Non intendo il più buono d'animo, ma quello che ha saputo gestire meglio il potere....
Si incondizionatamente
Si ma stia un po' fuori rosa
non mi interessa
Assolutamente no
Si, Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile
No, ma dobbiamo salvarci
Cellino Vattene
Non intendo il più buono d'animo, ma quello che ha saputo gestire meglio il potere....
Quando nel 1994 anche all’"immortale presidente" nordcoreano Kim Il Sung toccò la sorte degli umani, il paese, afflitto e incredulo, non volle rassegnarsi alla sua scomparsa.
Non solo, quindi, la sua salma fu imbalsamata da quei grandi sacerdoti che negli scantinati del Cremlino gelosamente conservano gli alchemici segreti dell’iconografia comunista nella clinica dei cadaveri dove periodicamente si rifanno il lifting Lenin e Mao. Non solo, venerato in vita come un semidio, dopo la morte "apparente", Kim Il Sung venne elevato ai trionfi della divinità vera e propria, testimoniata dalla carica di "eterno presidente" assunta dalla sua salma. Non solo quella carica non è mai stata rimpiazzata ufficialmente, nemmeno dal figlio ed erede Kim Jong Il, a testimonianza del fatto, appunto, che il Presidente non è mai morto. Ma un nuovo capitolo della saga dell’immortalità di Kim Il Sung sarebbe segretamente in corso, secondo quanto rivelato nel numero scorso del settimanale russo Argumenti i Facti. Rifacendosi a notizie divulgate dai servizi segreti sudcoreani sembra infatti che l’inconsolabile erede dell’eterno presidente, vagheggi l’idea di riportarlo in vita, servendosi di quella "scienza proletaria" che già dopo la morte di Lenin nel 1924 aveva fatto sognare tanti sovietici sulla possibilità di veder tornare alle sue amate folle il compagno Ilich. Naturalmente il popolo ignorava che il progetto cozzava contro la volontà di Stalin che dalla risurrezione del grande rivoluzionario non avrebbe avuto nulla da guadagnare. Fatto sta che da allora i progressi scientifici hanno raggiunto i confini della fantascienza, e non stupisce che l’inconsolabile figlio insegua il sogno (ma qualcuno lo chiamerebbe l’incubo) di vedere riportato in vita il "grande leader". Pare infatti che, nel corso del suo pittoresco viaggio in Russia nell’agosto dell’anno scorso, il giovane Kim si sia segretamente incontrato proprio con gli scienziati preposti alla conservazione della salma di Lenin i quali, poco tempo prima, avevano lanciato l’idea di ricavare dalla mummia del padre dei bolscevichi il dna, a partire dal quale si sarebbe potuto clonarlo. Le ricerche, a questo punto, sarebbero orientate lungo tre diverse direttive: la prima prevederebbe la ricostruzione degli organi vitali da reinserire nell’involucro mummificato per riportarlo in vita; la seconda andrebbe direttamente al nocciolo della questione con una clonazione ex novo; il terzo prevederebbe di ricavare dal dna un embrione da innestare poi nell’utero di una donatrice. Al fine di realizzare uno dei tre progetti, la Cina avrebbe già messo a disposizione degli scienziati di Pyongyang i propri laboratori, in quanto, secondo quanto testimoniato dal vicepresidente di una famosa clinica pechinese: "Non c’è nulla di strano nel fatto che la Corea del Nord cerchi di far tornare in vita il suo grande leader defunto". Parere questo, condiviso anche da Kim Ien Dong, leader dei profughi nordcoreani a Taiwan secondo il quale "Bisogna tener conto che ufficialmente Kim Il Sung non è morto ma viene considerato tuttora vivente. In Corea è diffuso il buddismo, che prevede la reincarnazione delle anime". Peccato che il buddismo non preveda che a scegliere il corpo nel quale l’anima si reincarnerà siano ragioni di tipo politico, nemmeno nel caso corrispondano al volere del figlio-padrone dell’ultimo paese-gulag della storia umana.
Saluti dittatoriali...
Hieronimus
Guardando al passato direi Fidel Castro,per il peso assunto sullo scenario internazionale da Cuba durante la guerra fredda che lo ha accreditato presso tutti i paesi del Terzo Mondo come un grande leader ed ha portato alla sua mitizzazione dai parte dei giovani comunisti occidentali affianco all'icona Che Guevara.
direi castro, è lì da decenni, nessuno lo schioda, e, sembra incredibile, il popolo lo ama. reprime con moderazione, si fa amare pure all'estero.
il dittatore perfetto
Direi Kim Il-sung. Dalla morte di Pol Pot di dittatture come la sua non se ne vedono proprio più.
Penso Fidel Castro.
Nessuno meglio di lui è riuscito a nascondere dietro il buonismo dell'ideologia marxista quello che, in fondo, non è altro che un regime dittatoriale che reprime gli oppositori.
E dal punto di vista mediatico la sua dittatura personale è un successo... sembra di poterla mettere accanto a quella di Mussolini.
ridicolo, Mussolini è un fallito.
Bla, bla, bla, bla...In origine postato da yurj
ridicolo, Mussolini è un fallito.
Che abbia fallito è fuori discussione, visto che è finito appeso per i piedi.In origine postato da yurj
ridicolo, Mussolini è un fallito.
Che però il ventennio sia stato un esempio di come una dittatura sia in grado di pilotare il consenso tramite un'avanzata e oculata utilizzazione dei media è altrettanto chiaro.
L'avete letto 1984 di George Orwell, quella è certamente una dittatura che tende al perfetto, in quanto punta al controllo psicologico, morale e poi anche il revisionismo storico. Questa realtà si estrinseca, parzialmente in Corea, dati i rapporti che controggano i singoli cittadini con le istituzioni(la schiavitù), la militarizzazione della società, le radio e le telefisioni che elogiano al defunto Kim-Il-Sung, le cui campeggiano nella metro ed ovunque nel paese, ricordando ai coreani che sono
sudditi e spiati. La stessa architettura della città ricorda in ogni momento il potere di Kim Il Sung(defunto perenne presidente e padrone), vi sono statue a lui dedicate in ogni dove, fra cui una gigante, oppure il
monumento ai 70 anni del presidente, composto da 70 enormi blocchi di pietra ed illuminato da un fuoco alla sommità.
Senza dimenticarci, di quelle quattro piramidi che campeggiavano sulla Londra di Orwell, ebbene a Pyongyang c'è n'è una, alta oltre 300 m!!
Miles Insulae