....The study is not perfect. But then it does not claim to be. The way forward is to duplicate the Lancet study independently, and at a larger scale. Josef Stalin once claimed that a single death is a tragedy, but a million deaths a mere statistic. Such cynicism should not be allowed to prevail, especially in a conflict in which many more lives are at stake. Iraq seems to be a case where more statistics are sorely needed.In Origine Postato da Ago
Assolutamente NO
Dice che la metodologia e' corretta, infatti invita a DUPLICARE lo studio...
"The way forward is to duplicate the Lancet study independently, and at a larger scale."
Si nota che sarebbe meglio avere maggiori campioni, per ridurre la varianza, ovvero l'incertezza della stima, cosa che facevo gia' notare sopra. Ma avere piu' campioni significa avere persone che sono in Iraq a rischiare la vita per raccogliere informazioni ed molto e' piu' facile a dirsi che a farsi.... In ogni modo l'ampiezza del campione e' gia' riflessa nei dati tramite la varianza della stima e quindi nell'intervallo di confidenza...
Ad oggi questa resta la ricerca MIGLIORE come metodologia e come estensione del campione. Se e quando ci sara' una ricerca piu' ampia se ne riparlera', per ora il dato di 98.000 e' il migliore oggi disponibile.
Il numero di 60000 e' un sottoninsime di 98000, che include solo le morti VIOLENTE (ad essere precisi e' il valore atteso delle morti violente). Invece 98000 include TUTTI I DECESSI IN PIU' rispetto alla situazione pre-guerra. Ovvero non solo le morti violente ma conta anche coloro che sono stati colpiti "indirettamente" dalla guerra come il signore che schiatta in ospedale perche' viene meno la corrente a causa di una bomba ad un chilometro... Morti che non ci sarebbero se non ci fosse il conflitto e morti che non sono mai contate nelle altre statistiche "dirette" ma che ovviamente vanno incluse.
Cordiali Saluti