Le donne radar del "Colombo"
Genova. Sempre più diffusa una professione che fino a qualche anno fa era esclusivamente maschile
Martedì la torre di controllo sarà tutta femminile
Genova Sarà un primato, per Genova, l'Italia intera, l'aeronautica e l'universo femminile. Martedì prossimo, per la prima volta nella storia del trasporto aereo italiano - e chissà forse anche europeo - una torre di controllo sarà gestita da un turno di controllori del traffico aereo di sole donne.
Sui ventisette metri di altezza della torre di controllo dell'aeroporto Cristoforo Colombo, dall'una alle nove della sera, a dirigere le operazioni di decollo e atterraggio dei velivoli in partenza e in arrivo vigileranno quattro paia di occhi truccati con rimmel e kajal. Un record, peraltro casuale, perché l'evento è la cartina di tornasole di quanto il settore si stia aprendo alla professionalità femminile.
Smilitarizzato nel 1982, l'Enav - ex ente, ora società nazionale per l'assistenza al volo controllata dal ministero del Tesoro - impiega in Italia 1.600 controllori di volo, di cui solo il 9% (130) donne. A Genova l'incidenza femminile è maggiore: su 27 controllori di volo in servizio sei sono ragazze di età compresa tra i 26 e i 36 anni. Tre i turni di lavoro, ciascuno composto da quattro persone. In quello pomeridiano di martedì sulla torre di controllo genovese saliranno Alessandra, Chiara, Elena e Paola. Una casualità, naturalmente, che però bene racconta come stia cambiando l'accesso alla professione.
Lo conferma Alberto Sandoni, direttore del Centro aeroportuale di assistenza al volo del Cristoforo Colombo, che per martedì prevede un «orgoglioso» brindisi di festeggiamento. «Questa professione sta cambiando - dice Sandoni, che non a caso con un controllore di volo (jugoslavo) è sposato - Oggi sono sempre più numerose le donne che si avvicinano a questa professione e questo in parte è ancora una novità». Un bene o un male? «Un arricchimento - risponde Sandoni - Le donne hanno le medesime capacità tecniche degli uomini, ma allo stesso modo apportano all'ambiente una diversa visione delle problematiche legate al lavoro. Nelle prestazioni non c'è differenza, ma nell'approccio sì e questo è un bene».
I numeri dicono più delle parole. All'ultima ricerca di personale lanciata quest'estate dall'Enav hanno risposto undicimila aspiranti controllori di volo, di cui un buon 30% donne. Le selezioni sono in corso, quattromila sono i pretendenti sottoposti al test di ammissione e poco più di un centinaio i posti di lavoro distribuiti negli aeroporto del nord e sud Italia.
«Negli ultimi anni l'interesse femminile per questo mestiere è cresciuto davvero - conferma Umberto Musetti, direttore del personale dell'Enav - La femminilizzazione dei controllori di volo non è cominciata con la smilitarizzazione dell'ente, ma più tardi, intorno agli anni Novanta».
Le ragioni? «Sociologiche - dice Musetti - ma anche l'attenzione che l'Enav ha dedicato alla valorizzazione della presenza femminile». Il mestiere è tecnologico, moderno e internazionale, richiede freddezza, ottima conoscenza dell'inglese, grande senso di responsabilità, un diploma e un'età inferiore ai 28 anni. Il reddito annuo di un controllore di volo al primo impiego si aggira intorno ai 38 mila euro lordi l'anno.
Il personale in servizio su torre di controllo mantiene il contatto terra-bordo in comunicazione radio con il pilota dell'aereo, dirigendo le operazioni di decollo e atterraggio su controllo visivo e su radar di avvicinamento. Nei quattro centri di controllo italiani la sicurezza delle operazioni di volo è garantita su spazio aereo nazionale e internazionale. «Qui è richiesta un'anzianità di servizio maggiore - spiega Musetti - perciò le donne sono meno numerose. Ma è questione di tempo, le giovani leve di oggi saranno gli esperti di assistenza al volo di domani».
fonte: Il Secolo XIX
Gilda Ferrari
20/11/2004
CIAO
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