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  1. #1
    Iterum rudit leo
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    Predefinito La vittoria della gente comune sulle elite

    Il politologo Novak:
    «È la vittoria della gente comune sulle élite»


    «Gli elettori avevano in mente le questioni etiche
    fondamentali: aborto, famiglia»


    «Opinionisti, professionisti, insomma i ricchi, non
    amano essere limitati da leggi morali. Hanno versato
    miliardi in questa campagna. E sono stati seccamente
    sconfitti»

    di Riccardo Cascioli
    (C) Avvenire, 4-11-2004



    «E' la vittoria della gente comune, radicata nei valori
    tradizionali, sulle élites che disdegnano le questioni
    etiche».
    Non ha dubbi Michael Novak, politologo e direttore degli
    Studi di scienze sociali all'American Enterprise
    Institute.
    «È stata una tornata elettorale senza precedenti – dice
    Novak – il sostegno popolare per Bush è stato eccezionale,
    il più grande consenso mai avuto da un presidente. Basti
    pensare che Clinton, pur considerato molto popolare, non
    ha mai ottenuto il 50% dei voti».


    Ha fatto impressione vedere che alla chiusura dei seggi
    c'erano ancora file interminabili di persone che volevano
    votare.

    Giusto. E la maggior parte delle persone è andata a
    votare avendo in mente le questioni etiche che hanno
    caratterizzato questa campagna elettorale: aborto,
    famiglia, ricerca sull'embrione. E qui va compreso il
    significato eccezionale di questo voto: la gente
    comune si è ribellata alle élites che hanno dispiegato
    grandi forze per sconfiggere l'amministrazione sulle
    questioni etiche. Perché in America la gente comune è
    religiosa, ama la vita, la famiglia. Non dimentichiamo
    che l'aborto è stato introdotto da un tribunale, ma se
    si andasse alle urne la gente, oggi come allora,
    voterebbe contro. Questo dà l'idea del potere che hanno
    certe élites.


    Quando parla di élites a chi si riferisce precisamente?

    Giornalisti, opinionisti, professionisti, più in generale
    i ricchi, quel 10% della popolazione che ha un grande
    potere e che non ama essere limitata dalle questioni
    morali.


    A questo proposito, ha fatto impressione il numero dei
    miliardari filantropi – Soros, Turner e altri – che sono
    scesi in campo con grande decisione contro Bush. Lei
    crede che tale militanza sia legata a questi temi
    "etici"?

    Non solo a questi, ma certamente hanno avuto un ruolo
    molto importante. Pensi che, oltre ai normali
    contributi al candidato democratico, questi signori
    hanno speso dai 60 agli 80 miliardi di dollari in
    questa campagna elettorale per sconfiggere Bush. Lo
    hanno dipinto come stupido e ignorante, ma la gente si
    è identificata con Bush, e li ha sconfitti.


    Questo è apparso evidente nel voto di 11 Stati contro
    il matrimonio gay.

    Se si fosse votato in tutti gli Stati il risultato
    sarebbe stato lo stesso, perché il cittadino americano
    crede nella famiglia, crede che una relazione permanente
    sia necessaria per proteggere il bambino e la donna. Ci
    si è resi conto che in questa elezione c'erano in gioco
    le stesse fondamenta della nostra civiltà.


    Il voto della California sulle cellule staminali appare
    però in contrasto con quanto afferma.

    Nel panorama americano la California è una realtà a sé.
    È lo Stato più mediterraneo, il più pagano, il meno
    religioso, dove la vita non viene presa troppo sul
    serio. Perciò non sorprende che la fortissima propaganda
    anti-vita abbia fatto breccia.


    Lei ha detto che le élites non vogliono essere frenate
    da questioni morali. Perché c'è questa avversione a certi
    temi?

    Perché non credono in una legge morale universale.
    Pensano soltanto alla loro ricchezza, a come mantenerla
    e come accrescerla, si concepiscono come il centro
    dell'universo. Per questo sono fortemente relativisti e
    odiano chi mette davanti la legge morale. Non vogliono
    che ci sia Dio, e soprattutto che Dio influisca sulle
    scelte. La gente comune invece è molto religiosa, crede
    nei Dieci comandamenti e in ciò che ne consegue. E il
    voto a Bush lo dimostra.

  2. #2
    brescianofobo
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    Predefinito

    USA/ELEZIONI: "JESUS", SUL VOTO HA INFLUITO ANCHE IL FATTORE FEDE


    (ASCA) - Roma, 4 Nov - ``Cattolici, polemica al Kerry``. Con
    questo titolo il mensile dei Paolini ``Jesus`` riassume la
    situazione dei cattolici degli Stati Uniti di fronte alle
    proposte politiche di Bush e Kerry. E offre le chiavi per
    capire la preferenza che il mondo religioso in genere, a
    livello di massa e non di elite, ha dato a Bush.
    Circa 25 milioni di cattolici americani sono stati chiamati
    alle urne per queste storiche elezioni presidenziali. Un
    elettorato che, come il resto del Paese, e` spaccato a
    meta`.
    Bush e Kerry, secondo i sondaggi e gli analisti, si
    dividevano proprio 12,5 milioni di voti cattolici a testa. Ma
    mentre nessun vescovo o cardinale si e` azzardato a definire
    Bush un peccatore, questo e` accaduto invece per Kerry.
    E forse questo e` stato decisivo anche per l`esito
    elettorale. Il sasso - ricorda Jesus - lo ha lanciato nel
    maggio scorso il vescovo di Colorado Springs, Michael
    Sheridan, che ha inviato ai suoi fedeli una lettera in cui si
    diceva senza mezzi termini che votare per un uomo favorevole
    all`aborto era da considerarsi un peccato. Non solo: ha
    aggiunto che avrebbe rifiutato da quel momento in poi di dare
    la Comunione a democratici di questa risma. Lo ha subito
    seguito l`arcivescovo di Saint Louis, Raymond L. Burke.
    Per quanto a molti, anche dentro la Chiesa nordamericana, sia
    parsa una posizione estremista ed eccessivamente
    politicizzata, Sheridan ha colto nel segno e non pochi
    prelati hanno detto di voler seguire il suo avviso.
    Tutti ricordano l`ultimo gesto che ha portato il cardinale
    Egan di New Yor sulle prime pagine dei giornali e` stata la
    benedizione della Convention repubblicana. Dare la
    benedizione a questo tipo di meeting politici non e`
    un`abitudine negli Usa e la vicenda ha fatto parecchio
    discutere.
    Egan ha anche organizzato una Messa per circa 300 delegati
    repubblicani dentro il Madison Square Garden. I democratici
    hanno storto il naso ma ovviamente nessuno si e` sentito in
    diritto di criticarlo pubblicamente, anche perche` la
    decisione e` stata formalmente inappellabile e rispondeva
    alle legittime richieste di un gruppo di fedeli.
    Non e` dunque un mistero che Egan preferisca nettamente il
    partito guidato da Bush rispetto a quello di Kerry, anche se,
    in questi mesi di accese polemiche su come un buon cattolico
    debba comportarsi nei confronti di politici che non
    dichiarano di essere contrari all`aborto o ai matrimoni gay,
    ha preferito evitare dichiarazioni. Tantomeno ne ha
    pubblicamente rilasciate sull`altra spinosa vicenda, quella
    della Comunione a Kerry. Il suo ultimo messaggio ai fedeli,
    pubblicato sul mensile della diocesi, e` pero` stato
    incentrato proprio sulla questione dell`aborto. Rifacendosi a
    una lettera pubblicata su un giornale locale in cui una
    ragazza spiegava di aver scelto di abortire perche` non
    poteva permettersi di mantenere un figlio, Egan ha invitato i
    fedeli a riflettere sulla questione e a non fidarsi delle
    decisioni dei giudici o degli Stati. ``Anche se i legislatori
    e le corti di giustizia``, si legge nel messaggio, ``insieme
    a presidenti e re dicono che si e` liberi di uccidere
    qualcosa che e` senza dubbio un essere umano che ha il
    diritto alla vita, questo per noi non cambia nulla. Noi,
    membri di una societa` civilizzata, dobbiamo sentire
    l`obbligo di schierarci per cio` che e` chiaro, basilare e
    vero in questo mondo. Ci dimentichiamo forse quanto abbiamo
    condannato quegli ufficiali sovietici che dissero di obbedire
    agli ordini quando Stalin ordino` il massacro di milioni di
    cittadini? Ci dimentichiamo dei medici nazisti che hanno
    ucciso o fatto esperimenti sugli ebrei dicendo che stavano
    semplicemente obbedendo agli ordini di Hitler?``. La lettera
    ai fedeli si conclude con un aneddoto che il cardinale ha
    appreso da un amico; lui, ottimo pianista e sincero
    ammiratore di Rubinstein, grazie a questo amico scopri` che
    il genio polacco era l`ultimo di sette fratelli e che la
    madre voleva abortire perche` non poteva provvedere al suo
    sostentamento. A convincerla a tenere il nascituro fu una
    zia. ``Senza di lei``, ha scritto Egan, ``il mondo non
    avrebbe mai conosciuto uno dei piu` grandi musicisti di tutti
    i tempi``.
    ``Se al di la` dell`Atlantico Chiesa e Stato sono
    rigorosamente separati, fede e politica - ricordava Jesus
    alla vigilia del voto - non lo sono affatto. Il primo
    emendamento della Costituzione americana vieta di sostenere
    la religione tanto con le parole quanto con mezzi materiali.
    E tuttavia, the faith factor (il fattore fede) potrebbe
    essere decisivo nel rush finale tra Bush e Kerry per la corsa
    alla Casa Bianca. Secondo gli esperti, infatti, la campagna
    in corso per le presidenziali e` quella piu` religiosamente
    influenzata nella storia moderna degli States``.
    Si tende spesso a mettere in risalto gli aspetti pagani della
    societa` a stelle e strisce (corsa al denaro, consumismo,
    esaltazione del potere...), ma si dimentica che quello degli
    Stati Uniti e` - statisticamente - il popolo piu` religioso
    dell`Occidente. Secondo dati riportati recentemente dal Wall
    Street Journal, il 92% degli statunitensi afferma di credere
    in Dio, l`85% si definisce cristiano, il 65% ritiene che la
    religione sia importante per la propria vita e il 33% dice di
    andare in chiesa o in sinagoga almeno una volta a settimana.
    Il cittadino americano del terzo millennio non sembra essere
    poi cosi` lontano dai coloni inglesi che quattro secoli fa
    sbarcarono sulle nuove terre con forti motivazioni
    religiose.
    Nessuno si sognerebbe di togliere dal dollaro la frase In God
    we trust e la Corte suprema a meta` giugno ha sonoramente
    bocciato il ricorso di un genitore ateo contro il
    ``giuramento di fedelta```, che gli scolari americani
    recitano ogni mattina in aula e che contiene la frase ``una
    nazione sotto Dio``. Per i giudici quella frase non
    rappresenta una coercizione, ma si richiama allo spirito di
    Lincoln e agli estensori della Costituzione.
    Il fattore ``F`` e` legato anche alla paura (fear). Dopo l`11
    settembre gli americani hanno sentito parlare ogni giorno di
    ``guerra santa``, di ``lotta contro gli infedeli``. I
    terroristi islamici hanno usato l`arma religiosa per tentare
    di sostanziare le loro azioni folli, in un crescendo di
    orrore senza frontiere, culminato il 3 settembre scorso con
    la strage dei bambini alla scuola n. 1 di Beslan, in Ossezia
    del Nord; gli americani per reazione hanno alzato lo scudo
    religioso per ripararsi almeno psicologicamente dai possibili
    nuovi attacchi.
    La bellicosa religiosita` di Bush aveva cozzato con il no
    alla guerra di Giovanni Paolo II, che dal primo momento tolse
    all`intervento armato l`alibi di uno scontro tra religioni o
    civilta`. Il Presidente ha cercato di rimediare con la sua
    visita in Vaticano, in giugno, decorando il Papa con la
    medaglia della liberta`, il massimo riconoscimento civile
    degli Stati Uniti. Bisognava riparare a un vulnus nei
    rapporti tra amministrazione americana e Santa Sede e Bush ha
    cercato di farlo toccando i tasti in cui sa di avere perfetta
    intesa con la Chiesa di Roma, quelli della difesa della vita,
    del matrimonio tradizionale e della famiglia. Fonti Usa
    affermano che nel colloquio col cardinale segretario di
    Stato, Angelo Sodano, il presidente Bush abbia promesso una
    forte azione della sua amministrazione contro i matrimoni tra
    gay, ma ha chiesto anche l`aiuto del Vaticano perche` sproni
    i vescovi a essere piu` espliciti sull`argomento. ``Non tutti
    i vescovi americani sono con me``, avrebbe detto Bush.

  3. #3
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    Confermo a mio modesto parere il giudizio di alcuni vescovi Statunitensi: il voto di un buon cattolico difficilmente si può indirizzare verso chi propugna l'aborto ed il disprezzo della vita umana.

  4. #4
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    NON C'è NIENTE DI NUOVO...
    è LA SOLITA POLITICA DELLA CHIESA CHE PREFERISCE AVERE AL POTERE UOMINI DI DESTRA ARROGANTI, VIZIOSI, E SFRUTTATORI IN PRIVATO,...... MA OSSEQUIENTI AI DOGMI IN PUBBLICO.
    D'ALTRA PARTE QUESTE FISIME DELLA CHIESA, DAL NO AI CONTRACCETTIVI, AL NO AI RAPPORIT PREMATRIMONIALI, SINO AL NO ALL'ABORTO E SINO AL RIFIUTO DELLA RICERCA, SONO SOLO PRETESE STRUMENTALI.....
    CHE NON HANNO NIENTE A CHE VEDERE CON LA FEDE...... MA SOLO AD UNA PRESUNTA ETICA STRUMENTALE, SEMPRE FALSA E INVENTATA PER AVERE UOMINI IGNORANTI E PRIGIONIERI DI CONCETTI AVULSI DALLA REALTà.
    TESA A FARE IN MODO CHE I CREDENTI , E SOPRATTUTTO I POVERI, VOTINO PER I RICCHI E GLI ARROGANTI, E NON PER COLORO, COME KERRY, CHE AVREBBE FATTO QJUALCOSA PER LA SANITà E I DISOCCUPPATI AMERICANI.
    è LO STESSO CHE AVVIENE IN ITALIA, DOVE I POVERI ELEGGONO I RICCHI CHE USANO IL PRESERVATIVO, HANNO RAPPORTI PREMATRIMONIALI, ABORTISCONO, IN SEGRETO FINANZIANO LA RICERCA,. E DIVORZIANO, MA IN PUBBLICO SONO SOSTENITORI DELLA FAMOSA TRIADE DIO PATRIA FAMIGLIA...
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  5. #5
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    Meno male che c'è ccciappas a svelarci come va il mondo, ragazzi...

  6. #6
    Super Troll
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    In origine postato da UgoDePayens
    Meno male che c'è ccciappas a svelarci come va il mondo, ragazzi...
    ======
    è CERTO CHE TU SEI UN PRODOTTO DI QUESTO MONDO... E DI QUESTA POLITICA CLASSISTA, SFRUTTARICE E CONSERVATRICE DELLA CHIESA.
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  7. #7
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    Ti ringrazio, sommo ccciappas,mi hai proprio aperto gli occhi sulla realtà squallida nella quale la Chiesa getta e tiene segregate le menti di miliardi di persone.

    The Matrix al confronto sarebeb il giardino dell'Eden

  8. #8
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    In origine postato da multietnico
    vescovi americani?
    quelli che hanno tentato di coprire i preti pedofili?
    ecco perchè hanno detto di votare bush
    No. Quelli sono già stati puniti, ove ritenuti colpevoli.
    Qui si parla di Chiesa Cattolica Statunitense... non di pedofili.

  9. #9
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    In origine postato da UgoDePayens
    Ti ringrazio, sommo ccciappas,mi hai proprio aperto gli occhi sulla realtà squallida nella quale la Chiesa getta e tiene segregate le menti di miliardi di persone.

    The Matrix al confronto sarebeb il giardino dell'Eden
    ==
    NON DISPERARTI... TANTO NON LO CAPIRAI MAI..
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  10. #10
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    Bene. Dopo questa divagazione totalmente O.T., ci sarà qualcuno che prenderà in considerazione il post di apertura?
    Voglio dire, si tratta di Novak, mica di un Moore qualsiasi...

 

 
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