Riforma del fisco, decisivo il consiglio dei ministri di giovedì
Scontro tra Berlusconi e Fini sulle tasse
Il premier chiede di anticipare il taglio dell'Irpef al 2005. Ma il suo vice dice no. Ultimatum per la nomina agli Esteri

Berlusconi e Fini (Ansa)
ROMA - Scontro tra Berlusconi e Fini sulla riforma fiscale. Un duello che blocca anche ogni concreta decisione sulla Finanziaria, approvata oggi in prima lettura (ma senza un vero esame) dalla Camera. L'incontro tra il premier e il suo vice, fissato per un'intesa sulla riduzione delle imposte, stando alle indiscrezioni, sarebbe andato molto male. Anche se Berlusconi, in serata diretto a Montecitorio dal presidente della Camera Casini, ha minimizzato parlando di incontro «cordiale e costruttivo».

BRACCIO DI FERRO - Durante la colazione a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio avrebbe chiesto il consenso del leader di An per anticipare la riduzione delle aliquote Irpef già nel 2005. Nel vertice di maggioranza della scorsa settimana l'intesa trovata riguardava Irap (imprese) e sgravi alle famiglie. Berlusconi aveva anche pubblicamente accettato di rinviare la riduzione dell'Irpef al 2006, se ci saranno allora le risorse.

ULTIMATUM - Invece Berlusconi, che aveva confessato di sentirsi le mani legate, è tornato alla carica. E avrebbe collegato, secondo alcune voci, l'introduzione di almeno una piccola parte di riduzioni Irpef subito in Finanziaria alla nomina del leader di An al ministero degli Esteri. Su questo punto specifico però ambienti vicini al premier - e anche alcune voci di An - hanno smentito drasticamente. In ogni caso, l'esito del vertice è chiaro almeno per un aspetto: non c'è accordo. «Da quel che so non c'è rottura, ma neanche intesa», ha precisato Ignazio La Russa.

«CALO DEI CONSENSI» - Quali sono i motivi per i quali Berlusconi avrebbe cercato di convincere l’alleato sulla necessità di anticipare al 2005 il taglio dell’Irpef (invece di quello dell'Irap)? Il premier avrebbe portato tra gli argomenti a favore di questa scelta le rassicurazioni del ministro dell’Economia sulla copertura della manovra e un sondaggio che dà la Cdl in calo di consensi per la mancata riduzione delle tasse. Dallo studio sarebbe emerso che l'elettorato avrebbe preferito la riduzione dell'Irpef, anziché quella dell'Irap, che avvantaggia di fatto soltanto le imprese. In quest'ottica, Berlusconi sarebbe tornato ad insistere sulla necessità di dare subitoun segnale forte sui redditi personali, senza farlo slittare al 2006. Ma Fini non avrebbe voluto sentire ragioni, ricordando l'esiguità delle risorse. Insomma, non è questione di princìpi ma di copertura. La questione torna sul tappeto tra poche ore: giovedì è in programma un Consiglio dei ministri.