E' un'eresia.In origine postato da Pieffebi
Il "pauperismo cattolico"
E' un'eresia.In origine postato da Pieffebi
Il "pauperismo cattolico"
Infatti, non si parla di religione in termini dogmatici, si parla appunto di ideologia.
Shalom
Certo, avevo capito il senso del tuo post. Solo certe cose andrebbero ribadite per evitare fraintendimentiIn origine postato da Pieffebi
Infatti, non si parla di religione in termini dogmatici, si parla appunto di ideologia.
Shalom
Senza dubbio.
Shalom
In origine postato da ARI6
Esami di sociologia superati: 3
Media voto: 30 e lode.
Ciononostante, i testi accademici non dicono il vero ma sono strumentali al potere, un po' come accade con quelli di economia che tengono nascosta l'unica teoria valida, ossia quella austriaca.
Basta diffidare dal mainstream e si trovano scritti molto validi, come gli ultimi studi che hanno abbondantemente sputtanato l'idea weberiana del legame tra protestantesimo e capitalismo (consiglio l'ultimo numero di Elites, rivista edita da Rubbettino).
Grazie per la lezione accademica, ma di esami di sociologia ne ho fatti anche io.
Sai che anche un mio caro compagno di corso invitava a diffidare dei testi? Vota Rifondazione comunista.
Nessuna lezione, ci mancherebbeIn origine postato da willy
Grazie per la lezione accademica, ma di esami di sociologia ne ho fatti anche io.
Sai che anche un mio caro compagno di corso invitava a diffidare dei testi? Vota Rifondazione comunista.
quanto al tuo amico, su alcune cose - così, di getto, mi viene in mente l'opposizione al WTO - i comunisti hanno ragione.
Solo che non sanno perchè
Se le tasse non saranno ridotte a livelli ragionevoli, e in fretta, non ci saranno future generazioni.In origine postato da gianni g.
E allora non si tagliano. Non si accollano spese alle future generazioni.
g
O quanto meno avranno poco .....per rallegrarsi di esserci.
Shalom
dal quotidiano LIBERO di oggi un'interessante intervista la Jean Francois Revel, autore di un libro sull'antiamericanismo che senz'altro leggerò.
" « L’Europa odia gli Usa perché è anticapitalista »
di TOMMASO MONTESANO
ROMA - « In molti Paesi musulmani il Corano è utilizzato per giustificare la volontà di distruggere l’Occidente. Proprio come nel XIV secolo. Per l’Islam la civiltà occidentale deve scomparire perché non musulmana. E questo significa applicare il Corano » . Il tono della voce di Jean- François Revel èbas - so. Appena un sussurro, ma in un italiano perfetto. Il filosofo francese, giacca e pantaloni blu, camicia bianca con sottili righe celesti, è a Roma per presentare, presso la fondazione Ideazione, il suo nuovo libro « L’ossessione antiamericana » , un’analisi a 360 gradi sul perché gli Stati Uniti, dopo il crollo del Muro di Berlino, sono il Paese più odiato del mondo. Soprattutto dall’Islam. Eppure in Europa si continuaa distinguere tra Islam moderato e Islam e s t re m i s t a . « L’Islam moderato quasi non esiste. È molto meno forte dell’Islam integralista. La sua è un’ostilità verso la cultura e la civiltà occidentali. E non c’entra la povertà, visto che alcuni Paesi musulmani, ad esempio l’Arabia Saudita e l’Egitto, sono tra i più ricchi del mondo. Non c’entra neppure il colonialismo, che non c’è più... » . Nemici giurati degli Usa, però, restano soprattutto comunisti ed ex comunisti. Il Manifesto, ad esempio, in nome dell’antiamericanismo ha addirittura preso le distanze dalle classi popolari e contadine che hanno votato Bush, accusate di ignoranza rispetto alle élite intellettuali. « Queste sono le contraddizioni della sinistra europea. Gli americani non possono aver ragione, sbagliano sempre. Dimenticano, però, che Bush e i repubblicani hanno fatto progressi anche in Stati tradizionalmente democratici » . Se avesse vinto Kerry, il tasso di antiamericanismo sarebbe diminuito? « Per qualche mese, non di più, visto che anche con il democratico Clinton l’antiamericanismo era fortissimo. Non èun problema di quale dei due partiti occupi la Casa Bianca, si tratta piuttosto di un antiamericanismo globale » . Cosa pensa delle parole di Romano Prodi, che prima delle elezioni ha definito una « disgrazia » l’eventuale vittoria di Bush? « Gli europei si scandalizzano quando gli americani giudicano la politica interna dei Paesi europei, mentre loro passano il tempo a giudicare quella americana... » . Ancora l’Europa. L’antisionismo è la foglia di fico dell’antisemitismo? « Qualche volta sì, ma ci sono anche antisionisti che non sono antisemiti. Sono coloro a favore della tradizione del popolo palestinese , considerato un popolo colonizzato da Israele. Ma non tutti la pensano così » . Il trionfo dei valori tradizionali in America può portare ad un risveglio delle forze conservatrici e cattoliche europee? « Non credo. Quello americano èun fenomeno del tutto particolare, legato a cinquanta cristianesimi diversi. In Europa c’è la supremazia della Chiesa e del pensiero cattolico classico » . Cosa pensa, nella galassia antiamericana, del movimento no global? « Lo chiamerei piuttosto antimondialismo. O, meglio, anticapitalismo, perché la mondializzazione è una conseguenza del trionfo del capitalismo nei Paesi che fino a 15 anni fa erano comunisti. La sinistra capisce benissimo che mondializzazione significa espansione del capitalismo liberale. E, naturalmente, la prima potenza del capitalismo liberale è l’America del nord. Questo rafforza l’antiamericanismo » . Qual è il filo conduttore dell’antiamericanismo? « La sinistra europea, nell’ultimo secolo, è stata marxista e anticapitalista. Lo stesso partito socialista [comunista ndr] francese è ancora oggi contro l’Unione europea perché la considera un’unione liberal- capitalista. Nei Paesi latini la tradizione della sinistra è marxista e il suo obiettivo è sempre stato quello di distruggere il capitalismo » . Anche gli Stati Uniti, però, e il successo riscosso dal regista Michael Moore ne è un esempio, pullulano di antiamericani. « Negli Usa molti americani sono antiamericani » . Moore, per la verità, sembra piuttosto un antirepubblicano, visto che ha fatto campagna per Ker ry... « Ma quando il governo è democratico, l’antiamericanismo c’è lo stesso. È l’ostilità verso il sistema che non cambia. Perché i democratici americani non cambiano il sistema, ma lo amministrano in modo diverso. La sinistra europea, invece, ha sempre puntato a rivoluzionare tutto » . A che punto è l’evoluzione della sinistra italiana? « La sinistra italiana è come quella francese. Forse più liberale rispetto a prima. Diciamo che si è demarxistizzata più velocemente... Il fallimento del marxismo nei Paesi socialisti ha cambiato tutto: prima c’era l’idea di importare il sovietismo, adesso che l’Unione Sovietica è morta non c’è più nulla da importare » . "
Saluti liberali
" Siamo sulla notizia
Negli Stati Uniti e nel resto del pianeta la notizia è che gli americani hanno eletto un presidente che continuerà a far sentire in tutto il mondo l’energia, la forza e l’anima di un popolo libero. In Europa, dove se non ha vinto Kerry gli zapateriani dichiareranno una giornata di elaborazione del lutto continentale, la notizia su cui sostare e rimarcare nell’autunno che ci aspetta, resta la Barroso Commissione e tutto ciò che di imbarazzante e sinistro, per il destino dell’istituto Ue, discende dalla di lei bocciatura. Per questo un numero monografico solo per ricostruire i fatti, annotarli, ragionarne, mandarne a memoria i protagonisti.
Le tue opinioni sono o non sono come quelle di milioni?
Letta sulla bibbia della sinistra europea, il Guardian, ha il pregio di parlare con franchezza, è scritta con tutta la boria trattenuta del caso, è una sintesi perfetta: «Non bisogna chiedere al professor Buttiglione di “prostituire la sua coscienza”, come ha detto lui, ma neanche permettergli di assumere questo incarico, dal momento che le sue opinioni sono contrarie a quelle di milioni di cittadini europei». Si capisce, è il modello della più pura democrazia fondata sulla libertà di coscienza, tolleranza e non discriminazione per religione, razza, opinione. E infatti, nel sunto del Guardian, si rispecchia il sentimento profondo dell’attuale religione laicista, pensiero unico e illiberale che governa le élite del Vecchio Continente. E infatti, meritiamo di venire irrisi perfino dalla voce del regime iraniano che abbiamo messo in prima pagina. Dunque, sarebbe roba da riderci sopra, se non fosse calco di una certa ignominiosa arietta che già circolò in Europa, tra Mosca e Berlino, negli anni Trenta del secolo scorso, dove certamente le opinioni espresse dagli ebrei Vasilij Grossman e Walter Benjamin erano «contrarie a quelle di milioni di cittadini russi e tedeschi». Stiamo sulla notizia, drammatica e grandiosa, come scrive quel grande condottiero di razionalità e libertà, Giuliano Ferrara, che strappa finalmente il velo del tempio dell’ipocrisia e mostra il vero volto, acido e malmostoso, del ceto politico maggioritario in Europa (mentre sui popoli ci permettiamo ancora il beneficio del dubbio, giacché, come ci documenta il grafico di Rodolfo Casadei, non si deve dimenticare che i galletti strasburghesi sono stati eletti da una minoranza, in certi casi infima, di europei). Stiamo sulla notizia, grazie a Dio, in Europa, non c’è solo questa maggioranza un po’ fanatica e parecchio oscurantista che finanzia i valori dei ragazzini all’esplosivo di Hamas e poi ci viene a raccontare la barzelletta pannelliana degli ukase Vatican-Taliban-American materializzatisi nel povero Buttiglione che, come ai bei tempi dei processi staliniani, deve pentirsi in pubblico e confessare i crimini della sua coscienza davanti a un’accidiosa parata di nani inquisitori.
Siamo tutti peccatori
Grazie a Dio c’è il peccato. E, peccato, si poteva dare di più, cari deputati inquirenti e inquisitori. Peccato che vi crediate protetti, voi perfetti catari di un religione che predica la buona vita, la buona morte, la buona anima almodovariana dell’Europa di nihil. Peccato, perché la notizia ha fatto uscire allo scoperto una quantità di laici (vedi quelli raccolti dal Foglio e che noi tempisti siamo tornati a disturbare per chiedere cosa ne pensassero della comica finale e della morale di questa favola di Ue) e ora promette un futuro incerto, ma certo interessante, anche a noi minoranze che di sicuro non staremo qui con le mani in mano ad aspettare che qualcuno ci asfalti con la banale scusa che non la pensiamo come loro, élite di “milioni di cittadini europei”. E se la Chiesa e i suoi ufficiali consigliano un prudente silenzio osservando con discreta preoccupazione il bailamme montato in Europa da che le bombe di Atocha hanno cambiato i connotati alla Spagna, questa del tormentone Barroso e del Prodi burroso è la notizia giusta che può e dovrebbe risvegliare negli uomini il buon gusto liberale, la buona volontà e la sana educazione dell’intelligenza e del cuore per lottare con le intenzioni della vita contro quelle del potere. Potremo mai barattare la libertà con le cipolle dei don Michele Santoro e la birra degli herr Martin Schulz?
di Amicone Luigi "
www.tempi.it
Cordiali saluti