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Discussione: Halloween: riflessione

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    Predefinito Halloween: riflessione

    L'opinione - Halloween: specchio della propria identità


    Nino Ciniello


    Da diversi anni ormai, negli ultimi giorni di ottobre, anche in Italia ha acquistato spazio e consenso una ricorrenza chiamata “Halloween”. Sarà perché siamo esterofili, sarà per un insaziabile bisogno di divertimento e di evasione, sarà perché non abbiamo più la forza di sottrarci alle invasive proposte commerciali… pare però che Halloween abbia trovato un terreno fertile in diversi ambiti sociali – non solo in quello commerciale, ma anche nel mondo della scuola, dei mass-media ecc. E non si può proprio sfuggire alla vista di vetrine piene di oggetti e personaggi stravaganti, come zucche vuote dal sorriso obliquo, vecchi cappelli da strega, pipistrelli, teschi, corredi da scheletro, tuniche di spettri, gatti neri, ragni bavosi… insomma, vetrine affollate da un intero esercito di emblemi del macabro!
    E pensare che anche nelle scuole elementari c’è tutto un fermento di iniziative e attività “didattiche” intorno a Halloween, che forse sono addirittura pari a quelle che riguardano il Natale o la Pasqua!


    Come se non bastasse, si vedono tante Agenzie di Viaggio proporre in questo periodo voli per New York o Boston, proprio perché è in queste due città americane che la tradizione di Halloween è più sentita, oppure, qui in Italia, si può andare a Corinaldo, nelle Marche, o in Trentino, dove interi paesi si mobilitano per quest’occasione…


    Al tirar delle somme, di fronte a una situazione di questo genere, solitamente la gente reagisce in due modi: o osserva il tutto con un certo disinteresse e in maniera distratta, come se si trattasse di uno dei tanti fenomeni da “villaggio globale”, oppure magari pensa che un po’ di vivacità e di euforia non guasti in un periodo dell’anno di solito abbastanza tranquillo e senza importanti festività da celebrare. Ma è davvero tutto qui? Si tratta davvero semplicemente di un altro carnevale cui aggregarsi senza troppi pensieri? Non c’è veramente nulla da temere dal gusto agrodolce per l’occulto tipico della festa di Halloween?


    Non occorrono lunghe ricerche per scoprire che questa festa ha chiare origini pagane. È pur vero che, nel corso degli anni (anzi, dei secoli), questa festa ha subìto le influenze di diverse culture (anche di quelle cosiddette “cristiane”!). Però, ha continuato a mantenere la connotazione spiritistica propria della religiosità da cui è nata.
    La festa di Halloween ha infatti origini remote. Pare che il nome derivi dai termine All Hallows Eve, cioè, la Vigilia di Ognissanti, festeggiata il 31 ottobre. La tradizione cui questa festa fa riferimento è quella celtica, in cui aveva posto una festa particolare, quella di Samhain, conosciuto come “il signore della morte”. Ora, nella tradizione celtica il nuovo anno cominciava il 1° novembre – una data che segnava anche l’inizio della stagione fredda e buia (di sera, ovviamente). I druidi (i sacerdoti celtici) ordinavano che in ogni casa si accendesse il focolare, mentre loro avrebbero acceso un grosso falò, per bruciare animali e una parte del raccolto.
    Facevano questo, perché credevano che, in tal modo, avrebbero protetto sia il raccolto sia il bestiame dalle influenze demoniache. I celti credevano inoltre che, durante la festa di Samhain, gli spiriti dei loro antenati uscivano dalle tombe per andare nelle case della gente. Così, per ottenere la protezione dai cattivi spiriti durante i mesi invernali, questi spiriti degli antenati erano accolti con decorazioni e feste.


    Perciò, alle sue origini, questa “festa di Samhain” non era altro che un rito pagano, con lo scopo di proteggere le persone da cattivi spiriti – in altri termini, era una sorta di accordo con il mondo dei morti e dell’occulto, per evitare guai…
    Ecco perché, alla luce delle origini inequivocabilmente pagane e occulte di Halloween, c’è da chiedersi che cosa ci sia veramente da festeggiare in tutto questo! In altre parole, come si può coniugare l’idea di gioia e di festa con la paura e il fascino perverso dell’occulto? Per quanto ingenue e innocue possano sembrare certe attività, bisogna però essere consapevoli che, a ogni espressione di gioia, è sempre associato un giudizio positivo verso ciò che suscita tale gioia. Quindi, nel gioire e nel festeggiare, non si fa altro che focalizzare qualcosa che riscontra la nostra approvazione e corrisponde al nostro credo (sì, perché, alla fine si rivela inevitabilmente ciò in cui si crede e i valori di riferimento della propria vita).


    Quindi, non è fuori luogo affermare che, come chi si ritiene cristiano festeggia il Natale o la Pasqua, così chi festeggia Halloween non sarà un cristiano, ma dovrà ritenersi un pagano e un seguace dell’occulto! E questo induce a chiedersi: come fanno, tanti italiani, ad andare a messa, a mandare i figli al catechismo… e poi, allo stesso tempo, a mascherarli da scheletri o a truccarli da streghe?


    Qualcuno potrebbe anche minimizzare la questione, asserendo che una cultura che non crede più al soprannaturale può permettersi tranquillamente di stigmatizzare e criticare certe credenze del passato… Ma sarebbe da ingenui farlo, perché non ci si può ritenere immuni dalle derive etiche e morali verso cui conducono certe pratiche e attività che esaltano la paura e il macabro come motivi di aggregazione sociale.

    Halloween rivela, dunque, una grossa contraddizione culturale che caratterizza il nostro Paese. E c’è da chiedersi anche come sia stato possibile che una tradizione che ha avuto origine da una matrice religiosa nel Nord Europa, e si è poi sviluppata in fenomeno di costume nel Nord America, abbia finito per attecchire con grande facilità nel nostro Paese, permeando ogni strato della società, occupando luoghi pubblici oltre a quelli privati.
    In sostanza, non si può non rimanere perplessi davanti al fatto che, per esempio, da un lato, il governo, i vertici della chiesa cattolica e della cultura italiana si sono mobilitati per mantenere il crocifisso nelle aule della scuola pubblica, a difesa delle cosiddette “origini giudeo-cristiane” della nostra cultura, mentre, dall’altra, non è stata fatta nessuna critica né è stata attuata alcuna iniziativa per evitare che Halloween prendesse piede anche tra i banchi di scuola.
    Sicuramente viene il sospetto che, non solo la stessa società che fa mostra di un grande interesse per la tutela dell’infanzia e la salvaguardia della propria identità culturale, abbia poi di fatto perso i veri modelli educativi di riferimento, ma anche che l’identità cristiana, per la quale si è capaci di “scaldarsi” così tanto, sia in realtà soltanto qualcosa di formale.
    Evidentemente, quando sono in gioco forti interessi economici che non contrastano con altri poteri della società italiana (e il mercato intorno a Halloween è uno di questi), allora un sincretismo culturale spregiudicato come quello che riguarda Halloween, non dà poi tanto fastidio e non rappresenta un vero problema… E tutto questo, con buona pace delle coscienze violate e smarrite delle giovani generazioni, che, tra qualche anno, avranno il ricordo di tradizioni riguardo alle quali né i loro genitori né la scuola né la società hanno mai saputo spiegare la provenienza e le finalità.


    Nino Ciniello


    vocedb@tin.it

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  2. #2
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    Premesso che a me Halloween sembra una grossa sciocchezza e una speculazione commerciale, non mi sembra neppure, però, così drammatico. In fondo anche la festa della mamma, del papà, S. Valentino e lo stesso Natale sono ormai poco più che una speculazione commerciale.

  3. #3
    Moderatori anghe noi...
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    In origine postato da multietnico
    e poi i pollisti dovrebbero essere contenti:è una festa americana
    Pensi che bello se fossimo stati adottati dalla Grande Madre Russia...

    Oggi saremmo qui a baloccarci con le matriosche, a ballare al suono delle balalaike e a trangugiare litrozzi di sana vodka del Piave (che anche se mormora chissene...)

    E ... all'alba. Tutti in piedi ad ammirare il Sol dell'Avvenire...

    ------

    PS: POLISTI con un sola elle è più appropriato anche se un pò sorpassato. Che fa? Corregge Lei o correggo io?

  4. #4
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    Visto che abbiamo scampato la Grande Madre Russia, dobbiamo per forza consegnarci alla peccaminosa America?

    E poi polisti e pollisti non sono la stessa cosa.

 

 

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