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Risultati da 1 a 10 di 12
Discussione: adinolfi sulla vittoria di bush
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04-11-04, 22:39 #1
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adinolfi sulla vittoria di bush
Adinolfi sulla vittoria Usa Post #2 di 4
Tutto può ancora succedere; tuttavia la riconferma di Bush sembra scontata. Una vittoria striminzita per l’inquilino della Casa Bianca (249 grandi elettori contro 242) ma più consistente di quella che aveva ottenuto quattro anni fa contro Al Gore.
Lo scontro fra le due nullità che si contendevano il titolo di primo amministratore della macchina imperialistica al servizio del capitalismo cannibale - altra dicitura di quel Crimine Organizzato che domina il mondo dal 1945 - sembra essersi conclusa con la vittoria di colui che aveva dalla propria l’apparato di potere. I democratici hanno immediatamente attaccato l’Amministrazione accusandola di brogli, particolarmente in Ohio dove la vittoria del presidente uscente non sembra chiara.
Kerry aveva tutte le carte in regola, nella società dello spettacolo, per sostituire Bush: dalla sigla JFK che richiama in modo subliminale al mitizzato Kennedy, all’appoggio della totale congerie degli uomini dello spettacolo. Persino alcuni dei falchi di Bush, ad esempio Perle, avevano dato segni di aperture sospette verso i potenziali nuovi occupanti della Casa Bianca.
Intendiamoci, se avesse vinto Kerry, le cose non sarebbero migliorate ma, probabilmente, peggiorate.
La politica dello sfidante democratico non si discostava da quella del presidente in carica se non per delle sfumature, o meglio per delle verniciature.
Gli Usa non possono fare altra politica da quella che conducono oggi: una politica di sopravvivenza e di egemonia; l’una e l’altra vanno di pari passo per quel colosso di argilla che vive del lavoro del sud, del danaro degli altri paesi del nord, della sua potenza militare al servizio di una cupola mafiosa che coordina un perfezionato sistema criminale, articolato e concentrico.
Succubo dell’arroganza dei neocons, Bush non ha fatto altro che esacerbare le contraddizioni, fino a spingere gli uni nelle braccia degli altri importanti paesi subalterni che stava rapinando (Francia, Germania) e potenze che sta minacciando (Russia, Cina), incrinando persino, sia pure in minima parte, quell’alleanza oggettiva che lega gli Usa all’Iran da mezzo secolo e che non si è infranta con la caduta dello Scià ma ha soltanto trovato un intermediario particolare: Israele.
Kerry, se una volta eletto avesse fatto la politica promessa, nei prossimi mesi avrebbe smussato qualche angolo, ridotto le frizioni nel nord del pianeta, e ci avrebbe coinvolti tutti, via Onu, a partecipare più attivamente al disastro ecologico e umano che si perpetra sotto la bandiera stelle e strisce.
Tutto sommato dovremmo essere più soddisfatti che continui Bush, allora. Sempre che continui. Perché, come insegna l’esperienza, i presidenti una volta eletti spesso cambiano politica. Che Bush faccia esattamente quello che sbandierava Kerry non è dunque affatto escluso.
In ogni caso, con la vittoria di zero su zero, l’essenziale permane. Buon incubo, abitanti del mondo !
da noreporter.org
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04-11-04, 22:40 #2
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C'è un aspetto che manca nell'analisi (a caldissimo: parla il dato citato del 249 a 242) di Gabriele.
L'essere cioè scaturito il successo di Bush - contro tutte le previsioni dei cacasenno sull'impatto filo-Kerry di una massiccia partecipazione al voto - che il netto successo elettorale porta il segno di una radicalizzazione dell'America profonda su alcuni temi cari anche a componenti della destra radicale italiana.
L'agenda politica dettata dai fondamentalisti cristiani ha molti punti in comune con il programma di Forza nuova, tanto per semplificare...
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05-11-04, 00:29 #3
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Re: adinolfi sulla vittoria di bush
In origine postato da ugotassinari
Adinolfi sulla vittoria Usa Post #2 di 4
[...]
Kerry, se una volta eletto avesse fatto la politica promessa, nei prossimi mesi avrebbe smussato qualche angolo, ridotto le frizioni nel nord del pianeta, e ci avrebbe coinvolti tutti, via Onu, a partecipare più attivamente al disastro ecologico e umano che si perpetra sotto la bandiera stelle e strisce.
Tutto sommato dovremmo essere più soddisfatti che continui Bush, allora. [...]
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05-11-04, 00:30 #4
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un'analisi condivisibile su molti punti quella di adinolfi...anche io per ragioni avviamente opposte a quelle dei suoi(spesso purtroppo nostrani)sostenitori speravo in una rielezione della scimmietta...non condivido riguardo all'iran collaboratore degli usa...dopo la presa del potere da parte di khomeini l'iran è stato l'unico baluardo nella zona contro yankee e sionisti...i valori grazie a cui bush ha vinto sono solo una facciata..una delle tante con cui il potere politico americano prende in giro i suoi sudditi ops cittadini...ergo il paragone con forza nuova non sta in piedi...a meno che si vogliano mettere a confronto le vite e i percorsi politici di un cheney e di un morsello per fare un esempio...
LEGIO PATRIA NOSTRA
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05-11-04, 10:31 #5
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Bell'analisi e finalmente un pò di equilibrio e di concretezza "di destra" in un momento in cui invece i commenti ufficiali e non ufficiali che vengono dall'area ci avvicinano di molto a Vauro e compagnia global-pacifista e alla loro retorica massimalista.
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05-11-04, 10:43 #6
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In origine postato da legioner
un'analisi condivisibile su molti punti quella di adinolfi...anche io per ragioni avviamente opposte a quelle dei suoi(spesso purtroppo nostrani)sostenitori speravo in una rielezione della scimmietta...non condivido riguardo all'iran collaboratore degli usa...dopo la presa del potere da parte di khomeini l'iran è stato l'unico baluardo nella zona contro yankee e sionisti...i valori grazie a cui bush ha vinto sono solo una facciata..una delle tante con cui il potere politico americano prende in giro i suoi sudditi ops cittadini...ergo il paragone con forza nuova non sta in piedi...a meno che si vogliano mettere a confronto le vite e i percorsi politici di un cheney e di un morsello per fare un esempio...
I milioni di evangelici bianchi che si sono recati alle urne rappresentano un'armata che ha i suoi rappresentanti in Congresso e che si sente sottorappresentata. Alla Convention repubblicana di New York, in un momento in cui il partito cercava i voti dei moderati, gli esponenti della destra religiosa sono stati costretti a parlare la mattina davanti a una platea vuota, mentre repubblicani liberal come Schwarzenegger avevano il prime time televisivo.
Non è solo questione di apparenza, lo è soprattutto di sostanza e la prima cosa che gli evangelici pretendono è che Bush mantenga fede alla promessa di emendare la Costituzione vietando per legge i matrimoni tra omosessuali in tutti gli States come già hanno fatto 11 Stati.
Se ben ricordo Forza nuova è l'unica forza d'area che boicotta sistematicamente i gay pride
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05-11-04, 14:40 #7
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In origine postato da ugotassinari
da repubblica it di oggi
I milioni di evangelici bianchi che si sono recati alle urne rappresentano un'armata che ha i suoi rappresentanti in Congresso e che si sente sottorappresentata. Alla Convention repubblicana di New York, in un momento in cui il partito cercava i voti dei moderati, gli esponenti della destra religiosa sono stati costretti a parlare la mattina davanti a una platea vuota, mentre repubblicani liberal come Schwarzenegger avevano il prime time televisivo.
Non è solo questione di apparenza, lo è soprattutto di sostanza e la prima cosa che gli evangelici pretendono è che Bush mantenga fede alla promessa di emendare la Costituzione vietando per legge i matrimoni tra omosessuali in tutti gli States come già hanno fatto 11 Stati.
Se ben ricordo Forza nuova è l'unica forza d'area che boicotta sistematicamente i gay pride
Fuori da mondo gli uni e gli altri. Solo che i primi hanno qualche speranza di poter ottenere delle "concessioni" da parte del cow boy planetario, gli altri sono talmente insignificanti nel panorama politico italiano che le le loro azioni e proposte diventano solo folkloristiche e ridicole.
In ogni caso è evidente che gli americani hanno scelto. Hanno votato ed eletto l'incarnazione dello spirito imperialista statunitense. Sono colonizzatori, sono quelli che hanno assaltato il selvaggio West apprpriandosi di terre e risorse che non gli appartenevano, hanno sterminato e ghettizzato i legittimi proprietari di queli luoghi e vi hanno importato quel protestantesimo grazie cui iniziava a lievitare la logica del capitalismo "schiacciasassi". Il popolo americano ha origine prioprio lì, dall'usurpazione e dalla prevaricazione. Oggi ha dimostrato di aber mantenuto nei propri geni quello spirito e l'elezione di Bush ne è l'esito più evidente. Dato per scontato che una vittoria di Kerry di fatto non avrebbe cambiato nulla nel panorama politico internazionale (K. avrebbe continuato nella strada tracciata da Bush ma dietro il paravento della sua natura "democratica" che gli avrebbe garantito il consenso della sinistra liberal planetaria) un voto popolare in suo favore avrebbe significato una parvenza di rifiuto della logica della guerra preventiva. Avrebbero predominato gli americani contrari, se non altro, alla politica di aggressione di Bush. Forse.
Anche per me, tra i due mali, era meglio che la scelta cadesse su Bush. Se non altro c'è una possibilità che si radicalizzi un sentimento antiamericano che serpeggia da qualche anno non solo in molti ambienti politici ma anche tra la gente "della strada".
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05-11-04, 15:06 #8
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In origine postato da ugotassinari
L'agenda politica dettata dai fondamentalisti cristiani ha molti punti in comune con il programma di Forza nuova, tanto per semplificare...
I fondamentalisti cristiani invece sono ben radicati
sul suolo americano e la loro stessa esistenza trae origine dal substrato culturale di quel paese.
A ogni modo, radicalizzazione o meno della politica statunitense, finchè continueranno a essere un paese liberale e capitalista tutte le loro battaglie puritane non saranno che accadimenti effimeri che non possono far altro che sfiorare la superficie della società senza modificare le radici profonde che generano tali fenomeni (omosessualità dilagante nella fattispecie).
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05-11-04, 19:49 #9
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In origine postato da ugotassinari
da repubblica it di oggi
I milioni di evangelici bianchi che si sono recati alle urne rappresentano un'armata che ha i suoi rappresentanti in Congresso e che si sente sottorappresentata. Alla Convention repubblicana di New York, in un momento in cui il partito cercava i voti dei moderati, gli esponenti della destra religiosa sono stati costretti a parlare la mattina davanti a una platea vuota, mentre repubblicani liberal come Schwarzenegger avevano il prime time televisivo.
Non è solo questione di apparenza, lo è soprattutto di sostanza e la prima cosa che gli evangelici pretendono è che Bush mantenga fede alla promessa di emendare la Costituzione vietando per legge i matrimoni tra omosessuali in tutti gli States come già hanno fatto 11 Stati.
Se ben ricordo Forza nuova è l'unica forza d'area che boicotta sistematicamente i gay pride
Immagino poi che conoscerai le differenze tra la setta evangelica ed i cattolici, o no?!
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05-11-04, 20:05 #10
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In origine postato da Bellarmino
Perchè allora non fare il paragone con Buttiglione o col CCD/CDU oppure con Castagnetti? Anche costoro condividono il boicottaggio al gay pride... Sempre contro FN?
Immagino poi che conoscerai le differenze tra la setta evangelica ed i cattolici, o no?!
è un po' che non ci capiamo. E mi dispiace.
Nessun intento polemico nei confronti di FN. Figurati. Ho persino litigato con i compagni (ma anche con qualche camerata) per difendere l'onorabilità personale di Fiore.
Ciò detto: è un dato significativo che FN sia l'unico gruppo di area che coglie tendenze internazionali significative.
Scusa se è poco
umt
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