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Il ministero dell’Ambiente spende 52mila euro per allegare un cd rom a «Panorama»: un affare in famiglia
ROMA Quattrocentomila cd distribuiti con il settimanale Panorama (di proprietà del presidente del Consiglio), per 52mila euro e la diffusione gratuita con La macchina del Tempo e Panorama travel. Un affare, vero e proprio, «perché le altre offerte che ci avevano fatto erano di molto superiori rispetto ai 52mila», come hanno fatto sapere dal ministero dell’Ambiente.
Così il mega spot elettorale e propagandistico del ministro Altero Matteoli è, tutto sommato, distruibuito per una cifra modica e le casse dello Stato gliene saranno grate. Anche l’editore del settimanale, è ovvio. In fondo sono solo affari di famiglia.
Mega furbate
Secondo il ministro è un’operazione volta a far conoscere tutto il suo lavoro di questi tre anni di governo. Niente altro che questo. Niente di più di quella pagina di pubblicità acquistata su un grande quotidiano per 17mila euro, qualche giorno fa. A perderci un po’ di tempo, però, si scopre che il cd contiene parecchie inesattezze e molte omissioni. Oltre a qualche furbata. Come la copertina, per esempio: «La tutela dell’Ambiente per promuovere la Vita», il titolo. Il faccione e il mezzobusto del ministro con una rivista tra le mani: «Lucca protagonista», c’è scritto. Che c’entra? Lucca è il seggio elettorale del ministro, ecco cosa c’entra. E poi quel giro di parole, «Ambiente e Vita», scritto con la maiuscola ricorda il nome di un’associazione, «Ambiente è Vita», targata An, il cui presidente è Nino Sospiri, sottosegretario alle Infrastrutture.
Una coincidenza certi investimenti. O forse no. Sta di fatto che questa operazione non è piaciuta, tanto per iniziare, a diversi deputati dei Ds, che hanno presentato sulla vicenda un’interrogazione - primo firmatario Fabrizio Vigni di Sinistra ecologista - al ministro: «Il contenuto del cd, caratterizzato da vistose omissioni e dati presentati in maniera scorretta e parziale, appare finalizzato non ad una corretta informazione sulle politiche ambientali, quanto invece, ad una operazione di propaganda politica a favore del Ministro».
Nell’interrogazione i deputati chiedono di conoscere il costo dell’operazione e il motivo per cui «mentre si riducono ancora, drasticamente, risorse finanziarie per l’ambiente, si utilizzino risorse pubbliche per pagare simili operazioni».
Fabrizio Vigni definisce l’intera operazione «scandalosa», oltre che la campagna «faziosa». Insomma, secondo Vigni, tutto questo avviene nello stesso momento in cui vengono «dimezzati i fondi per la difesa del suolo» e c’è una «paralisi della legislazione ambientale prodotta dalla legge delega».
Kyoto scaccia Kyoto
Tutta un’altra musica, ovviamente, quella suonata dal ministro nel cd. Premette: «Quando mi sono insediato nel giugno 2001 ho lanciato una parola d’ordine che è valida tutt’ora e lo sarà sino alla fine del mio mandato: “ambiente come opportunità”. Questa linea strategica ha caratterizzato il semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea e ha trovato il consenso dei Ministri dell’Ambiente degli altri Paesi Ue....». Scrive ancora il ministro nel disco: «Ratificato il protocollo di Kyoto, approvato il piano italiano per la riduzione di gas serra e il piano di assegnazione delle quote di CO2». Altri tempi, dal lontano 2001, quando diceva, era il 7 giugno, che aveva fatto bene Silvio Berlusconi a complimentarsi con Bush per aver disdettato l’accordo di Kyoto. «Condivido quanto detto dal presidente del Consiglio. Tutti vorremmo che le cose andassero meglio, ma l’Europa sogna, mentre Bush guarda la realtà».
Parchi di fantasia
Secondo Legambiente, il piano nazionale di assegnazione delle quote rilasciato dal ministero dell’ambiente «diventa lo strumento per affossare le politiche di riduzione delle emissioni climalteranti e di sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica». Ancora: «La decisione dell’Italia di permettere di alzare in maniera tanto rilevanti i permessi di inquinare a tutti i settori industriali e in particolare il comparto elettrico può essere facilmente impugnato dalla Commissione e dagli altri paesi membri». Chiacchiere, perché a detta dal ministro, va tutto bene. Dice che da quando c’è lui «sono stati istituiti cinque parchi nazionali, quattro aree marine protette, due parchi sommersi e altro ancora». Omette di precisare che molti di questi parchi sono nati con leggi istitutive emanate durante i governi precedenti, di centro-sinistra. E che quelli che già esistevano per la gran parte sono stati commissariati per far posto a luogotenenti di An.
Risorse a singhiozzo
Al capitolo Difesa del suolo e rischio idrogeologico, nel cd si legge che «il ministero ha trasferito alle Regioni in termini di competenze e di cassa la somma di 588 milioni di euro. Per monitorare l’attuazione dei programmi per la difesa del suolo è stata inoltre istituita una task-force di 42 giovani superesperti che lavoreranno nelle Regioni obiettivo». Peccato che nei giorni scorsi il ministro abbia inviato un’accorata lettera al presidente della Camera dicendo che in seguito ai tagli della Finanziaria, non è in grado neanche di garantire le emergenze. Neanche nei Comuni più a rischio.
Particolari.
La Tutela dell’Ambiente per promuovere la Vita non si arresta. Speriamo che non piova troppo, quest’inverno.....
fonte: http://www.articolo21.com/editoriale.php?id=482