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riccardo orioles <riccardoorioles@libero.it>
La Catena di San Libero
18 ottobre 2004 n. 253
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Viados. Vi ricordate di Follini? E' quello che quest'estate sfido'
Berlusconi, all'interno del polo, dicendogli che il suo potere non
poteva essere assoluto e che tutte le varie destre hanno pari dignita'.
Panico nel palazzo: ma poi la faccenda s'e' sgonfiata soprattutto
perche' il macho Fini, all'ultimo momento, non se la senti' di
giocarcisi la poltrona. Vabbe': in politica, e' normale (non solo a
destra). Comunque, la carta principale che Berlusconi gioco' contro
Follini fu la minaccia di una scissione nel suo stesso partito, l'Udc.
E chi fu che si presto' a questo gioco? Il numero due, Buttiglione. Il
quale, nel momento piu' decisivo della crisi, comincio' a far distinguo
e a defilarsi dal suo stesso partito. Follini, per un breve ma decisivo
istante, resto' bloccato. E Buttiglione fu immediatamente nominato da
Berlusconi commissario all'Europa. Parti' tutto contento, lasciando nei
guai l'Udc e Follini - ma che importa: intanto il premio suo l'aveva
avuto.
Arrivato in Europa, ovviamente, Buttiglione - che e' un personaggio
molto provinciale - comincio' a farsi conoscere: dita nel naso,
barzellette sui froci, gran segni di croce davanti a ogni immaginetta.
Capirete che i signori europei, che sanno chi e' Diderot e son gente di
mondo, gli sorridevano dietro. Alla fine hanno perso la pazienza e
l'hanno pregato di non ficcarsi piu' le dita nel naso, di piantarla con
quelle sciocche barzellette da sagrestia, di stare un po' composto
almeno dentro l'aula e insomma di comportarsi da uomo e non da
sacrestano. Se no, meglio che se ne tornasse in Italia, anzi in
Padania.
Apriti cielo (letteralmente)! Il balengo comincia a smadonnare come un
invasato, e che ce l'hanno con lui perche' e' cattolico e che c'e' la
congiura dei gay e tutto il resto. "Io non sacrifico la mia coscienza
per un posto!" e' sbottato alla fine.
Momento, don Buttiglione, momento. Lei la sua coscienza l'ha
sacrificata senza un problema al mondo, quando ha tradito il suo capo
Follini facendosi pagare dal momentaneo avversario Berlusconi. E'
politica, si': ma fuori della politica, la gente la chiama anche
prostituzione. Con la differenza che il viado brasiliano, quando si
prostituisce sulla Cristoforo Colombo, non si giustifica con la
religione: "debbo pagare l'affitto", dice al massimo e poi fa quel che
deve. Lei invece, per mettersi in posizione, ha chiesto - e ottenuto -
poltrone, commissioni e stipendi vari. Neanche Lola la Bolognese ha mai
ottenuto tanto. Faccia quel che deve fare, per cortesia (qua siamo
liberali e non discriminiamo nessuno), ma: "scherza a contanti e lascia
stare i santi".
(E il povero Follini? Non se ne parla piu', manco nelle previsioni del
tempo. "Guarda che le tivvu' ce le ho io" l'aveva avvertito il signor
B.: e difatti).