Inizano con questo messaggio i resoconti e le impressioni del mio viaggio in Giappone. In realtà sono tutti spezzoni di mail mandate agli amici durante la mia permanenza lassù, spedite pochi giorni dopo gli avvenimenti, o in alcuni casi solo pochi minuti.
Le riadatterò per postarle tutte anche qui (non sono più di una decina in tutto), tanto per darvi un'idea dell'atmosfera che vivevo in quel di Tokyo (o giù di lì).
Un piccolo avvertimento, per uttte le persone che mi conoscono di persona io sono pesce, per cui non chiedevi chi è sto pesce che compare sempre nei titoli
Il primo racconto l'ho spedito pochissimi giorni dopo il mio arrivo, e l'ho scritto di getto dopo avere avuto uno scontro con la cultura igienica locale che mi ha abbastanza segnato...eccolo
PESCE E I GIAPPOCESSI
Piccola premessa: Pesce fa la cacca almeno una volta al giorno, nonostante le quantita' spropositate di riso che ingurgita.
Bene, di solito la faccio nel cesso del dormitorio che, a parte le dimensioni da asilo e conseguenti ginocchia in bocca mentre si caga, e' un normale cesso con la sua brava manopolina per tirare l'acqua.
Oggi caso ha voluto che il caffe' (se cosi' si puo' chiamare) e la successiva sigaretta dopo pranzo abbiano prodotto smottamenti intestinali inequivocabili, per cui mi son detto : "Che vuoi che sia,vado a cagare, magari i cessi sono anche meglio del dormitorio!".
Parto alla ricerca del suddetto cesso, e lo trovo quasi all'istante,visto che e' pieno in 'sto posto.
Entro, chiudo la porta e inizia la traggedia.
Il cesso e' si normale, peccato che abbia i braccioli.
E su uno dei braccioli (il destro, per essere precisi) ci sia la plancia di comando del Millenium Falcon, con mille lucette, bottoni e giapposcritte; vabbe', non mi frega, mi sto cagando addosso, mi siedo e....miracolo! L'asse del cesso e' riscaldata!
Mi gusto questo momento di piacere, poi faccio il mio dovere.
Terminato l'arduo compito, inizio a cercare di decifrare il bracciolo destro, e soprattutto cerco di capire come stracazzo si tira l'acqua.
Sul bracciolo, a parte scrittine indecifrabili e luci, ci sono quattro bottoni grandi:
1) Bottone rosso con il simbolo di "stop" come quello dei videoregistratori. Penso "chissa' a che cazzo serve, sicuramente non a tirare l'acqua". E non me ne curo particolarmente.
2) Bottone azzurro con uno zampillino d'acqua stilizzato, probabilmente quello giusto.
3) Bottone rosa, con una signorina stilizzata e uno zampillino che le si insinua sotto la gonna. Non capisco, ma mi adeguo e soprattutto me ne fotto non essendo io ne' signorina ne' stilizzata.
4) Bottone giallo con una specie di ondina stilizzata. Non capisco e me ne fotto.
Certo di avere ormai in pugno le abitudini e i costumi giapponesi in fatto di cessi, il mio indice si avvia baldanzoso verso il bottone azzurro:
un getto di acqua tiepida a una pressione di circa 7000 atmosfere si insinua tra le mie chiappe, facendomi anche un po' male.
A questo punto capisco a cosa serve il bottone rosso.
Mi riprendo, e poi schiaccio il bottone giallo, un po' meno sicuro di me stesso e della mie conscenze in fatto di giappocessi:
il ghibli, il vento del deserto, soffia dove fino a un attimo prima si era insinuato lo zampillino maledetto.
Rimango un attimo interdetto, poi mi godo il caldo vento ristoratore e nel frattempo mi asciugo anche un po' le chiappe.
Poi rispingo stop.
E mi ricordo che il cesso e' ancora pieno di merda.
In preda al panico, mi rivesto e inizio a cercare la maniglia maledetta dappertutto.
Alla fine la trovo, li' dove sta anche negli altri cessi, solo che qui e' nascosta dal cazzo di bracciolo!
Sollevato, tiro l'acqua, e mentre la maniglia risale mi godo la registrazione di cinguettii che esce dal bracciolo (NON E' UNO SCHERZO, GIURO CHE E' VERO!!!).
Esco, mi lavo le mani e fumo una paglia per riprendermi.
Questa gente non e' normale.