I ministri del Carroccio votano contro in Consiglio dei ministri
e Castelli annuncia: "Ci opporremo anche in Parlamento"
Costituzione Ue, dalla Lega
no alla legge di ratifica
"Vogliamo che il popolo decida con un referendum"
Berlusconi: "C'è comunque una larghissima maggioranza"
Roberto Calderoli
ROMA - Spaccatura nella maggioranza sulla Costituzione Ue. A poche ore dalla solenne firma in Campidoglio, i ministri della Lega, nel consiglio dei ministri appositamente convocato, ha votato no al disegno di legge di ratifica del Trattato ed ha continuato a puntare puntando su un disegno di legge per l'istituzione del referendum popolare. Altro problema per Silvio Berlusconi che aveva annunciato: "Saremo i primi a ratificare la Carta dell'Unione Europea". Per di più il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha anche annunciato: "I parlamentari della Lega voteranno no anche in Parlamento". Ma questo non preoccupa il premier. "Il no della Lega era previsto", ha spiegato Berlusconi che poi ha aggiunto: "In Parlamento c'è comunque una larghissima maggioranza".
Il voto contrario della Lega di questo pomeriggio sul ddl per la ratifica della Carta (che Ciampi comunque ha già firmato), spiega ancora Castelli, "non significa che siamo contro il Trattato, ma che siamo contro il tipo di procedura adottata". Il voto contrario di oggi del Carroccio si ripeterà anche in Parlamento, quando sarà chiamato a votare il ddl presentato oggi dal governo. E questo, spiega il ministro, "lo facciamo per coerenza".
Castelli riferisce poi come si sono svolti i fatti: "Abbiamo presentato un testo di legge alternativo, che prevede che dopo l'approvazione del Parlamento il tutto venga sottoposto a referendum popolare". Ma il cdm ha votato a favore del disegno di legge per il solo passaggio parlamentare e così la Lega ha espresso il suo voto contrario. E non è affatto intenzionata a lasciare la presa: "Non rinunciamo alla nostra battaglia.
Insisteremo per la calendarizzazione del nostro disegno di legge al più presto". La lega ha tuttavia espresso i "più grandi complimenti a Berlusconi perché ha consentito - dice Castelli - di portare la firma del Trattato a Roma. Oggi è sicuramente una giornata storica".
Dunque la proposta portata in consiglio da Calderoli su una legge per indire un referendum di ratifica del Trattato è stata bocciata. Resta una analoga iniziativa in commissione Affari Costituzionali alla Camera, dove i leghisti hanno chiesto l'esame di una proposta di legge presentata un anno fa che chiede un referendum obbligatorio (con il quorum del 50% degli aventi diritto al voto) prima della promulgazione della legge di ratifica della Costituzione Ue.
Ma Calderoli è molto più netto. ''Cosa non ci piace nella
Costituzione Ue? Ci vorrebbe qualche giorno...'', ha risposto il ministro delle Riforme a chi gli chiedeva del dissenso della Lega. E poi ha aggiunto: "Nel momento in cui si stabilisce che la Costituzione e il diritto comunitario prevalgono su quello di un paese membro ciò vuol dire, in parole povere, aver calato le braghe rispetto a quello che è il proprio stato di diritto".
(29 ottobre 2004)