Nomine Ue: Van Rompuy presidente,
D'Alema battuto da Catherine Ashton
Sfuma all'ultimo la candidatura italiana per la carica di ministro
degli Esteri: «Auguri a tutti, un onore essere stato candidato»
ROMA (19 novembre) - La nuova Europa disegnata dal Trattato di Lisbona avrà nel mondo l'immagine del premier Herman Van Rompuy e di Catherine Ashton, nominati dai leader europei rispettivamente primo presidente stabile della Ue e primo nuovo Alto rappresentante della politica estera, sorta di ministro unico degli esteri della Ue. Contro le previsioni pessimistiche della vigilia, su maratone notturne e divisioni incolmabili tra i troppi interessi da far quadrare, la presidenza svedese di turno della Ue ha imposto il proprio ticket, emerso come vincente, dopo una breve consultazione tra i leader.
L'esito positivo del vertice è apparso quasi scontato dopo la decisione a sorpresa degli otto governi socialisti della Ue di candidare la britannica laburista Catherine Asthon, 53 anni, commissaria al commercio estero nella Commissione di Josè Manuel Durao Barroso, titolata baronessa, che ha di fatto scalzato l'ex premier italiano Massimo D'Alema nel ruolo di ministro degli Esteri. Una mossa con la quale si sono neutralizzate due potenziali mine. La prima, rappresentata dall'insistenza del primo ministro britannico Gordon Brown sul nome dell'ex premier Tony Blair, temuto da diversi Paesi (inclusi Francia e Germania) perché considerato una guida «troppo forte», che poteva fare ombra agli Stati nazionali. E rifiutato da altri per la sua scelta di affiancare George W.Bush nella guerra contro l'Iraq, nel 2003. La seconda, temutissima da Barroso, che deve passare al vaglio del Parlamento europeo, rappresentata dalla lobby rosa: le eurodeputate dei cinque più grandi parlamentari e molte eurovip hanno condotto una campagna di pressione a favore di candidature femminili, che alla fine è stata ascoltata: da oggi l'Europa ha la sua Madame Pesc, la sua Hillary Clinton.
Herman Van Rompuy. Il risultato è un ticket che non entusiasma nessuno, ma che neppure scontenta troppo: molto "politically correct" e sufficientemente europeista. Un basso profilo, non pericoloso, che consente alla nuova Europa di decollare senza troppi traumi, a piccoli passi, come sempre. I grandi sostenitori di Van Rompuy, cristiano democratico fiammingo, di 62 anni, sono stati il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma il merito di avere chiuso in modo indolore una partita che poteva essere molto controproducente per l'immagine dell'Europa nel mondo, è del premier svedese Fredrik Reinfeldt che con la tenacia e la pazienza di un "diesel", ha portato a sintesi i tanti interessi e i diversi equilibri. Il risultato è lontano alle grandi aspettative del dibattito lanciato otto anni fa per riformare le istituzioni europee e che puntava a dare all'Europa un suo George Washington. I cittadini europei dovranno accontentarsi di Van Rompuy, il cui più grande merito - secondo diversi osservatori - è di non essere stato premier abbastanza per farsi nemici. Ornitologo e appassionato compositore di haiku (una brevissima poesia formata solo da tre versi), Van Rompuy è riuscito a far fare la pace alle comunità fiamminga e francofona, guadagnandosi la fama di bravo negoziatore.
Caroline Ashton. Le diplomazie mondiali - alla ricerca di un numero di telefono unico per parlare con i 27 - dovranno accontentarsi di quello della baronessa Ashton, una lunga carriera politica nelle file e nel governo britannico laburista, ma senza alcuna esperienza di Foreign Office. E' attualmente commissaria al Commercio estero della Ue. Come Alto rappresentante, diventerà anche vice presidente dell'esecutivo e capo del nuovo servizio diplomatico europeo.
Van Rompuy: ascolterò tutte le parti. «Anche se mi è difficile lasciare la guida del mio Paese, accetto la decisione e ringrazio dell'onore. Assumerò l'incarico con entusiasmo»: sono queste le prime parole pronunciate a Bruxelles, a conclusione del vertice straordinario dell'Ue, dal premier belga Herman Van Rompuy. «L'Europa è un'unione di valori ed ha la responsabilità di giocare un ruolo importante nel mondo» ha detto Van Rompuy, affermando di non avere fatto nulla per essere nominato a questo incarico, ma di avere accettato la nomina «con entusiasmo e convinzione». Il premier belga, che assumerà la sua funzione il primo gennaio del 2010 per un periodo di due anni e mezzo rinnovabili per altri due e mezzo, ha assicurato di volere essere un presidente «all'ascolto» di tutte le parti, di volere restare discreto, giocando un ruolo di facilitatore e di creatore di consenso tra tutti i partner, anche su questioni spinose. Tra queste, l'adesione della Turchia alla Ue, sulla quale lui stesso si è dichiarato contrario. In proposito, Van Rompuy ha detto che nel suo ruolo le sue opinioni personali non hanno alcuna importanza.
Ashton: «Io inesperta? Giudicatemi per quanto saprò fare». «Sono onorata e privilegiata» per l'incarico assegnato» ha detto Catherine Ashton, dicendosi felice di essere la prima donna Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune. Catherine Ashton ha respinto con convinzione le critiche di chi la ritiene poco qualificata in campo diplomatico. «Non dico che quanto farò sarà perfetto, ma vi chiedo di giudicarmi per quello che saprò fare» ha detto nel suo primo esordio in sala stampa, nel corso del quale ha rivendicato l'esperienza maturata in campo internazionale durante gli incarichi ricoperti nei governi laburisti.
D'Alema: è stato un onore essere candidato. «Faccio i migliori auguri alle persone che sono state nominate - ha detto in serata Massimo D'Alema - E' stato un onore essere stato candidato per un incarico così prestigioso in un momento così importante per l'Europa».
Nomine Ue: Van Rompuy presidente, D'Alema battuto da Catherine Ashton - Il Messaggero