In Origine Postato da Sothis
Opinione mia? Rileggiti i libri di storia. Quando Roma conquistò la Grecia, si disse che la conquista fu solo militare ma fu la Grecia a contaminarne la cultura e a vincerla, determinando i germi della futura caduta.
Basti pensare all'influenza della filosofia greca che "picconando" tutto quello che era divino e Tradizionale abbatteva i pilastri su cui Roma aveva costruito la propria forza.
Cartagine? Cartagine insegnò a Roma ad avere una flotta potente e ad usarla per controllare i mari, per il resto Roma aveva ben poco a che spartire con chi arrostiva i bambini vivi in sacrificio a Moloch (divinità Fenicia che ha MOLTO in comune con quella Ebraica...), cosa che i romani aborrivano.





No...le prime guerre espansionistiche di Roma, eccetto quelle contro gli Etruschi, o le guerre sannitiche, o la guerra contro Cartagine, furono dovute alla pressione di quelle classi sociali che grazie al commercio, e alla svendita delle terre di chi andava in guerra e trovava il proprio campo incolto e in rovina, avevano acquisito un potere molto grande pari se non superiore a quello dei patrizi: erano gli equites od ordine equestre, a cui apparteneva anche Cesare.
Le vecchie classi aristocratiche erano meno propense a queste guerre.





Tu hai una visione utopica del capitalismo e del libero commercio, in quanto dai per scontato che una maggiore apertura verso un qualunque mercato si traduca necessariamente non in un accentramento di potere economico in mano, alla fine, a pochissimi soggetti, un meccanismo simile a quello del pesce grande che mangia quello piccolo, ma in una sorta di parità di diritti e di opportunità.
In realtà il meccanismo è decisamente perverso perchè l'accumulo e la concentrazione di ricchezza, consente il crescere esponenziale della stessa, ma non contribuisce, se non in misura minima, al benessere altrui, tant'è che gli investimenti di cui parli, vengono "oculatamente" orientati verso una redditività a medio o lungo termine, cose che mal si adattano al rilancio di paesi come, per esempio, l'Africa o l'India.
In questi casi emblematici anzi, l'investimento è mirato quasi esclusivamente al maggior profitto che queste aree contribuiscono a creare, dato il tenore di vita, non certo paragonabile a quello occidentale.
E questi sono fatti non teorie.
Poi onestamente sul MedioEvo si può discutere sul fatto che, anche economicamente, sia stato un era oscura, purtroppo vedere la storia come una conseguenza di fatti e dinamiche meramente economiche è un errore gravissimo, in cui lo stesso Marx incorse.
Riguardo le economie e la salvaguardia del patrimonio di conoscenza nazionali, potrei citarti un esempio su tutti, il polo dell'acciaio italiano, sacrificato sull'altare della ex CEE...

Opinione mia? Rileggiti i libri di storia. Quando Roma conquistò la Grecia, si disse che la conquista fu solo militare ma fu la Grecia a contaminarne la cultura e a vincerla, determinando i germi della futura caduta.
Basti pensare all'influenza della filosofia greca che "picconando" tutto quello che era divino e Tradizionale abbatteva i pilastri su cui Roma aveva costruito la propria forza.
Cartagine? Cartagine insegnò a Roma ad avere una flotta potente e ad usarla per controllare i mari, per il resto Roma aveva ben poco a che spartire con chi arrostiva i bambini vivi in sacrificio a Moloch (divinità Fenicia che ha MOLTO in comune con quella Ebraica...), cosa che i romani aborrivano.
Appunto che li ho letti, ti dico cio’.
Roma fu ROMA, anche grazie all’influenza Greca, senza di esa non sarebbe stata la Roma che e’ giunta sino a noi.
Roma senza l’influenza ellenistica, avrebbe fatto la fine di Sparta ovvero una societa’marziale, fortissima militarmente ma destinata a scomparire per altri fattori, la sola potenza militare non fa nulla a lungo andare.
I germi della futura caduta? La parte ellenica dell’Impero sopravisse 1000 anni alla parte Latina, ovviamente la parte Latina aveva dentro se una serie di fattori che la portarono alla disintegrazione, ma non credo propio che l’influenza Greca sia stata una parte negativa, anzi.
Tutto quello che era Divino e tradizionale?
I Romani presero le divinita’ Greche e gli cambiarono nome.
Si diedero origini leggendarie nelle azioni dell’Oriente (Enea e Troia).
La tua visione di Cartagine e’ dettata dal fatto che Roma vinse e ne riscrisse la storia, ma fu Cartagine ad insegnare a Roma cosa volesse dire essere ed avere un Impero.
I Carteginesi arrostivano vivi i bimbi come dono agl’dei ed i Romani li mandavano a farsi mangiare vivi dai Leoni per divertimento, non v’e’ molta differenza.
Le civilta’ antiche, anche le piu’ “avanzate” dal nostro punto di vista avevano alcuni fattori incivili.
In Grecia la pedofilia era un must..
E resta il fatto che i Romani erano anch’essi il risultato di migrazioni, latini e le altre tribu della regione, gl’ Etruschi, gli schiavi importati da mezzo mondo ecc..
Alcuni suoi salvatori non erano neanche Romani, come Gaio Mario, odiato e ripudiato dalla nomenclatura Patrizia come uomo nuovo.



No...le prime guerre espansionistiche di Roma, eccetto quelle contro gli Etruschi, o le guerre sannitiche, o la guerra contro Cartagine, furono dovute alla pressione di quelle classi sociali che grazie al commercio, e alla svendita delle terre di chi andava in guerra e trovava il proprio campo incolto e in rovina, avevano acquisito un potere molto grande pari se non superiore a quello dei patrizi: erano gli equites od ordine equestre, a cui apparteneva anche Cesare.
Le vecchie classi aristocratiche erano meno propense a queste guerre.
Cesare? Cesare era del gens Iulia, uno dei piu’ aristocratici e Patrizi che ci potessero essere.
Era un ramo al quale rimasto piu’ che altro il prestigio e l’onore, ma pochi dane’.. difatti Cesare fino alla campagna della Gallia era perennemente indebitato.
Eppoi come’ detto solo formalmente le famiglie senatoriali non avevano investimenti in attivita’ commerciali ed industriali.. ripeto solo formalmente, nella pratica ne avevano.. e molti.






Tu hai una visione utopica del capitalismo e del libero commercio, in quanto dai per scontato che una maggiore apertura verso un qualunque mercato si traduca necessariamente non in un accentramento di potere economico in mano, alla fine, a pochissimi soggetti, un meccanismo simile a quello del pesce grande che mangia quello piccolo, ma in una sorta di parità di diritti e di opportunità.

Utopistica? Se c’e’ una cosa che aberro e’ propio l’ utopia.
Cmq, no, non e’ una visione utopica, ma basata sui fatti,
E te li ripeto, per l’ennesima volta.
La poverta’ nel mondo e’ diminuita dove la globalizzazione e’ stata abbracciata maggiormente, dove s’e’ abbracciatoli protezionismo e’ aumentata, ed il perche’ e’ logico.
Il protezionismo permette la non concorrenza esterna, quindi il mantenimento del proprio “potere” e qui si che il potere economico si accentra nelle mani di pochi.
Poi oltre a questi ultimi anni, abbiamo gl’esempi storici, furono i comuni Italiani, che praticavano il libero scambio a diventare la locomotiva economica Europea nel XI Secolo (e dove , non gli stati chiusi in se stessi.
Nel’ nord Europa fu la lega Ansea a diventare ua potenza economica.
In Italia fu li Piemonte, a divenire industrializzato, non il Regno Borbonico.
Poi, esempi ottimi:

Corea del Sud vs Corea del Nord
Germania Ovest vs ex-Germania Est
Taiwan vs (vecchio sistema) Cina

E cosi via.


In realtà il meccanismo è decisamente perverso perchè l'accumulo e la concentrazione di ricchezza, consente il crescere esponenziale della stessa, ma non contribuisce, se non in misura minima, al benessere altrui, tant'è che gli investimenti di cui parli, vengono "oculatamente" orientati verso una redditività a medio o lungo termine, cose che mal si adattano al rilancio di paesi come, per esempio, l'Africa o l'India.

Perverso? Ripeto i fatti non ti danno un gran che ragione.
L’accumulazione di grandi capitali, senza benefici sul resto della societa’, la si ha come situazione per l’appunto in sistemi protezionistici, questi sono fatti.
L’ Africa.. e’ un continente senza speranze, ora non vorrai dirmi che ha un sistema capitalistico?
L’ Africa Post-coloniale, per la maggiorparte ha ricercato di additarsi al sistema socialista e comunista, non al sistema capitalistico.
Paesi estremamente proteziosnitici.
L’India… veramente sta crescendo vicono ai ritmi Cinesi, se la Cina sta diventando l’officina del mondo, l’ India ne sta diventando il laboratorio, il fatto e’ che per decenni, con Neru ad esempio anche loro hanno seguito la via protezionistica, flirtato con un Socialismo adattato.
Se qualcuno t’ha detto che in India hanno provato fin dall’epoca dell’ Indipendenza col Capitalismo ed il libero mercato, t’hanno mentito.



In questi casi emblematici anzi, l'investimento è mirato quasi esclusivamente al maggior profitto che queste aree contribuiscono a creare, dato il tenore di vita, non certo paragonabile a quello occidentale.
E questi sono fatti non teorie.
Per l’India basta prendere l’esempio della Oracle.
250 mila persona nell’utlimo anno (tutti laureati in campi scientifici) hanno fatto richiesta di entrare nella Oracle India.
Ora dimmi se 250 mila laureati che chiedono lavoro ad una unica multinazionale, si sentono sfruttati…
Certo che il tenore di vita non e’ paragonabile a quello Occidentale, noi il libero mercato l’abbiamo abbracciato rima, loro dopo, ci vuole tempo per arrivare a certi risultati, ma ci stanno arrivando ad una velocita’ anche preoccupante.
Questi sono fatti, per l’appunto non teorie.



Poi onestamente sul MedioEvo si può discutere sul fatto che, anche economicamente, sia stato un era oscura, purtroppo vedere la storia come una conseguenza di fatti e dinamiche meramente economiche è un errore gravissimo, in cui lo stesso Marx incorse.
Riguardo le economie e la salvaguardia del patrimonio di conoscenza nazionali, potrei citarti un esempio su tutti, il polo dell'acciaio italiano, sacrificato sull'altare della ex CEE...
Marx non fece un errore e ne fece un altro.
Capi che la storia e’ la conseguenza di scelte economiche, negarlo e’ inutile, l’errore lo fece nelle deduzioni da cio’ e nelle previsioni, non nelle sue origini.
L’Italia sta meglio oggi o nel 1950?
Oggi o che nel ventennio?

Se il nostro sistema di industrie per l’acciaio ha chiuso ovviamente non era competitivo, quindi perche’ mai dovevamo mantenere un industria che consumava risorse che potevano essere destinate in lidi piu’ redditizi?
Per il mito dell’ Autarchia?
Appunto e’ un mito, non una scelta viabile.