La rivoluzione si chiama Voip: sfrutta la Rete per chiamate anche transoceaniche a prezzi ridottissimi
La rivincita del telefono
il futuro corre su internet
Da computer a computer parlare è completamente gratis
Tra operatori vecchi e nuovi s'è aperta la battaglia
di GIANCARLO MOLA
ROMA - Considerato irrimediabilmente sconfitto nella guerra con i cellulari, di volta in volta bollato come scomodo, obsoleto, inadeguato e infine costoso, il telefono fisso sta assaporando ora il gusto della rivincita. Ancora una volta con le vele gonfiate dal vento di internet, che dopo aver permesso all'infrastruttura telefonica di sopravvivere (il traffico di dati ha superato da tempo quello della voce) ne sta cambiando i connotati, regalandole nuovi fasti. La novità del momento si chiama infatti Voip (che sta per Voice over Ip, voce sul protocollo internet) ed è la tecnologia che sfrutta la rete per far parlare le persone. Con enormi risparmi, sia per gli utenti sia per gli operatori che la utilizzano.
Il processo di conversione appare irreversibile perché accompagnato dalla convenienza economica che la rete internet è in grado di offrire. Nelle telefonate tradizionali fisso-fisso, le due persone che parlano devono essere messe in circuito, cioè collegate con un unico "filo", che solo loro possono usare: la distanza incide fortemente sul costo, in questo caso. Il Voip sfrutta la caratteristica principale di internet, che è retta da nodi legati fra loro: i dati vengono suddivisi in "pacchetti" e spediti a destinazione attraverso i nodi della rete. Non c'è più bisogno di un circuito reale, ne basta uno virtuale. È come navigare: visualizzare un sito americano è come vederne uno che ha sede nella palazzina accanto. Ecco, il Voip tratta la voce allo stesso modo. Con la conseguenza che le conversazioni fra gli abbonati al medesimo operatore sono gratuite mentre quelle dirette a telefoni fissi o mobili si pagano solo in quanto si utilizza un pezzo di infrastruttura esterno alla rete: una chiamata internazionale non supera in media i tre centesimi al minuto.
La tecnologia è già sul mercato, anche se non tutti se ne sono accorti. Voce su internet è "Alice mia", l'offerta di Telecom lanciata con i martellanti spot di Valentino Rossi e Fernanda Lessa. Ma anche il servizio telefonico di Fastweb. Voce di internet è un servizio di Tiscali ma anche il nuovo "Repubblica Voice" promosso dal nostro sito. Quella che si è aperta è dunque un'altra battaglia delle telecomunicazioni, nella quale operatori vecchi e nuovi si sfidano all'arma bianca. La francese Free ha appena promosso un'offerta che sta facendo discutere: connessione a internet a banda larga più un pacchetto di canali televisivi via cavo più telefonate gratis in tutta la Francia. Al prezzo di 29,99 euro al mese.
Per sfruttare le opportunità del Voip a volte basta avere una buona idea. Come è accaduto a quelli di Skype, società creata dai fondatori di Kaaza, uno dei più fortunati software di scambio di musica via Internet. Il 39enne svedese Niklas Zennström e il 28enne danese Janus Friis hanno avuto infatti un'idea semplice: impiegare il principio che migliaia di computer singoli sono più potenti di un solo megacomputer per far condividere agli utenti non più canzoni ma conversazioni. Così hanno messo in circolazione (gratuitamente) un programma che consente di parlare a costo zero (ed alta qualità) da pc a pc e a prezzi ridottissimi da computer a telefoni tradizionali, fissi o mobili. C'è di più: essendo il programma installabile anche sui palmari, si può accedere al servizio da ogni locale dotato di connessione senza fili (come accade in diversi aeroporti). Risultato: in 14 mesi sono stati scaricati 30 milioni di copie del programma, ormai usato da 13 milioni di persone.
"La novità è che la capacità di creare software è diventata strategica e fondamentale. Per questo nel mercato del Voip c'è posto per nuovi soggetti", spiega Gianluca Dettori, presidente di Abbeynet, società sarda (partner tecnologico del servizio Repubblica Voice) che grazie al lavoro di 50 giovani ingegneri è riuscita a brevettare un sistema di Voip italiano al cento per cento. "La voce su internet è un business enorme anche perché più duttile del telefono. Il sistema può essere utilizzato anche per le videotelefonate e in futuro potremo parlare, vederci e scambiarci documenti allo stesso tempo".
I numeri sono eloquenti. Secondo una ricerca di Databank nel 2002 erano 14mila le imprese italiane che usavano il Voip per abbattere le spese telefoniche. Alla fine di quest'anno saranno 50mila e nel 2006 - secondo le stime - 85mila. Un rapporto diffuso ieri dal ministero dell'Innovazione spiega che all'inizio di quest'anno solo il 5% delle famiglie "informatizzate" utilizza Internet per la telefonia. È l'uso meno frequente. Ebbene, nel 2008 il Voip sarà la più redditizia fra le funzionalità legate alla Rete, con un giro d'affari di 270 milioni di euro. Ancora: Forrester Researc stima che nel 2006 il 10% del traffico voce delle imprese correrà su internet, nel 2010 il 40% delle famiglie saranno passate alla nuova tecnologia, nel 2013 la migrazione sarà quasi conclusa. Nel 2020 le telefonate tradizionali da rete fissa non esisteranno più.