COMUNICATO STAMPA


QUANDO LA MORTE NON E’ UGUALE PER TUTTI
LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE VITTIME DELLA COSIDDETTA GUERRA AL TERRORISMO SONO PERSONE CIVILI SIA IN IRAQ E PALESTINA.


Europa e l’Italia spaventate dal terrorismo e bombardate da una informazione scorretta che fa confusione tra Islam, lotta di liberazione e terrorismo ogni giorno apprendono dai telegiornali di decine di morti per atti di guerra, per il terrorismo e la repressione. La stragrande maggioranza di queste vittime sono persone civili sia in Iraq e Palestina. Esercito americano e Israeliano, non vanno tanto per il sottile; quando individuano o gli sembra di individuare un covo o qualche presunto terrorista assaltano con carri armati, bombardano con elicotteri o aerei, anche in pieno centro cittadino. Questo modo irresponsabile di contrastare il terrorismo provoca tante vittime innocenti, tra cui molti bambini, donne e persone comunque estranee al terrorismo.
In Italia ci si addolora, ci si commuove ci si preoccupa quando a cadere nella rete del terrorismo è un occidentale, quando a morire è un italiano si proclama il lutto cittadino, mentre quando i telegiornali annunciano la morte di decine di persone arabe, l’attenzione è minore, sia che fossero irachene che Palestinesi. Forse perché si ritiene che la morte non sia uguale per tutti e che gli Arabi provano meno dolore per la morte di un congiunto o di un amico perché essi sono meno evoluti e meno civili.

Va anche detto che mentre in Iraq vi è una guerra portata da americani ed inglesi, in Palestina non vi è la guerra, ma una rivolta dei Palestinesi che si battono per riavere la loro terra, le loro case, la loro acqua. Anche qui l’esercito Israeliano, non va tanto per il sottile e impiega carri armati ed elicotteri che portano attacchi di guerra con bombardamenti che fanno tante vittime innocenti.
Sono quattro anni, da quando è iniziata la seconda Intifada, che in Palestina vi è un comportamento irresponsabile del governo Israeliano, un convivente atteggiamento degli Stati Uniti e un disinteresse dell’Europa.
Non vogliamo giustificare e non lo faremo mai il terrorismo e la cieca lotta armata, però non possiamo non tener conto che l’esasperazione dei Palestinesi è a un punto di non ritorno perché non si intravede la via d’uscita all’occupazione Israeliana, mentre le condizioni di vita hanno raggiunto un livello infimo ed i giovani sono senza speranza.

LA SEGRETERIA DI ASSADAKAH