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  1. #1
    Obama for president
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    Predefinito la bielorussia non rispetta i diritti sindacali

    Il diritto di ogni persona di formare delle Organizzazioni sindacali e di svolgervi libera attività in esse, è garantito – tra gli altri - dal Patto sui Diritti Civili e Politici e da quello sui Diritti Economici, Sociali e Culturali che – entrati in vigore nel 1966 -. Sono stati entrambi ratificati dalla Repubblica del Belarus.

    Questo Stato, membro della Confederazione degli Stati Indipendenti (CSI) è altresì membro dell’ILO, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, nata nel 1919 per perseguire la giustizia sociale ed il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro.
    Come membro dell’ILO, il Belarus ha ratificato diverse Convenzioni emanate da questa Agenzia, Convenzioni che hanno forza di Patto internazionale e sono impegnative per tutti i membri dell’Agenzia, anche per quelli che non le abbiamo ancora ratificate.

    La Repubblica del Belarus ha ratificato le seguenti Convenzioni ILO:

    N. 87/’48 e 98/’49 sulle libertà sindacali N. 29/’30 e 105 /’57 contro il lavoro forzato
    N.100/’51 e N. 111/’58 contro la N. 138/’73 sull’età minima lavorativa
    discriminazione sul lavoro N. 182/99 sull’abolizione delle forme peggiori di
    sfruttamento del lavoro minorile

    Il contesto generale, sino ad ora descritto, dimostra inequivocabilmente che – nonostante gli impegni assunti dal Governo del Belarus con la ratifica dei Patti e delle Convenzioni ILO indicate – in quel paese, il diritto alla libertà di espressione e le libertà sindacali è violato ripetutamente ed in modo sistematico.

    L’ILO ha recentemente esaminato una serie di denuncie – provenienti dalle Organizzazioni Sindacali di paesi membri – riguardanti il comportamento delle autorità bielorusse, relativamente alla salvaguardia delle libertà sindacali nel paese.
    In particolare, sono state presi in considerazione il sistema compulsorio cui sono sottoposte le Organizzazioni Sindacali del Belarus per svolgere la loro attività, ovvero tutta quella serie di regole, previste da norme legislative interne, che abbiamo esaminato in precedenza e che ne limitano fortemente l’attività operativa; l’interferenza delle autorità statali nell’attività interna delle Organizzazioni Sindacali; la messa in atto di comportamenti discriminatori ed antisindacali come le dimissioni, d’imperio, di alcuni dirigenti sindacali regolarmente eletti dai lavoratori e le ripetute minacce contro di loro - ed i loro colleghi - per porre fine alle quali, nulla è stato fatto.

    In questi ultimi dieci anni, il “Comitato degli Esperti” - Organismo interno alla Conferenza Internazionale dell’ILO che ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione, da parte degli Stati membri, dello spirito e della lettera delle Convenzioni e delle Raccomandazioni emanate dall’Agenzia ONU – ha inviato alle autorità del Belarus ben 18 “Osservazioni” individuali, ovvero segnalazioni di atteggiamenti ed atti di inadempienza alle Convenzioni ratificate.
    Nel 2003 il “Comitato degli Esperti” ha richiamato le autorità del Belarus ad adeguare la propria legislazione interna ai principi della Convenzione ILO N. 87 (“Sulle libertà sindacali”) con particolare riguardo alla regolamentazione del diritto di sciopero ed alle restrizioni previste, dalla normativa bielorussa, per lo svolgimento di “picchetti”, assemblee e manifestazioni.


    L’ILO, per la sua attività, prevede una serie di meccanismi di supervisione. La regolare attività di supervisione sull’implementazione – da parte degli Stati membri – delle Convenzioni e delle annesse Raccomandazioni, prevede l’esame di Rapporti periodici su questa attività di sviluppo consegnati dagli Stati Membri. Questi Rapporti sono esaminati da una Struttura – composta da 20 esperti indipendenti – il “Comitato degli Esperti per l’Applicazione delle Convenzioni e delle Raccomandazioni”. Questo Comitato prepara un Rapporto che viene presentato al Comitato Tripartito dell’Assemblea Generale (conosciuto anche come “Comitato per l’Applicazione degli Standard”) composto cioè da rappresentanti dei Governi, delle Associazioni Sindacali dei Lavoratori e da quelle dei Datori di Lavoro dei paesi membri e che rispecchia, nella sua composizione, quella dell’Assemblea Generale. Questo Comitato si riunisce annualmente e comprende rappresentanti di 25 paesi membri.
    Per quanto riguarda le violazioni alle Convenzioni NN. 87 e 98 (sul diritto di organizzazione e negoziazione collettiva) le denuncie possono essere presentate - dai componenti delle Delegazioni Tripartite degli Stati Membri – al “Comitato per la Libertà di Associazione” che è un Comitato del Governing Body, l’organismo di Governo dell’ILO. Questo Comitato, che presenta il proprio Rapporto al Governing Body stesso, è composto di 9 membri scelti – in eguale proporzione – tra i componenti delle Delegazioni Tripartite dei vari Stati membri alla Conferenza Internazionale

    Il “Comitato per la Libertà di Associazione” ha inviato alle autorità bielorusse ripetute richieste di chiarimenti sui comportamenti – discriminatori ed antisindacali – messi in atto da quel governo. Il Comitato ha anche inviato alle autorità del Belarus diverse raccomandazioni affinché modifichino radicalmente il loro atteggiamento.

    Poiché tali raccomandazioni sono state di fatto ignorate, il Comitato ha stabilito, nel 2001 - in uno specifico Documento (LXXXIV, 2001, Series B, No.1- Paragrafo 216) - che l’attacco alle organizzazioni sindacali ed alle libertà sindacali può essere definito, per la sua natura ripetuta come una: “regolare e sistematica interferenza nelle attività sindacali, in violazione dei principi alla base della Libertà di Associazione.”.

    Nel corso dello stesso anno il Comitato ha espresso nuovamente le proprie preoccupazioni, reiterando il suo giudizio negativo sui comportamenti delle autorità bielorusse. Nel 2002, è apparsa chiaramente l’assenza della volontà – da parte della autorità del paese - di modificare la situazione di sistematica violazione più volte denunciata dal Comitato.
    Nel periodo 2000-2003 l’ILO ha inviato – in Belarus – tre diverse Delegazioni, l’ultima delle quali nel Settembre 2003. Nel Novembre dello stesso anno, il Governing Body ha deciso di nominare sulla situazione, una specifica Commissione d’inchiesta.

    Nel 2002 la situazione, più volte denunciata, è stata oggetto di discussione alla Conferenza Internazionale degli Stati Membri.
    Il Governo del Belarus è stato invitato ad un confronto, presso il “Comitato per l’Applicazione degli Standard”, ma non si è presentato. Questo comportamento è stato stigmatizzato dal Comitato con un suo Rapporto nel quale ha notato che il rifiuto delle autorità bielotusse di presentarsi al confronto impediva, de facto, la discussione di uno degli argomenti in Agenda e vanificava tutte le promesse – fatte dalle autorità – di una loro pronta adesione alle raccomandazioni del Comitato stesso.

    La Delegazione-ILO del governo del Belarus ha poi partecipato ad un incontro con il “Comitato per l’Applicazione degli Standard”, nel corso della 91^ Sessione della Conferenza Internazionale, svoltasi nel Giugno 2003.
    Durante il dibattito, la Delegazione dei lavoratori tedeschi e quelle dei governi di Danimarca, Finlandia, Olanda, Islanda, Svezia, Germania, USA ed Inghilterra, hanno espresso dure critiche all’atteggiamento ed alle azioni concrete delle autorità bielorusse,
    Le Delegazioni tripartite di questi paesi membri hanno fatto richiesta – per la Bielorussia – dell’apertura della procedura ex Articolo 26 dello Statuto ILO.

    Organizzazione Internazionale dei Lavoro (ILO) – STATUTO –
    Articolo 26 - 1. Ogni paese membro ha il diritto di indirizzare una segnalazione all’Ufficio dell’ILO se non è convinto di come un altro paese membro assicuri l’effettiva osservanza delle Convenzioni che ha ratificato, in conformità con gli Articoli precedenti […].

    In base alla procedura aperta con questo Articolo, uno Stato membro può essere sanzionato e/o espulso dall’ILO se – ripetutamente e sistematicamente – viola i principi alla base della Dichiarazione di Filadelfia, proclamata nel 1944, e che è il documento di fondazione dell’Agenzia dell’ONU. La procedura aperta con l’applicazione dell’Articolo 26 può anche portare il Governing Body ad inviare nel paese oggetto della procedura stessa una Commissione di inchiesta, come di fatto è avvenuto. Il Rapporto di questa Commissione sarà discusso nella prossima Sessione (la 92^ - Giugno 2004) della Conferenza Internazionale dell’ILO.


  2. #2
    smrt fašismu
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    Predefinito Re: la bielorussia non rispetta i diritti sindacali

    Ok, lo sappiamo che sei un servo degli yankee.
    adesso smamma.
    W la Bielorussia socialista, w il compagno Lukashenko!

  3. #3
    Obama for president
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    Predefinito

    siamo a corto di argomenti eh.....

  4. #4
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    Predefinito Rapporto di Amnesty International

    Rapporto Annuale 2004
    Belarus (the Republic of)
    Repubblica di Bielorussia


    Capo di Stato: Alyaksandr Lukashenka

    Capo del governo: Sergey Sidorsky (subentrato a Gennady Novitsky a luglio)

    Pena di morte: mantenitore
    Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne: ratificata
    Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne: firmato



    Le inchieste su alcune "sparizioni" di personalità di spicco sono state interrotte senza spiegazioni adeguate. Le autorità hanno fatto chiudere alcune organizzazioni per la difesa dei diritti umani e altre organizzazioni non governative (ONG) e hanno sospeso diversi quotidiani privati. Il movimento sindacale indipendente è stato preso di mira e i suoi dirigenti imprigionati. Numerosi manifestanti sono stati arrestati per attività di dissenso non violente. Diversi prigionieri di coscienza sono da lungo tempo in carcere. Permane diffusa la violenza interna. I tribunali hanno continuato a comminare sentenze di morte.


    Contesto

    I rapporti con la comunità internazionale continuano ad essere tesi a causa delle ripetute critiche alla Bielorussia per la violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. In aprile la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani ha espresso profonda preoccupazione per le violazioni dei diritti umani in Bielorussia, tra cui "sparizioni", arresti e detenzioni arbitrarie, vessazioni di persone coinvolte nelle attività dell’opposizione. Nel corso dell’anno, vari organismi intergovernativi hanno ripreso tali preoccupazioni.


    "Sparizioni"

    Non sono stati fatti progressi nella determinazione delle responsabilità per le "sparizioni" di personalità di spicco dell’opposizione, quali Yury Zakharenko e Viktor Gonchar, come pure dell’uomo d’affari Anatoly Krasovsky e del giornalista Dmitry Zavadsky. Tra gennaio e febbraio, le inchieste penali sono state sospese senza fornire un valido motivo ai familiari degli "scomparsi". A seguito della mobilitazione organizzata dalle rispettive famiglie, sono state riaperte le indagini sulle suddette scomparse: a giugno per il caso di Yury Zakharenko; a luglio per Viktor Gonchar e Anatoly Krasovsky; a dicembre per Dmitry Zavadsky.


    Difensori dei diritti umani

    Per tutto l’anno, i difensori dei diritti umani hanno dovuto affrontare un aumento delle vessazioni e intimidazioni da parte delle autorità. Diverse autorevoli ONG per i diritti umani sono state fatte chiudere dopo aver ricevuto due o più diffide ufficiali dal ministero della Giustizia. Sono state emesse diffide anche per pretestuose violazioni di una legge controversa che pone sotto stretto controllo le attività della società civile. Per ragioni altrettanto discutibili è stata rifiutata o annullata la registrazione di un gran numero di altre organizzazioni non governative. La serie di chiusure è stata accolta da una generale condanna internazionale.

    *L’8 settembre l’autorevole organizzazione per i diritti umani Assistenza legale alla popolazione è stata fatta chiudere dal tribunale della città di Minsk. L’anno precedente l’organizzazione aveva ricevuto due diffide ufficiali per aver fornito assistenza legale gratuita a persone che non erano associate all’organizzazione e per aver utilizzato un logo diverso da quello registrato.

    *Il 28 ottobre la Corte Suprema della Bielorussia ha decretato la chiusura dell’importante organizzazione per i diritti umani Primavera-96. La Corte ha citato diverse presunte violazioni della legge tra cui, la rappresentanza legale di persone non appartenenti all’organizzazione, il mancato pagamento della quota associativa da parte dei membri e irregolarità nei documenti di registrazione.

    Libertà di stampa

    Anche il ministero dell’Informazione ricorre regolarmente a un simile sistema di diffide ufficiali e sospensioni per tenere sotto controllo la stampa privata. Diversi autorevoli quotidiani sono stati sospesi. Altri sono stati di fatto bloccati a seguito di querele per diffamazione depositate da funzionati di Stato.

    *Il 29 marzo le autorità hanno fatto chiudere per tre mesi "Belaruskaya Delovaya Gazeta", dopo tre diffide per presunte violazioni della legge sulla stampa. A giugno questa è riapparsa in due edizioni sotto le testate "Ekho" e "Salidarnasts" prima che le autorità ne impedissero nuovamente la stampa. La pubblicazione di "Ekho" è stata allora sospesa per tre mesi, e "Salidarnasts" ha ricevuto un’ammenda pari all’equivalente di 2.000 dollari americani mentre il direttore della casa editrice è stato licenziato. A giugno, un altro quotidiano privato, "Predprinimatelskaya Gazeta", è stato sospeso per tre mesi dopo che aveva pubblicato un articolo sul caso.


    Detenzione di manifestanti

    Numerosi dimostranti pacifici sono stati arrestati come prigionieri di coscienza solamente per aver esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione e di riunione. Al momento dell’arresto hanno rischiato maltrattamenti da parte dalla polizia e spesso sono stati condannati ad una pena detentiva di 15 giorni o al pagamento di un’ammenda.

    *Almeno 24 manifestanti sono stati condannati a brevi periodi di detenzione dopo che a marzo le autorità avevano imposto un giro di vite sulle manifestazioni pacifiche. Il 12 marzo l’ex vice ministro degli Esteri Andrei Sannikov, gli attivisti per i diritti umani di Carta ‘97, Ludmila Gryaznova e Dmitry Bondarenko, e Leonid Malakhov, un piccolo uomo d’affari, sono stati condannati a 15 giorni di carcere per il ruolo svolto nell’organizzazione di una dimostrazione a Minsk lo stesso giorno. Altri due partecipanti sono stati in seguito accusati e condannati al carcere per reati analoghi.


    Violazione dei diritti sindacali

    Nel corso dell’anno, l’Organizzazione internazionale del lavoro ha criticato le ripetute violazioni dei diritti dei lavoratori. Il 19 novembre l’organizzazione ha annunciato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sui presunti abusi nei confronti dei diritti dei lavoratori in Bielorussia, una procedura usata solo nei casi più gravi. Sindacalisti indipendenti hanno denunciato di essere stati imprigionati, di aver subito vessazioni e di essere stati in seguito rilasciati, che il loro diritto di associazione era stato gravemente leso e che lo Stato aveva interferito negli affari interni di molti sindacati della federazione sindacale nazionale.

    *Il 18 settembre il tribunale distrettuale di Leninsky, a Minsk, ha condannato il presidente del Congresso bielorusso dei sindacati democratici, Alyaksandr Yaroshuk, a 10 giorni di carcere per oltraggio alla corte. In un articolo di giornale pubblicato ad agosto, egli aveva criticato la decisione del Corte Suprema bielorussa di chiudere il Sindacato dei controllori di volo della Bielorussia. Il 17 ottobre il legale del sindacato, Vladimir Odynets, è stato condannato da un tribunale di Minsk a cinque giorni di carcere, anch’egli per oltraggio alla corte e, secondo quanto riferito, per aver assunto la difesa di Alyaksandr Yaroshuk.

    *Il 30 ottobre il presidente del Sindacato bielorusso dei lavoratori dell’automobile e delle macchine per l’agricoltura, Alyaksandr Bukhvostov, è stato arrestato dalla polizia nel centro di Minsk per aver organizzato una manifestazione non autorizzata ma pacifica contro le presunte interferenze del governo negli affari interni del sindacato. Lo stesso giorno un tribunale di Minsk lo ha condannato a 10 giorni di carcere.


    Prigionieri di coscienza con condanne a lungo termine

    *A marzo, Nikolai Markevich e Pavel Mozheiko, direttore e redattore del quotidiano privato "Pagonia", sono stati rilasciati prima dello scadere delle loro rispettive condanne a 18 e 12 mesi di "libertà vigilata". Erano stati condannati da un tribunale nella città di Grodno nel giugno 2002 per calunnie nei confronti del presidente Lukashenka in un articolo non pubblicato in cui ribadivano preoccupazioni largamente condivise sul coinvolgimento del governo nelle "sparizioni".

    *A giugno Viktor Ivashkevich, direttore dell’autorevole quotidiano sindacale "Rabochy", ha ricevuto in appello la riduzione di un anno della condanna a due anni di "libertà vigilata". Nel settembre 2002 un tribunale di Minsk lo aveva ritenuto responsabile di diffamazione nei confronti del presidente Lukashenka per un articolo apparso in un quotidiano. È stato rilasciato a metà dicembre.

    *Durante l’anno è peggiorato lo stato di salute dello scienziato detenuto, professor Yury Bandazhevsky. I familiari che gli hanno fatto visita nella colonia di lavori forzati UZ-15 a Minsk hanno affermato che soffriva di depressione. Era stato condannato a otto anni di carcere con l’accusa di corruzione nel giugno 2001, ma si ritiene che la sua condanna sia da attribuirsi alle critiche espresse dal professore in merito alla reazione ufficiale alla catastrofe nucleare di Chernobyl del 1986.


    Violenza sulle donne

    La violenza domestica rimane diffusa e le donne in cerca di giustizia continuano ad affrontare numerosi ostacoli. La Bielorussia ha presentato al Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione contro le donne una relazione riepilogativa sul quarto, quinto e sesto rapporto periodico, in anticipo sull’esame del rapporto in programma da parte del Comitato nel gennaio 2004. La relazione descrive le diverse misure adottate per applicare le raccomandazioni espresse dal Comitato nel 2000 per prevenire ed eliminare la violenza sulle donne, in particolare quella domestica. La Bielorussia ha delineato il proprio piano nazionale per l’uguaglianza dei generi 2001-2005, che contiene provvedimenti per affrontare la questione. Questi comprendono ricerche, la creazione di unità di crisi e consultori per le vittime della violenza domestica e campagne di responsabilizzazione pubblica.


    Pena di morte

    Sebbene sia stato difficile ottenere informazioni accurate sulla pena di morte si ritiene che durante l’anno sia stato "giustiziato" almeno un prigioniero. A ottobre il vice presidente della Corte Suprema ha affermato che nel corso dell’anno due uomini erano stati condannati a morte, sebbene altre fonti suggeriscano che potrebbero essere cinque.

    *Il 13 maggio il Comitato diritti umani delle Nazioni Unite ha stabilito che la segretezza che circonda la pena di morte in Bielorussia costituisce trattamento inumano per i familiari dei condannati. Le sentenze sono eseguite in segreto e le famiglie non vengono informate sul luogo e la data dell’esecuzione e sul luogo di sepoltura. Nei casi Bondarenko contro la Bielorussia e Lyashkevich contro la Bieolorussia, il Comitato ha decretato che questa procedura "ha avuto un effetto intimidatorio e punitivo nei confronti dei familiari, sottoponendoli intenzionalmente a uno stato di incertezza e angoscia mentale".


    Rapporti di AI

    Concerns in Europe and Central Asia, January-June 2003: Belarus (AI Index: EUR 01/016/2003)

    Belarus: And then there were none (AI Index: EUR 49/006/2003)

  5. #5
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    Aggiungo che le elezioni che si sono tenute qualche settimana fa sono state ritenute dagli osservatori internazionali una TRUFFA.
    Saluti
    F.

  6. #6
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    Sembra la cronaca di un paese occidentale...

  7. #7
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    In origine postato da yurj
    Sembra la cronaca di un paese occidentale...
    No è la cronaca di un paese abituato ad ingnorare i più elementari diritti..... un paese ex Comunista se non sbaglio !!!

    Saluti

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: la bielorussia non rispetta i diritti sindacali

    In origine postato da veterokom
    Ok, lo sappiamo che sei un servo degli yankee.
    adesso smamma.
    W la Bielorussia socialista, w il compagno Lukashenko!
    si... quando non si sa cosa dire basta gridare qualche troiata..... e allora W la Biellorussia socialista va benissimo....

    Complimenti !

    Saluti

 

 

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