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  1. #21
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    In origine postato da Jozif
    Io penso che le colpe criminali dei dirigenti non vadano confuse cone le responsabilita' dei popoli.

    il sistema politico bipolare presente negli Usa che garantisce la partecipazione politica solamente a due forze, per cui le altre vengono accettate ma di fatto non hanno nessuno spazio di agibilita', e' fuorviante, come e' evidente che i voti repubblicani vengano da ultra sessantenni reduci del Vietnam e in generale da gente con basso titolo di studio, da stati come il Nevraska, Kansas, Nevada, dove probabilmente non sanno nemmeno dove sia l'Iraq sulla cartina e non hanno mai visto una fabbrica...
    In citta' come Chicago, Los Angeles, New York le percentuali sono nettamente a favore dei democratici, a Manhattan Kerry ha preso piu' dell'80%...

    Non che i democratici siano i paladini della pace e della tolleranza, ma rappresentano la decenza di fronte alle visioni messianiche e criminali di neo-cons e co.

    Da tenere conto il fatto che poi il monopolio televisivo della CNN e' responsabile della disinformazione e di ignoranza generale sulle vicende internazionali.

    Jozif, non sono d'accordo.
    Premessa: ridurre tutto alla cattiveria di una cricca di esaltati (i neo-cons) è riduttivo.

    In realtà il concetto di 'imperialismo' e la sua giustificazione ideologica (i diritti umani, la libertà, la democrazia) sono ben radicati nella cultura americana e soprattutto sono di estrazione democratica, non repubblicana.
    Non a caso i presidenti 'imperialisti' sono democratici: Wilson, Roosvelt, Kennedy, Johnson, Clinton.
    I presidenti repubblicani sono isolazionisti: ricordiamoci l'America degli anni '20 ed inizio '30, Nixon che fece la pace con il Vietnam, Bush padre che partecipò a malavoglia alla Guerra del Golfo.
    I repubblicani non sono dei santi, semplicemente pensano al cortile di casa loro (il Sudamerica), non ragionano su scala planetaria.

    E' evidente quindi che si tratta di un problema culturale, di fondo, non interpretabile in termini personalistici.
    Dirsi 'antiamericani' oggi per me equivale non tanto al rifiuto del consumismo etc.etc., ma al rifiuto di questa visione di 'universalismo a mano armata' di cui i democratici sono da sempre portatori.

    La questione dell'attuale amministrazione repubblicana è particolare. All'inizio degli anni '90 il partito repubblicano è stato via via 'occupato' da forze culturali nuove e tradizionalmente minoritarie. Oggi bush è l'uomo di garanzia che preside a questa alleanza tra affaristi classici (Cheney, Rumsfeld), destra religiosa (Aschroft) e neo-cons (Wolfowitz, Perle, Pipes, Kagan etc.etc.).
    I neo-cons propongono una visione 'democratica' della politica estera, cioé fortemente espansiva. Non è un caso del resto che molti di loro provengano proprio dalle file dell'intellighenzia liberal o, in alcuni casi, dall'estrema sinistra.
    Il nucleo storico del partito repubblicano (diciamo Powell, tanto per capirci) è stato via via estromesso. Tuttavia si avverte nettamente una lontananza tra le parle di un neo-cons e quelle di un Kissinger, per esempio, che appartiene alla vecchia scuola.

    Non a caso Samuel Huntington, l'autore de Lo scontro tra civiltà_(che tutto è tranne che un libello imperialista, anzi...invita al realismo, alla tolleranza reciproca e all'accettazione dell'altro), è uno di quei vecchi conservatori totalmente estromesso dalle leve del potere, politico e culturale. E non a caso, si è da sempre dichiarato contrario alla guerra in Irak.

  2. #22
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    In origine postato da enrique lister
    Jozif, non sono d'accordo.
    Premessa: ridurre tutto alla cattiveria di una cricca di esaltati (i neo-cons) è riduttivo.

    In realtà il concetto di 'imperialismo' e la sua giustificazione ideologica (i diritti umani, la libertà, la democrazia) sono ben radicati nella cultura americana e soprattutto sono di estrazione democratica, non repubblicana.
    Non a caso i presidenti 'imperialisti' sono democratici: Wilson, Roosvelt, Kennedy, Johnson, Clinton.
    I presidenti repubblicani sono isolazionisti: ricordiamoci l'America degli anni '20 ed inizio '30, Nixon che fece la pace con il Vietnam, Bush padre che partecipò a malavoglia alla Guerra del Golfo.
    I repubblicani non sono dei santi, semplicemente pensano al cortile di casa loro (il Sudamerica), non ragionano su scala planetaria.

    E' evidente quindi che si tratta di un problema culturale, di fondo, non interpretabile in termini personalistici.
    Dirsi 'antiamericani' oggi per me equivale non tanto al rifiuto del consumismo etc.etc., ma al rifiuto di questa visione di 'universalismo a mano armata' di cui i democratici sono da sempre portatori.

    La questione dell'attuale amministrazione repubblicana è particolare. All'inizio degli anni '90 il partito repubblicano è stato via via 'occupato' da forze culturali nuove e tradizionalmente minoritarie. Oggi bush è l'uomo di garanzia che preside a questa alleanza tra affaristi classici (Cheney, Rumsfeld), destra religiosa (Aschroft) e neo-cons (Wolfowitz, Perle, Pipes, Kagan etc.etc.).
    I neo-cons propongono una visione 'democratica' della politica estera, cioé fortemente espansiva. Non è un caso del resto che molti di loro provengano proprio dalle file dell'intellighenzia liberal o, in alcuni casi, dall'estrema sinistra.
    Il nucleo storico del partito repubblicano (diciamo Powell, tanto per capirci) è stato via via estromesso. Tuttavia si avverte nettamente una lontananza tra le parle di un neo-cons e quelle di un Kissinger, per esempio, che appartiene alla vecchia scuola.

    Non a caso Samuel Huntington, l'autore de Lo scontro tra civiltà_(che tutto è tranne che un libello imperialista, anzi...invita al realismo, alla tolleranza reciproca e all'accettazione dell'altro), è uno di quei vecchi conservatori totalmente estromesso dalle leve del potere, politico e culturale. E non a caso, si è da sempre dichiarato contrario alla guerra in Irak.
    L'imperialismo americano e' di origine....biblica secondo
    interpretazione calvinista " Voi siete la razza eletta " e dunque compete loro la diffusione del Verbo che poi sotto sotto significa l'americanizzazione del mondo interessi materiali compresi !

    Non credo alla diversita' tra amministrazioni repubblicane e democratiche.Fanno parte del loro " teatrino politico ".

    Repubblicani= capitale soddsisfatto.

    Democratici = capitale insoddisfatto.

    Questa la sola differenza ma sempre di capitale si tratta.

    Un saluto

  3. #23
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    In origine postato da enrique lister
    Jozif, non sono d'accordo.
    Premessa: ridurre tutto alla cattiveria di una cricca di esaltati (i neo-cons) è riduttivo.

    In realtà il concetto di 'imperialismo' e la sua giustificazione ideologica (i diritti umani, la libertà, la democrazia) sono ben radicati nella cultura americana e soprattutto sono di estrazione democratica, non repubblicana.
    Non a caso i presidenti 'imperialisti' sono democratici: Wilson, Roosvelt, Kennedy, Johnson, Clinton.
    I presidenti repubblicani sono isolazionisti: ricordiamoci l'America degli anni '20 ed inizio '30, Nixon che fece la pace con il Vietnam, Bush padre che partecipò a malavoglia alla Guerra del Golfo.
    I repubblicani non sono dei santi, semplicemente pensano al cortile di casa loro (il Sudamerica), non ragionano su scala planetaria.

    E' evidente quindi che si tratta di un problema culturale, di fondo, non interpretabile in termini personalistici.
    Dirsi 'antiamericani' oggi per me equivale non tanto al rifiuto del consumismo etc.etc., ma al rifiuto di questa visione di 'universalismo a mano armata' di cui i democratici sono da sempre portatori.

    La questione dell'attuale amministrazione repubblicana è particolare. All'inizio degli anni '90 il partito repubblicano è stato via via 'occupato' da forze culturali nuove e tradizionalmente minoritarie. Oggi bush è l'uomo di garanzia che preside a questa alleanza tra affaristi classici (Cheney, Rumsfeld), destra religiosa (Aschroft) e neo-cons (Wolfowitz, Perle, Pipes, Kagan etc.etc.).
    I neo-cons propongono una visione 'democratica' della politica estera, cioé fortemente espansiva. Non è un caso del resto che molti di loro provengano proprio dalle file dell'intellighenzia liberal o, in alcuni casi, dall'estrema sinistra.
    Il nucleo storico del partito repubblicano (diciamo Powell, tanto per capirci) è stato via via estromesso. Tuttavia si avverte nettamente una lontananza tra le parle di un neo-cons e quelle di un Kissinger, per esempio, che appartiene alla vecchia scuola.

    Non a caso Samuel Huntington, l'autore de Lo scontro tra civiltà_(che tutto è tranne che un libello imperialista, anzi...invita al realismo, alla tolleranza reciproca e all'accettazione dell'altro), è uno di quei vecchi conservatori totalmente estromesso dalle leve del potere, politico e culturale. E non a caso, si è da sempre dichiarato contrario alla guerra in Irak.
    Io comunque mi riferisco alla situazione relativa all'attuale dirigenza ispirata ai manifesti neo-cons in cui indubbiamente la visione meno imperialista e' rappresentata dai democratici, quanto all'imperialismo dei precedenti presidenti democratici io penso che la categoria dell'imperialismo non si possa inquadrare nel contesto della guerra fredda (al di la' delle questioni SudAmericane) e l'intervento in Yugoslavia non e' stato un intervento riconducibile a un fattore di imperialismo.

    Quanto all'"antiamericanismo" lo si puo' interpretare in svariati modi, a livello storico, politico, economico, culturale, ecc. ognuno dei quali meriterebbe analisi approfondite.

  4. #24
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    In origine postato da Jozif
    Io comunque mi riferisco alla situazione relativa all'attuale dirigenza ispirata ai manifesti neo-cons in cui indubbiamente la visione meno imperialista e' rappresentata dai democratici, quanto all'imperialismo dei precedenti presidenti democratici io penso che la categoria dell'imperialismo non si possa inquadrare nel contesto della guerra fredda (al di la' delle questioni SudAmericane) e l'intervento in Yugoslavia non e' stato un intervento riconducibile a un fattore di imperialismo.

    Quanto all'"antiamericanismo" lo si puo' interpretare in svariati modi, a livello storico, politico, economico, culturale, ecc. ognuno dei quali meriterebbe analisi approfondite.
    Perché?
    Anzi, a me l'intervento in Jugoslavia sembra imperialismo puro.

    Io dei democratici non mi fido. Preferisco i vecchi repubblicani isolazionisti (benché carognoni), sempre se esistano ancora.

  5. #25
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    Ok e' stato un intervento che ha avuto risvolti imperialisti visto che comunque ovunque intervengono gli usa cercano di portare la propria influenza politico-economica, ma li' l'intervento e' stato a livello Nato, e c'erano condizioni oggettive per intervenire a fermare il conflitto interetnico, dato che se nessuno fosse intervenuto quello che e' successo in Croazia, Bosnia, Kosovo, sarebbe proseguito con Vojvodina, Sangiaccato, Montenegro, ecc. come era evidente. Che poi sia stato un intervento condotto anche con crimini di guerra, non abbia risolto del tutto la situazione e abbia allargato la sfera d'influenza usa ok, ma non lo vedo come atto di imperialismo a livello dell'occupazione di basi in Asia centrale, ecc.


    I Repubblicani alla Nixon come hai detto prima non esistono piu', ora sono in mano ai nuovi profeti che si ispirano alla bibbia e alle visioni messianiche (non a caso molti ex-trotzkisti), che a me spaventano molto di piu' dei democratici

  6. #26
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    Predefinito INTERVENTO AMERICANO IN JUGOSLAVIA

    In origine postato da Jozif
    Io comunque mi riferisco alla situazione relativa all'attuale dirigenza ispirata ai manifesti neo-cons in cui indubbiamente la visione meno imperialista e' rappresentata dai democratici, quanto all'imperialismo dei precedenti presidenti democratici io penso che la categoria dell'imperialismo non si possa inquadrare nel contesto della guerra fredda (al di la' delle questioni SudAmericane) e l'intervento in Yugoslavia non e' stato un intervento riconducibile a un fattore di imperialismo.

    Quanto all'"antiamericanismo" lo si puo' interpretare in svariati modi, a livello storico, politico, economico, culturale, ecc. ognuno dei quali meriterebbe analisi approfondite.
    \


    l'importante nella strategia americana e' quella di " destablizzare " per poi portare avanti i propri interessi.

    Creare il caos e poi gestirlo per tutelare e portare avanti i propri
    interessi appunto.

    In Jugoslavia hanno spinto gli albenesi ed ora l'Albania e' nella loro sfera cuneo nel Balcani...........dei mussulmani !

    Hanno messo i piedi in quella zona e ce li tengono.Mica per
    altruismo certamente.

    Un saluto

  7. #27
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    Dio bono Jozif, la guerra del Kosovo è imperialismo allo stato puro.

    Anche lì azione unilaterale sovvertitrice del diritto internazionale, anche lì le balle umanitarie della pulizia etnica (che non esisteva), anche lì totale incapacità nel gestire il dopoguerra. Non è mica tanto diverso dall'Irak come vedi
    Se poi consideri che oggi ci sono 7000 soldati americani a Camp Boondsteal, vicino Urosevac, il fucile americano puntato nel cuore dei Balcani, il quadretto è completo.

    La vicenda kosovara è stata manipolata, strumentalizzata e soprattutto consapevolmente pilotata da Clinton verso la guerra, per poter occupare manu militari i Balcani.
    Non vedo alcuna differenza con l'Irak.

  8. #28
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    Enrique ma gli rispondi pure?

  9. #29
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    In origine postato da enrique lister
    Dio bono Jozif, la guerra del Kosovo è imperialismo allo stato puro.

    Anche lì azione unilaterale sovvertitrice del diritto internazionale, anche lì le balle umanitarie della pulizia etnica (che non esisteva), anche lì totale incapacità nel gestire il dopoguerra. Non è mica tanto diverso dall'Irak come vedi
    Se poi consideri che oggi ci sono 7000 soldati americani a Camp Boondsteal, vicino Urosevac, il fucile americano puntato nel cuore dei Balcani, il quadretto è completo.

    La vicenda kosovara è stata manipolata, strumentalizzata e soprattutto consapevolmente pilotata da Clinton verso la guerra, per poter occupare manu militari i Balcani.
    Non vedo alcuna differenza con l'Irak.
    Va be io le vedo le differenze, gli Usa si occuparono comunque gia' molto prima dei Balcani quando le pulizie etniche c'erano eccome, come c'erano state violazioni dei diritti internazionali e dei diritti umani per i quali i serbi furono gia' minacciati di intervento Nato nel'93. A differenza dell'Irak c'erano condizioni oggettive per intervenire a seguito di otto anni di eccidi, pulizie etniche, genocidi, e violazioni dei diritti umani soprattutto da parte serba, che poi l'abbiano fatto in modo sconsiderato e' un altro discorso

    E poi gli interessi economici nei Balcani non ce li avevano solo gli Usa, Germania in testa (il marco era moneta ufficiale in Montenegro), l'Italia ecc., e restano presenti truppe di tutta Europa.

  10. #30
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    In origine postato da Meridius
    Enrique ma gli rispondi pure?
    Questo e' un forum di discussione, non per dementi che hanno voglia di fare casino.

    Se vuoi partecipare ok, se vuoi fare battibecchi telematici mi pare ci siano chat in abbondanza.

 

 
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