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Discussione: I Segreti del PCI

  1. #21
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    In origine postato da Pieffebi
    Rapporto Impedian, 132
    Ecco il report riferito ad Armando Cossutta, attuale presidente del Pdci. L’archivista Mitrokhin definisce l’ex dirigente del Pci un « contatto confidenziale della residentura del Kgb a Roma » fino « al 1984 » . Nella scheda, la numero 132, si parla di un « incontro segreto » tra Cossutta e « Nikita Ryzhov, l’ambasciatore sovietico in Italia » avvenuto « la notte del 12 dicembre 1975 » . Cossutta, riferisce il report, si sarebbe lamentato che « la posizione del Pci era un vile rifiuto del leninismo e disse a Ryzhov che il Pcus avrebbe dovuto pubblicare articoli di critica ai punti di vista dei vertici del Pci » .


    Fatti non buffonate da servo dei comunisti ed ex padagno.

    Shalom


    RU SEGRETISSIMO*

    Fonte sensibile
    Rapporto Impedian numero 89

    Data di emissione: 23 agosto 1995

    Oggetto: coltivazione del KGB del giornalista italiano Gawronski

    Fonte: ex agente del KGB di provata affidabilità, con accesso diretto ma parziale.

    DOI: fino al 1984

    ATTENZIONE: trattasi di fonte sensibile. Il materiale Impedian deve essere tenuto e visto solo da personale indottrinato. Non deve essere intrapresa alcuna azione sulla scorta di questo rapporto, o discussione/disseminazione del materiale Impedian all'esterno del vostro Servizio, se non previa autorizzazione dell'originatore.

    Commento: Notiamo da "Mosca Informazione" (equivalente lista diplomatica) che Jan (sic) Gawronski era corrispondente RAI-Tv a Mosca nel 1981. Coltivazione del KGB del giornalista italiano Gawronski GAWRONSKI (nome non noto) era un italiano che lavorava con il giornale "La Repubblica" ed era corrispondente RAI-TV a Mosca. GAWRONSKI era oggetto di coltivazione da parte del Secondo Direttorato Principale del KGB.

    Buffonate, non fatti! ma solo se riguardano uno di Forza Italia...

  2. #22
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    dal quotidiano LIBERO di oggi

    " Il Kgb ci spiava con le associazioni culturali

    Pubblichiamo stralci delle testimonianze ( secretate) della spia del Kgb Vladimir Strelkov sulla sua attività informativa in Italia e i rapporti con i politici italiani, e del segretario generale dell’associazione Urss- Italia Lev K ap a l e t .
    « Scusate, devo ammettere che riguardo solo a quest'ultima domanda non ho detto la verità. Ammetto spontaneamente che ho conosciuto Marazzita Vincenzo fine anni ' 60; l'ho incontrato nel corso di un ricevimento all'ambasciata sovietica di Roma. All'epoca lavoravo per il Distaccamen - to Militare nr. 54282 del Kgb con compiti informativi e in particolare con la funzione di acquisire notizie relative alla politica interna italiana e specificamente alle notizie sulle varie correnti, sulle dinamiche di sviluppo interne al partito socialista italiano, alla Democrazia Cristiana e soprattutto al Movimento Sociale Italiano, perché il governo sovietico, sulla base di informazioni in possesso, temeva il verificarsi di un possibile colpo di stato di destra. Periodicamente, con cadenza bisettimanale o mensile, redigevo un'analisi della situazione, denominata " Spravca", che consegnavo all'addetto alla cifra della Residentura che provvedeva a inviarlo a Mosca all'Ufficio Informazioni del Kgb, al mio diretto superiore di cognome Smirnov, persona differente da Enrico Smirnov di cui abbiamo parlato. Su Enrico Smirnov devo aggiungere che egli era consigliere dell'Ambasciata incaricato dall'Ufficio esteri del Pcus di mantenere i contatti con il Partito comunista italiano e p re c i s a m e n t e con la direzione del Pci, di questa ricordo Alicata, Ingrao, Berlinguer e Occhetto. Enrico Smirnov, infine, rispondeva del suo operato direttamente all'ambasciatore sovietico a Roma. Devo, altresì, precisare che il soggetto di nome Abalin Anatolj Yegorovich lavorava presso la Direzione per le informazioni del Kgb da cui dipendeva il Distaccamento Militare nr. 54282 al quale appartenevo. (...). Dopo aver conosciuto il Marazzita, che aveva il soprannome di “ Mecenate”, ho cominciato a frequentarlo, alcune volte l'ho invitato al ristorante. In queste occasioni discutevo con lui a proposito della politica del partito socialista italiano per acquisire le notizie per la “ Spravca”. Devo dire che il Marazzita non era molto preparato ed era interessato esclusivamente alla retribuzione. Sulla base delle notizie riferite, al Marazzita veniva corrisposto un compenso mensile che si aggirava sulle 40/ 60.000 lire italiane, non di più anche perché i fondi a disposizione non erano ingenti. Non ho mai effettuato pagamenti in rubli, primo perché non me li davano, secondo perché era moneta non convertibile. Non ho mai pagato in dollari. Devo ammettere che gestivo anche un altro italiano di soprannome “ Tedesco”, in russo “ Hemez” ( recte “ Nemets” [“ Tedesco”], ndr ) di cui non ricordo il nome. All'epoca, fine anni ' 60, poteva avere circa 50- 60 anni ed era il capo della corrente “ Autonomisti” del partito socialista italiano. (...) Se non ricordo male, “ Tedesco” veniva retribuito con una somma di 40.000 lire al mese perché le notizie fornite erano di basso livello. I confidenti venivano valutati dal Kgb solo in base al riscontro qualitativo delle notizie for nite. Non ho altro da aggiungere se non precisare come sono stato arruolato a chiamata dal Kgb. In realtà avrei preferito rimanere nella Tass dove ero stato assunto al termine dei miei studi. (...) la mia aspirazione era quella di diventare corrispondente della Tass in Italia. Questo fino alla chiamata del Distaccamento Militare, chiamata che all'epoca non consentiva scelta, se non essere sottoposto a procedimento penale » . (...) « Nemetz era molto magro e so che era malato di cuore ed ai reni. Aveva accento romano ed abitava nei pressi di via Tito Livio in zona Medaglie d'Oro ed una volta mi fece veder anche una pistola che aveva nella tasca della giacca. Durante la mia attività, precisamente nel 1967, avevo contatti anche con un altro socialista della corrente di sinistra con nome di copertura “ Romolo” ( questo nome non compare nei report, ndr ). “ Romolo”, che nel 1967 poteva avere circa 52/ 54 anni, non era parlamentare, era amico di de Michelis ed abitava nella zona est di Roma; ricordo che era appassionato di bridge, mi passava informazioni sul partito socialista. “ Romolo” veniva retribuito saltuariamente con una somma di 30.000 lire al mese perché le notizie fornite erano di basso livello. (...). Solitamente ci i n c o n t r ava m o nei pressi del cinema Airone, se non ricordo male tra S. Giovanni e l'inizio dell'Appia Nuova » . La copertura culturale di Ka p a l e t Lev Kapalet veniva esaminato in data 08.12.1999 ( cfr. nota n. 555/ 24- 5 dell' 08.12.1999). Egli aveva operato prevalentemente nel settore culturale, avendo ricoperto l'incarico di segretario generale dell'associazione Urss- Italia e di primo viceresponsabile del settore Europa occidentale dell'Unione delle Associazioni Sovietiche per i Rapporti Culturali e di amicizia con l'estero ed in tale veste aveva avuto rapporti di frequentazione con le persone citate nel verbale, più analiticamente indicate nella nota citata, anche in relazione al modo in cui compaiono nei report. Di particolare interesse è quanto Kapalet afferma in ordine all'attività dei vicerappresentanti dell'Unione delle Associazioni Sovietiche per i Rapporti Culturalie di Amicizia con l'Estero ( S. O. D. - Sojuz Obscestu Drujby): « I vice rappresentanti del SOD dovevano c o l l ab o r a re con i rappresentante nell'organizzazione di iniziative dirette a migliorare i rapporti culturali tra l'Italia e l'Unione Sovietica. In effetti, i vice rappresentanti lavoravano per il SOD poche ore al giorno, talvolta non lavoravano proprio; si intuiva che i vice rappresentanti lavorassero per un altro ente, uso questo termine per indicare genericamente il KGB. Ufficialmente non ero a conoscenza di nulla; il vice rappresentante veniva imposto dalla Presidenza della SOD. Preciso che il Presidente della SOD aveva il rango di ministro ed era membro del Comitato Centrale del PCUS. Molte volte, infatti, nell'ambiente dell'ambasciata sovietica di Roma, ci incuriosiva il fatto che questi connazionali disponessero di auto con targa “ Roma” e non con targa dip l o m at i c a . Inoltre i vice rappresentanti avevano, attraverso un ingresso secondario, l'accesso diretto ad un ufficio riservato, in un'area attigua al nostro Ufficio Cifra, dove io, ad esempio, non potevo entrare. Preciso che l'Ufficio Cifra era ufficialmente a disposizione esclusiva dal primo Segretario dell'Ambasciata in su nella linea gerarchica. Dal punto di vista finanziario, provvedevo personalmente a corrispondere lo stipendio al mio vice rappresentante. Non disponevo di altri fondi se non quelli necessari per eventuali rimborsi per spese di viaggio in località italiane, per conferenze o eventuali incontri pubblici sempre di natura culturale. Non escludo che i vice rappresentanti disponessero di altre entrate, alla luce del tenore di vita che c o n d u c eva n o » . Queste affermazioni lascerebbero intendere che i vice rappresentanti, sotto la copertura di attività culturali, svolgessero azione informativa, fatto riscontrato anche dalle ammissione del citato Strelkov.
    "


    Saluti liberali

  3. #23
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    Talking

    anche gli stalinisti filo-cinesi accusano i prezzolati da Mosca

    http://www.pmli.it/cossuttapagatodallurss.html

    Shalom

  4. #24
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    Per i cretinetti rossi .

    Come si leggono le carte del dossier Mitrokin e altri documenti degli archivi sovietici similari:

    " Sono rapporti nudi e crudi dei servizi segreti, materiale grezzo che va studiato e valutato caso per caso. Troviamo vicende inequivocabili di spionaggio industriale, con informazioni tecnologiche passate all'Urss in cambio di somme di denaro piuttosto ingenti. Ma in altre schede gli agenti del Kgb si limitano a riferire la loro intenzione di "coltivare" una determinata persona, nell'intento di indurla a collaborare, senza che poi sia chiarito l'esito del loro tentativo. Se ne deduce che quel tale era nel mirino dei sovietici, ma non possiamo certo, solo per questo, bollarlo come una spia. "
    VICTOR ZASLAWSKY
    (intervista a CAFFE' EUROPA del 23.10.1999)

    Shalom

  5. #25
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    Una persona "da coltivare" nel senso spiegato dallo storico di origine sovietica. Evidentemente visto il suo ruolo di corrispondente da Mosca, con volontà di influenzarne i reportage in funzione filo-sovietica o altro [risulta che lo fece? ]. Non un servo di Mosca come altri, colonne portanti del nuovo Ulivo Brancaleone.

    Shalom

  6. #26
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    E' proprio quello che dicevo io, se si tratta di Gawronsky sono buffonate...
    Se poi lo conferma Zaslawsky, che insieme a sua moglie è il massimo esperto di crimini comunisti e gulag, possiamo stare tranquilli che le cose stanno così...

  7. #27
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    Basta la logica e l'intelligenza per capire la validità di quanto asserito [sul piano del metodo e della critica delle fonti] da un GRANDE STORICO che ha vissuto il comunismo sulla propria pelle, e che solo dei buffoni con la coscienza sporca possono denigrare.

    Shalom

  8. #28
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    " Dalla loro, i sovietici sanno di avere ancora un pezzo del gruppo dirigente del Pci. E non solo i vecchi epigoni dello stalinismo. Armando Cossutta - ad esempio - ha fatto con Togliatti la guerra contro gli uomini di Secchia e Donini. Ma "nella notte del 12 dicembre '75" ha un incontro segreto con l'ambasciatore Nikita Ryzhkov. Da pochi mesi estromesso dalla segreteria, spara a zero contro i "toni antisovietici" del segretario, contro una politica che giudica "un vile rifiuto del leninismo". L'amicizia con l' Urss - riferisce Impedian 132 - "non deve essere messa in discussione da nessuno", e in presenza di nuovi "attacchi ostili" di Berlinguer "il Pcus avrebbe dovuto con calma aprire un dibattito aperto", salvando la situazione anche a costo di "spaccare il Pci".
    dal sito del quotidiano sinistroide LA REPUBBLICA (12 ottobre 1999).

    Shalom

  9. #29
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    Del resto una posizione simile a quella dell'ex corrispondente da Mosca Gawronsky è ricoperta nel dossier da un ex comunista migliorista, non certo sospettabile di nutrire particolari simpatie per l'URSS brezneviana o per il cossuttismo: Emanuele Macaluso, il fondatore della rivista riformista "Le Ragioni del Socialismo".

    Saluti liberali

  10. #30
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    Dal Gazzettino

    "Il Gazzettino"
    ESCLUSIVO

    Anticipiamo le conclusioni dell'inchiesta Mitrokhin, i retroscena di uno scandalo italiano Roma

    Sono clamorose le conclusioni del rapporto che la Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Mitrokhin sta per votare, e di cui il nostro giornale anticipa i passaggi-chiave. Il documento, ancora riservato, addebita al Sismi una censura sulle bozze del dossier Mitrokhin, inviategli dal servizio segreto inglese. La cancellatura più importante è sul ruolo nel Kgb di Armando Cossutta, ex dirigente del Pci poi diventato uno dei "padri" di Rifondazione e oggi leader dei Comunisti italiani. Il rapporto individua corrispondenze di date e avvenimenti fra l'insabbiamento di parti del dossier Mitrokhin riguardanti Cossutta, e il dietrofront di Rifondazione che nel '95 salvò il governo Dini ormai sull'orlo delle dimissioni, consentendo al centrosinistra di ottenere dal presidente Scalfaro il rinvio del voto anticipato.Il rinvio ha favorito la nascita dell'Ulivo che si è poi mantenuto al potere fino alle politiche 2001.

    IL RAPPORTO LA COMMISSIONE PARLAMENTARE HA DICIANNOVE CERTEZZE Sono 19 le conclusioni alle quali arriva il "rapporto di metà mandato" della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Mitrokhin. E sono conclusioni ancora riservate, che in queste ore stanno passando all'esame del voto. Ma i 19 punti cominciano tutti con due paroline che certificano come assodato dalle prove e dai fatti quanto dichiarato: "Vi fu...". Ecco, in sintesi, i punti acclarati dalla Commissione:
    1) Vi fu la sostituzione del direttore del direttore della Prima divisione del Sismi da parte del direttore, generale Siracusa, 48 ore prima che il 28 marzo 1995 arrivassero i primi rapporti Mitrokhin da Londra.
    2) Vi fu una paralisi dell'attività di controspionaggio su tutto il rapporto Impedian su preciso ordine emanato il 10 aprile 1995 dal nuovo direttore della Prima Divisione.
    3) Vi fu una precisa scelta del Sismi di non incontrare "Impedian", ovvero l'ex agente del Kgb Vasilji Mitrokhin.
    4) Vi fu un volontario fraintendimento circa il protocollo ordinario di salvaguardia della fonte, utilizzato come pretesto per tenere all'oscuro organi competenti per legge.
    5) Vi fu l'estromissione per un anno, dal 16 maggio 1997 all'8 maggio 1998 della Prima Divisione del Sismi che ha competenza sul controspionaggio.
    6) Vi fu l'estromissione della Polizia Giudiziaria pur a fronte dell'evidenza di numerosi reati trascritti nelle schede di lavorazione del Sismi.
    7) Vi fu un pregiudizio concettuale che fece ritenere al Sismi l'assoluta inutilizzabilità di tutto il materiale Impedian per attività di controspionaggio.
    8) Vi fu una completa e ingiustificata omissione di accertamenti investigativi sui pubblici funzionari indicati nel dossier Impedian che al momento dell'arrivo dei report rivestivano ancora ruoli di responsabilità in seno alla pubblica amministrazione, con un'anomala trattazione della posizione di due alti esponenti della diplomazia, uno con funzioni presso la Presidenza della Repubblica e l'altro con mansioni delicate all'interno del ministero delle Finanze.
    9) Vi furono correzioni e interpolazioni preventive sulla stesura del saggio pubblicato dagli inglesi The Mitrokhin archive riguardo il denaro che il Kgb avrebbe versato "direttamente nelle tasche di Armando Cossutta" e riguardo al coinvolgimento dell'agente del Kgb Giorgio Conforto alias agente Dario nell'ambito delle vicende connesse al caso Moro: la mitraglietta Skorpion che lo uccise fu trovata a casa della figlia di Conforto.
    10) Vi fu una precisa e deliberata scelta della direzione del Sismi di non formalizzare in alcun atto le comunicazioni pur previste dalla legge: queste scelte, unite all'avocazione e all'inattività, permisero di soffocare le evidenze di Impedian. "Vi fu, in sostanza, una condivisione delle scelte del Sismi da parte dei governi Dini, Prodi e D'Alema.
    11) È certo che i presidenti del consiglio dal marzo 1995 all'ottobre 1999 non hanno mai ricevuto comunicazione "ufficiale" da parte del Sismi della produzione Impedian.
    12) È certo che i ministri della Difesa dell'epoca non hanno ricevuto ufficialmente - come prevede la legge - comunicazione immediata dei fatti da parte del Sismi.
    13) Vi fu un illegittimo "scavalcamento del Cesis omettendo così di coinvolgere un organo deputato a massima autorità politica con responsabilità sulla gestione dei Servizi segreti.
    14) Vi fu un'incomprensibile esclusione del Sisde dall'apporto investigativo.
    15) Vi fu una trattazione della pratica Impedian anomala anche in confronto con analoghi casi avvenuti in precedenza, come le operazioni denominate Ovation Rodo, Isba e Pravo.
    16) Risulta che la pratica Impedian, in copia e anche in originale, classificata come "segretissimo", uscì per almeno tre volte dal Sismi in direzione dell'Autorità politica. Di queste uscite di materiale classificato non v'è traccia formale e protocollare negli atti del Sisme.
    17) Vi fu sincronia di gestione dell'affare Impedian da parte dei direttori del Sismi. Le dichiarazioni davanti alla Commissione del generale Siracusa e del suo successore ammiraglio Battelli "hanno visibilmente mirato ad impedire la completa ricostruzione delle circostanze e depistare ulteriormente l'accertamento dei fatti".
    18) È certo che gli abusi dell'operazione Impedian non sono state denunciate dal Comitato parlamentare di controllo sui Servizi perché non era al corrente di numerose risultanze emerse solo oggi grazie al lavoro della Commissione d'inchiesta.
    19) È comprovata una precisa e determinata volontà dei premier Dini, Prodi, D'Alema e del vicepremier Mattarella di accreditare davanti alla Commissione la tesi di una validità formale e sostanziale dell'operazione Impedian così come gestita dai direttori del Sismi Siracusa e Battelli.

    www.gazzettino.it

 

 
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