Indagine della procura di Potenza, blitz dei Carabinieri del Ros
Appalti e politica: 52 arresti in Basilicata
Organizzazione accusata di condizionare i lavori pubblici Coinvolti 3 deputati: Blasi (Fi), Luongo (Ds) e Potenza (Udeur)
Il pm Henry John Woodcock (Arcieri)
POTENZA - Associazione a delinquere di tipo mafioso, turbativa d'asta, estorsione, usura, riciclaggio e corruzione. Sono pesantissime le accuse delle quali dovranno rispondere imprenditori e politici locali coinvolti nel blitz fatto scattare lunedì in Basilicata dai Ros di Potenza. Tra i 52 arrestati e i 20 indagati, figurano il nomi di 26 politici fra Parlamento, Regione Basilicata, Provincia e Comune di Potenza. Agli arresti anche imprenditori «di livello nazionale» e funzionari pubblici. Fra questi, i carabinieri del Ros stanno per notificare alla Camera l'ordinanza di custodia cautelare per l'onorevole di Forza Italia Gianfranco Blasi. Oltre all'onorevole Blasi, nel mirino degli inquirenti sono finiti anche altri due deputati: si tratta di Antonio Luongo (Ds) e Antonio Potenza (gruppo misto Popolari-Udeur).
Le indagini - coordinate dai pubblici ministeri di Potenza, Vincenzo Montemurro ed Henry John Woodcock - hanno portato alla scoperta di un «diffuso e metodico rapporto collusivo» tra un clan mafioso lucano e ambienti politici, amministrativi e imprenditoriali.
INDAGATI ECCELLENTI - Tra gli indagati, a vario titolo, risultano anche il presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico (Ds), il presidente del Consiglio regionale lucano, Vito De Filippo (Margherita) e il sindaco di Potenza Vito Santarsiero (Margherita). Raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare è l'avvocato Piervito Bardi, presidente della Camera penale della Basilicata.
ACCUSA - Il deputato di Forza Italia è accusato di aver stretto un «patto di alleanza» con il clan diretto da Renato Martorano. Blasi, membro della Commissione Bilancio, avrebbe ricevuto sostegno elettorale, in cambio di appoggio per le gare di appalto alle quali partecipavano imprese controllate dal clan mafioso. E avrebbe anche incontrato lo stesso Martorano e gli imprenditori legati al clan per «programmare» parte della sua attività in favore delle imprese «amiche». Il gip ha disposto la notifica dell'ordinanza per Blasi alla Camera dei Deputati. Agli arresti è finito anche il suo portaborse Rosario Antonio Pace. Interpellato sull'argomento, Blasi ha rigettato le accuse dichiarandosi «completamente estraneo» ai fatti contestati. «E' un accanimento giudiziario», ha aggiunto Blasi.
APPALTI - Secondo l'indagine, partita nel 2001, era stata avviata un'organizzazione dedita a condizionare i lavori pubblici e l'economia locale. L'operazione è stata denominata dal Ros dei Carabinieri «Iena due»: nella prima parte dell'operazione, venerdì scorso, 33 persone sono state arrestate in varie regioni d'Italia nell'ambito di indagini su un'organizzazione che faceva arrivare ragazze dai Paesi dell'Est per avviarle poi alla prostituzione in locali per «vip» della zona del lago di Garda.
da: corriere.it