metaforico.
    Un po delirante: colpa della mia smodata e passata ammirazione per Marcos, penso.

    Di sicuro, colpa della stanchezza.


  6. #6
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    Emiliano, Emiliano.....

    In origine postato da Emiliano
    Ditemi una cosa....

    .....
    i comunisti idealizzano una società in cui i contributi del lavoro avvengono in natura.


    ...vecchio porcellone!!

  7. #7
    legio_taurinensis
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    ma non in quel senso.....


    .... a parte nel mio caso.

  8. #8
    smrt fašismu
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    Predefinito

    Caro Skarm, non c'è alcuna incoerenza.
    Il fatto, a mio parere, è che per 2 decenni legioni di lottacontinuisti, marxisti-leninisti-maoisti alla brandirali, rifondaroli, rastoni da centrosociale hanno diffuso la falsa equazione comunista=no global, frikkettone, anarcoide, eremita, nemico della società dei consumi, buonista, ecc. Un atteggiamento che attiene più alla sensibilità di ciascuno ma che non ha nulla a che fare con la politica, tantomeno con una strategia di lotta al capitalismo.

    Quanto mi incazzo quando sento la gente dire: sei comunista però indossi questo, fai quell'altro lavoro, usi il telefonino, usi internet, ecc. fate le manifestazioni contro la guerra yankee ma non contro saddam, e tutti i soliti bla bla che ben conosciamo. Quanta ipocrisia!

    Come se essere comunista volesse dire essere un eremita, un santo; caro Skarm, hai perfettamente ragione, questa è una logica fatta apposta per ghettizzarci.

    Il comunista deve dimostrare di essere coerente. A chi? ai borghesi? secondo i loro canoni? ma per favore!

    Soprattutto essi vorrebbero un comunista nel ghetto, un'opposizione comunista di sua maestà, un cane che abbaia ma non morde, e ringhiano di rabbia

    Non ti devi vergognare del lavoro che fai se tramite quel lavoro tu non sfrutti nessuno per il tuo tornaconto. Altrimenti i lavoratori dovrebbero vergognarsi di arricchire il padrone!

    Io a volte bevo la coca cola, la bevo perchè mi piace, non mi interessano le accuse di incoerenza, se non la bevessi io la berrebbe sicuramente qualcun altro.

    Non vado al MacDonald perchè mi fa schifo e preferisco una sana trattoria, non per tutte le vergogne che sappiamo.
    Se i MacDonald fossero gli unici locali di ristorazione a buon mercato, certamente non morirei di fame per saziare la sete di coerenza dei nostri benpensanti!

  9. #9
    Con l'Iraq che si ribella
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    Mi si apre il cuore a leggere le vostre analisi, compagni...in effetti condivido in toto quanto avete scritto...

    No...bè...non sfrutto nessuno...
    ...semplicemente...una volta superato il periodo di stage...dovrò addestrare alcuni utenti nell'uso di un software aziendale, definire quali siano le esigenze che emergono e cercare di adattarlo alle esigenze dell'impresa...

    A dire il vero riesco ad immaginarmi a fare questo lavoro anche in una società comunista...solo che sarebbe molto, ma molto meglio...
    Non per niente durante la discussione col mio collega si ipotizzava come avrebbe potuto essere la nostra impresa in una società comunista...da come me la immagino...sarebbe una figata!
    Skarm
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  10. #10
    smrt fašismu
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    Qui c'è gente che fa politica da anni e che ha conosciuto una varia umanità, caro compagno!

    "Rivoluzionario non è colui che grida e si agita di più, ma colui che concretamente si adopra per risolvere i compiti che la storia pone ai popoli e alle classi, e che essi devono assolvere se vogliono aprire il cammino allo sviluppo della civiltà umana"

    Palmiro Togliatti

 

 
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