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Discussione: bielorussia

  1. #1
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    Predefinito bielorussia

    La situazione

    Le violazioni dei diritti umani e le pesanti restrizioni alle libertà fondamentali nella Repubblica del Belarus (questo il nome ufficiale assunto dal paese, nel 1991, al momento della dichiarazione di indipendenza) segnalano l’inesistenza, nel paese, della pratica di una democrazia pluralista. Questa situazione ha incrinato gravemente i rapporti della Bielorussia con la comunità internazionale tanto che, nel Settembre scorso, il Parlamento del Consiglio d’Europa ha rifiutato di ripristinare – per la Repubblica della Russia Bianca – la condizione di “stato ospite” all’interno dell’Assemblea, dichiarando, nella sua Risoluzione 1306: “ Attualmente, la Bielorussia mostra gravi lacune democratiche e non soddisfa i principali standard del Consiglio d’Europa. Il processo elettorale è imperfetto, le violazioni dei diritti umani continuano, la società civile rimane ad uno stato embrionale, l’indipendenza del potere giudiziario è dubbia, lo sviluppo del governo locale è limitato e, infine, ma non meno importante, il parlamento conserva poteri limitati.”.

    Il nostro Rapporto Annuale 2003 ha denunciato – in Belarus – diversi casi di “sparizione” di oppositori politici, giornalisti ed uomini d’affari. Le pressioni della comunità internazionale affinché il governo agisse concretamente per porre fine a questa pratica e portasse davanti alla giustizia i responsabili, non ha – ad oggi – ottenuto alcuna risposta soddisfacente. Il Rapporto denuncia ancora un eccessivo e ripetuto uso della forza, da parte delle autorità di polizia bielorusse, per soffocare legittime proteste pacifiche. Oltre 200 fermi si sono avuti. tra Gennaio ed Aprile del 2003 durante alcune manifestazioni di protesta ed oltre 50 dei fermati sono stati trattenuti, in stato di arresto, per diversi giorni. Sono pervenute ad Amnesty numerose denunce di maltrattamenti e torture su cittadini bielorussi fermati durante le manifestazioni. La lentezza delle inchieste, non indipendenti, su questi fatti non ha quasi mai permesso che i responsabili degli abusi fossero portati davanti alla giustizia.

    La Repubblica del Belarus intrattiene forti relazioni economiche con la Federazione Russa, la Lituania, la Polonia, l’Ucraina e la Germania. Il paese fa parte della Comunità Economica Euroasiana, costituita con alcune altre Repubbliche ex Sovietiche.
    Nei 10 anni tra il 1989 ed il 1999 la sua produzione è diminuita del 23% ( a fronte del 45% registrato per la Federazione Russa e del 63% dell’Ucraina, nello stesso lasso di tempo). Nel 2002 le importazioni della Bielorussia sono cresciute del 9,8%. La quota maggiore dell’import del paese, proviene dalla Russia (65,1%). L’Italia è al 5° posto (2,4%). Nello stesso anno (2002) il deficit della bilancia dei pagamenti del Paese ha raggiunto i 9,9 Miliardi di Dollari, aumentando di uno 0,2% rispetto all’anno precedente.
    La S.A.C.E. (Sezione Autonoma per il Credito all’Esportazione, dell’INA) la Società che assicura il rischio delle imprese italiane impegnate in commesse all’estero, ha inserito il Belarus nella 7^ Categoria della sua Tabella di calcolo del “rischio-paese”, dove: 1 sta per un minor rischio, 7 per un maggior rischio (dati aggiornati al 15.09.03).

    Molte Agenzie di viaggio sconsigliano vivamente i loro clienti di recarsi in quella che è definita la “zona di esclusione” corrispondente alle Province di Braghin e Khojniki, nel Sud del Paese, vicine alla Centrale di Chernobyl. “Zone a rischio” sono anche definite la gran parte delle Regioni di Gomei e di Mogilev; nonché la Provincia di Luninets (Regione di Brest). Queste Zone sono indicate chiaramente anche su carte geografiche specializzate, in vendita nel Paese.

  2. #2
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    Predefinito difendere i diritti umani in bielorussia

    3. Difendere i diritti umani in Belarus

    In un suo recente documento sulla situazione dei Difensori dei Diritti Umani in Belarus (EUR 49/004/2004) Amnesty International ha definito la condizione di questi attivisti e dei diritti umani nel paese: soffocante.
    Attraverso l’interpretazione restrittiva della normativa interna le autorità hanno ripetutamente impedito la libera attività di Radio e giornali indipendenti e di Organizzazioni Non Governative che si impegnavano in diversi settori di attività. Alcune di queste Strutture ed Organizzazioni sono state chiuse.

    Per i diversi casi di cui Amnesty è venuta a conoscenza – e che ha ripetutamente denunciato, impegnando in diverse azioni di pressione sulle autorità bielorusse i propri soci – moltissimi sono rimasti sconosciuti contribuendo a delineare, insieme all’attacco al movimento sindacale, un quadro drammatico della situazione dal punto dio vista delle libertà di espressione ed organizzazione.

    Spring 96 è una delle più note Organizzazioni per la difesa dei diritti umani in Belarus, vi lavorano Avvocati, scrittori, giornalisti, studenti e professori universitari. E’ stata registrata nel Marzo del 1998 e fornisce – tra l’altro – assistenza legale alle vittime di violazione dei diritti umani. L’Organizzazione lavora - anche attraverso un proprio sito web (www.spring96.org) - alla salvaguardia ed allo sviluppo dei diritti umani nel proprio paese.

    Il 13 Settembre 2003, l’Organizzazione ha ricevuto – da parte della Corte Suprema - un mandato di comparizione, con minaccia di chiusura essendo stata accusata – sulla base di documentazione inviata alla Corte dal Ministero della Giustizia - di avere prodotto falsa documentazione a corredo della registrazione e di avere permesso comportamenti ripetuti, di alcuni suoi membri, che avrebbero violato la normativa vigente in Belarus sulle elezioni; nonché di avere violato l’Articolo 72 del Codice di Procedura Civile che vieta ad una Organizzazione di rappresentare cittadini che non siano iscritti ad essa. Nonostante Spring 96 abbia tenacemente respinto ogni accusa (e nonostante la mobilitazione internazionale sul caso, avviata anche grazie all’azione di Amnesty) il 28 ottobre del 2003, la Corte Suprema ha decretato la chiusura dell’OrganIzzazione.

    Un’altra Organizzazione che rischia la chiusura è il Comitato Bielorusso su Helsinki (BHC). Condannato ad una multa di 385 milioni di rubli bielorussi (circa 180.000 dollari USA) ed alla sospensione temporanea della sua attività, per non aver denunciato e registrato (e non aver pagato le tasse relative) – secondo le autorità – l’arrivo e l’entità di aiuti economici stranieri, provenienti dal Programma dell’Unione Europea “TACIS” (European Union Technical Assistance to the Commonwealth of Independent States ).

    Il BHC ha respinto fermamente le accuse sostenendo che gli aiuti internazionali in questione non potevano essere materia regolata da una disposizione legislativa interna in quanto la fattispecie in questione ricadeva sotto la giurisdizione della normativa internazionale, trattandosi di aiuti derivanti da un Programma di Assistenza Tecnica internazionale. La stessa Commissione Europea, il 10 Febbraio 2004, ha inviato alle autorità bielorusse una “Nota a verbale” esprimendo le proprie preoccupazioni per la situazione dell’Associazione per la difesa dei diritti umani e relativamente al problema della tassazione degli aiuti economici provenienti da Programmi internazionali di Assistenza. Se la decisione della Corte Suprema di Giustizia sarà confermata, anche l’attività del BHC verrà sospesa definitivamente.

  3. #3
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    Predefinito violazioni dei diritti sindacali

    Il diritto di ogni persona di formare delle Organizzazioni sindacali e di svolgervi libera attività in esse, è garantito – tra gli altri - dal Patto sui Diritti Civili e Politici e da quello sui Diritti Economici, Sociali e Culturali che – entrati in vigore nel 1966 -. Sono stati entrambi ratificati dalla Repubblica del Belarus.

    Questo Stato, membro della Confederazione degli Stati Indipendenti (CSI) è altresì membro dell’ILO, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, nata nel 1919 per perseguire la giustizia sociale ed il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro.
    Come membro dell’ILO, il Belarus ha ratificato diverse Convenzioni emanate da questa Agenzia, Convenzioni che hanno forza di Patto internazionale e sono impegnative per tutti i membri dell’Agenzia, anche per quelli che non le abbiamo ancora ratificate.

    La Repubblica del Belarus ha ratificato le seguenti Convenzioni ILO:

    N. 87/’48 e 98/’49 sulle libertà sindacali N. 29/’30 e 105 /’57 contro il lavoro forzato
    N.100/’51 e N. 111/’58 contro la N. 138/’73 sull’età minima lavorativa
    discriminazione sul lavoro N. 182/99 sull’abolizione delle forme peggiori di
    sfruttamento del lavoro minorile

    Il contesto generale, sino ad ora descritto, dimostra inequivocabilmente che – nonostante gli impegni assunti dal Governo del Belarus con la ratifica dei Patti e delle Convenzioni ILO indicate – in quel paese, il diritto alla libertà di espressione e le libertà sindacali è violato ripetutamente ed in modo sistematico.

    L’ILO ha recentemente esaminato una serie di denuncie – provenienti dalle Organizzazioni Sindacali di paesi membri – riguardanti il comportamento delle autorità bielorusse, relativamente alla salvaguardia delle libertà sindacali nel paese.
    In particolare, sono state presi in considerazione il sistema compulsorio cui sono sottoposte le Organizzazioni Sindacali del Belarus per svolgere la loro attività, ovvero tutta quella serie di regole, previste da norme legislative interne, che abbiamo esaminato in precedenza e che ne limitano fortemente l’attività operativa; l’interferenza delle autorità statali nell’attività interna delle Organizzazioni Sindacali; la messa in atto di comportamenti discriminatori ed antisindacali come le dimissioni, d’imperio, di alcuni dirigenti sindacali regolarmente eletti dai lavoratori e le ripetute minacce contro di loro - ed i loro colleghi - per porre fine alle quali, nulla è stato fatto.

    In questi ultimi dieci anni, il “Comitato degli Esperti” - Organismo interno alla Conferenza Internazionale dell’ILO che ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione, da parte degli Stati membri, dello spirito e della lettera delle Convenzioni e delle Raccomandazioni emanate dall’Agenzia ONU – ha inviato alle autorità del Belarus ben 18 “Osservazioni” individuali, ovvero segnalazioni di atteggiamenti ed atti di inadempienza alle Convenzioni ratificate.
    Nel 2003 il “Comitato degli Esperti” ha richiamato le autorità del Belarus ad adeguare la propria legislazione interna ai principi della Convenzione ILO N. 87 (“Sulle libertà sindacali”) con particolare riguardo alla regolamentazione del diritto di sciopero ed alle restrizioni previste, dalla normativa bielorussa, per lo svolgimento di “picchetti”, assemblee e manifestazioni.


    L’ILO, per la sua attività, prevede una serie di meccanismi di supervisione. La regolare attività di supervisione sull’implementazione – da parte degli Stati membri – delle Convenzioni e delle annesse Raccomandazioni, prevede l’esame di Rapporti periodici su questa attività di sviluppo consegnati dagli Stati Membri. Questi Rapporti sono esaminati da una Struttura – composta da 20 esperti indipendenti – il “Comitato degli Esperti per l’Applicazione delle Convenzioni e delle Raccomandazioni”. Questo Comitato prepara un Rapporto che viene presentato al Comitato Tripartito dell’Assemblea Generale (conosciuto anche come “Comitato per l’Applicazione degli Standard”) composto cioè da rappresentanti dei Governi, delle Associazioni Sindacali dei Lavoratori e da quelle dei Datori di Lavoro dei paesi membri e che rispecchia, nella sua composizione, quella dell’Assemblea Generale. Questo Comitato si riunisce annualmente e comprende rappresentanti di 25 paesi membri.
    Per quanto riguarda le violazioni alle Convenzioni NN. 87 e 98 (sul diritto di organizzazione e negoziazione collettiva) le denuncie possono essere presentate - dai componenti delle Delegazioni Tripartite degli Stati Membri – al “Comitato per la Libertà di Associazione” che è un Comitato del Governing Body, l’organismo di Governo dell’ILO. Questo Comitato, che presenta il proprio Rapporto al Governing Body stesso, è composto di 9 membri scelti – in eguale proporzione – tra i componenti delle Delegazioni Tripartite dei vari Stati membri alla Conferenza Internazionale

    Il “Comitato per la Libertà di Associazione” ha inviato alle autorità bielorusse ripetute richieste di chiarimenti sui comportamenti – discriminatori ed antisindacali – messi in atto da quel governo. Il Comitato ha anche inviato alle autorità del Belarus diverse raccomandazioni affinché modifichino radicalmente il loro atteggiamento.

    Poiché tali raccomandazioni sono state di fatto ignorate, il Comitato ha stabilito, nel 2001 - in uno specifico Documento (LXXXIV, 2001, Series B, No.1- Paragrafo 216) - che l’attacco alle organizzazioni sindacali ed alle libertà sindacali può essere definito, per la sua natura ripetuta come una: “regolare e sistematica interferenza nelle attività sindacali, in violazione dei principi alla base della Libertà di Associazione.”.

    Nel corso dello stesso anno il Comitato ha espresso nuovamente le proprie preoccupazioni, reiterando il suo giudizio negativo sui comportamenti delle autorità bielorusse. Nel 2002, è apparsa chiaramente l’assenza della volontà – da parte della autorità del paese - di modificare la situazione di sistematica violazione più volte denunciata dal Comitato.
    Nel periodo 2000-2003 l’ILO ha inviato – in Belarus – tre diverse Delegazioni, l’ultima delle quali nel Settembre 2003. Nel Novembre dello stesso anno, il Governing Body ha deciso di nominare sulla situazione, una specifica Commissione d’inchiesta.

    Nel 2002 la situazione, più volte denunciata, è stata oggetto di discussione alla Conferenza Internazionale degli Stati Membri.
    Il Governo del Belarus è stato invitato ad un confronto, presso il “Comitato per l’Applicazione degli Standard”, ma non si è presentato. Questo comportamento è stato stigmatizzato dal Comitato con un suo Rapporto nel quale ha notato che il rifiuto delle autorità bielotusse di presentarsi al confronto impediva, de facto, la discussione di uno degli argomenti in Agenda e vanificava tutte le promesse – fatte dalle autorità – di una loro pronta adesione alle raccomandazioni del Comitato stesso.

    La Delegazione-ILO del governo del Belarus ha poi partecipato ad un incontro con il “Comitato per l’Applicazione degli Standard”, nel corso della 91^ Sessione della Conferenza Internazionale, svoltasi nel Giugno 2003.
    Durante il dibattito, la Delegazione dei lavoratori tedeschi e quelle dei governi di Danimarca, Finlandia, Olanda, Islanda, Svezia, Germania, USA ed Inghilterra, hanno espresso dure critiche all’atteggiamento ed alle azioni concrete delle autorità bielorusse,
    Le Delegazioni tripartite di questi paesi membri hanno fatto richiesta – per la Bielorussia – dell’apertura della procedura ex Articolo 26 dello Statuto ILO.

    Organizzazione Internazionale dei Lavoro (ILO) – STATUTO –
    Articolo 26 - 1. Ogni paese membro ha il diritto di indirizzare una segnalazione all’Ufficio dell’ILO se non è convinto di come un altro paese membro assicuri l’effettiva osservanza delle Convenzioni che ha ratificato, in conformità con gli Articoli precedenti […].

    In base alla procedura aperta con questo Articolo, uno Stato membro può essere sanzionato e/o espulso dall’ILO se – ripetutamente e sistematicamente – viola i principi alla base della Dichiarazione di Filadelfia, proclamata nel 1944, e che è il documento di fondazione dell’Agenzia dell’ONU. La procedura aperta con l’applicazione dell’Articolo 26 può anche portare il Governing Body ad inviare nel paese oggetto della procedura stessa una Commissione di inchiesta, come di fatto è avvenuto. Il Rapporto di questa Commissione sarà discusso nella prossima Sessione (la 92^ - Giugno 2004) della Conferenza Internazionale dell’ILO.


 

 

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