Idee precarie
Invece di cercare posti fissi, perchè non abolire la famiglia? Alesina taglia la testa al toro
Tempi, 11 novembre 2009
La scorsa settimana su Sole 24 Ore Alberto Alesina ha scritto delle posizioni di Giulio Tremonti sul posto di lavoro fisso. Alesina è un analista economico coi fiocchi e fa spesso considerazioni acute. In questo caso ha detto di non considerare le valutazioni tremontiane boutade retrograde bensì idee da inquadrare nel contesto italiano. Il posto fisso assume un'altra luce se si parte dalla centralità della famiglia nel nostro sistema sociale, dalla sua funzione nell'assorbire compiti del welfare state e nel garantire la coesione sociale. E, per far crescere questo tipo di coesione, ci sta l'operare perchè abbondino i lavoratori in grado di contare sulla continuità della propria prestazione d'opera.
A questo punto, però, Alesina si chiede: ma stimola abbastanza la produttività questo tipo di organizzazione sociale? Non andrebbe meglio se cambiando lavoro costantemente i giovani divenissero più competitivi? Se le donne invece che fare troppi figli, lavorassero di più? E i vecchietti? Alla fine questa famiglia che offre coesione sociale non è un terribile ingombro per la produttività? Alesina è un grande analista economico, e non è obbligato a capire di storia, di cultura, di popolo, di tutta quella robaccia di cui le società sono fatte. Le sue riflessioni sono sempre interessanti ed è un piacere leggerle. E solo vergognosi qualunquisti ne possono desumere che è bene sottrarre la ragione ai ragionieri e che i partiti semplici talvolta funzionino meglio delle partite doppie.