Bene, dopo aver sistemato tutte le foto, hanno inizio i miei “racconti di Tokyo”…
Dunque, eravamo rimasti al mio arrivo a Narita… Il “New Tokyo International Airport” (Shin Tookyoo Kokusai Kuukoo ) si trova a circa 66 km dal centro della città. Salgo quindi, come da indicazione dei miei amici, sulla linea Keisei, un treno espresso per la stazione di Nippori a Tokyo.
I primi giorni li trascorro a casa di una coppia di amici, lui sta facendo carriera alla Nichimen-Sojitz, lei è un’appassionata di lirica. A parte un piccolo terremoto il secondo giorno (ma qui sono davvero abituati), l’impatto con la realtà giapponese è più che positivo.
E lo è ancora di più quando inizia il mio vero e proprio programma di home-stay. Avevo infatti deciso prima di partire di frequentare una scuola di giapponese e, nel contempo, di venire ospitato da una famiglia trovatami dalla scuola. Famiglia tutt’affatto che tradizionale… quattro donne (e due gatti).
I gatti di casa
La madre, una signora divorziata (era sposata con un inglese), proprietaria di quattro locali (i tipici nomi-ya dove gli uomini d’affari vanno a bere e a lamentarsi della propria vita)…
La figlia ventunenne, appena tornata da un anno trascorso a Parigi… (è quella con il maglioncino rosa, naturalmente )
La nipote ventiquattrenne e infine Ting, una studentessa cinese ventiduenne di Shenyang.