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  1. #1
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    Post Gli Italiani e la riduzione delle imposte...... Nuova doccia gelata per Banana & co.

    Dopo tanti annunci che indicavano nel taglio delle aliquote dell’Irpef l’obiettivo principale (per tutti i redditi? solo per i redditi bassi e medi? solo per i redditi medio-alti?), sembra che l’idea sia stata accantonata (o meglio, posticipata fino a "congrua data".... elettorale naturalmente ) e sostituita dalla promessa di una riduzione dell’Irap a partire dal 2005.

    Ma gli italiani pensano veramente che la riduzione delle tasse sia la priorità nazionale? E, nel caso, quali imposte vorrebbero veder diminuire?

    Per saperlo, queste domande sono state rivolte ad un campione rappresentativo di concittadini italiani.

    Il metodo scelto è stato quello del sondaggio tramite internet.

    Attraverso la società Carlo Erminero & Co., sono stati contattati via web 2.300 individui e, nell’arco di pochi giorni, 954 di queste persone hanno risposto al sondaggio restituendo compilati i questionari somministrati .
    Il metodo di indagine chiaramente presenta limiti non indifferenti di rappresentatività del campione, nonostante siano stati applicati idonei correttivi in fase di elaborazione dei dati. I risultati delle elaborazioni sino quelli sottoriportati.


    Le priorità degli italiani

    Innanzi tutto si è cercato di capire quali dovrebbero essere le priorità della politica di bilancio secondo gli intervistati, ipotizzando che il Governo disponesse di risorse aggiuntive per un miliardo di euro.
    Alla domanda era possibile dare più di una risposta (e lo ha fatto circa metà degli intervistati).

    Come si vede nella figura 1, l’ipotesi che ha raccolto maggiori consensi (è stata indicata dal 47 per cento del campione) è effettivamente quella di una riduzione delle imposte.

    Tuttavia, nell’insieme, una quota maggiore dei consensi va a un aumento della spesa pubblica per la sanità, l’istruzione e la ricerca e gli stipendi dei dipendenti pubblici.

    Un quarto del campione, infine, utilizzerebbe in tutto o in parte le nuove risorse per ridurre il debito pubblico.

    Circa metà del campione non ha dato una risposta univoca: destinerebbe cioè eventuali nuove risorse, ad esempio, in parte a ridurre le imposte, in parte ad aumentare la spesa e in parte a ridurre il debito.

    Se si considerano coloro che hanno dato una sola risposta, soltanto l’8 per cento degli intervistati ha indicato il taglio delle imposte come unica destinazione delle nuove risorse, il 13 per cento ha indicato un aumento della spesa (il 7 per cento di quella per l’istruzione) e il 6 per cento destinerebbe tutto all’abbattimento del debito.

    Insomma, la riduzione delle imposte non emerge affatto come una priorità assoluta: gli intervistati sembrano avere ben chiari altri problemi strutturali della nostra economia come l’elevato debito pubblico e le carenze del sistema di istruzione e ricerca.
    In realtà, molti sarebbero anche disposti a pagare più imposte per avere servizi migliori.

    Davanti all’ipotesi di un aumento dell’addizionale regionale Irpef da destinare alla sanità per ridurre i tempi di attesa per esami diagnostici, il 47 per cento del campione ha risposto affermativamente (contro il 35 per cento di contrari e il 18 per cento di indecisi).






    Quali imposte ridurre

    Ritornando sull’ipotesi di riduzione delle imposte, è stato poi chiesto al campione quale tipo di imposta sarebbe opportuno ridurre. I risultati sono riportati nella tabella 1.

    L’opzione di gran lunga preferita (da quasi il 60 per cento del campione) è una riduzione delle imposte sui consumi, come l’Iva e l’accisa sulla benzina. Sono forme di tassazione che coinvolgono indiscriminatamente tutti i cittadini e spesso colpiscono consumi indispensabili (la cui domanda è quindi poco elastica al prezzo).
    Non stupisce perciò che la richiesta di una riduzione delle imposte sui consumi sia più pressante tra i gruppi sociali che normalmente dispongono di redditi più bassi: i giovani, gli studenti, le persone senza elevati titoli di studio, o tra coloro che valutano la propria situazione economica difficile o discreta, ma non buona. Insomma, i ceti sociali che negli ultimi anni hanno subito una perdita del potere d’acquisto dei propri redditi.

    La riduzione dell’Irpef raccoglie il 37 per cento dei consensi e risulta più popolare nell’ambito impiegatizio e dei pensionati, al crescere del titolo di studio e dell’età, e tra coloro che valutano positivamente la propria situazione economica. Una riduzione dell’Irap, infine, è molto poco popolare (è stata indicata solo dal 3 per cento) e raccoglie qualche consenso solo tra commercianti, artigiani, dirigenti, imprenditori, liberi professionisti. L’area del lavoro autonomo, insomma.







    Meno Irpef per i redditi bassi

    Infine è stata concentrata l’attenzione degli intervistati su un’eventuale riduzione dell’Irpef (all’epoca del sondaggio, una settimana fa, era ancora d’attualità...).

    Il risultato è molto netto: il 60% del campione ritiene che lo sgravio fiscale dovrebbe andare unicamente a favore dei redditi bassi. Sommando anche coloro che distribuirebbero lo sgravio tra redditi bassi e medi, si arriva al 74% del campione (figura 2).





    Altra richiesta è stata quella di scegliere tra un sistema fiscale proporzionale (ad aliquota unica) e progressivo (ad aliquota crescente, oppure ad aliquota unica, ma con esenzione totale dei redditi bassi). Anche in questo caso i risultati non lasciano dubbi: sceglie il sistema progressivo ad aliquota crescente il 66% del campione (figura 3).





    La progressività delle imposte (e di eventuali sgravi) sembra essere un valore condiviso dagli intervistati a prescindere dalla propria situazione: tra coloro che dichiarano di essere in una condizione economica “molto buona”, il 49% sceglie il sistema ad aliquota crescente e il 53% concentrerebbe eventuali sgravi solo sui redditi bassi.

    Insomma, gli italiani non guardano con sfavore a un taglio delle imposte, ma non pensano che esso debba essere la principale priorità della politica di bilancio.
    Ridurre il debito pubblico e migliorare alcuni servizi sembrano obiettivi almeno altrettanto importanti. Dovendo intervenire sulle imposte, preferirebbero che la riduzione avesse un impatto immediato sui prezzi piuttosto che sui redditi.
    Dovendo riformare l’Irpef, vorrebbero mantenere la progressività dell’imposta e concentrare gli sgravi sui meno abbienti.

    (PROSIT! cav. banana...... )

  2. #2
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    curioso.....

    ai banano-liberisti " 'de noantri " che quotidianamente "deliziano" questo forum con le loro "sofisticate" analisi micro- e/o macro-economiche sono improvvisamente (e contemporaneamente ) andate in avaria le tastiere......

    ma vedi un po quando si dice sfiga........

  3. #3
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    Cosa vuoi, noi komunisti siamo bugiardi, istighiamo all'odio, facciamo propaganda contro l'Italia, sosteniamo le lobby dei culattoni e i terroristi islamici, che anzi importiamo sui nostri yacht, non facciamo altro che provocare politicamente il povero Berlusconi, proteggiamo i brigatisti rossi all'estero, appoggiamo Saddam e finanziamo i terroristi palestinesi, e, last but not least, parliamo male di Bush e siamo antisemiti.....

    Come potrebbero abbassarsi a discutere con noi?

  4. #4
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    In Origine Postato da Dario
    Cosa vuoi, noi komunisti siamo bugiardi, istighiamo all'odio, facciamo propaganda contro l'Italia, sosteniamo le lobby dei culattoni e i terroristi islamici, che anzi importiamo sui nostri yacht, non facciamo altro che provocare politicamente il povero Berlusconi, proteggiamo i brigatisti rossi all'estero, appoggiamo Saddam e finanziamo i terroristi palestinesi, e, last but not least, parliamo male di Bush e siamo antisemiti.....

    Come potrebbero abbassarsi a discutere con noi?

    hai ragione.....

    intanto però val la pena dare una scorsa all'aggiornamento qui sotto. Il pagliaccio sta disperatamente cercando una via d'uscita per tentare la risalita dalla concimaia in cui è affondato.....

    Si parla anche di un certo "sondaggio mostrato al leader di via della Scrofa sull'impatto nell'opinione pubblica delle annunciate misure fiscali allo studio del Governo.....""

    Niente niente che una copia di questo quì sopra sia arrivata pure al banana massimo?






    FINANZIARIA: CLIMA TESO TRA BERLUSCONI E FINI SU IRPEF

    Roma, 17 nov. (Adnkronos) - Braccio di ferro tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il vicepremier, Gianfranco Fini, sulla riduzione delle aliquote Irpef gia' dal 2005.

    A quanto apprende l'ADNKRONOS, nel corso della colazione di lavoro a Palazzo Chigi, il clima tra i due sarebbe stato molto teso. Il premier avrebbe mostrato al leader di via della Scrofa un nuovo sondaggio sull'impatto nell'opinione pubblica delle annunciate misure fiscali allo studio del Governo.

    Dallo studio, infatti, sarebbe emerso che l'elettorato avrebbe preferito la riduzione dell'Irpef, anziche' quella dell'Irap, che avvantaggia di fatto soltanto le imprese.

    (Rif-Del/Opr/Adnkronos)

    http://www.adnkronos.com/IGNDispacci...1117173921.htm

    17-NOV-04179

  5. #5
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  6. #6
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    ma come non avete visto i "NUOVI" manifesti ?




    tranquilli ci pensano nel 2006 a ridurre le tasse, o al massimo nel 2007(se li rivotano)

  7. #7
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    In Origine Postato da jonny
    ma come non avete visto i "NUOVI" manifesti ?

    tranquilli ci pensano nel 2006 a ridurre le tasse, o al massimo nel 2007(se li rivotano)

    ehhh già..... ci pensano nel 2006......


    intanto però i tagli (nei portafogli degli italiani) li hanno già introdotti eccome!.....




  8. #8
    Hanno assassinato Calipari
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    In Origine Postato da Dario
    Cosa vuoi, noi komunisti siamo bugiardi, istighiamo all'odio, facciamo propaganda contro l'Italia, sosteniamo le lobby dei culattoni e i terroristi islamici, che anzi importiamo sui nostri yacht, non facciamo altro che provocare politicamente il povero Berlusconi, proteggiamo i brigatisti rossi all'estero, appoggiamo Saddam e finanziamo i terroristi palestinesi, e, last but not least, parliamo male di Bush e siamo antisemiti.....

    Come potrebbero abbassarsi a discutere con noi?
    Ammazza che brutta gente che siete

  9. #9
    Hanno assassinato Calipari
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    In Origine Postato da jonny
    ma come non avete visto i "NUOVI" manifesti ?




    tranquilli ci pensano nel 2006 a ridurre le tasse, o al massimo nel 2007(se li rivotano)
    2006, cioè dopo che si vota?

  10. #10
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    In Origine Postato da Guido Di Tacco
    curioso.....

    ai banano-liberisti " 'de noantri " che quotidianamente "deliziano" questo forum con le loro "sofisticate" analisi micro- e/o macro-economiche sono improvvisamente (e contemporaneamente ) andate in avaria le tastiere......

    ma vedi un po quando si dice sfiga........
    Chissà, forse stanno studiando come investire quell ingente capitale di 3 euro e mezzo al mese che la maggioranza degli italiani si ritroverà in più dopo il tanto atteso taglio delle tasse.....

 

 
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