IRAQ/OIL FOR FOOD, SENATORI USA: ANNAN NON COLLABORA CON INDAGINI
15/11/2004 - 21:00
Saddam avrebbe raccolto illegalmente 21,3 miliardi di dollari
Washington, 15 nov. (Ap) - Il regime di Saddam Hussein ha raccolto illegalmente 21,3 miliardi di dollari da Oil for Food, il programma umanitario dell'Onu avviato nel 1996 per aiutare la popolazione irachena sotto embargo. Lo hanno riferito oggi membri della commissione del Senato Usa responsabile delle indagini sulle irregolarità del programma, avanzando pesanti accuse di correità nei confronti di Kofi Annan, segretario generale dell'Onu, perché non collaborerebbe con gli inquirenti del Congresso,
La somma di denaro raccolta illegalmente da Saddam sfruttando il programma Oil for Food, afferma la commissione, è risultata doppia rispetto a stime precedenti, una delle quali presentata al presidente della ragioneria di Stato. Nuove indagini hanno stabilito che dal 1990 al 2003 il regime di Saddam ha fatto uscire illegalmente dal paese petrolio per 13,7 miliardi di dollari.
"Questa indagine è come una cipolla: continuaiamo a scoprire bugiardi su bugiardi", ha dichiarato oggi il senatore Norm Coleman dopo un'audizione della commissione permanente del Senato da lui presieduta. Coleman ha mandato una lettera al segretario generale dell'Onu Kofi Annan, affermando che avrebbe a più riprese ostacolato le indagini non consentendo l'accesso a documenti utili all'indagine. Annan ha reso noto che sta aspettando i risultati dell'inchiesta indipendente dell'Onu sulla vicenda.
Le indagini vorrebbe a far luce sulle connivenze e le macchinazioni di personaggi politici iracheni, aziende estere e politici internazionali coinvolti in un giro illecito che ha arricchito il governo iracheno e secondo la commissione Usa avrebbe presumibilmente contribuito a finanziare il terrorismo.
Pareri contrastanti fra i senatori democratici della Commissione; per l'ex candidato vicepresidente Joe Lieberman, "Quel programma umanitario era corrotto e sfruttato per gli scopi più orribili". Il democratico Carl Levin, da parte sua, loda il sistema delle sanzioni perché "raggiunsero per lo più il loro obbiettivo dichiarato, impedire a Saddam di riarmarsi e sviluppare armi di distruzione di massa". Levin osserva che la spesa per il riarmo militare di Saddam dopo il 1991 si ridusse a un briciolo, e che la grande maggioranza dei redditi proibiti di Saddam dal commercio col petrolio veniva da accordi noti al pubblico, su cui tutti preferivano chiudere un occhio.
Mark L. Greenblatt, un consulente legale della commissione d'inchiesta, ha dichiarato oggi all'Associated Press che Saddam Hussein aveva manipolato il normale processo di fornitura petrolifera, cedendo l'oro nero a politici e giornalisti stranieri, ma anche "a organizzazioni terroristiche". Il riferimento è all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, e ai Mujaheddin al Khalq, il gruppo di dissidenti iraniani in Iraq che sono sulla lista dei gruppi terroristici del Dipartimento di Stato, ma con cui di fatto l'esercito americano, in Iraq, ha concluso una tregua mesi fa.
Secondo i documenti della Commissione Usa Fra i paesi beneficiari dei proventi illegali del programma Oil for food ci sarebbero anche personaggi politici di Francia, Cina e Russia: un documento cita l'ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovsky il quale invita una compagnia petrolifera a negoziare un prezzo per una fornitura di greggio che il governo iracheno gli aveva accordato.
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Annan ci spiega come sono andate davvero le cose o dobbiamo pensare che sia stato COMPLICE del regime di Saddam?